Altromondo17

Si, fuori.
Fuori di senno...

...che poi non è un'offesa, è un complimento.

Assolutamente:)

Si, anche...

Spiazzante, proprio come certi dialoghi tratti dall'assurdo,dal teatro dell'assurdo,in cui il "fuori"è sempre qualcosa di non identificabile,se non come nonluogo in cui incontrarsi senza mai vedersi,ma semplicemente sentendosi,percependosi con i sensi accentuati dall'assurdità dell'esistere nell'universo impossibile.......Splendida la veste come sempre,del resto........Un bacio delle più tenere stelle.........W.......

Non amo molto la staticità, nemmeno quella che ci costringe ad una individualità schierata e pronta a difendersi contro ogni, e possibile, cambiamento.
Lo stesso vale per i confini ideologici e culturali: sono aperta ed apribile alla sperimentazione quando è giustificata da buone intenzioni.
E soprattutto amo giocare con la fantasia e le parole quando chiedono di esprimere una novità che, se pur nell'assurdo della sua rappresentazione, vuole fare del bene: mai, mai, mai, del male.
Infinitamente grata per le tue parole, mio caro Signor W...

Chissà chi l'ha scritto...

Come fosse la trascrizione di una "storia" possibile, ma mai vissuta se non con le "Anime Vaganti" nell'altrove.
Un'interpretazione "personale", ma, son certo, a Te comprensibile. Un abbraccio, M@

Apprezzo molto la tua "personale interpretazione", perché mi riconosco in quel concetto di storia possibile e perciò non impossibile, in un altrove che, sebbene non conosciuto, non può essere negato.
Un abbraccio a te, grande...

Spiazzante come la ricerca di noi, del senso, dello spazio e del tempo. Ciao Gabry. sempre un piacere leggere i tuoi pensieri. :-)

Hai ragione Lory: ci sorprendiamo sempre nella ricerca. Quasi mai, invece, nell'immobilità. Grazie di cuore e bentornata:)

Cercarsi e perdersi senza avere un punto da cui partire ... verso un punto cui andare ... verso un punto cui aggrapparsi. Cercarsi e perdersi partendo da sé ... ... Ciao Gabriella. Oscar

Ciao Oscar...
E' un andare incerto, ma stimolante come ogni movimento volto ad andare incontro a qualcosa, o a qualcuno...
Un caro saluto, Gabriella

... perché spesso si ha bisogno di nuovo, di un nuovo esistenziale che non immaginiamo di poter trovare nemmeno nella terra dell'altro ... un nuovo che prescinda da ciò che di noi conosciamo, anzi che sia senza noi; che sia uno smarrimento, un lasciare indietro quell'io, quel me sempre così attaccati all'io e al me. E' la ricerca di uno stato dell'essere e di parole nuove che sappiano dire quel nuovo. Il primo passo si muove sul "senza": senza me, senza te, senza noi. Quali saranno gli altri passi? "Con" cosa, "con" chi? Mi incanta questo smarrimento del soggetto, in questo momento storico in cui il soggetto sembra travalicare nelle relazioni, ipertrofizzarsi trangugiando nel proprio significato ogni diversità di senso, promulgare sé come legge universale e universalizzante. Mi incanta lo smarrirsi toutcourt, se basato sulla curiosità e sulla creatività; e non sul dolore, sulla rabbia, sul desiderio di autoannullamento.Mi incanta il "mi lascio qui", vecchio bagaglio, nota ripetuta, stagione sfiorita. Mi incanta un dialogo così, che solo due anime innamorate hanno la possibilità di sostenere, senza paura, con amore.

E tu riesci sempre ad incantare me, con le tue splendide letture...
Il fatto è che, ultimamente, seguendo certi ragionamenti che riguardano qualcun altro, mi perdo: nel senso che, piacevolmente, non riesco più a distinguermi sentendomi talmente simile, nel bene e nel male, a chi tanto profondamente osservo.
E' una condizione nuova e, come tale, anche la sua espressione probabilmente ne risente ponendo quel "noi" al di fuori di uno schema nel quale non mi riconosco: sia come individuo che come riflesso di un'altra individualità nella quale, di fatto, mi fondo. Credo si tratti di amore allo stato puro e, mi sembra spesso di percepire, altrettanto percepito.
Ti abbraccio forte...

Mi piace quel dialogo con se stessi che a volte nasce quando si resta soli e ci si sente come sdoppiati. E' bello come viaggiare senza corpo: si sta fermi ma si vedono posti da sogno oppure sono semplici sogni che incontrano posti

E' esattamente quella la sensazione, così come la circostanza che la genera.
Bellezza di una solitudine che muove gli occhi anche quando sono chiusi e, sognando, ci sposta...
Grazie infinite per il tuo gradito intervento, e per l'apprezzamento.
Gabriella...

Un giro complesso. L'inizio può ricondurre all'io più segreto e sconosciuto. E' l'io inesplorato che pone il punto di partenza, ben prima di quel "fuori dove?". Come se esistesse un preambolo taciuto. Un giro complesso che non si chiude, un giro aperto, per niente un allegro girotondo. Però mi trasporta in un limbo sereno, nonostante l'uscita che cerca il Noi, che richiede l'abbandono, di chi? Lui? Addirittura lei? Chi sono lui e lei? E' questo il mistero inconfessabile? Abbandonare lui e lei e poi spingersi sino ad abbandonare pure il Noi, un nuovo Noi mi chiedo? Troppe domande, meglio fermare il giro, la curva, tutto sommato regolare e definibile sino a qui, potrebbe assumere forma attorcigliata. Già non è per tutti giungere sino a qui, dove sei arrivata tu, dove il desiderio del fuori diventa condizione vitale irrinuciabile. Ciao.

Uno splendido ragionamento come il tuo richiederebbe la presenza di un rosso come quello citato dal Signor W. nel post successivo:)
Mi conforta sapere di averti portato, attraverso le mie parole, in un "limbo sereno", perché con esse, seppur toccando a volte temi piuttosto pesanti, ho sempre cercato di alleggerirli.
Non è questo il caso, ovviamente, perché la condizione raggiunta da entrambi è, seppur inverosimilmente, certa. Grazie infinite per il tuo prezioso contributo, Gabriella...