Per la Befana della Bocciofila mascherine FFP2 

Pianoro (Bologna)

Mi sa che quest’anno le feste di fine anno con l’abolizione dei botti e delle pire a bruciare vecchioni, e di veglioni di massa, sarà molto sotto tono se non triste. Dopo le brutte notizie ci vuole la bella per tirarsi un po’ su ed è che comunque, come dalla notte dei tempi, il 6 gennaio la Befana arriverà a Pianoro, Covid o non Covid. Adottando però le più opportune misure sanitarie di sicurezza per il bene di tutti.

Come da disposizioni governative per assistere a spettacoli in luoghi chiusi è necessario il green pass rafforzato, o super green pass; ossia essere vaccinati o guariti dal Covid e non quello avuto con i tamponi. Le stesse ordinanze stabiliscono che sono esentati dalla certificazione verde Covid-19 i bambini con età fino agli 11 anni compiuti. Tutte le altre persone, dai 12 anni in su devono avere il super green pass. E tutti, anche i bambini, devono indossare la mascherina FFP2 che perlomeno garantisce una protezione in più contro il contagio.

Infatti come già annunciato il 6 gennaio 2022 ritorna la Befana della Bocciofila Pianorese “XXV Aprile” in un’edizione spettacolare anche se con le dovute cautele e distanze. Dopo le tante edizioni nella sala di via Grillini 12, e altre nel bocciodromo al Gualando, la festa di quest’anno dedicata alle bambine e ai bambini dei tre ai dieci anni di età si svolgerà, sempre a Pianoro, con il patrocinio comunale, nella grande sala Arcipelago di viale della Resistenza 201 con inizio alle 14. Per informazioni telefonare ai numeri: 338-5685751; 339-3504011.

Sarà un’edizione “spettacolare” perché prenderà il via con una recita dei burattini della compagnia teatrale La Garisenda dell’attore teatrale e burattinaio ozzanese Pierluigi Foschi. Le sue classiche teste di legno della tradizione bolognese allieteranno bimbe e bimbi in attesa della Befana. Sarà brutta come una strega ma i piccoli saranno, senza dubbio, lieti di ricevere i suoi doni: giocattoli e calze colme di dolci; sempre che (capita) in quelle dei discoli non ci sia carbone. La festa si concluderà con una lotteria di autofinanziamento consentendo anche a genitori e nonni presenti di vincere ricchi premi. Infatti la gestione del bocciodromo nonostante il volontariato e, soprattutto, le crescentine apprezzate anche da chi non gioca a bocce, ha bisogno anche di quel sostegno dato dalle tradizionali tombole invernali sospese dal Covid.

Giancarlo Fabbri

All’Arcipelago, con i burattini, la Befana della Bocciofila

Pianoro (Bologna)

Il 6 gennaio 2022 ritorna la Befana della Bocciofila Pianorese “XXV Aprile” in un’edizione spettacolare anche se con le dovute cautele e distanze, per le misure anti Covid-19, con accesso consentito solo con Green Pass obbligatorio. Dopo tante edizioni nella sala di via Grillini 12, e altre sotto la tenda del bocciodromo al Gualando, la festa di quest’anno dedicata alle bambine e ai bambini dei tre ai dieci anni di età si svolgerà, sempre a Pianoro, con patrocinio comunale, nella grande sala Arcipelago di viale della Resistenza 201 con inizio alle 14. Per informazioni telefonare ai numeri: 338-5685751; 339-3504011.

Sarà un’edizione “spettacolare” perché prenderà il via con una recita dei burattini della compagnia teatrale La Garisenda dell’attore teatrale e burattinaio ozzanese Pierluigi Foschi. Le sue classiche teste di legno della tradizione bolognese allieteranno bimbe e bimbi in attesa della Befana. Sarà tanto vecchia che forse non lo sa più neanche lei, brutta come una strega, ma quando la vedranno arrivare i piccoli saranno lieti di ricevere i suoi ambitissimi doni: giocattoli e grandi calze rosse colme di dolciumi; sempre che in quelle dei discoli non ci sia carbone. La festa si concluderà con una ricca lotteria di autofinanziamento consentendo anche a genitori e nonni presenti di vincere premi. La gestione del bocciodromo pianorese nonostante il volontariato e le gustose crescentine, apprezzate anche da chi non gioca a bocce, ha bisogno anche di quel sostegno dato dalle tombole sospese dal Covid.

Nel frattempo che i campi da gioco del Gualando riposano, in attesa dell’estate, la Bocciofila affiliata alla Federazione italiana bocce (Fib-Coni) intende iniziare l’anno con un’iniziativa festosa con l’auspicio che il coronavirus ancora incombente, grazie ai vaccini, possa essere reso inoffensivo. La bella notizia divenuta realtà nell’estate scorsa, dopo un 2020 di totale chiusura, è che un gruppo di giovani volontari, ragazze e ragazzi, sono entrati a far parte della Bocciofila Pianorese che continua, almeno da giugno a settembre, a sostenere lo sport delle bocce sul territorio comunale dopo la chiusura, alcuni anni fa, della Bocciofila di Rastignano. Quello delle bocce è uno sport antico, sembra risalga al 7.000 a.C. che può essere praticato da tutti, donne e uomini, sia a livello amatoriale che agonistico con benefici psicofisici soprattutto per gli anziani anche se si auspica l’arrivo dei giovani.

Giancarlo Fabbri

Tanti auguri da Juvenilia Club

Bologna

Tramite la sua pagina Facebook il consiglio direttivo dell’associazione culturale Juvenilia Club porge a soci e amici, di ieri, oggi e domani i suoi più calorosi auguri di buone feste sperando soprattutto in un 2022 (e anche anni seguenti) migliore. Come fu vinta la Spagnola del secolo scorso prima (meglio) o poi (purtroppo) lo sarà anche il Covid-19.

Ancora con in mente la tradizionale festa di fine anno, lo scorso 4 dicembre nel prestigioso Savoia Hotel Regency di Bologna – allietata dallo spettacolo “Spometi” a cura degli Amici di Dino Sarti – si coglie l’occasione di annunciare il programma del 2022. Sempre che il fato e il coronavirus non ci giochino brutti scherzi. Per adesioni e info sulle attività ricreative e culturali di Juvenilia Club: frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.

Sempre alle 20 al Savoia i prossimi appuntamenti di Juvenilia Club si terranno sabato 15 gennaio con una serata conviviale seguita da una conferenza del presidente Angelo Rambaldi sul tema: Le regine in fuga. Sabato 29 gennaio una cena elegante con artisti proposti dalla pittrice Maria Luigia Ingallati seguita da una discussione sulle varie correnti pittoriche. Il 5 febbraio la Festa di Carnevale con il duo musicale Adriana e Mauro con omaggi alle maschere più originali, simpatiche, curiose, eccetera. Il 12 febbraio incontro conviviale con intrattenimento musicale rivolto al recupero delle care indimenticabili melodie che furono la colonna sonora dagli anni ’20 i ’50 del secolo scorso. Al piano il maestro Davide Falconi accompagnerà la voce di Valentina Mattarazzi cantante della storica cantina della Jazz Band.

In marzo il 4 si terrà una conferenza di Imelde Corelli Grappadelli su: “Maria Josè, Elena e Margherita di Savoia paladine dello stile italiano attraverso i loro gioielli”. Poi il 19 la conviviale Festa di Primavera con il duo Adriana e Mauro; si apprezza un abbigliamento “fiorito”. E il 26 tornano le “Scintille nell’animo” con cena e mostra di pittura sul tema “Inno alla primavera”. In aprile era previsto per il 30 un concerto corale soppresso per l’avvenuto scioglimento del gruppo corale. In maggio il 14 ci sarà un omaggio alla poesia e alla prosa a cura del gruppo di scrittura creativa con lettori Barbara Bertoni e Roberto Breschi con accompagnamento al piano del maestro Davide Falconi. I saluti prima delle vacanze estive con la festa di chiusura dell’anno sociale con cena elegante e le musiche del duo Adriana e Mauro.

Negli oltre trent’anni precedenti Juvenilia Club si è sempre impegnata, senza fini di lucro, a offrire a soci e amici un programma culturale di alto livello. C’è un bilancio di centinaia di feste, cene, incontri culturali, trasmissioni radiofoniche, premi letterari, laboratori teatrali e creativi, spettacoli, concerti, gite, viaggi, visite a città d’arte e musei, corsi, laboratori e tornei. Con il Covid ancora incombente diventa difficile ma non si sa mai. Basta informarsi ai recapiti citati e … Auguri.

Giancarlo Fabbri

Il Lazzarino d’oro 2021 a Gabriele Nenzioni

San Lazzaro (Bologna)

Lo scorso 17 dicembre in occasione della festa del patrono della città, San Lazzaro, venerdì 17 dicembre il sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti ha consegnato il premio “Lazzarino d’oro 2021” a Gabriele Nenzioni già direttore del Museo della Preistoria “Luigi Donini”.

E dato che Nenzioni è andato in pensione il sindaco gli ha anche consegnato la nomina a presidente onorario del museo che egli stesso ha contribuito a fondare. La cerimonia di conferimento si è svolta nella sala eventi del centro sociale e culturale “Fiorenzo Malpensa”, presieduto dall’ex sindaco Luigi Dovesi, che sin dal 2004 su idea del socio Franco Grazia, che ha diretto l’evento, premia ogni anno le persone che hanno contribuito all’elevazione culturale, sociale ed economica della città di San Lazzaro. Oltre alla consegna del premio e della nomina tra gli applausi dei presenti si è svolta la lettura della motivazione da parte dell’ex vicesindaco Roberto Generali. Con la cerimonia seguita da un concerto dell’UNduetTrio con Ginevra Schia soprano, Luca Troiani, clarinetto e Claudia D’Ippolito, pianoforte.

Il riconoscimento è la riproduzione in oro di un piccolo frutto quasi scomparso, simile a una mela, chiamato azzeruolo detto lazzarein nel nostro dialetto bolognese. E sinceramente speravo che la stampa desse risalto a questa premiazione ma finora, e dispiace, così non è stato. Infatti Gabriele Nenzioni, nato a San Lazzaro nel luglio del 1951 nel grande edificio sulla via Emilia noto come Osteria del Sole, merita questo premio. E non solo perché il nostro assieme all’allora assessore alla cultura di San Lazzaro Werther Romani, Lazzarino d’oro 2010, nel 1985 fonda il Museo archeologico comunale “Luigi Donini”. Museo nato trasferendo nel capoluogo reperti geologici, archeologici, paletnologici, raccolti da appassionati in una sala dell’ex abbazia di Santa Cecilia alla Croara dandogli nome “Centro Studi Archeologici”. La struttura museale vide Nenzioni suo direttore fino ai nostri giorni facendolo diventare, anche con l’ampliamento del 1997, un importante punto di riferimento regionale sullo studio della preistoria. Non solo un luogo di esposizione di reperti e ricostruzioni, fondamentale per le scuole, ma anche di produzione culturale e scientifica con Nenzioni, spesso con la consorte Fiamma Lenzi archeologa, autore di importanti pubblicazioni scientifiche.

Gabriele Nenzioni è figlio e nipote d’arte e artista egli stesso. Per parte di madre è nipote del liutaio Gaetano Pollastri a cui è stata dedicata una via a San Lazzaro. e figlio di quel Luciano scultore noto per la realizzazione dei monumenti e della Via Crucis del Parco di Monte Sole a ricordo dell’eccidio di Marzabotto. Dopo l’Accademia di Belle Arti fu docente d’arte visiva e nel tempo libero si dedicava all’illustrazione di copertine e pagine di libri e riviste, pubblicati anche in America e in Giappone e al fumetto d’arte per collezionisti. La sua biografia completa è stata pubblicata nel 2020 libro “Gente di San Lazzaro” da chi qui scrive e vi saluta augurandovi buone feste.

Giancarlo Fabbri

Il Lazzarino d’oro 2021 a Gabriele Nenzioni


Nel collage l’UNduetTrio, Gabriele Nenzioni e il Lazzarino d’oro

San Lazzaro (Bologna)

In occasione della festa del patrono della città, San Lazzaro, venerdì 17 dicembre verrà consegnato il premio “Lazzarino d’oro 2021” a Gabriele Nenzioni già direttore del locale Museo della Preistoria “Luigi Donini”. Il premio, nato su proposta di Franco Grazia, viene conferito ogni anno dal 2004, dal centro culturale e sociale “Fiorenzo Malpensa” in collaborazione con il Comune di San Lazzaro, su proposta di una commissione. Con tale riconoscimento viene premiata la persona che ha contribuito in qualche modo all’elevazione culturale, sociale ed economica della città. Il premio consiste nella riproduzione in oro di un piccolo frutto simile a una mela, quasi scomparso, azzeruolo (Crataegus azarolus) detto lazzarein nel dialetto bolognese. Dopo la cerimonia, prevista per le 15, seguirà il concerto “Viaggio di Natale” del gruppo UNduetTrio con i maestri Ginevra Schia soprano, Luca Troiani, clarinetto e Claudia D’Ippolito, pianoforte.

Gabriele Nenzioni merita questo premio e di essere conosciuto più di quanto lo sia ora. Lo frena la modestia che è un difetto di famiglia. Infatti il padre Luciano (1916 – 2007) fu apprezzato artista noto per la realizzazione dei monumenti e della Via Crucis del Parco di Monte Sole. Come recita la motivazione del conferimento Gabriele Nenzioni assieme a Werther Romani fu artefice della creazione del Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di cui fu poi direttore e oggi suo presidente onorario. Divulgatore, saggista e docente è membro dell’Istituto italiano di preistoria e protostoria e ispettore onorario per la Soprintendenza archeologica e autore di libri, spesso con la moglie archeologa Fiamma Lenzi, di grande rilievo didattico e scientifico.

Pochi però sanno che Gabriele Nenzioni, nato a San Lazzaro l’11 luglio 1951 nel grande edificio sulla via Emilia noto come Osteria del Sole è nipote per parte di madre del maestro liutaio Gaetano Pollastri (1886 – 1960) a cui è stata dedicata una via a San Lazzaro. E che Gabriele dopo gli studi al Liceo Artistico e la laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna ebbe una vita di docente in materie d’arte e di artista. Nel tempo libero dall’insegnamento si dedica all’illustrazione di copertine e pagine di libri, pubblicati anche all’estero, e al fumetto d’arte per collezionisti.

Dal 1976 inizia poi a frequentare l’Istituto di Geologia, Paletnologia e Paleontologia dell’Università di Ferrara specializzandosi in discipline paletnologiche. Partecipa a scavi in varie parti d’Italia pubblicando poi apprezzati contributi scientifici. Nel 1985 assieme all’assessore alla cultura di San Lazzaro, Werther Romani, Nenzioni fonda il Museo archeologico comunale “Luigi Donini” a cui si è poi dedicato a tempo pieno come alla realizzazione di importanti pubblicazioni scientifiche.

Giancarlo Fabbri

In edicola la natura, la storia e la cultura delle valli bolognesi


Nelle immagini la copertina della rivista a il pranzo dei suoi collaboratori

Appennino bolognese

In questi giorni sta arrivando nelle edicole del suo territorio di riferimento il numero 61 del semestrale di storia, cultura e ambiente “Savena Setta Sambro” edito da Minerva per conto dell’omonimo Gruppo di studi storici che ha sede a Monzuno. La rivista, un vero e proprio libro di 200 pagine – con in copertina una veduta invernale di Castel dell’Alpi ripresa dal bravissimo William Vivarelli –, è disponibile nelle edicole degli otto comuni interessati dalle tre vallate: Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Loiano, Monghidoro, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi; e nella libreria Nanni di Bologna in via de’ Musei 8. Il sottotitolo: “Rivista di storia, cultura e ambiente” ne evidenzia gli indirizzi di ricerca e divulgazione storica, geofisica, naturalistica, culturale e artistica della montagna bolognese. L’uscita dell’ultimo numero è stata festeggiata lo scorso 12 dicembre nel ristorante Lambertini di Pian di Macina.

Un libro di conservazione e tutela della memoria locale dove la quarantina di articoli possono soddisfare i vari interessi culturali. Come infatti avviene da oltre trent’anni per rispondere alla fame di cultura sentita dagli appassionati di storia e di tradizioni locali. Grazie alla rivista è possibile approfondire lo studio del tessuto antropologico e naturalistico di questo territorio ricco di testimonianze e di bellezze naturali. A raccogliere l’intera collana, purtroppo non tutti gli arretrati sono disponibili in quanto esauriti, è come avere nella propria biblioteca, in quella della scuola o in quella pubblica un patrimonio di memoria che cresce ogni anno. Come sempre la rivista contiene articoli, saggi brevi e immagini, spesso inedite, con un vasto ventaglio di argomenti per poter accontentare ogni persona che ami questi luoghi. Un vero libro di memoria che ha come condirettori il presidente del Gruppo Daniele Ravaglia, direttore generale di Emilbanca, e lo scrittore e storico pianorese Adriano Simoncini con radici a San Benedetto Val di Sambro.

Del vostro cronista in questo numero potete leggere, a titolo “Il Nodo si spezza ma non si scioglie” con la travagliata cronaca della variante alla statale della Futa dal 2007 al 2014. E “Un ricordo di don Facchini sacerdote, storico e altro ancora”. Gli altri autori sono: Paolo Bacchi, Romana Benassi, Elisa Bruzzi, Maria Romana Caforio, Marisa Collina, Fausto Desalvo, Andrea Donati, Francesco Fabbriani, Umberto Fusini, Benito Gabrielli, Anna Gironi, Iliano Guglielmi, Giancarlo Marconi, Fabrizio Monari, Montagnadidee, Mimma Mussolini, Eugenio Nascetti, Eliana Nerozzi, Roberta Parenti Castelli, Giancarlo Rivelli, Dionigi Ruggeri, Antonio Santi, Adriano Simoncini, Bruna Simoncini, Cesare Spagna, Giampiero Spinola, Roberta Suppini, Ferruccio Teglia, Lamberto Vacchi, William Vivarelli, Ida Zanini, Gian Luigi Zucchini.

Poi, a cura di Adriano Simoncini le recensioni dei libri: “Farneto e dintorni” del vostro cronista, “La piccola storia” di Gualtiero Francia e Carla Monti, “Prima delle due torri” di Marisa Collina e Paolo Bacchi e “25 Anni voglia di cantare” della Corale Aurelio Marchi. Per informazioni, abbonamenti e arretrati consultare la penultima pagina di copertina della rivista, il sito: www.savenasettasambro.com oppure scrivere a: redazione@savenasettasambro.com.

Giancarlo Fabbri

“Un’Idea di Appennino” è tabloid, gratuito, e magazine, in edicola


Le prime pagine dei due periodici: a sinistra quello in edicola, a destra quello gratuito

Appennino bolognese

Da qualche giorno è nelle edicole della nostra regione e in Friuli, Trentino e Veneto il numero 120, ottobre-dicembre, della versione magazine, illustratissima e su carta patinata, del periodico “Un’Idea di Appennino” diretto da Bruno Di Bernardo. Dello scrivente ci sono articoli sui vini del Podere Riosto, di Pianoro, e sulle suggestive Grotte di Labante nel territorio di Castel di Casio. Altri articoli sono di Filippo Batisti, Sarah Buono, Valentina Capelli, Roberta Cristofori, Bruno Di Bernardo, Ciro Gardi, Silvia Rossi, Luigi Spezia. In questo numero ci sono anche la foto di Julieta Procaccini e il racconto di Emanuele Benetti vincitori delle rispettive sezioni del Contest “Il Borgo Ideale 2021” promosso dalla Hemingway Editore e da Bcc Felsinea con le foto, dello scrivente delle premiazioni avvenute il 10 novembre scorso nella sede dell’istituto di credito a San Benedetto del Querceto di Monterenzio.

In questi giorni è poi già avvenuta anche la distribuzione gratuita in bar, ristoranti, edicole e negozi della Città metropolitana di Bologna del numero 121, dicembre 2021, della versione cartacea formato tabloid. Mensile che è anche scaricabile, sempre gratuitamente, dal sito hemingwayeditore.wordpress.com. Il periodico è pubblicato per promuovere le aziende e il territorio dell’Appennino bolognese.

Del vostro cronista potete leggere su Ozzano dell’elezione del sindaco ozzanese, Luca Lelli, alla presidenza dell’Unione comunale “Savena-Idice” e del concorso fotografico sul borgo di San Pietro; su Pianoro dell’inaugurazione della pista ciclabile Rastignano-Pianoro Vecchio di ben nove chilometri; su San Lazzaro del riavvio dei lavori per il nuovo polo scolastico Campus Kid e della doppia vittoria legale del sindaco Isabella Conti sulla contestata questione della “Colata di Idice”.

A cura del direttore responsabile Bruno Di Bernardo, e dei colleghi Filippo Batisti, Sarah Buono e Roberta Cristofori inchieste, cronache e curiosità da: Alto Reno Terme, Camugnano, Casalecchio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato, Zola Predosa, oltre che da Bologna, dalla Città metropolitana e dalla Regione. Per contattare la redazione: 0534.667927; per inserzioni pubblicitarie: 339-4233609.

Giancarlo Fabbri

Ricordato Dino Sarti con uno spettacolo dei suoi “Amici”


La Festa di Juvenilia e lo spettacolo Spometi degli Amici di Dino Sarti

Bologna

Lo scorso 4 dicembre il prestigioso Savoia Hotel Regency di Bologna ha accolto la tradizionale Festa di fine anno dell’associazione culturale Juvenilia Club. Una festosa serata conviviale allietata dallo spettacolo “Spometi, il mio amico Dino Sarti” dedicato al chansonnier bolognese che nei Ferragosto degli anni Settanta radunava oceaniche folle in Piazza Maggiore. Lo spettacolo, con aneddoti e canzoni e poesie del cantautore petroniano è stato portato in scena dalla Compagnia Amici di Dino Sarti che lo ha già proposto in vari teatri.

La scaletta della serata ha visto l’esecuzione di: Bologna tra un treno e l’altro e Par piaseir lasa ster la mi dona (Sergio Fanti, tastiere e voce); Giorgio del lago Maggiore (Cristina Matta, voce); Tango imbezel (Giancarlo Gregori, voce a chitarra); Spometi (Andrea Albertazzi voce e Gregori chitarra); Nathalie (Matta e Gregori); Tat las ander – ti lasci andare (Matta e Albertazzi); Dormi Brell – i Vic (Matta); New YorkPiazza Maggiore,  Viale Ceccarini,  Socmel (Pierluigi Foschi voce e Gregori chitarra);  La donna in estate (Albertazzi); Tu quando torniUn capriccio d’agosto (Fanti). La regia dello spettacolo è di Romano Trerè che in veste di attore ha raccontato aneddoti sulla vita di Sarti. La versione originale, quella proposta nei teatri, ha in scaletta più pezzi e contiene altre cose. Nell’occasione ricordo il libro Spometi di Sergio Parisini dedicato all’indimenticabile figura di Dino Sarti. Per eventuali scritture e informazioni sulla compagnia: 051.475924; scfoscherara@gmail.com.

Dopo molti mesi il Savoia Hotel Regency di Bologna è tornato infatti ad accogliere ospiti, amici e soci di Juvenilia Club che per la prima volta nella sua storia non vede alla presidenza Paola Tabacchi che ne fu la fondatrice. Tale impegno è stato assunto da Angelo Rambaldi, grande appassionato di storia bolognese, con Francesca Mirri come vicepresidente. Dopo alcuni anni che la ospita l’Hotel Savoia è un po’ la casa di Juvenilia Club che da oltre trent’anni è impegnata, senza fini di lucro, a offrire a soci e amici un programma culturale, sociale e umanitario di alto livello. Infatti a guardare indietro c’è un bilancio di centinaia di feste, cene, incontri culturali, trasmissioni radiofoniche, premi letterari, laboratori teatrali e creativi, spettacoli, concerti, gite turistiche, viaggi, visite a città d’arte e musei, per finire con laboratori, corsi e tornei di vario tipo; molte poi le iniziative gratuite per i soci.

I prossimi appuntamenti di Juvenilia Club, sempre alle 20 al Savoia, si terranno sabato 15 gennaio con un preludio conviviale seguito da una conferenza del presidente Angelo Rambaldi sul tema: Le regine in fuga. E sabato 29 gennaio con cena elegante con artisti proposti dalla pittrice Maria Luigia Ingallati seguita da una discussione sulle varie correnti pittoriche. Per adesioni e informazioni sulle attività ricreative e culturali di Juvenilia Club rivolgersi a frmirri@gmail.com, 342-9143174; paola.tabacchi@libero.it, 051.464293.

Giancarlo Fabbri