I botroidi di Fantini all’attenzione del mondo scientifico 

Nel collage i loghi dell’evento, Lamberto Monti e l’esterno del Museo dei Botroidi di Luigi Fantini

Pianoro (Bologna)

Con entusiasmo e soddisfazione segnalo a chi ama il proprio territorio pianorese, e la sua multiforme natura, la conferenza che si terrà alle 16.30 del 19 novembre, sul tema “Il museo come trasmissione di curiosità” a cura di Lamberto Monti del Museo dei Botroidi di Luigi Fantini sito a Tazzola di Pianoro (Bologna). Conferenza che si terrà, a ingresso libero, nell’aula G1 (Aula Magna al piano rialzato) del Dipartimento Bigea (Scienze biologiche, geologiche e ambientali) dell’Università di Bologna in via Zamboni 67 (edificio di Geologia).

La conferenza si terrà nell’ambito della mostra “Mente et malleo. Da Ulisse Aldrovandi a Giovanni Capellini: storie dal primo museo geologico” indetto in occasione del cinquecentenario della nascita del naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e del centenario della morte del primo professore di geologia dell’Università di Bologna, Giovanni Capellini (1833-1922). Esposizione culturale e scientifica iniziata il 15 ottobre nelle sale della Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini, in via Zamboni 63 a Bologna, che si concluderà il 31 agosto 2023. Un’occasione per riscoprire le curiosità che avevano catturato l’interesse del padre delle scienze naturali moderne e anche i fossili che hanno appassionato il grande geologo. Tra questi reperti ci sono infatti anche i botroidi, concrezioni dalle forme bizzarre che avevano attirato Aldrovandi, poi Luigi Fantini, in quanto spesso somiglianti a elementi della realtà naturale circostante.

I botroidi in mostra provengono da arenarie affioranti nel bolognese. Quelli storici, “aldrovandiani”, furono rinvenuti nel “Rio delle Meraviglie”, piccolo torrente che scorre a sud-ovest di Bologna. Alcuni di quelli esposti provengono infatti dalle raccolte di Aldrovandi, insieme alle matrici xilografiche originali usate per la realizzazione del “Musaeum Metallicum” opera a stampa postuma dove il naturalista descrisse e raffigurò rocce e fossili. Gli altri botroidi sono stati concessi in prestito dal Museo dei Botroidi di Luigi Fantini, piccolo museo che si trova sulle pendici del Monte delle Formiche dove le raccolte dello speleologo e appassionato naturalista Fantini, si possono toccare ed esplorare in prima persona.

Il Museo dei Botroidi di Luigi Fantini, nato nel 2008 da un’idea di Lamberto Monti, è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9.30 alle 17 e su appuntamento, per le visite guidate, al numero 333-6124867. La sede è un’antica stalla dove sono raccolti fossili, minerali, rocce e reperti naturalistici curiosi della Valle dell’Zena. Proprio nei giorni scorsi è uscito un mio libro, a titolo “Pianoro tra storia e memoria”, con un capitolo dedicato proprio al Museo dei Botroidi. Volume disponibile nelle edicole di Pian di Macina, Pianoro e Rastignano.

Giancarlo Fabbri

I botroidi di Fantini all’attenzione del mondo scientifico ultima modifica: 2022-11-15T07:31:16+01:00da fabbri.giancarlo