Il mio Blog

Ma cos'è l'amicizia?

Dovrei dormire ….
Il mio corpo e la mia mente sono stanchi, terribilmente stanchi … Avrebbero bisogno di riposarsi, di rilassarsi, di distendersi … Sento ogni giorno questa stanchezza aumentare sempre di più, ma allora perché puntualmente ogni notte il sonno fatica ad arrivare? Perché mi ritrovo sempre distesa sul mio letto, con lo sguardo rivolto al soffitto in attesa che i miei occhi si chiudano?
Mi chiedo: soffro forse d’insonnia? O è l’eccessiva stanchezza che mi impedisce di dormire?
Mah! Chi lo sa… ho provato di tutto, camomille, tisane, gocce naturali (non nominatemi le medicine altrimenti vi strozzo, io odio le medicine e preferisco soffrire piuttosto che inghiottire pasticche che mi avvelenano lo stomaco e tutto il resto!), ma poi alla fine son sempre lì, con lo sguardo al soffitto e la mente che comincia i suoi viaggi!
(Sorrido … sorrido perché immagino i volti di tutti quegli amici che mi conoscono davvero, che hanno capito come son fatta!)   
Guardo verso la finestra, la serata è fresca ed un leggero vento fa danzare la tenda facendole assumere strane forme … Mi diverto a guardarla e penso a come sarebbe bello essere così leggeri da permettere al vento di portarmi dove lui vuole …
M’ immagino d’ essere leggera come una piuma ed immagino questa piuma, spinta dal vento, disegnare ogni possibile figura nell’aria, cerchi perfetti, curve strane … una piuma che danza spinta da una musica sorda … Ma una musica sorda per quelle orecchie che non vogliono udire, che non sanno ascoltare. Perché io la sento quella musica, la sento dentro di me, ogni giorno, ogni istante che passa … A volte mi sembra di udirla ancor più forte, il suo ritmo e così intenso da togliermi il respiro … Altre volte invece la sento più lieve, un ritmo più regolare che mi rassicura, mi rasserena … L’ascolto intensamente e tendo di più l’orecchio, come per recepirla ancor meglio e capisco che quella musica non è altro che il ritmo del mio piccolo cuore, un ritmo veloce oppure lento, allegro oppure triste … dolce oppure amaro.
Osservo ancora quei dolci movimenti della tenda, forse io dovrei imparare davvero ad essere così leggera, meno dura con me stessa e più sicura di me … Forse davvero io dovrei imparare ad essere più dolce, o forse semplicemente dovrei imparare ad essere meno sensibile e più forte, quel tanto che basta per lasciarmi scivolare addosso tutto quello che mi fa soffrire …
Mi siedo sul letto, e faccio un profondo respiro … poi mi alzo e mi avvicino alla tenda. Passo la mia mano su di essa, semplicemente sfiorandola. Mossa sempre da vento, la sua forma è ancora più strana, e questa volta mi diverto a modellarla come più mi piace, cercando di dare un senso a quelle figure!
Un senso a quei miei sciocchi pensieri …
Decido, infine, di uscire al balcone, lì c’è la mia piccola sedia che mi attende … la piccola sedia verde … verde proprio come la speranza …
E’ una bellissima sensazione quella del vento fresco sulla mia pelle, sembra che mi accarezza con dolcezza e mi solletica provocandomi brividi lungo tutto il corpo.
E in quel momento il sonno che non arriva non è più un problema.             Come sempre, ripercorro mentalmente l’intera giornata.
Nel lavoro tutto è andato alla perfezione, ogni programma fatto il giorno precedente è stato rispettato. Attardandomi in ufficio, ho persino sistemato dei documenti in modo da cominciare la giornata successiva avvantaggiata …
In pausa pranzo sono stata benissimo, perché sono andata al mio adorato mare. Beh oggi lui era un po’ arrabbiato, ma non ha importanza per me, perché non lo temo affatto anche quando non è calmo … quindi ho giocato con le onde fino allo sfinimento e mi sono divertita … tanto!
Dunque tendo l’orecchio, in cerca di quella musica che poco prima ho udito …. Chiudo gli occhi, ed eccola di nuovo … No, non mi sono sbagliata, quel piccolo cuoricino batte un ritmo che non mi piace affatto, quello stesso ritmo che mi dona una sensazione di tristezza. E se rifaccio mente locale, ora mi è chiaro anche il motivo per il quale il sonno tarda ad arrivare … Già, perché ogni volta che è quel tipo di musica che ascolto, quel ritmo che non mi piace, io le mie notti le passo sulla “sedia della speranza”, in quell’angolo buio del mio balcone, nel tentativo di capire cosa può essere a determinare quel ritmo lento, triste, e di dolore che mi impedisce puntualmente di dormire.
E finalmente mi è chiaro anche il motivo che questa volta mi ha fatta soffrire, perché oggi, una nota stonata c’è stata …
Si c’è stata! Purtroppo, quella che poteva essere una musica meravigliosa, è stata rovinata da una nota stonata, quella che era una giornata stupenda è stata rovinata da un piccolo dolore che poteva essere evitato.
Incomprensioni con un amico, ecco la nota stonata … incomprensioni con un amico di community.
Continuo a pensare e a ripercorrere mentalmente quell’arco di tempo che è stato sofferenza per me … Ho tentato con vari messaggi di spiegare ciò che sentivo, di spiegare il mio comportamento (sbagliato forse, ma avuto semplicemente come meccanismo di difesa a quella sofferenza che già da diversi giorni stavo provando dentro di me) ma il silenzio dall’altra parte credo mi abbia confermato che ormai è un ‘amicizia irrecuperabile …
E la piccola Gio continua a riflettere e si sforza di capire dove ha sbagliato.
In una comunità virtuale le incomprensioni sono all’ordine del giorno, impossibile capirsi realmente quando non si riesce a guardarsi negli occhi, quando non si riesce a vedere/leggere il linguaggio del corpo, che è fondamentale nella comunicazione.
Io questo l’ho capito …
Ma allora perché dopo tanti messaggi inviati nessuna risposta, perché ogni tentativo resta invano e muore nel silenzio dell’altra parte?
E continuo a riflettere e capisco che la piccola Gio non ha sbagliato affatto. Lei ha tentato di farsi capire, ma dall’altra parte non c’è desiderio di ascoltare, di capire ed io non ho armi, non ho potere e devo accettare, per quanto possano essere dolorose, le decisioni dell’altro …
Perché il rispetto che si dà ad una persona consiste proprio in questo: accettare le decisioni dell’altro e capire quando qualsiasi altro tentativo rimarrà per sempre invano.
L’amicizia non è un sentimento che deve essere elemosinato, l’amicizia è un sentimento che parte dal cuore ed io, come ho sempre affermato, ci credo davvero in questo sentimento, che sia nel reale o nel virtuale per me non fa distinzione, non ha alcuna importanza, perché quando io dono la mia amicizia, dono me stessa, dono il mio cuore, dono la mia sincerità e la mia lealtà …
Sono fatta male? …. Non lo so, ditemelo voi, io so solo che quando credo in un sentimento, lotto con tutte le mie forze affinché questo sentimento diventi ogni giorno sempre più forte e così come si rafforza ogni giorno, allo stesso modo in me cresce la paura di perdere quell’amico … e quando alla fine perdo quell’amico io soffro … proprio come soffro nel reale, quando perdo un amico che ho nella vita reale!
Per me non c’è distinzione di sentimenti … Nel reale o nel virtuale, se io voglio bene, voglio bene allo stesso modo … con la stessa intensità!
Dovrei dunque cominciare a fare questa distinzione? Dovrei forse cominciare a distinguere i sentimenti della vita reale da quelli della vita virtuale? E se la risposta fosse affermativa, dovrei dunque essere in due modi diversi e non essere più me stessa in questo mondo virtuale? Perché se la risposta fosse affermativa, significherebbe proprio questo, che la piccola Gio non sarebbe più se stessa e nel mondo virtuale sarebbe falsa!
Con queste ultime domande nella testa mi convinco che non ho sbagliato nulla, che ho tentato, tentato di salvare un’amicizia che forse, semplicemente, non era tale …
Ma non sono affatto pentita di aver tentato perché io in quell’amicizia ci avevo creduto davvero.
L’unica cosa di cui mi pento e di cui chiedo perdono, è l’eventuale sofferenza che io ho arrecato a questa persona. Non era di certo nelle mie intenzioni farla soffrire, ma allo stesso tempo neanche io avrei voluto soffrire …
Eppure sono qui, con questo ritmo del mio cuore che odio, ancora a cercar di capire perché questa sensibilità cresce ogni giorno e perché non riesco a governarla … a cercar di capire perché non ancora imparo a scindere ciò che è importante da ciò che non lo è, o a capire che non tutti possono essere miei amici, magari (e mi spiace se adesso sembro dura) semplicemente perché non tutti meritano davvero il mio cuore! …
E’ davvero tardi, sono le tre passate, accidenti piccola Gio!
Domani farai di nuovo tardi a lavoro!
Ma non mi importa, oggi un altro passo in più per cercare di migliorare me stessa, una piccola esperienza, che mi ha fatto male certo, ma che mi ha permesso di capire come migliorare me stessa, come imparare ad essere più sicura, e senza queste riflessioni, di certo io starei ancora a chiedermi il perché delle cose …

TU mi dicesti: “Ogni cosa accade per un preciso scopo, ogni avvenimento, ogni esperienza seppur negativa, è un passo in più verso la piena consapevolezza di se stessi … “ ed ora, serena, posso chiudere i miei occhi e mentalmente io ti ringrazio perché senza di te io forse non avrei fatto mai questo piccolo passo in più! Ho commesso degli errori e di questo ti chiedo perdono, ma gli errori, non si commettono mai da soli quando si tratta di sentimenti … Come nell’amore anche nell’amicizia si condivide questo sentimento e quando si sbaglia l’errore non viene mai da una sola parte!
Ti auguro, amico mio, ogni bene … Tutto l’amore che desideri …. E che ogni tuo desiderio possa diventare realtà, perché tu sei figlio di Dio, ed ogni figlio di Dio merita solo la felicità … non ho rancore né odio … solo un po’ di dispiacere, ma tu, tu stesso mi hai insegnato ad accettare ciò che è, senza pormi domande … il tuo è forse solo un breve passaggio … ma il mio volerti bene resta ivariato.
Un sorriso al tuo cuore.

La piccola Gio.