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Sicurezza e immunogenicità dei programmi prima dose-boost eterologhi rispetto a quelli omologhi con un vaccino COVID-19 con vettore adenovirale e a RNA messagero: studio Com-COV

L’uso di programmi vaccinali eterologhi contro COVID-19 potrebbe facilitare l’immunizzazione di massa contro COVID-19.
Tuttavia, è stato precedentemente riportato che programmi eterologhi che incorporano un vaccino con vettore adenovirale ( ChAdOx1 nCoV-19, ChAd, Vaxzevria, AstraZeneca; di seguito denominato ChAd ) e un vaccino a RNA messaggero ( mRNA ) ( BNT162b2, BNT, Comirnaty, Pfizer-BioNTech ) a 4 settimane di intervallo sono più reattogeni di programmi omologhi.
E’ stata riportata la sicurezza e l’immunogenicità dei programmi eterologhi con i vaccini Vaxzevria e Comirnaty.
Com-COV è uno studio di non-inferiorità, randomizzato, in cieco per i partecipanti, che ha valutato la sicurezza, la reattogenicità e l’immunogenicità del vaccino.
Gli adulti di età pari o superiore a 50 anni con comorbilità assenti o ben controllate e nessuna precedente infezione da SARS-CoV-2 mediante conferma di laboratorio erano idonei e sono stati reclutati in 8 siti in tutto il Regno Unito.
La maggior parte dei partecipanti idonei è stata arruolata nella coorte generale ( intervalli tra prima e seconda dose di 28 o 84 giorni ), i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere ChAd/ChAd, ChAd/BNT, BNT/BNT o BNT/ChAd, somministrati a intervalli di 28 o 84 giorni.
Un piccolo sottogruppo di partecipanti idonei ( n=100 ) è stato arruolato in una coorte immunologica, che ha effettuato ulteriori esami del sangue per valutare le risposte immunitarie; questi partecipanti sono stati assegnati in modo casuale ai 4 programmi ( solo intervallo di 28 giorni ).
I partecipanti non conoscevano il vaccino ricevuto.
L’endpoint primario era il rapporto medio geometrico ( GMR ) della concentrazione sierica di IgG anti-spike di SARS-CoV-2 ( misurata mediante ELISA ) a 28 giorni dopo il boost, quando si è confrontato ChAd/BNT con ChAd/ChAd e BNT/ChAd con BNT/BNT.
Le programmazioni eterologhe sono state considerate non-inferiori alle programmazioni omologhe approvate se il limite inferiore dell’intervallo di confidenza unilaterale del 97.5% del GMR di questi confronti era maggiore di 0.63.
L’analisi primaria è stata eseguita nella popolazione per protocollo, che era sieronegativa al basale.
Sono state effettuate analisi di sicurezza tra i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino in studio.
Tra l’11 febbraio e il 26 febbraio 2021 sono stati arruolati e randomizzati 830 partecipanti, inclusi 463 partecipanti con un intervallo prima dose-boost di 28 giorni, per i quali sono stati riportati i risultati.
L’età media dei partecipanti era di 57.8 anni, con 212 partecipanti di sesso femminile ( 46% ) e 117 ( 25% ) di minoranze etniche.
Al giorno 28 dopo il boost, la concentrazione media geometrica di IgG anti-spike di SARS-CoV-2 nei destinatari di ChAd/BNT ( 12.906 ELU/ml ) era non-inferiore a quella nei destinatari di ChAd/ChAd ( 1.392 ELU/ml ), con un GMR di 9.2.
Nei partecipanti che hanno fatto la prima dose con BNT, non è stata mostrata la non-inferiorità del programma eterologo ( BNT/ChAd, 7.133 ELU/ml ) rispetto al programma omologo ( BNT/BNT, 14.080 ELU/ml ), con un GMR di 0.51.
In tutti i gruppi si sono verificati 4 eventi avversi gravi, nessuno dei quali è stato considerato correlato all’immunizzazione.
Nonostante il regime BNT/ChAd non soddisfacesse i criteri di non-inferiorità, le concentrazioni di IgG anti-spike di SARS-CoV-2 di entrambi i programmi eterologhi sono state superiori a quelle di un programma vaccinale autorizzato ( ChAd/ChAd ) con comprovata efficacia contro la malattia COVID-19 e il ricovero.
Insieme alla maggiore immunogenicità di ChAd/BNT rispetto a ChAD/ChAd, questi dati supportano la flessibilità nell’uso della vaccinazione prima dose-boost eterologa utilizzando i vaccini COVID Vaxzevria e Comirnaty. ( Xagena2021 )
Liu X et al, Lancet 2021; 398: 856-869
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AffarItaliani: Ipotesi lockdown generalizzato anche per i vaccinati a gennaio in Italia

Lockdown coronavirus

LOCKDOWN PER TUTTI ( ANCHE VACCINATI ) A GENNAIO. DRAGHI NON LO DICE, MA…

DRAGHI CERCA DI RASSICURARE MA LA POLITICA STA GIÀ RAGIONANDO SULLO SCENARIO PEGGIORE

E quindi? Se dopo il 6 gennaio la situazione fosse seria e grave, l’esecutivo avrebbe solo una strada da percorrere: lockdown generalizzato per tutti e per tutto il Paese di almeno tre o quattro settimane. Una decisione che il premier non vorrebbe assumere, ma che inevitabilmente sarebbe costretto a prendere. Una sorta di zona rossa nazionale con la probabile chiusura di bar, ristoranti ed esercizi commerciali non essenziali alle ore 18, la chiusura totale di palestre, piscine, teatri, cinema, piste di sci e il ritorno del tanto temuto coprifuoco alle ore 22 (o 21). Possibile anche il ricorso all’autocertificazione per uscire di casa. ….. ( Fonte: AffarItaliani )

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