delirio

Minuetto a mezzanotte***

...Ed alla mezza s'inizia la festa

fantasmi fan finta d'essere noi

Occupano le sedie

s'attardano d'intorno

(Sfiora la fronte la notte
rotolano giù per la schiena brividi)

Li senti manichini nelle movenze

scambiare ritagli di sorrisi

scampoli di smorfie/ emotività giovanili

                                 a mezz'aria

a braccetto

                      e con inchini

                                  minuetto

prima che l'ora consigli l'oblìo

                      Non appena ch'è nuovo il giorno

Il vetrinista ha  in serbo altre pose

nuove pelli/ nuovi modelli

                         che non si dica

siano sempre gli stessi.

***Con i miei più sentiti auguri per una festosa fine ed un inizio d'anno dei più felici e promettenti.......

Un 2014/ 2015 d'amore e di gioia...........

va meglio?...Un sorriso e un grazie immenso a tutti voi

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Piccinerie***

Alla giostra regale/ luminarie illusorie

gelosie illustrate/ orbite pittate

è il furto di un destriero a far notizia

cavalluccio dall'occhio dorato

Di vergogna/ che ne abbia l'autore

il nero cappuccio non dice

ladro di giovinezza/ cavalca lontano

Ala di Corvo in fuga codarda

Oro di Luna adombra

'stanotte ch'è natale

qualcuno rimarrà senza un sogno.

Con i miei più sinceri auguri per tutti gli amici e coloro che si ritrovano a passare da queste parti,ricordando come tutte le gioie possano recare in sè anche una punta di tristezza,ma in questi casi è sempre bello pensare come, tutto il dolce o il saporito, possano avere un sapore speciale grazie proprio ad una punta di gusto diverso,per quanto triste.In fondo,a farci crescere è pur sempre la comprensione della complessità e della molteplicità dell'essere unici nell'universo.

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Dicembr-algìa

Festa di solstizio

il di è più breve

qua si ricomincia

come la caccia

abolire addobbi

balenii

vetrine fugaci

spari

giorni crudeli.

Un tiro una vita

Giochi  fiori
                   sorriso di vento

vendi tristezza recisa

appesa/ gardenia all'occhiello
               
tiro speranzoso all'occhio

Cosa saresti mai se non fiore?

A masticarne lo stelo asprigno

a mordicchiarne i petali di miele

alla bocca sei mestizia e delizia

Lascia che le spine rimangano lì

c'erano già prima

e volevo già vincerti

prima che ti si ravvisasse/ sensuale arresa
                                                  falsa perdente

bagnata e tremante maga ancella

stellata la mantella/ scossa di voglia
 
Il mio delirio ti culla
                                   chi sei mai?

Sei nell'esistente

                                   sei nell'incubo

                                                                                                      sei nel gioco

                                                   sei nella terra fino al collo

                                                                                sei sotto un tetto di nubi

sei solo sogno e non hai più iridi

                                                 Bulbi oculari accesi

                          spiando

                                             flottar di cubi

                                     che sempre dicono ch'è sei

                                                rotolano...

                                                    ma chi sei?
Il pugno stringe un sasso
poi due/ poi cinque ne agita
dadi per un tiro solo: la vita
tappeto verde la pelle
                               un bluff chi sei.

Il rosso dei dadi

Sei nell'esistente

                                   sei nell'incubo

                                                                                                      sei nel gioco

                                                   sei nella terra fino al collo

                                                                                sei sotto un tetto di nubi

                sei solo sogno 

                                  non hai più iridi

                                                 Bulbi oculari accesi

                          spiando

                                             flottar di cubi

                                     che sempre dicono ch'è sei

                                                rotolano...

                                                    ma chi sei?

Ombre veneziane

Unicamente curioso

mi addentravo nel buio

in principio

gondole scivolavano melodiche

screzi dai colori lividi in scìa

a tratti abbaglianti

intanto che risuonavano echi

per anditi che sono vie

cortili che sono piazze

che ora sanno di sbadigli

sciabordio di rii olenti di muffe

calli da sonnambuli sospiri

imprescindibile incanto gli archi

ponti appena prima della luce

che altro non è che vizio

costruzione sommersa d'abitudini

antichità ch'è vivere in riflessi

attesa prolungata di una fine già nota

Così è che venisti fuori dal nulla

solo l'ombra era a testimoniare

i tuoi arti per primi

spuntavano dalla porta sospesa

lasciavi la Corte Sconta

quella detta Arcana

ti facevi morbida presenza

sbarazzina in mezzo al campo

giusto accanto al pozzo

sull'erba vecchia

fosti mia di rugiada

senza nulla chiederti del torto subito.