Vivere in questo mondo senza farsi notare

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“È possibile vivere in questo mondo senza alcuna ambizione? Essere semplicemente quello che siete? Se cominciaste a capire quello che siete senza tentare di modificarlo, quello che siete subirebbe una trasformazione. Io penso che si possa vivere in questo mondo senza alcun bisogno di farsi conoscere, senza essere ambiziosi, senza rincorrere la notorietà, senza la durezza della crudeltà. Si può vivere davvero felicemente quando non viene data alcuna importanza all’ego, ed è questo che una corretta educazione dovrebbe insegnare.
Tutto il mondo adora il successo. Vi raccontano come un povero ragazzo, studiando di notte, sia riuscito a diventare giudice; oppure vi dicono che ha cominciato vendendo giornali e alla fine e riuscito a diventare miliardario. Vi riempiono la testa con la glorificazione del successo; ma il raggiungimento di un grande successo implica anche uno straordinario dolore. Purtroppo però la maggior parte di noi è schiava del desiderio di avere successo e questo diventa per noi infinitamente più importante della comprensione del dolore e della sua risoluzione.
J. Krishnamurti ( da “Il libro della vita “)”

 

Spesso riflettendo sulla mia vita, mi sono chiesta cosa ho fatto di importante.

Non mi sembra di aver fatto nulla di così importante, una vita semplice.

Sono stata importante per la mia famiglia e per chi mi vuole bene.

Ma nel mondo non lascerò certo un segno del mio passaggio. Magari un ricordo nel cuore.

Quello che ho fatto nell’ultimo periodo della mia vita, è stato invece di imparare ad apprezzarmi, amarmi e avere pazienza con me stessa.

Di vivere ogni giorno con quello che viene e che mi insegna, esattamente senza ambizioni.

Come diversi pensieri filosofici, in cui spiegano che un fiore non si chiede perché è un fiore o cosa deve fare per essere migliore o più bello.

Semplicemente vive, e dona bellezza a chi lo guarda.

Buona giornata a tutti 🙂

 

 

L’uomo giusto o sbagliato?

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L’uomo giusto o sbagliato? Leggevo sul web un articolo in proposito.

La domanda effettivamente fa riflettere.

Ho sempre pensato che l’ideale di uomo con cui condividere la mia vita, fosse qualcuno con  gli stessi punti di vista, stile di vita, insomma simile a me.

Una relazione tranquilla tra simili.

Ora ripensandoci, mi chiedo se mi piacerebbe ancora una relazione pacata e tranquilla, forse perché la vita ci cambia o si cercano altri stimoli, qualcuno che ci completi.

L’uomo sbagliato, è un’avventura da vivere. Un confronto che stimola, un condividere diversi punti di vista o anche scoprire interessi in comune.

Lo vedo come prendere un treno per una destinazione a caso, senza sapere dove mi porterà o a quale fermata scenderò.

Iniziare un viaggio come intraprendere una bella avventura, alla scoperta di qualcosa di diverso che potrebbe durare per un breve percorso oppure scoprire di essere diversi da compensarsi e condividere esperienze nuove insieme e continuare il viaggio.

Scoprire in queste diversità di essere complementari come Ying e Yang, al punto di d’amarsi.

Sì lo so, in fondo sono sempre una romantica.

E voi come la pensate?

Figli diversi

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Questa mattina parlavo, o sparlavo con mia mamma a proposito di mia sorella.

Così diversa, anzi completamente diversa di carattere da tutta la famiglia.

Mia mamma, non si spiega come sia possibile, aver cresciuto ed educato ugualmente noi figlie e averne una con un carattere così diverso.

Io credo che i figli nascono dai due genitori, e che li crescano secondo gli insegnamenti che ritengono giusti, ma che ognuno nasce con una propria personalità.

Non per forza o per natura, acquisendo le doti e le caratteristiche dei genitori.

Poi il carattere crescendo si forma a seconda della personalità e di come si vivono le esperienze che la vita ci impone.

Penso che i figli siano parte di noi, ma persone ben distinte che giustamente devono vivere e fare le proprie scelte anche se non sempre condivise e approvate dai genitori o famigliari.

Insomma, come dico io, abbiamo in famiglia un cigno nero.

Buon weekend a tutti 🙂

Facciamoci una risata, meglio ridere che piangere

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A parte le giornate un po’ pesanti, sono talmente pasticciona che poi ci scappa la risata!

Stamattina mentre mi preparavo, ho avuto la bella idea di provare una maschera che avevo acquistato, per la pulizia del viso.

Prendo la bustina, metto gli occhiali, per leggere avvertenze particolari.

Intanto le indicazioni erano scritte talmente in piccolo che non riuscivo a leggere neppure con gli occhiali.

Da quello che riuscivo a vedere, erano pure scritte in tutte le lingue tranne che in italiano!!!

Vabbè, mi dico cercherò di apporre la maschera secondo quello che mi sembra giusto.

Tento di togliere la plastichina, che ricopriva un lato della maschera, immaginate la scena, tipo quando al supermercato cercate di aprire il sottile sacchetto per introdurre frutta e verdura!

Dopo dieci minuti di tentativi, stavo per spiaccicare la maschera contro la parete del bagno.

Poi mi riprendo e mi dico oooohhhh, ma non sarai così incapaceeee!

Quindi presa da illuminazione, dubito che forse NON dovevo staccare la plastichina, bensì inumidire il viso e poi applicare la maschera.

Quindi eseguo, e con le mani umide prendo la maschera per applicarla al viso, funzionaaaa, peccato che mi si è appiccicata alle dita della mano e non riuscivo a staccarla.

E vabbeè, mi sono detta famocela sta risata!

Pasticciona si nasce, ahahah

Buona giornata a tutti 🙂

Fine settimana

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Il fine settimana è stato impegnato.

Domenica come al solito, (siccome è il giorno di riposo), mi ritrovo puntualmente ad archiviare i documenti di casa.
Così non solo in settimana devo stare in mezzo alle scartoffie ma anche il fine settimana a casa.

Purtroppo ho fatto una brutta scoperta. Ho perso una fattura di spese mediche e non riesco più a trovarla e capire dopo posso averla messa.

Stranamente, perché per quanto riguarda, i documenti, non ho mai perso nulla, anzi sono precisa e ordinata.

Ecco perché la cosa mi stupisce e infastidisce e continuo ad arrovellarmi nel capire come abbia fatto a sparire, mah?
Forse troppo stress o pensieri e l’avrò riposta nella cartella sbagliata.

Comunque a parte questo, ho notato che nel fine settimana mi sento ancora più stanca che durante tutta la settimana lavorativa.

Forse perché mi viene il crollo della stanchezza e tensione accumulata. Mi trascino come se fossi pesantissima e con dolori ovunque.

Quando riprendo la settimana di lavoro, non sono piena di energie, tantomeno di entusiasmo per quello che mi aspetta in ufficio, eppure quella pesantezza passa. Miracolosamente riesco a muovermi e lavorare.

Sicuramente sarà più una stanchezza psicologica, l’importante è che non perdo la testa, altrimenti chissà che altri guai combino!

Buon inizio settimana 🙂

Assaggiare la mela

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Quando non ci permettiamo di fare esperienze o semplicemente seguire le passioni che piacciono, la nostra vita è vissuta a metà.

Come temere di assaggiare una mela, perché potrebbe essere “la mela del peccato” oppure “la mela avvelenata” di Biancaneve.

Quando non assaggiamo la vita, rinunciamo a una parte di noi. Ci sentiremo tristi e a pezzi, perché vivere a metà non è vita.

Ci vuole coraggio per superare i nostri limiti, le nostre paure, ma è una scommessa con noi stessi.
Bisogna reagire e non permettere alla tristezza di soffocare la nostra volontà e le nostre passioni.

Sto comprendendo ultimamente, dopo periodi in cui la vita, mi ha deluso, mi ha intristito, e quanto mi ha negato, mi ha obbligato a scelte non mie, che la vita è in continuo cambiamento di cicli e rigenerazione, trasformazione.

Anche noi come la natura, ci trasformiamo e rinasciamo, più duri, ma più forti.

Leggendo alcuni post di amici, ho ammirato le persone che hanno passioni, voglia di fare, di imparare, di riscoprirsi, cambiare, ricominciare.

Quando ci chiudiamo per paura, le nostre rinunce ci fanno solo ammalare, quando non si riesce più a reagire si diventa apatici, di malumore, l’anima soffre e lentamente muore.

E’ importante non solo accrescere i nostri interessi, le nostre esperienze, ma anche socializzare con altre persone, è bello condividere con altri.

La routine del quotidiano può essere pesante ecco perché dobbiamo crearci degli spazi di relax, un nostro rifugio, accrescere le nostre passioni magari da convidere con altri. Alleggerendo così la vita da accumuli di stress, e accrescendo il buonumore e positività.

Questo ovviamente vale anche per me, che sto lavorando da tempo su me stessa. I miglioramenti ci sono, ma lenti e faticosi.

Ho ancora molto lavoro, ma qualcosa sta cambiando e sono già più serena.

Come dico sempre, un passo alla volta, come un bambino che impara a camminare.

Con amore per noi stessi.

Buona giornata a tutti 🙂

Giornata di primavera

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Oggi a Milano, sembra una giornata di primavera.

Il sole tiepido che riscalda il viso.

La temperatura è mite.

Finalmente dopo giorni di freddo.

Le persone sembrano più di buon umore.

Come le piante ci stiamo preparando a sbocciare all’imminente primavera.

Stamattina mi hanno fatto anche dei complimenti perché sembravo più carina, forse il viso più luminoso, mah?

Buona giornata a tutti 🙂

Il corpo ci parla…

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Quanto volte ci è capitato di avere alcuni disturbi e non capire da cosa dipendono.

Non si pensa che il corpo somatizza, ci parla manifestando attraverso dolori fisici, i disagi dell’anima.

Le emozioni trattenute, non espresse, che ci intossicano.

Anche se comprendiamo questo, non è facile gestire le emozioni lasciandole libere di emergere e sfogare esteriormente le nostre ansie, preoccupazioni, rabbia!

Personalmente sono piuttosto emotiva, ed esprimo quello che sento al momento, che sia preoccupazione o arrabbiandomi. Ma ci sono situazioni che non posso cambiare e controllare, di conseguenza la rabbia, la preoccupazione, lo stress provocano “malattie psicosomatiche”. Ecco appunto, i doloretto, la tosse, difficoltà a respirare…

Purtroppo vivere il quotidiano può causare malessere, dal quale dovremmo imparare a distaccarci, prendendoci delle pause, ma non è facile.

Io sto imparando ogni tanto a dire “chissenefrega” lasciando andare tutto ciò che mi fa stare male.

Ho letto un articolo dove evidenzia anche un altro “campanello d’allarme” quello dell’aumento di peso o attacchi di fame, quando si crea insoddisfazione o vuoto nel senso affettivo.

Alcune persone si buttano sul cibo come fosse una compensazione di una mancanza di amore, sostituto di un compagno. Di una mancanza anche a livello fisico.

Proprio in questi giorni riflettevo sul cambiamento che avviene fisicamente, nel senso dell’esigenza di fare sesso.

Quando si è giovani sembra essenziale come l’aria che si respira, ma come il ciclo della vita, della natura, arriva il tempo del riposo.

Che non è il tempo di qualcosa che finisce, ma semplicemente trasforma le nostre esigenze, priorità dello stare bene.

Pensavo mi avrebbe creato sofferenza, invece in questo senso sto bene, non ne sento la mancanza, anzi sto scoprendo quante cose belle ha la vita da offrire che danno piacere e serenità all’anima.

Auguro a tutti buon fine settimana 🙂