Un blog creato da Azzurro_Blu il 28/01/2008

Azzurroblu

Poesia Pensieri Parole in libertà

 
 
 
 
 
 

NOTA BENE

Azzurroblu viene aggiornato
dal lunedì al venerdì.


(www.giovanninoguareschi.com)

 
 
 
 
 
 
 

PICCOLO DIZIONARIO REGGIANO

Alcuni termini dialettali sono spesso utilizzati in questo blog. Ecco un piccolo dizionario per una più immediata comprensione del testo:

- Bimblòn = fannullone. Spesso utilizzato anche come sinonimo di sempliciotto, tatone, susinone.
-
Nani = piccina, tesorino, termine affettuoso utilizzato dalle nonne.
- Nèsi = sempliciotto, cretino... termine meno affettuoso del primo.
- Pita = tacchino. Questo termine si usa soprattutto nell'espressione "Fèr la pita" (traducibile più o meno con "fare l'oca") quando si vuole indicare un essere femminile particolarmente petulante e poco sveglio. Curiosamente anche l'aquila raffigurata sull'asso di denari delle carte da briscola piacentine è denominata "La pita".
- Rezdòra o Resdora (italianizzato) = donna di casa, "reggitrice" della dimora e signora dei fornelli... insomma: quella che comanda!

Se volete allenarvi nella pronuncia potete seguire anche qualche lezione on line.

 
 
 
 
 
 
 

TAG

 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Pazzo e nudoMesser lo foco »

Il mio Dio ha vinto la morte (di Juan Arias)

Post n°22 pubblicato il 21 Marzo 2008 da Azzurro_Blu
 

Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile, insensibile, stoico, impassibile.

Il mio Dio è fragile.

E’ della mia razza. E io della sua. Lui è uomo e io quasi Dio.

Perché io potessi assaporare la divinità lui amò il mio fango.

L’amore ha reso fragile il mio Dio.

Il mio Dio conobbe l’allegria umana, l’amicizia, il gusto della terra e delle sue cose.

Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.

Il mio Dio fu sensibile.

Il mio Dio si irritò, fu passionale.

E fu dolce come un bambino.

Il mio Dio fu nutrito da una madre e sentì e bevve tutta la tenerezza femminile.

Il mio Dio tremò dinanzi alla morte.

Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia. Per questo curò gli infermi.

Il mio Dio patì l’esilio. Fu perseguitato e acclamato.

Amò tutto quanto è umano il mio Dio:

le cose e gli uomini; il pane e la donna; i buoni e i peccatori.

Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.

Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,

lavorava con le sue mani, gridava come i profeti.

Il mio Dio fu debole con i deboli e superbo con i superbi.

Morì giovane perché era sincero.

Lo uccisero perché lo tradiva la verità che era nei suoi occhi.

Ma il mio Dio morì senza odiare. Morì scusando che è più che perdonare.

Il mio Dio è fragile.

Il mio Dio ruppe con la vecchia morale del dente per dente, della vendetta meschina,

per inaugurare la frontiera di un amore e di una violenza totalmente nuova.

Il mio Dio gettato nel solco, schiacciato contro la terra,

tradito, abbandonato, incompreso, continuò ad amare.

Per questo il mio Dio vinse la morte.

E comparve con un frutto nuovo tra le mani: la resurrezione.

Per questo noi siamo tutti sulla via della resurrezione: gli uomini e le cose.

È difficile per tanti il mio Dio fragile.

Il mio Dio che piange, il mio Dio che non si difende.

È difficile il mio Dio abbandonato da Dio.

Il mio Dio che deve morire per trionfare.

Il mio Dio che fa di un ladro e criminale il primo santo canonizzato dalla sua Chiesa.

Il mio Dio giovane che muore con l’accusa di agitatore politico.

Il mio Dio sacerdote e profeta

che subisce la morte come prima vergogna di tutte le inquisizioni della storia.

È difficile il mio Dio fragile amico della vita.

Il mio Dio che subì il morso di tutte le tentazioni.

Il mio Dio che sudò sangue prima di accettare la volontà del Padre.

È difficile questo Dio.

Questo mio Dio fragile per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,

per chi si difende soltanto uccidendo,

per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,

per chi considera peccato quello che è umano,

per chi il santo è uguale allo stoico e Cristo a un angelo.

E’ difficile il mio Dio fragile

per quelli che continuano a sognare un Dio che non somigli agli uomini.

 

(tratto da “Il Dio in cui non credo” di Juan Arias)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 
 
 

ISTRUZIONI PER L'USO

Azzurroblu è un progetto fatto in casa come le buone torte di una volta.

A volte serio, molto spesso ironico e allegro,

si propone di allietare con semplicità le tue giornate.

Ciò che trovi scritto è frutto dei due neuroni

che rimbalzano nel mio cervello.

Se ti piace passalo agli amici

come i giornaletti di quando eravamo piccoli.

Se hai voglia di contribuire aggiungi pure le tue creazioni.


Ti ringrazio per l’attenzione.

Buona lettura.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

luca.garavellipiaccabagninosalinarofantomas_1aCaffenerobollente68maximo.69davideberta92mariapiccologianlu.paskabarbaraguarnieriirs_vicinatodanielbarni0aiacedgl3strong_passionaureliobiundo
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 11
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963