A volte te le tirano…..

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FB_IMG_1712773440282Oggi sono andata a fare l’ennesimo esame medico. Sappiamo già l’iter che comporta quando si ha necessità di fare visite ed esami. Tempistiche, stress, oltre ovviamente ai problemi di salute, altrimenti non ce ne sarebbe bisogno.

Questa mattina mi reco presso l’istituto clinico dove avevo l’appuntamento, con la pioggia a catinelle. Prendo il mezzo pubblico che ovviamente era da attendere e poi, come sempre quando piove, rimane bloccato nel traffico.
Arrivo all’accettazione, avevo davanti solo 40 persone.
Quando finalmente è il mio mio turno allo sportello, becco un’impiegata piuttosto scortese.
Fornisco tessera sanitaria e ricetta e intanto l’impiegata continuava a chiacchierare con la collega, cerco di interromperla dicendole, “mi scusi signora devo chiedere un’informazione” e mi blocca, “signora stia zitta mi lasci fare” dopo un po’ ci riprovo, e mi blocca ancora, “insomma stia zitta”, e nel mentre continuava a chiacchierare con la collega.
Non poteva ascoltare me, però continuava a chiacchierare con la collega.
Dopo tre volte di tentativi per chiedere l’informazione, intanto ha stampato l’accettazione per l’appuntamento e la fattura, finalmente riesco a dirle se mi controllava il numero civico dell’indirizzo perché spesso lo sbagliano, mi dice “me lo doveva dire prima”
Ecco a questo punto, almeno col pensiero l’avrei schiaffeggiata!

Scegliere le scarpe

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Acquistare le scarpe non è semplice come sembra. Si va in negozio, si provano, sembra al momento che vadano bene e invece indossandole successivamente e provando a camminare si scoprono difetti o alcune problematiche dolenti per i nostri piedi.
A seconda della stagione è consigliabile indossare le calze per quella determinata calzatura.
Ognuno ha i propri problemi relativi al piede, quindi c’è da valutare in base alle esigenze la conformazione e la morbidezza della scarpa, la flessibilità. Ad esempio io necessito di una suola spessa e la soletta ammortizzata.
C’è chi ha necessità di inserire il plantare.
Infine ognuno in base alle preferenze sceglie il colore o se desidera abbinarle ad un determinato abbigliamento.
Insomma sembra facile andare ad acquistare un paio di scarpe.
Anch’io che ho delle problematiche sono in difficoltà
Oltre appunto a determinate esigenze, la moda attuale non incontra il mio gusto, la scelta è difficile.
Quando per caso trovo qualcosa che mi piace e voilà….. non c’è il numero.

La Rinascente

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Ho scoperto e letto con piacere la storia della Rinascente di Milano presa dal web:
Quello che vedete nella fotografia è l’antenato della Rinascente di Milano, ovvero il palazzo dei Magazzini Bocconi di Piazza del Duomo. Belli, eleganti, producono per la prima volta in Italia abiti già confezionati e si ispirano ai magazzini Le Bon Marchè di Parigi: Milano quando vuole essere alla moda, ci riesce alla grande.
Vita difficile la sua: dopo aver cambiato proprietà e nome (fu il buon Gabriele D’Annunzio ad essere pagato trenta lire in monete d’oro per dire: “Il negozio rinascerà, chiamatelo Rinascente!”), passerà attraverso l’incendio del 1918 e soprattutto i bombardamenti del 1943.
Nel dopoguerra sarà quindi necessario ricostruirlo completamente: il nuovo edificio (quel raffinato esempio di razionalismo che voi tutti potete ammirare dalla cattedrale) venne affidato all’architetto Ferdinando Reggiori e aperto al pubblico nel 1950.

☆☆☆☆☆☆
Ho sempre ammirato e visitato la Rinascente quando lavoravo in centro e spesso nell’intervallo mangiavo qualcosa di veloce ed entravo ad ammirare i diversi piani.
Sembrava di entrare in una grande boutique, i reparti sembravano dei salotti, alcuni anche con divanetti. Ogni tanto acquistavo qualcosa che mi potevo permettere.
Mantengo il ricordo che avevo perché negli ultimi anni si è rimodernata, adeguandosi ai gusti della nuova generazione e soprattutto del turismo e mode internazionali, e quindi non apprezzando questi cambiamenti mi sentivo un pesce fuori dall’acqua, non corrispondeva più al mio sogno.
È stato bello scoprirne la storia e conservare ricordi piacevoli.

Quando si chiude una porta

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Quando devo chiudere una porta la accosto perché ho paura di restare bloccata chiusa dentro.
Sarà forse un problema psicologico.
Sembra significare di voler lasciare uno spiraglio, una via d’uscita.
Nei rapporti personali invece quando ho chiuso con una persona che sia amicizia o sentimentalmente la porta l’ho chiusa bene a chiave e buttato via la chiave. Perché se sono arrivata a questo punto c’erano dei motivi validi e importanti.
Negli eventi della vita si dice che quando si chiude una porta si apre un portone.
Un evento così positivo mi è capitato in un’occasione lavorativa.
Sentimentalmente parlando, non ho ancora trovato la porta giusta.
Parlando invece di porte nel senso di arredo della casa, mi piace il buon gusto la sobrietà, con quel tocco di particolarità senza eccessi. La porta deve dare una sensazione di calore, di accoglienza, di solidità.

Caro olio evo

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Caro olio o olio caro, quanto mi costi.
La crisi climatica ha portato alla riduzione della produzione.
Da un indagine sul consumo dell’olio evo, risulta molto diminuito l’acquisto.
Diversi consumatori optano per qualità inferiori oppure olio di semi.
Mi piace molto condire con l’olio evo e cerco di acquistare ancora su un prezzo medio di qualità abbastanza buona e italiano, cercando di risparmiare su altri prodotti nella spesa.

Nemmeno un caffè

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Sentendo raccontare una vicenda alquanto sgradevole, mi ha fatto riflettere e ricordare episodi del passato.
Alcuni anni fa, quando ero più giovane sembrava normale, prendere un caffè con qualcuno per fare due chiacchiere o per conoscere una persona senza che fosse niente di impegnativo.
Purtroppo la vicenda di quella donna non è finita bene.
Un caffè che le è costato troppo caro, per aver dato fiducia.
Anch’io mi sono sentita a disagio.
Il pescatore getta l’amo e il pesciolino abbocca.
Di chi è la colpa, mi sono chiesta, del pescatore che celava cattive intenzioni o del pesciolino che ha abboccato?
Queste situazioni creano malessere e perdita di fiducia.

Quando il niente era tutto

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In questo periodo mi sento maggiormente circondata dal caos.
Gli eventi catastrofici nel mondo, problemi politici ed economici. Persino la pubblicità che confonde e infastidisce, più che essere utile nelle scelte.
Certamente si può sempre spegnere la TV.
Ma anche quando si spegne la TV, il silenzio elabora continuamente informazioni, eventi, emozioni.
Troppo, ecco il troppo di tutto che ci circonda in una morsa che fa male.
Il desiderio di fermarsi e scendere da questa giostra che non ci permette di vivere serenamente e vedere con chiarezza.
La notte scorsa ho sognato di aver scattato alcune fotografie e qualcuno le aveva mandate per partecipare ad un concorso per una mostra fotografica.
Poi mi disse: erano davvero belle e avresti vinto il premio se avessi usato il flash.
Al risveglio non compresi il significato del sogno.
Era questo, il bisogno di fermare le immagini della vita che mi circonda e che vivo.
Fare chiarezza e osservare meglio i dettagli con una prospettiva diversa.
Oggi tutto gira intorno al troppo, di tutto e di più.
Come si dice si stava meglio quando non si aveva nulla e si apprezzava e dava valore a quello che si aveva.
Non solo materialmente, ma anche soprattutto quello che erano le persone, il modo di vivere, gli insegnamenti che venivano trasmessi e tramandati.
Oggi quello che abbiamo non basta mai è come aver costantemente sete e non riuscire a dissetarsi.
Attaccamento alle proprietà ai beni posseduti, sete di ricchezza e potere.
I bambini di una volta non avevano nulla, ma possedevano immaginazione e sogni che li facevano crescere, con l’impegno e la speranza di realizzarli.
Bisognerebbe riuscire ad apprezzare quello che abbiamo e non darlo per scontato.
Dare un valore non solo alle cose, ma anche al tempo, vivendo meglio e non utilizzandolo appieno per fare molto di più.
Si corre stressati e non basta mai.
Meglio meno, ma apprezzare e valorizzare quello che abbiamo.

Un abito… un segreto…

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Non è il titolo di un romanzo ma una notizia curiosa trovata nel web.
Cito in breve quanto letto nell’articolo:
“un’archeologa appassionata di costumi antichi, ha acquistato un abito vittoriano in un negozio di antiquariato nel Maine nel 2013, scoprendo che l’abito conteneva un misterioso codice nascosto. All’interno di una tasca segreta, ha trovato due foglietti con liste di parole apparentemente casuali.
Dopo anni di ricerche è riuscita a risolvere il mistero. Ha scoperto che si trattava di un bollettino meteorologico telegrafico datato 27 maggio 1888 racconta il new york time”
Mi ha incuriosita, mi piacciono i misteri. Mi è difficile credere che si trattasse di bollettino meteorologico. Perché nasconderlo in una tasca?
Sarebbe stato romantico scoprire che fosse un messaggio d’amore.
Potrebbe essere uno spunto per scrivere una bella storia, un romanzo.

Pronti via….. partono i saldi

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images (1) Le feste sono passate. I regali sono fatti e riciclati.
Ed ora pronti via….. già partono i saldi.
L’epifania tutte le feste si porta via e i Re Magi portano i saldi.
Da quello che ho visto negli anni scorsi, gli sconti sono piuttosto scarsi.
Comunque c’è chi li aspetta perché c’è qualcosa che piace oppure c’è chi ha aspettato per farsi un regalo dopo Natale.
Io quest’anno mi regalerò la montatura nuova degli occhiali, sperando di poter approfittare di uno sconto.
Anche voi approfittate degli sconti post Natale?