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Nickname: gaza64
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« Mistero | Eretico chi? » |
Ormai ci vivo: Alla quale tolgo qualche foglia che il Un piccolo ramo spezzato e finito a Scruto con gli occhi cercando di scorgere il Non so perché sopravvivo: Vorrei almeno essere il suo fiore, penso,
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All'autolesionismo sì: quello tantissimo:) Specialmente quando scrivo in questo modo e mi smaschero e mi libero da ogni inibizione, perché anche di quelle "soffro", e questa è l'unica cura che conosco.
D'altronde non amo particolarmente i fiori, ma i tuoi, unitamente alle splendide riflessioni che sempre mi doni, quelli sì. Grazie e splendida sera, mio caro Signor W....
Con affetto, Gabriella...
Il vento ha detto. Grazie Nunzio e buona giornata a te.
Con affetto, Gabriella...
Un po' come le virgole che non si usano e confondono attirando l'attenzione su ciò che non c'è.
Uno spazio lasciato vuoto tra una parola e l'altra, tra la rosa e la mano che non l'ha colta, un albero e la sua corsa fermata da una figura minuscola ma determinata ad essere presenza.
Oggi l'albero ha messo radici e le persone ci vivono come se nessuna di loro fosse assente.
Forse è per questo che ho usato il presente.
Grazie per l'articolo: determinante, più che determinativo...sempre.
Ti auguro una splendida serata. Con affetto, Gabriella...
E' strano e curioso pensare a dove possa essere andato: in quale posto si è fermato e in quale mano, se una mano l'ha tenuto.
Il prossimo si sposterà da solo, perché gli ho messo le ali: bisognerà acchiapparlo per non farselo sfuggire:) Grazie...
E la differenza si vede e si sperimenta con soddisfazione, se è incoraggiante nel verso giusto, s'intende...
Grazie Nunzio e buona serata a te.
Con affetto, Gabriella...
Mi son rivisto in un campo di melograni, con ancora tanto verde; ma anche con tante faccine che esponevano abbondanti sorrisi con "dentature" rosse. I chicchi dei melograni che, ancora in seguito alle piogge, si erano spontaneamente aperti alla nostra visione. I chicchi, già rossi, invitavano ad essere "baciati" per l'unica volta che si può fare. Un bacio mortale, per loro.
E dopo tanti altri passaggi, cara Gabriella, mi son ritrovato sotto il Tuo albero della vita, quello su tela, che volesti donarmi per poterlo utilizzare abbinato a un mio testo, che è anche tuo. E li il rosso non poteva che spuntare da un'Aurora eterna che non ha avuto inizio, né avrà fine.
Almeno secondo quanto riesco a immaginare. E la ferrea volontà e voglia di vivere che ci impone di tuffarci in quella aurora vitale.
Un caro saluto M@.
La saggezza di un osservatore capace di focalizzare un colore vivo su uno sfondo sbiadito contribuendo ad espanderlo oltre lo spazio assegnato: da chi, poi?
Sempre da noi, rinati mille altre volte come rinasceranno gli ulivi e i melograni: cambiati, mutati, migliorati o peggiorati, chi può dirlo?
Piuttosto pensarlo, desiderarlo e volerlo colorato come prima e ricco di frutti commestibili e in grado di alimentarci anche nelle utopie più impropbabili, ma buone da mangiare e da guardare sullo sfondo di un'umanità che sembra confondere, ma che invece progredisce e si espande come quei sorrisi destinati a crescere.
Magari loro saranno capaci di proteggere sè stessi da loro stessi: meglio ancora sarebbe se saranno in grado di conviverci.
Bentornato M@: dal Salento all'Altromondo:)
Un caro saluto, G@...
Ritengo che "l'Utopia" possa funzionare come fosse un carburante che ci permette di "essere" nell'accezione più dinamica che si possa immaginare.
Chi di noi, per esempio, crede che nella ricerca del proprio "se" alla fine trovi qualcosa di definitivo? io certamente no.
Un Saluto, M@.
Energia che ci sposta e si sposta e dobbiamo rincorrerla, talvolta, per raggiungerla.
Perché qualcosa sembra precederci sempre, o almeno e questa la mia impressione...
Grazie M@...
Con un sorriso ed un caro abbraccio ti auguro una buona giornata, mio caro Nunzio.
Con affetto, Gabriella...
Grazie per il caro augurio, Carmine, e complimenti anche a te per il tuo blog.
Intanto grazie, Nunzio, e buona giornata. Con affetto, Gabriella...
Con affetto, Gabriella...