Guardando in TV un quiz che poneva domande su eventi e personaggi degli anni 80 ed alcune anche addietro, mi ha fatto riflettere sul fatto che ho avuto la possibilità o meglio il privilegio di aver vissuto a cavallo di due epoche.
Gli anni precedenti che considero un passaggio storico sino ai nostri giorni, di un’epoca tecnologica in continua evoluzione e scoperta.
Ho iniziato a scrivere alle elementari, non con la penna d’oca, ma con il pennino e l’inchiostro.
I banchi di scuola erano forniti di calamaio che il bidello giornalmente passava a riempire.
Successivamente l’evoluzione dell’uso della penna biro e così via.
Ho iniziato a lavorare in ufficio, quando si usava ancora la calcolatrice con la manovella detta “Divisumma” e macchine da scrivere a tasti che erano mastodontiche.
Le fotocopiatrici utilizzavano un grosso rotolo di carta chimica che con il tempo scoloriva.
A seguire macchine da scrivere più evolute, con annesso videoterminale, poi i primi computer piuttosto rudimentali, ma era già un bel salto adattarsi mentalmente e tecnicamente a questa novità.
I generi musicali dei fantastici anni ’80 secondo me rimasti intramontabili, sostituiti dall’attuale musica che non saprei definire, a mio gusto un’accozzaglia di suoni e canzoni dai testi spesso demenziali.
Il telefono che ai tempi era in alcune case appeso alla parete; in casa mia non l’avevamo è arrivato verso gli anni ’70 ed era già più moderno.
Ricordo mio padre appassionato di libri di fantascienza quando fantasticava su qualcosa che aveva letto e ci raccontava che in un futuro non ci sarebbe stato più il telefono in casa, ma un piccolo apparecchio che si portava in giro. Ed eccoci arrivati al cellulare.
Il cellulare che si è evoluto sino a tecnlogie così avanzate da avere funzioni di mini computer.
Non possiamo più farne a meno, si può dire che sia diventato un’estenzione della nostra persona.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro questo piccolo apparecchio.
Per non parlare poi delle scoperte scientifiche e mediche, biotecnlologie e robotica e quant’altro. Trapianti che sono da fantascienza.
E le scoperte continuano ad evolversi ad una velocità sorprendente, ed ecco io mi trovo qui.
Sento come se avessi fatto un salto temporale da un’epoca ad un’altra e lo trovo fantastico, anzi mi sento privilegiata, per aver avuto la possibilità nella mia vita di vivere a cavallo di due epoche.
Fatico un po’ ad adattarmi a tutto questo cambiamento in continua evoluzione ma allo stesso tempo ne sono affascinata.