NON GARANTISCONO DEI LORO DATI

Fabrizio Giulimondi - Recensioni libri: FABRIZIO GIULIMONDI: "UNA  SCHEMATICA DELUCIDAZIONE SULLE REGIONI E SUGLI ENTI LOCALI"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Ragioneria Dello Stato E Altri Siti Istituzionali Che Non Garantiscono Dei Loro Dati – La Repubblica

La Ragioneria dello Stato e altri siti istituzionali che non garantiscono dei loro dati

Le note legali dei portali di alcuni enti e agenzie sottolineano l’assenza di garanzie sui contenuti pubblicati. E ribadiscono che l’uso del sito da parte dell’utente «è a suo esclusivo rischio e pericolo»
19 Agosto 2021
8 minuti di lettura
«L’utente riconosce e accetta che l’uso di questo sito è a suo esclusivo rischio e pericolo». Non ci aspetteremmo di trovare un’avvertenza di questo tipo su un portale web della pubblica amministrazione. Spesso ricchi di informazioni, studi e banche dati liberamente consultabili, questi siti forniscono un importante servizio al cittadino. Eppure, a volte le loro note legali mettono in guardia il lettore, sottolineando l’assenza di garanzie sui contenuti pubblicati o che si declina ogni responsabilità per eventuali danni subiti e legati all’utilizzo del sito. Disclaimer che si trovano anche sui portali dei ministeri, come abbiamo raccontato in un precedente articolo : a volte il testo è lo stesso su diversi siti, cambia solo il nome dell’ente; altre, invece, si usa una formulazione più breve ma che esprime chiaramente le limitazioni di responsabilità.
Nessuna garanzia
Chi atterra sul sito della Ragioneria dello Stato (Rgs) non ha scelta: se vuole consultarlo, deve accettare che «tutti i suoi contenuti, ivi compresi i servizi eventualmente offerti, sono forniti “così come sono” e “con tutti gli errori” ». La Rgs è un organo di supporto per Parlamento e Governo, il cui obiettivo è la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche. Il portale ospita documenti e rapporti sui conti dello Stato ma anche i link alla banca dati di OpenBDAP , una finestra sul mondo della finanza pubblica: da qui possiamo, tra le altre cose, conoscere la spesa degli enti territoriali e consultare lo stato di avanzamento delle opere pubbliche e dei progetti cofinanziati con le risorse comunitarie. Ma dobbiamo fare molta attenzione perché l’utente «riconosce e accetta che l’uso di questo sito è a suo esclusivo rischio e pericolo», si legge alla sezione Termini e condizioni del sito. Un testo identico al disclaimer presente sul portale della Rgs, che poi precisa: «La Ragioneria Generale dello Stato, pertanto, non rilascia alcun tipo di garanzia, esplicita o implicita, riguardo tali contenuti, ivi compresi, senza alcuna limitazione, la liceità, il diritto di proprietà, la convenienza o l’adeguatezza a particolari scopi o usi». In altre parole, le note legali non chiariscono quali siano gli errori, i rischi e i pericoli che potremmo trovare navigando nel mare di informazioni e dati finanziari che i due portali pubblicano e ospitano.
Al contempo, la Ragioneria generale dello Stato non dà alcuna garanzia che il sito «sia compatibile con le apparecchiature dell’utente o che sia privo di errori o virus, bachi o “cavalli di Troia”», aggiungendo di non essere responsabile «per i danni subiti dall’utente a causa di tali elementi di carattere distruttivo»: come a dire, è un rischio che bisogna assumersi se vogliamo usare questi siti web, e se dopo ci ritroviamo con il pc infettato e danneggiato la colpa sarà solo nostra.
Le note legali del portale inoltre chiariscono che l’ente, i suoi collaboratori o fornitori non hanno responsabilità per danni causati da eventuali loro negligenze o comunque «derivanti da questo sito, nonché per i mancati guadagni, per le perdite, per i danni incidentali o consequenziali o per qualsiasi altro danno parziale o totale, diretto o indiretto». Un’esclusione di responsabilità che si estende anche all’uso di altri siti web collegati a quello del portale della Rgs da un link e a «disfunzioni nell’utilizzazione dei materiali o dei servizi di questo sito causate dal computer o dalle apparecchiature dell’utente».
La pagina Termini e condizioni del sito OpenBDAP
Queste formulazioni non sono un caso isolato ma spesso vengono impiegate, identiche, su altri siti. Anche la Corte dei Conti riprende, parola per parola, il testo del portale della Ragioneria nella sua sezione Termini e condizioni , eliminando solo la frase «l’utente accetta che il sito e tutti i suoi contenuti, ivi compresi i servizi eventualmente offerti, sono forniti “così come sono” e “con tutti gli errori”». Ma come la Rgs, non rilascia alcun tipo di garanzia sui contenuti che pubblica sul sito né può assicurare l’utente che il portale web sia compatibile con le sue apparecchiature o che sia «privo di errori o virus, bachi o “cavalli di Troia”». Quindi, ancora, una dichiarazione di esclusione di responsabilità che non specifica il tipo di problemi o di difficoltà in cui potrebbe imbattersi l’utente navigando tra le varie pagine in cerca di informazioni su delibere, sentenze e relazioni al Parlamento della magistratura contabile: di quali errori si sta parlando? Una formula generica che potrebbe minare la fiducia del lettore nei documenti che legge e scarica dal sito.
Qualche dettaglio in più, che non rincuore l’utente ma può aiutare a chiarire i suoi dubbi, si trova in un’altra pagina del portale, quella delle Note legali , dove si puntualizza che «il testo degli atti della Corte dei conti nell’esercizio delle proprie funzioni può subire modificazioni o correzioni per errori materiali». Per questo, «l’unico testo facente fede è quello depositato presso le segreterie degli uffici» della magistratura contabile. E ancora, si legge che i «dati statistici risultanti dalle banche dati non hanno valore ufficiale potendosi verificare degli scostamenti temporali, anche significativi, nell’aggiornamento dei dati stessi. Solo i dati statistici ufficiali forniti dagli uffici della Corte potranno essere utilizzati come fonte». Un’informazione che però non giustifica la decisione dell’ente di non rilasciare alcun tipo di garanzia su documenti e testi presenti nel sito, «ivi compresi, senza alcuna limitazione, la liceità, il diritto di proprietà, la convenienza o l’adeguatezza a particolari scopi o usi».
La pagina Termini e condizioni del sito della Corte dei Conti
Non solo grandi enti, ma anche alcune agenzie hanno scelto di usare queste espressioni per richiamare l’attenzione dell’utente sul rischio e pericolo che corre esplorando i loro siti. È il caso dell’ Agenzia per la coesione territoriale , che deve promuovere lo sviluppo economico e fornire un supporto all’attuazione della programmazione comunitaria e nazionale, lavorando con le amministrazioni centrali, regionali e con gli enti locali. Il suo portale è ricco di informazioni, grafici e mappe interattive dedicate al monitoraggio della politica di coesione, sia attraverso una pagina web sul sito (attualmente la sezione è in corso di aggiornamento a seguito dell’emergenza Covid-19) sia attraverso un link al portale esterno di Opencoesione . Inoltre ospita anche una banca dati che permette di conoscere e analizzare, a livello regionale, i flussi finanziari delle amministrazioni pubbliche e di tutti gli enti che fanno parte della categoria del settore pubblico allargato. Eppure, anche su questa mole di dati, elegantemente presentati e facilmente visualizzabili dal pubblico, pende il disclaimer dell’Agenzia: «L’utente accetta che il sito e tutti i suoi contenuti, ivi compresi i servizi eventualmente offerti, sono forniti “così come sono” e “con tutti gli errori”». L’ente non rilascia alcuna garanzia sui contenuti pubblicati, non assicura che il portale sia «privo di errori o virus, bachi o “cavalli di Troia”» e quindi non si ritiene responsabile per danni subiti dall’utente «a causa di tali elementi di carattere distruttivo» o per qualsiasi danno legato all’uso del sito o di altri portali ad esso collegati da un link.
La pagina dei Termini e condizioni del portale dell’Agenzia per la coesione territoriale
Frasi sicuramente preoccupanti, poco chiare, che non ci aspetteremmo di trovare su siti istituzionali che pubblicano documenti, report e dati fondamentali per conoscere i numeri del nostro Paese. E che sono copiate e incollate nella sezione delle Note legali o dei Termini e condizioni di tanti portali diversi, anche di quelli che si occupano di materie sanitarie.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ne è un esempio. Il disclaimer sul suo sito è uguale ai precedenti. E quindi l’utente non deve aspettarsi contenuti garantiti dall’ente, né che l’Aifa si assuma le responsabilità per eventuali danni subiti. Eppure è un portale fondamentale per avere informazioni sull’uso e sul consumo dei farmaci, è che è diventato ancora più importante durante la pandemia. Con mappe e tabelle, il sito fornisce dei report sull’andamento delle somministrazioni di vaccini; inoltre, raccoglie notizie e aggiornamenti sulle sperimentazioni in corso, sui medicinali utilizzati al di fuori delle sperimentazioni cliniche, raccomandazioni sull’utilizzo dei farmaci nella popolazione esposta al virus, oltre a una serie di Faq sui vaccini anti Covid-19. Uno strumento informativo utilissimo per il cittadino, che però utilizzandolo deve accettare tutta una serie di condizioni per nulla rassicuranti. Sempre che riesca a trovare e leggere le note legali, a cui si può accedere dal sito cliccando un link posizionato in fondo alla pagina.
Le note legali del portale dell’Aifa
Nessuna responsabilità
Le note legali di altri siti web sono più brevi e si concentrano sulla questione della responsabilità per danni legati all’uso del portale. Al di là di alcune variazioni nella forma, nella sostanza tutte comunicano lo stesso messaggio: l’ente non potrà essere ritenuto in alcun modo responsabile dei danni di qualsiasi natura causati direttamente o indirettamente dall’accesso al sito, dall’incapacità o impossibilità di accedervi, dall’affidamento alle notizie in esso contenute o dal loro impiego». Lo troviamo ad esempio sul portale dell’ Agenzia delle Entrate e su quello dell’ Agenzia delle accise, dogane e dei monopoli , ma anche sul sito dell’ Istat : avvertenza che riguarda anche materiali e servizi offerti da siti a essi collegati.
La sezione Limitazioni della responsabilità del portale dell’Agenzia delle entrate
Ancora, simili dichiarazioni di esclusione di responsabilità sono usate dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ( Enea ) e dal Consiglio nazionale delle ricerche . Questi enti però ribadiscono l’impegno a garantire la migliore esperienza per l’utente che decida di navigare sui loro portali. Il primo, infatti, «si preoccupa di ridurre al minimo le disfunzioni imputabili a problemi tecnici»; il secondo, invece, chiarisce di prestare massima cura nell’aggiornamento delle informazioni pubblicate, ma avverte: «In relazione alla grande varietà di fonti utilizzate, interne ed esterne, e al grande numero di pagine disponibili, è bene tener presente che con il passare del tempo le informazioni potrebbero perdere la loro validità e attendibilità». Per questo consiglia l’utente «di prendere visione della data di ultimo aggiornamento pubblicata nella pagina consultata».
Anche se è apprezzabile lo sforzo di assicurare la qualità dei contenuti pubblicati, l’utente rischia di farsi carico della responsabilità di eventuali danni dovuti all’accesso al sito, all’uso degli strumenti interattivi o delle notizie in esso contenute.
La pagina delle Note legali del sito dell’Enea
Va dritto al punto anche l’ Istituto superiore di sanità , che non potrà essere ritenuto responsabile per danni subiti dall’utente. Ma nelle note legali aggiunge anche un’altra condizione all’utilizzo del sito: «L’Istituto si impegna per garantire la completezza e l’accuratezza delle informazioni, tuttavia non si assume la responsabilità per il materiale contenuto nel sito». In altre parole, uno degli enti che ha fatto un importante lavoro di informazione durante la crisi sanitaria del Covid-19, pubblicando articoli su virus, varianti, test, tamponi e mascherine, non si assume la responsabilità di ciò che è presente sul portale, come i rapporti indirizzati al personale sanitario per affrontare diversi aspetti della pandemia, e i collegamenti alle pagine che ospitano i dati epidemiologici e di mortalità legati al Covid. Tra l’altro, il portale dell’Iss specifica anche che «l’esistenza di un collegamento ipertestuale verso un sito esterno non comporta approvazione o accettazione di responsabilità da parte dell’Istituto circa il contenuto o l’utilizzazione di detto sito».
Le note legali del sito dell’Istituto superiore di sanità
Nelle sue note, invece, Unioncamere mette in evidenza il problema dei rischi informatici e avverte l’utente che l’ente non potrà essere ritenuto responsabile di eventuali danni, tra cui le infezioni da virus, «che le apparecchiature dei visitatori dovessero patire a causa dell’accesso e/o dell’interconnessione con questo sito o dello scaricamento (download) del suo contenuto». Un disclaimer che certo costringe l’utente a riflettere bene prima di trasferire sul proprio pc un documento presente sul sito dell’ente pubblico che unisce e rappresenta il sistema camerale italiano.
Navigando sui vari siti, non siamo sempre riusciti a trovare i termini e le condizioni di utilizzo. Il portale dell’ Inps , ad esempio, nella sua sezione relativa alle note legali dedica spazio solo alle questioni relative alla privacy, agli atti di notifica e alle dichiarazioni di accessibilità. Mentre sul portale dell’ Autorità garante della concorrenza e del mercato , ci sono solo le pagine dedicate al copyright, alla privacy e all’accessibilità.
Un discorso a parte va fatto per Banca d’Italia. Il portale è un enorme bacino di rapporti, informazioni e dati di tipo finanziario, liberamente consultabili da privati e imprese. Inoltre, l’ente pubblica sul sito gli atti normativi e i provvedimenti a contenuto generale da esso emanati, utilizzando anche delle cautele tecniche per questo tipo di documenti. Come precisa un disclaimer , la firma digitale viene apposta sui formati Pdf per «garantirne provenienza e integrità». Inoltre l’ente cura l’aggiornamento del sito e «si prefigge di assicurare la continuità del servizio e di ridurre al minimo le eventuali disfunzioni imputabili a problemi tecnici». Ma poi si legge che l’ente non risponde di eventuali danni causati «dall’utilizzazione dei contenuti (dati, informazioni, software ecc.) presenti su questo sito». Una formula vaga per indicare che, in ogni caso, dobbiamo fare attenzione a rischi e problemi non meglio specificati e quindi difficili da immaginare. Una dichiarazione di esclusione di responsabilità che riguarda anche i contenuti di siti esterni collegati al portale.
Il disclaimer presente sul sito della Banca d’Italia
Gli esempi positivi
Non mancano però i virtuosi. Sono quei siti che mettono in evidenza che tutti i documenti pubblicati sono conformi e corrispondenti agli atti originali, e che non escludono ogni tipo di responsabilità per tali contenuti. Un esempio è l’ Agenzia per l’Italia digitale (AgID), che ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione digitale nella Penisola: l’ente sottolinea la qualità e attendibilità del materiale presente sul portale e si limita a escludere la sua responsabilità per i danni causati dall’accesso al sito, dall’incapacità o impossibilità di accedervi. Lo stesso vale per il sito dell’ Anpal , l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, che utilizza la stessa formula dell’AgID. Mentre il portale dell’ Inail non solo chiarisce quali sono le strutture responsabili dei contenuti pubblicati sul sito, ma fornisce i riferimenti del responsabile del procedimento di pubblicazione, che dovrà occuparsi della gestione coordinata sia dei contenuti e delle informazioni online sia dei processi redazionali dell’amministrazione. Il suo compito sarà quello di «raccogliere le segnalazioni inerenti la presenza di un contenuto obsoleto ovvero la non corrispondenza delle informazioni presenti sul sito e quelle contenute nei provvedimenti originali».
La necessità di cambiare le note legali di molti portali web non riguarda quindi solo i siti dei ministeri , ma anche quelli di diversi enti pubblici e istituzioni, che rappresentano una fonte autorevole di informazione per il cittadino e per le imprese. Nell’era dell’open data e della digitalizzazione, non solo documenti e banche dati devono essere facilmente consultabili, ma bisogna assicurare al cittadino che la sua navigazione sul portale sarà la più sicura e gradevole possibile, priva di rischi e pericoli.

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NON GARANTISCONO DEI LORO DATIultima modifica: 2021-08-20T10:50:08+02:00da SensoAstratto
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