delirio

Sinceramente non saprei:sempre un po'bambini si rimane,così legati al gioco ed al desiderio di conoscere,di andare oltre l'immaginabile.Sempre ci si continua a riflettere,mentre si cerca di riflettere il tempo in noi,nella speranza che più esso ci possa dire del futuro che ci attende una volta degradati e decomposti,avviati verso un riciclaggio di cellule ed emozioni.E'un desiderio che si fa bramosia:non per giochi di potere o immagini esteticamente immortali,bensì per cogliere una guida che possa confortare ed indirizzare in un senso piuttosto che altro.Ma è qua che mi rendo conto che la direzione o un verso riescono a non avere più quella importanza che noi attribuiamo ad essi.Non importa verso dove si vada.Importa come si è quando si arriva al punto di andare.E la consapevolezza che siamo riusciti ad acquisire di noi stessi e del mondo in cui ci ritroviamo a vivere.E'qui che ci riflettiamo e riflettiamo il punto nodale dell'essere o non essere.E'un po'come dire che si attraversa la zona grigia, tra vita e morte, giocando e per gioco ci si inoltra nei territori inesplorati della morte,per arrivare ad averne quella cognizione che ci permetta di avanzare ulteriormente in noi stessi e nell'universo intero.Questa per me l'importanza del flettersi riflettendosi oltre ogni lacrima.Poichè esse sono quanto di più umano ci si possa immaginare:sono esse a far si che si possa andare oltre l'immaginabile:piccole sfere cadenti dai nostri occhi,come dal cielo ingrigente.Così attraverso di esse noi andiamo oltre l'indicibile.Non so se in rinascita o in prosecuzione,oppure in frattura insanabile,comunque e sempre alla scoperta dell'eterno divenire senza inizio e nemmeno fine........Un bacio sussurrato dalla brezza soave inebriante d'essenze di queste notti magiche di primavera.......Grazie di cuore........