Altromondo17

Wow, visto che sono in zona mi è proprio parso di essere in una contea.

Altromondo's county,
but only if you count.

Presupponendo dal fatto che i conti tornano, ma i baroni mai, mi piace quanto scrivi, che fermarsi al primo si perde tutto il resto. E il sopracitato cosiddetto numero uno scegliendo lo zero come unico che conta meno, ha ammesso che tutti gli altri contano di più e quindi egli non conta. La boria si ritorce sempre contro.

E' giusto: il bisogno di affermare una presunta superiorità, qui espressa metaforicamente in forma numerica, nasce proprio da una percezione di inferiorità.
Ma è una compensazione effimera ed efficace solo nei confronti di chi, avendo la medesima percezione di sé trova, in quell'affermazione, la soluzione ad un problema altrimenti risolvibile.

Io per esempio sono già al secondo e devo dire che questo polletto al ginger è proprio meglio del primo.

Il primo cos'era? Una minestrina?

Il primo era una nullità. I primi li salto a piè pari, nemmeno li considero .

Pure Mourinho mi sta sui pistilli

Lo immaginavo.

Non saprei...non lo conosco.

Come si chiama quel vaso di terracot...quel cappello a cilindro senza falde che sembra di epoca medioevale?

'Na cofana, Alfré.

No, non è una cofana per la calce.
Credo di averlo trovato, dovrebbe essere un copricapo del tipo Pileus Pannonicus:
http://static.webshopapp.com/shops/032318/files/011870846/pileus-pannonicus.jpg

Interessante...peccato per il modello.

La perversione del potere... il cercare uno spazio proprio per contare per se nella consapevolezza che ogni numero può ... può essere moltiplicato, sottratto o diviso. Non c'è un numero inalterato. Forse lo zero? Ciao G. Oscar

Credo che ad essere alterato sia solo l'utilizzatore numerico.
Ciao a te, Oscar, e grazie...

Ho commentato sotto il post sbagliato.. scusa tanto Gabriella

Ora lo cerco:)

L'obbligo a essere primi in tutti campi è il tratto saliente della nostra epoca. In ufficio, con i figli, a letto, l'ansia della prestazione incombe su tutte le nostre azioni: si è persino obbligati a comprare il miglior detersivo e la crema più efficace.
Il culto della prestazione fa di noi dei perfezionisti votati alla competizione e destinati a spostare sempre più in là il traguardo di una felicità irraggiungibile. In realtà cercare di diventare il miglior genitore, il miglior amante o il miglior impiegato è causa di numerose frustrazioni.
Un abbraccio affettuoso! :-)

Oh sì, ne sono convinta anch'io.
Per questo non m'interessano più le competizioni e, laddove è possibile, preferisco gareggiare da sola: vuoi mettere la soddisfazione di vincere sempre?:)
Sono davvero felice di rivederti ed aspetto di vedere anche molto altro...Buona serata Rita.

A parte l'ansia, ma essere il numro 15 a letto credo sia cosa che possa far pensare, almeno ad un affollamento eccessivo :)

Ciò che hai detto fa pensare sicuramente.

Sarebbe da auspicare che ogni "numero uno" possa acquisire la consapevolezza per poter svolgere il proprio ruolo con equilibrio. Un saluto, M@.

Questo sempre, ovviamente: ho molte aspettative nei confronti di chi riveste certe cariche "numeriche",ed il buon auspicio a che diano buoni risultati è sempre dovuto.
Grazie M@.

Essere numero uno non sempre è una bella situazione.Può succedere di essere il numero uno di non si sa cosa e ritrovarsi in fondo alla fila...E'un po' come quando si è detti pietra numero uno:sai quante altre ne devi sopportare addosso?...........Un bacio scintillante di luna per una adorabile contagiosa sig.ra Gabri..........W.......

Immagino il peso di dover sopportare tanti altri pesi, certo...
E sono convinta che i detentori di tali responsabilità sappiano ben contare coloro i quali sono chiamati a numerarli.
Contagiosa dici?:)
Buona serata e grazie infinite, Signor W....

Grazie.. perché sai sempre far pensare. Adoro di te, Gabri, questo tuo celebrare il sentimento..
Ti abbraccio.

Ti ringrazio Sonia...davvero tanto.
Un abbraccio anche a te.

Conto su di te, sarebbe anche un bel attestato di stima, sempre che su non equivalga a sopra, che in relazione all'oggetto del contare potrebbe far mancare il respiro. Ho sentito parlare dei numeri Uno, uno mi diceva che restano tali sino a quando un altro soffia loro il posto: "ho fatto fuori il numero Uno, champagne". Tutti contano, alcuni cintano, ma i migliori cantano in cantina contando fiaschi de vin; tutti contano alcuni come il due di picche; e poi ci sono quelli come me che non sanno contare o di contare?
E poi c'è quell'Uno che è davvero il numero Uno e non lo batte nessuno: "Uno è lieto di poter servire"...che peccato se ne sia andato.

Libere associazioni sul tema del numero Uno che si concludono, inaspettatamente, con la citazione tratta dall'uomo bicentenario: metafora di un'umanità acquisita attraverso un "errore di calcolo".
A dimostrazione di quanto il contare si coniughi meglio quando è fatto in funzione dell'altro e quasi mai prendendo a paragone soltanto se stessi.
Splendido!

Nella vita ci sono giorni pieni di vento e di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime; ma poi ci sono giorni pieni d'amore che danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.(Romano Battaglia) una meravigliosa e dolce domenica Sera Cara Gabriella.. e una felice nuova settima che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto..Nunzio....Clicca

E' l'alternanza a renderci sopportabile la vita con i suoi immutabili ritorni...Grazie Nunzio per aver voluto condividere questo pensiero di Romano Battaglia e per i dolci auguri che ricambio con affetto...