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 Parigi da vivere (ovvero Parigi ai parigini)

Post n°78 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da il_presidente77
 

 

Parigi è una città magica per i turisti che l'affollano, ma per i parigini è in fondo solo la loro casa. I parigini esistono. Esistono e non solo in veste di negozianti, ristoratori, albergatori, custodi dei musei. Sì, perché nonostante un appartamento possa costare in affitto senza problemi 20 euro al metro quadro, i parigini vivono a Parigi; basta guardarsi un po' intorno e si posso vedere. Ci sono parigini in ogni luogo. Sembrano non esserci, ma basta guardarli in faccia per riconoscerli.

immagine

Hanno la faccia di chi , in una metropolitana affollatissima, parla dei propri fatti con un amico avendo attaccato degli sconosciuti. Hanno la faccia di chi va a Les invalides per giocare a pallone portandosi i parastinchi e scarpe coi tacchetti del tredici e gioca su aiuole dove è vietato giocare. Hanno la faccia dei genitori che portano i bambini a vedere lo stupore alle vetrine meccanizzate dei grandi magazzini in centro. Hanno anche la faccia stupita dei bambini che guardano le vetrine meccanizzate.
Hanno la faccia di chi ti domanda informazioni sulle vie. Hanno la faccia degli adolescenti che ridono sulle panchine e di quelli che vengono beccati dai controlli della metropolitana. Hanno la faccia delle ragazze che ti sorridono quando cedi il passo su un marciapiede occupato dai tavolini di un bar. Hanno le facce di gente comune quando sono i coda in un comune supermercato.
Hanno la faccia di chi gioca a bocce nei Champs de Mars e magari arrabbiato prende a calci una panchina. Hanno la faccia di chi corre nel parco di fronte alla sede del parlamento e saluta gli amici dandogli appuntamento al sabato successivo.
Hanno però anche la faccia di tutti quelli che necessitano che le scale mobili siano a doppia corsia, di quelli che tirano dritto qualunque cosa succeda, di quelli che si stupiscono se ti sentono parlare francese dopo aver capito che sei straniero.

Basta guardali in faccia i parigini. Forse non li riconosciamo solo perché cerchiamo di riconoscerci tra di noi turisti.

(fine)

 
 
 
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