Una poesia

Post n°1867 pubblicato il 16 Settembre 2024 da ormalibera
 

Non scrivo poesie da decenni. Oggi ne è venuta una nel mio cuore.

Non una vera poesia, scrivo, ma non sono poetessa, qualcosa che vorrebbe essere una poesia.

Vorrei farti sentire a casa, bambino mio.

Vorrei che tu ti sentissi sempre a casa, quando varchi quella soglia.

Vorrei riprenderti fra le mie braccia e accarezzarti, guardarti, stringerti a me.

Ma sei cresciuto, sei diventato un uomo, grande e forte.

Quando varchi la soglia, di quella che un tempo era la tua casa, ti senti a disagio, forse un estraneo. Ed io vorrei darti il dono del sentirti a tuo agio, padrone di queste pareti.

Vorrei che entrassi di nuovo nel nido che hai abbandonato. Anche se quel nido ti ha dato tante pene, tanta sofferenza.

Vorrei poterti accogliere ancora fra le mie braccia e stringerti a me, come un tempo ormai lontano.

Vorrei poterti difendere dal mondo e da me stessa, la me stessa che non ha saputo darti tutto ciò che aveva in serbo per te.

Vorrei poterti dire, con un solo sguardo, quanto ti amo.

Vorrei poterti dare tutto il bene, il bello, l’armonia del mondo. Non vederti varcare ancora quella soglia per tornare a navigare per oceani ora calmi ora tempestosi.

Vorrei poterti riportare indietro, e darti tutto ciò che non ti ho dato.

Vorrei ricominciare con tutta l’esperienza che tu mi hai dato.

Vorrei che tu fossi in vetta alla felicità, alla serenità.

Vorrei tornare indietro e ricominciare insieme a te. Ma il tempo è volato e tu sei diventato un uomo forte che varca quella soglia sentendo che ha perso qualcosa, che non è più casa sua, se non nel ricordo.

Vorrei, ma non posso, bambino mio, darti tutto ciò che non ho avuto io, compreso l’amore.

 
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abbracci

Post n°1866 pubblicato il 06 Settembre 2024 da ormalibera
 

In questa società del nulla, della divisione ho pensato che avremmo bisogno, come il pane e l'acqua, di essere accarezzati, massaggiati, abbracciati, guardati.

Ne abbiamo bisogno come un vero bisogno.
Il Male ha vinto anche per questo.
Non solo siamo divisi nella mente, nelle classi sociali, nei condomini, sul posto di lavoro, persino in famiglia, ma abbiamo lasciato andare le basi della vita.

Un sorriso, una parola sana e positiva detta senza astio o superficialità.
Uno sguardo vero, dove dimostri all'altro di vederlo.
Lo possiamo fare senza problemi, ma non così facile toccarci. Abbiamo paura dell'altro, non solo abbiamo perso la capacità di accarezzare ma, forse, anche quella di essere accarezzati, toccati.

Dovremmo rivedere il mondo che abbiamo creato. Sì, questo mondo lo abbiamo creato anche noi. Con il silenzio assenso, con l'ubbidienza, con le credenze, con la fiducia in chi ci stava massacrando dicendo che lo faceva per il nostro bene.

Abbiamo dimenticato cos'è veramente il bene. L'amore.
L'amore non è gelosia, possesso, imposizione.
L'amore è libertà, non ha bisogno di niente se non quello di esistere senza oppressione e paura. Senza essere usato per compensare i vuoti abissali che l'umanità stessa ha creato.


Un grande abbraccio. Non è troppo tardi. Possiamo sempre salvare il bambino e lasciare l'acqua sporca.

 
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Fine o inizio?

Post n°1865 pubblicato il 26 Agosto 2024 da ormalibera
 
Tag: Fine, inizio

Siamo alla fine di un tempo? Pare assodato,visto che si sta facendo di tutto per la fine: incendi, inquinamenti, spinta alla terza guerra mondiale, perdita di umano, la lista mi pare lunga. E poi sta a noi decidere se ci sara’ un nuovo inizio. Ciascuno fa la propria parte.Io cerco di trovare in me la gioia attiva che vuol dire portare in equilibrio quello che si nasconde in me con quello che si mostra a me.

 
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I nostri giorni

Post n°1864 pubblicato il 21 Luglio 2024 da ormalibera
 

In questi giorni di caldo infernale, neppure la notte si trova refrigerio, ripenso alla responsabilità degli uomini che hanno dimenticato anche l'istinto di sopravvivenza.


Non solo l'inquinamento ad ampio raggio, ma la stupidità di azioni che un bambino capirebbe essere autodistruzione.

Gli alberi sono il nostro ossigeno, mitigano il clima con la loro ombra, il loro lavoro. E noi li abbattiamo come fossero inutili.

Dal mare riceviamo l'ossigeno con il fitoplancton e noi lo stiamo inquinando di plastica e veleni.

Lo spreco dei popoli che si ritengono civili, diventa vergogna. Si produce e si getta.

Siamo arrivati alla follia. Abbiamo perso il senso della vita, oltre al buon senso.

Sarà una forma di autodistruzione che cresce per farci implodere? Possibile.

Io scrivo libri, uno dietro l'altro, per comunicare il mio pensiero. Sperando che qualcuno li legga e possa risvegliarsi. Utopia? Certo, ma è il solo modo che ho per gridare che la casa va a fuoco.

Vivo cercando di creare il mondo che vorrei. Ma solo la consapevolezza di ciascun essere vivente (almeno una massa critica) potrà salvare l'essere umano e il pianeta.

La speranza non deve mancare ma solo unita ad azioni concrete.

 
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Pappagallini inseparabili

Post n°1863 pubblicato il 22 Giugno 2024 da ormalibera
 

Da tanti anni due pappagallini inseparabili.
Due anime meravigliose. Due esseri davvero unici e speciali.
Poco fa è morto uno dei due.

Con gli anni avevo imparato a capire i loro versi. E adesso lo strazio del sopravvissuto è anche il mio.
Sentire il suo pianto, i suoi dolci richiami, i suoi lamenti spezza il cuore.

Una creatura così meravigliosa.
Non ha mangiato niente. Si rifiuta di mangiare. Come farà a sopravvivere?

Piange, continua a piangere. Un pianto sommesso fatto di pigolii, di versi che non ho mai udito.

Anche i pappagallini piangono. Il loro dolore credo non possa essere diverso dal nostro.

Il dolore resta sempre dolore. E non puoi farci nulla. Io non posso farci nulla.

Vorrei prenderlo in mano e accarezzarlo, piangere insieme a lui. Non ho mai avvertito tanto dolore in una creatura così piccola.

Cosa posso fare? Se non piangere insieme a lui.
Lo abbiamo seppellito nel nostro giardino. Non si può buttare via chi si ama.

Quanto hanno da insegnare gli animali a noi umani. Tanto. Troppo.
Non so cosa fare per consolarlo.
Ma può esservi consolazione?

Continua a chiamarlo, continua a piangere, continua a lamentarsi.
Un lamento che è amore.

I suoi versi sono strazianti.
L'amore, l'affetto, il dolore appartiene anche a loro.
E gli umani, stanno per dimenticarlo.

 
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il mio racconto

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che splendido segnale stradale

Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di corre il rischio di vivere i propri sogni ciascuno con il proprio talento

 

"L’unico vero “peccato”  è morire prima d’esser morti consegnandosi alla speranza evanescente di un “altro mondo”,
perchè l’unico significato, l’unica verità sta nel Verbo della Vita:

 

 

da ricordare

vivere con amore è occuparsi delle cose quotidiane con infinita tenerezza".

 

Ognuno di noi ha un paio d'ali,ma solo chi sogna impara a volare.

 

preso da un'amico

Strana Maestra, la Vita: ciò che ti insegna ti serviva sempre molto tempo prima

 

Crescere vuol dire accettare di abbandonare quel che ci è servito ieri, oggi solo un peso,

inutile zavorra

 

credere non è sapere, informazione non è conoscenza

 

da ricordare

vivi come se fosse l'ultimo giorno, pensa come se fossi eterno, perchè il sonno della ragione genera mostri

 

da un giovane amico

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere, non ridere, perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornata buia.

 

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considerazioni da un blog amico

Il CREDERE tranquillizza,ma in modo superficiale,percio si ha bisogno di tante persone per rafforzarlo. E'la più potente DROGA, altera la realta,con le proprie fantasie,soltanto perchè si e paurosi dell"IMMENSITA DELLA VITA

 
Profezia degli Indiani Cree
Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia
 

La legge della montagna: aiuta il tuo prossimo ma solo dopo aver messo in sicurezza te stesso.

 
 
 

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