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Nickname: gaza64
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Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
« Ki | Il gatto Matto » |
Post n°283 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da gaza64
Di sofferenza traduci l'esperienza. Sillabandola piano come a scuola, ché a ricordarla tutta bisogna ripeterla spesso e dimenticarla non è mai stato il compito assegnato, nemmeno ora.
La traduci spezzandola in più parti, coniugando gli spazi restati vuoti con i piani, ma è una costruzione che non funziona se non a renderla incomprensibile pur avendola spostata altrove.
Di sofferenza incalza il racconto che non procede secondo gli schemi della narrazione ma del suo opposto. Perché il silenzio dovrebbe essere totale in sua presenza, ma quella presenza, pur tacendola, resta.
La gomma non basta. Strappare il foglio e ricominciare non è concesso. Tracciare righe sopra creerebbe solo confusione tra le parole. Sofferenza insegna bene a ricopiare mille volte. Sempre la stesso concetto. E l'unica consolazione non è sperare che finisca. Ma che non debba mai più ricominciare.
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Però (come tu sottolinei), può capitare che qualche cliente mi telefoni proprio quando sono in mezzo al traffico alla guida del motorino e allora è un bel casino, perché prendere appunti così al volo, col telefonino infilato malamente sotto il casco, magari fermo al semaforo, già ci senti poco, poi scrivi in modo così confuso che a rileggere non si capisce niente e allora l'unica consolazione non è sperare che finisca la telefonata, ma che non debba mai più ricominciare, almeno finché sono in viaggio...
Ce l'ho anche quando scrivo comodamente stando seduta: per questo motivo, nel caso specifico, ho preferito consultare gli appunti di qualcun altro:)
Comunque noto con piacere che siamo giunti entrambi alla stessa conclusione...
Gabriella.
Grazie e benvenuto, Gabriella.
Appunti essenziali, quindi, a raccontare, fissare, ricostruire, la porzione di un corso di laurea così com'è la vita per chi, vivendola, la studia sostenendola esame dopo esame.
Così come i tuoi appunti dei miei appunti di altri appunti che hanno segnato, sottolineandoli, gli stessi concetti: a dimostrazione di quanto sia possibile apprendere dall'esperienza altrui e, magari, qualcosa di noi, insegnare...
Ti abbraccio nel buio quasi osceno di una giornata talmente luminosa e calda, quella di oggi, da non riuscire a credere che si sia già spenta...
Con stima ed affetto, Gabriella.
Per la prima volta provavo il piacere perverso di essere differente dagli altri; è difficile non credersi superiori, quando si soffre di più, e la visione della gente felice ci dà la nausea della felicità. (Marguerite Yourcenar)
Un abbraccio non sofferente, M@.
Il senso di superiorità, nel dolore, credo sia cosa comune: serve a compensare l'inferiorità percepita attraverso il senso di colpa che fa credere, spesso erroneamente, d'averlo meritato.
Raramente accade per la gioia che, al contrario, provoca spesso quel certo tipo di inadeguatezza in chi la sperimenta dovuta all'incapacità di attribuirsi, realisticamente, alcun merito.
Grazie, M@, per l'interessante spunto di riflessione e per il tuo non sofferente abbraccio, sempre gradito:)
Non lo so, Mario: a volte bisogna che gli appunti sedimentino nel tempo, che perdano il sapore amaro, che sondino e trovino, nel silenzio, le parole giuste per dire.
A volte può capitare che non lo dicano mai, eppure comunicano attraverso lingue segrete ma conosciute a chi, magari, ha conservato la stessa e silenziosa amarezza.
La fede, in casi come questo, è speranza di essere compresi anche nel silenzio.
Quante cose ci dice l'amore: le stesse che ognuno di noi può sperimentare solo amando...Molto carina la foto animata che hai allegato al tuo commento: grazie.
Ti auguro una splendida giornata. Con affetto, Gabriella...
"E l'unica consolazione non è sperare che finisca. Ma che non debba mai più ricominciare." Quant'è bella questa frase! Bacione, :-))
Non perché la realtà sia passibile di essere modificata, ma affinché sia più facilmente compresa.
Ti ringrazio per avermi letta: tenevo moltissimo alla tua opinione, anche se non avrei mai sperato tanto:) Un abbraccio, Gabri...