La Champions League da zero a dieci

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I nostri voti sulle partite di Champions delle italiane.

10

GONZALO HIGUAIN Goal, assist e un lavoro di sacrificio per la squadra degno del Ravanelli di lippiana memoria (con la differenza che il Pipita tecnicamente è infinitamente superiore a Penna Bianca).

9

F.C. INTERNAZIONALE Perde immeritatamente una partita giocata veramente bene. Ha un torto, non realizza nel primo tempo il goal del 2-0 (anche per fattori esterni, di cui ci occuperemo tra poco): purtroppo nel calcio la regola goal sbagliato goal subito non passa mai di moda.

8

LUIS SUAREZ Ribalta la partita con una grande giocata (quella del goal del pareggio) e da bomber, sfrutta l’occasione del goal della vittoria.

7

MATTHIJS DE LIGT Pian piano sta entrando nei meccanismi della squadra. Non era facile. Passi da due tipi di calcio diversi, ma soprattutto da un ambiente che qualsiasi risultato tu faccia ti fa i complimenti, ad un ambiente che considera il secondo posto un fallimento, non è la stessa cosa. Le pressioni aumentano spaventosamente e per un ragazzo di vent’anni non è semplice. Comunque sta migliorando partita dopo partita e per la Juve può essere vermamente fondamentale per il futuro (Bonucci e Chiellini ogni anno non diventano certo più giovani, perciò bene ha fatto la Juve a cominciare a pensare al dopo).

6

ATALANTA BERGAMASCA Non ci sentiamo di dare l’insufficienza a questa squadra, per come ha giocato, però il modo in cui ha perso è stato veramente incredibile. Con un po’ più di accortezza, queste partite non si perdono (almeno non in questo modo).

5

NAPOLI CALCIO Prestazione sottotono che non rischia di inguaiare la qualificazione, ma il primo posto sì (e dopo la stupenda vittoria sul Liverpool sarebbe un vero peccato).

FRENKIE DE JONG Forse, come De ligt alla Juve, ha bisogno pure lui di tempo, comunque sembra il fantasma del giocatore che l’anno scorso nell’Ajax ha incantato tutti.

4

ANTOINE GRIEZMANN Ha giocato?

3

STEFANO AGRESTI Ci piace ascoltare gli opinionisti di 7Gold, ci divertono e così martedì, al termine di Juventus-Leverkusen abbiamo girato sull’emittente. Tutti convenivano sul fatto che la Juventus, pur non avendo fatto un partitone, avesse vinto agevolmente (3-0 più due occasioni clamorose, fallite da un uomo che, generalmente, fa notizia quando ne fallisce una: CR7). Tutti tranne Agresti (avessi detto Gianni Brera) che ad un certo punto ha cominciato a sproloquiare sul possesso palla. Giacomo Ferri, che non sarà stato Beckenbauer, ma a calcio ci ha giocato e pure ad ottimi livelli, gli ha fatto notare che il possesso palla del Bayern è servito come la forchetta per il brodo, dal momento che l’unica azione pericolosa dei tedeschi è stata dovuta ad un’uscita “Ad Minchiam” (per citare il mitico Franco Scoglio, che proprio il 3 ottobre di quattordici anni fa ci lasciava) di Szczesny . Per la serie l’importante è fare casino.

0

ARBITRO SKOMINA E I SUOI COLLABORATORI In quattro, con il VAR a disposizione, come hanno fatto a non vedere il rigore su Sensi? Indecenti.

 

 

 

La Champions League da zero a dieciultima modifica: 2019-10-03T11:30:57+02:00da stefano.bosca