delirio

“ Un’ala di farfalla non sarà mai ruvida tela…”
Quando leggo le tue poesie mi lascio affascinare e ricado nel mio vecchio viziaccio di metterle nel mio vissuto, nei miei pensieri. Scrivo “viziaccio” perché, quando ho presentato la mia tesi su Kavafis, il professore mi disse: - Lei ha troppo personalizzato l’autore, rimanga fedele al pensiero di chi scrive - Dura lezione quella volta, anche perché le mie lunghe ore di lavoro finirono nel cestino. Ma non so che farci è più forte di me: mi faccio penetrare dai versi e i pensieri volano…
E ora quell’ala di farfalla, piccola e sola - chissà dove sarà l’altra - mi porta ad immaginare l’impercettibile, qualcosa che forse un giorno potremo scoprire…
Forse un giorno, cosparsi da quella polverina dorata e magica, riusciremo a vedere “un vascello fantasma errante in volo” e ci faremo conquistare dal suo viaggio senza fine come gabbiani senza nido…
Ricordi Cardarelli?
" Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace.
Io sono come loro, in perpetuo volo.
La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.
Un sorriso di mare