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Il suo tempo

Post n°318 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da gaza64
 

 

 

Giocami l'anima ai dadi e falla vincere,

prima di perdere.

Voglio sorridere al fatuo senso del caso anche

se uscisse sette volte sette e fosse proprio

quello, il numero fortunato.


Ti sfido al gioco e ti perdo comprendendo che

la vittoria è una contemplazione e in quanto tale impossibile

da raggiungere se non perdendo del possesso

il desiderio, e la ragione.


Per questo mi arrendo prima di cominciare una

nuova partita persa o vinta.


Voglio essere esente da ogni ruolo.

Assente come la circostanza che mi ha generata per

essere scelta come un numero pari o dispari,

rosso o nero,

nemmeno zero.


E così gira la roulette della vita senza pallina.

Gira e rincorre se stessa ogni volta che una mano

l'afferra e la muove ruotandola.

Una girandola senza vento.

E i numeri,

stesi sul tappeto verde come fiori,

a contare di vuoto il suo tempo.

 


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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 16/02/15 alle 18:06 via WEB
Una metafora della vita alquanto variopinta e kabalistica nell'affermazione della sua fortunosità.Però agita con versi che hanno uno strano sapore e un profumo particolare,quello del tappeto verde,delle giocate perse e sudate,in attesa di quella più grande vittoria luminosa,quella che dovrebbe illuminare il resto dell'esistenza...Rien ne va plus,madame:sul prato e nel gioco l'orologio ci assegna il nostro numero...........Splendida come non mai......Una carezza di petali di miele.........W.........
 
 
gaza64
gaza64 il 16/02/15 alle 19:19 via WEB
Non avevo pensato all'eventualità di una vincita come quella che descrivi...
Però, cercando l'immagine per il post, ho trovato quella di questo splendido orologio:)
Ho sempre avuto un'inspiegabile passione per la roulette pur non avendo mai avuto l'occasione di giocarci: ma con il tempo, sì...
Grazie infinite, mio caro Signor W., per le tue splendide parole e per la tua carezza di petali di miele: dolce e delicata come la tua essenza.
 
angiolhgt
angiolhgt il 16/02/15 alle 19:29 via WEB
il fato si riserva, a suo capriccio e se vuole, di inghiottire tutti i nostri sforzi ma il destino tiene conto del nostro sguardo se guardiamo la stella polare, fato permettendo possiamo arrivare "a destino " come si dice in linguaggio ferroviario. Il Caso, Il Fato possono solo romperci le uova nel paniere a loro piacimento, possono spezzarci le gambe ma ..faber est suae quisque fortunae ma, sin che son buone, le guidiamo noi col nostro cervello. Quando si confonde la vita con il gioco si perde sempre.....come nelle slot machines.
 
 
gaza64
gaza64 il 18/02/15 alle 11:41 via WEB
Diciamo allora che potrebbe essere un pareggio, nel caso in cui le forze personali riescano a contrastare quelle di un fato avverso, laddove si verificasse.
Come in molti altri ambiti, esistono variabili sensibili a determinare l'esito: non ultima la capacità di reagire, la quale sarebbe difficile da attribuire esclusivamente alle proprie forze, comunque "concesse" da un favorevole fato.
 
Buster_Stone
Buster_Stone il 16/02/15 alle 21:09 via WEB
Io starei attento a che i dadi non siano truccati. Qualche volta capita
Un saluto
 
 
gaza64
gaza64 il 18/02/15 alle 12:02 via WEB
Un ottimo consiglio, considerata la mia proverbiale ingenuità.
Grazie.
 
nahan
nahan il 17/02/15 alle 01:54 via WEB
Vittoria e sconfitta, due impostori. (Parafrasando Kipling)
 
 
gaza64
gaza64 il 18/02/15 alle 12:04 via WEB
Concordo con Kipling.
Grazie:)
 
fraeduardo
fraeduardo il 17/02/15 alle 12:15 via WEB
Non vorrei declinare la mia interpretazione verso il negativo ma non posso non vedere una sfumatura tragica in questo suggestivo post. Sembra che ritrae un’umanità in balia dell’imprevedibilità degli eventi, sottomessa al gioco capriccioso della Fortuna, gioco che non conosce – e anzi rifiuta – la dimensione della ragione socratico-platonica che, “arrogantemente”, tutto vuole disciplinare, calcolare, anticipare in modo che il “domani” (i prossimi minuti) si possa prevedere e dunque conoscendo anticipatamente, fare certe mosse per evitare sgradevoli sorprese. Il post sembra respirare il Pathos dell'inquietante - e saggio - pensiero dei greci sulla Fortuna o il Caso. Penso che una o due domande s'impongono doverosamente: Giochiamo o siamo “giocati”? O giochiamo e allo stesso tempo siamo giocati? E se ha ragione il determinismo (tutto ciò che accade non può “non accadere – Stoici) allora non esiste il Caso, non regge la Fortuna. Se le cose stessero così allora i dadi, le carte sono già truccate “a priori”. Per coloro che credono possibile uno spazio di libertà, sarebbe una fregatura ma per il resto no poiché nemmeno si renderebbero conto. Pace e bene.
 
 
gaza64
gaza64 il 18/02/15 alle 17:08 via WEB
No, tragica no:)
Sono un'ottimista, nonostante l'ovvia tragicità alla quale, a volte, mi è stato dato di sottostare e, forse peggio ancora, assistere.
Conosco la fortuna e la sfortuna: in quale misura non saprei dire, se non riconoscendo alla seconda il "merito" di avermi resa ciò che oggi sono pur non avendo scelto consapevolmente di giocare al suo gioco, e alla fortuna quello di avermelo fatto comprendere non certo nelle motivazioni, tuttora per me sconosciute, ma nella necessità della sua accettazione, indispensabile per proseguire.
Il fato è così, del resto, perché gioca per te: tu puoi "giocarlo" solo in un secondo tempo determinando la qualità delle tue reazioni: sferzando un pugno dopo averne ricevuto uno, oppure scegliendo di accarezzarlo.
Il controllo, cui Socrate auspicava, può essere esercitato solo a posteriori evitando il ripetersi degli schemi che hanno generato il caos.
Considero poi l'applicazione del determinismo sempre in forma relativa al contesto individuale nel quale può essere applicato: chi, ad esempio nasce senza le gambe, difficilmente potrà camminare con la forza di volontà.
A meno che, il fato, non l'abbia dotato di una straordinaria immaginazione...
Pace e bene, e grazie per la sua interessantissima riflessione, Gabriella.
 
   
fraeduardo
fraeduardo il 18/02/15 alle 21:35 via WEB
La sua risposta getta luce e permettere di cogliere in profondità il suo post, di cui il mio commento, devo dire, non è all’altezza. Pensavo che il suo fosse un pensiero “provocatorio”, esercizio di riflessione che, teoricamente, scuote la ragione in funzione di dialettizzare il pensiero. Ma la sua riflessione esprime, invece, una situazione esistenziale, dà voce ad una esperienza, ad un vissuto che appartiene, alla sua storia. Mi scusi Graziella se il mio precedente commento ha tutta l’area di essere troppo “accademico” e dunque impersonale e poco o nulla esistenziale, come è, invece, il sostrato che alimenta il suo post. La libertà, come ben dice lei, è sempre “circostanziata”, situata, non è mai libertà assoluta, ma relativa, in situazione; è una libertà che porta la traccia di infiniti condizionamenti. Da adolescente, da quando ho letto alcune opere di Sartre, il quesito sulla libertà è un pungolo che sento conficcato nella carne. Tutto è caso, fortuna/sfortuna, determinismo o, nonostante i condizionamenti, la libertà è protagonista? Lei è riuscita a dare una risposta parlando della qualità delle nostre reazioni. La cito Grabiella poiché è stupendo ciò che ha detto: “sferzando un pugno dopo aver ricevuto uno, o scegliendo di accarezzarlo”. La vita ha scagliato contro di noi un sasso, che fare, che risposta dare? Ecco la vera questio. Nella risposta si gioca tutto il senso della nostra vita, il nostro volto umano. Sa Gabriella, sono pochi i Blog in giro in cui dietro un post c’è la carne e il sangue del titolare. Lei non propone “fiori di plastica” e questo, in una realtà virtuale sempre più liquida e banale, è ammirevole. Pace e bene.
 
     
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 18:53 via WEB
Si è parlato molto di libertà nei giorni scorsi, in particolare sul diritto di potersi esprimere liberamente.
Ho riflettuto a lungo su questo, giungendo alla conclusione che certe espressioni siano schiave, più che libere, degli stessi istinti che le hanno provocate.
Più che di diritto, quindi, credo che bisognerebbe parlare di dovere: soprattutto nell'esercizio della propria libertà.
Ho apprezzato molto, invece, il suo commento "accademico", perché mi ha permesso di esprimermi più chiaramente rispetto all'ermetismo poetico nel quale, spesso, mi nascondo:)
E la ringrazio di cuore per l'apprezzamento che vede riconosciuto un valore al quale molti, prima di noi, si sono affidati.
Pace e bene a lei, Gabriella.
 
lorifu
lorifu il 17/02/15 alle 16:31 via WEB
Nel gioco della vita si vince, si perde ma è difficile accettare di sottoporre noi stessi come posta in gioco perché è di gran lunga preferibile lasciare al caso la possibilità di decidere per noi che attendere un risultato che potrebbe essere una sentenza. Il caso ci aggrada molto di più perché ci sentiamo liberi e più disposti ad accettare ciò che il destino ci ha riservato con la speranza che giochi a nostro favore. Bacio :-)
 
 
gaza64
gaza64 il 18/02/15 alle 19:17 via WEB
Mi piace molto la tua riflessione perché la sento intrisa di libertà e vitalità: doti fondamentali per affrontare anche il "gioco" del caso.
Quella speranza, poi, è come la bacchetta magica nelle mani di una bambina: mossa delicatamente a tagliare l'aria in tante stelle filanti che, come estensioni di sé, il grigio dell'indefinito, colorano...
Grazie di cuore Loretta: una bacio grande anche a te:)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 18/02/15 alle 00:46 via WEB
Rinunciare al possesso è il primo requisito per conquistare l'anima di una Entità Amata. Saperlo fare non è mai un'operazione semplice da imparare se non ci si dispone a raccoglierlo nei soffi che il vento del tempo sfuggente avvolge il nostro "esistere".
Un abbraccio, M@.
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 18/02/15 alle 08:41 via WEB
E' facile rinunciare al possesso di un orologio così:
Novità Baselworld 2011, il 21 Blackjack è un orologio complicato che presenta tre giochi d’azzardo: dadi, roulette e blackjack. Disponibile in 5 edizioni limitate oro bianco e titanio grado 5 PVD nero, oro rosa e titanio grado 5 PVD nero, platino e titanio grado 5 PVD nero, titanio grado 5 PVD nero o titanio grado 5 grigio. Prezzo 140.000 euro...)
 
   
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 11:54 via WEB
Molto facile davvero:)
Preferisco la versione: platino e titanio grado 5 PVD nero, nel caso qualcuno volesse regalarmelo essendo sprovvista di orologio da circa un mese.
Altrimenti, dovrò decidermi a far sostituire la batteria scarica del mio, cioè di mia sorella Angela che, molto gentilmente, me l'ha ceduto in comodato gratuito.
Ciao Alfredo:)
 
 
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 11:28 via WEB
Un pensiero lieve e grave nel significato che esprime, questo tuo.
Che si fa brezza, accarezzando l'idea soltanto.
Difficile davvero, il nostro esistere: per qualcuno sempre, e per noi sempre soltanto...
Grazie M@rio: un abbraccio grande anche a te.
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 18/02/15 alle 08:53 via WEB
Ciao, bello e interessante questo tuo post, è vero la vita è un gioco, un'azzardo e noi possiamo essere dei giocatori passivi, che aspettano che il caso, il fato o il destino che dir si voglia facciano il loro gioco, dettando le loro regole, oppure una volta puntato sui nostri numeri fortunati, una volta focalizzati i nostri obiettivi, adoperarci, facendo tutto il possibile per raggiungerli. No, questo non può essere considerato barare, ma vivere attivamente, propositivamente la propria vita, piuttosto che restare in balia degli eventi.
 
 
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 12:15 via WEB
Ciao Carlo...
Non nego l'importanza della parte attiva nel gioco della vita tanto da non comprendere e, almeno finora, non condividere, chi sceglie la via ascetica quale approccio ad essa.
E' sulla qualità dei numeri, piuttosto, che m'interrogo, e sull'utilità di un gioco che, di ludico, ha ben poco, considerato l'azzardo.
"Barare" lo intendo più come il compromesso che concediamo a noi stessi accettando regole che, spesso, non rispecchiano desideri non riducibili a numeri, ma a verbi.
Grazie per il tuo gradito contributo, Gabriella.
 
lesaminatore
lesaminatore il 18/02/15 alle 22:05 via WEB
la vita è un gioco..a cui partecipiamo solo se abbiamo in mano delle fiches, ehmm, che siano in valuta, o che siano in parole, ma comunque c'è l'inevitabile perdita...di qualcosa, di qualcuno, di noi stessi...
 
 
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 17:49 via WEB
Hai ragione,
e penso a quella prima fiche che è la nostra vita e a tutte quelle che, vivendo, ci è concesso di "possedere": genitori, fratelli e sorelle, amori, figli, amici, sogni, speranze, illusioni....
Ognuna con il suo valore intrinseco, il suo colore e la sua forma nelle quali si mescola anche la nostra, nel contenitore immenso nelle quali le teniamo in ordine sparso, e in ordine sparso le perdiamo...
 
amore_nelcuore1
amore_nelcuore1 il 19/02/15 alle 16:43 via WEB
sentirsi in pace con se stessi,con le persone che amiamo e con il mondo,capire veramente il valore della vita e riuscire a percepire la gioia nelle piccole cose un buon pomeriggio e una meravigliosa serata Gabriella che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto...Nunzio......Clicca
 
 
gaza64
gaza64 il 19/02/15 alle 17:50 via WEB
Ci si prova, Nunzio...
Ti ringrazio per il dolce augurio che ricambio con affetto, Gabriella.
 
eugenia1820
eugenia1820 il 20/02/15 alle 00:01 via WEB
Wislawa Szymborska scrive:
Nulla è in regalo
Sarò costretta a pagare per me con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.
E' cosi che stanno le cose,
il cuore va reso e il fegato va reso e ogni singolo dito.
E' troppo tardi per impugnare il contratto. Quanto devo mi sarà tolto con la pelle.
Me ne vado per il mondo tra una folla di altri debitori."
Quindi non conviene tentare il gioco, per poi non essere debitori.
Che la roulette giri pure senza pallina.
Ma noi non arrendiamoci mai.
Ti abbraccio, :-))
 
 
gaza64
gaza64 il 20/02/15 alle 11:19 via WEB
Grazie Rita per avermi regalato questi splendidi versi che, per come mi parlano, accarezzano quello che è stato il mio pensiero, nel dirlo.
Apprezzo molto anche il tuo invito a non arrenderci: siamo qui anche per questo, a testimoniare, con la nostra presenza, di giocare a modo nostro, pur non giocando affatto:)
Grazie, e buona giornata...
 
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