Un ricordo di Edo Ansaloni

Ansaloni 02 Wylli

San Lazzaro (Bologna)

Di Edo se ne sentirà la mancanza. Lo ha dimostrato la chiesa di San Luca gremita, alla Cicogna di San Lazzaro, il 2 febbraio scorso ad accompagnare all’ultimo viaggio il vivaista, documentarista, imprenditore, collezionista, fuoristradista sanlazzarese Edo Ansaloni. Un uomo che il 17 dicembre 2012 nel centro sociale “Malpensa” di San Lazzaro ricevette “Lazzarino d’oro”, istituito nel 2004 per onorare quelle persone che abbiano dato lustro alla città del santo mendico.

Alle esequie il sindaco Isabella Conti, l’ex sindaco Aldo Bacchiocchi, ufficiali dell’esercito, della polizia di stato e dell’Arma dei carabinieri, l’amico collezionista di veicoli storici Mario Righini di Castelfranco Emilia, amici collezionisti di militaria della seconda guerra mondiale.  Con i figli Arturo e Francesco che hanno poi ringraziato della grande partecipazione di persone all’ultimo viaggio di Ansaloni.

Edo, classe 1925, laureato in scienze agrario, vivaista figlio d’arte, poi collezionista di veicoli di ogni tipo, il 21 aprile 1945, ventenne, ebbe la fortuna di fotografare e filmare i soldati polacchi che entravano in Bologna da Porta Mazzini. Poi i momenti, emozionanti, della città liberata con l’arrivo in Piazza Maggiore degli americani seguiti dagli italiani dei gruppi Folgore, Friuli, Legnano e dalla brigata partigiana Maiella. Ma già in precedenza in Lazio nell’azienda vivaistica del padre Arturo, ebbe l’occasione di fotografare combattimenti aerei nei cieli dell’allora Littoria, ma fu il giorno della liberazione di Bologna a segnare la sua vita. Infatti quel Edo venne avvicinato da due graduati americani che a bordo di una Jeep Willis gli chiesero indicazioni per Pianoro. Non convinti delle spiegazioni lo presero a bordo e il giovane nel tragitto si innamorò di quella vetturetta spartana ma efficiente. Ebbe poi modo di guidarla da autista di un ufficiale dell’Amg (Allied Military Government, Governo militare alleato) e di eseguire, anche a Rimini, dei servizi fotografici per i militari Usa.

Cessato tale servizio Ansaloni perse l’uso della Jeep ma non si diede per vinto e riuscì ad acquistarne una. Quello fu l’inizio della passione di collezionista di veicoli, compreso un carro armato Usa Sherman M4A3 con cannone da 75 millimetri, e di fuoristradista. Edo Ansaloni fu il primo non americano a essere inserito nella Hall of Fame Usa per il motorismo fuoristrada. Fu cofondatore nel 1969 del Club nazionale fuoristrada. Pilota egli stesso vinse gare, nazionali e internazionali, cimentandosi in sterrate fangose, ripide erte, discese mozzafiato, e guadi di torrenti, per il piacere di mettersi in gioco. Dall’esperienza della liberazione e del collezionismo di veicoli e cimeli militari nacque – in via Dozza 24 a Bologna, al confine con San Lazzaro – il Museo Memoriale della Libertà inaugurato nel 2000. Allestimento che ricrea in grandezza naturale, con sonoro ed effetti speciali, episodi degli ultimi giorni di guerra, i bombardamenti, e la battaglia partigiana di Porta Lame. Scenografie realizzate con fedeltà storica utilizzando manichini animati, divise, attrezzature e veicoli originali dell’epoca.

Giancarlo Fabbri

Un ricordo di Edo Ansaloniultima modifica: 2020-03-13T10:56:14+01:00da fabbri.giancarlo