Ciao Giampiero!

Per noi, che abbiamo vissuto la nostra infanzia negli anni’ 80 e che in quegli anni abbiamo iniziato a seguire lo sport, oggi è un giorno triste. Non dimenticheremo mai le tue interviste negli spogliatoi e a bordo campo, le tue telecronache di tennis, ma soprattutto le telecronache in cui tu ti esaltavi (e ci esaltavi): quelle delle gare di canottaggio (in particolare quelle dei fratelli Abbagnale alle Olimpiadi). Ciao Giampiero Galeazzi! Che la terra ti sia lieve! R.I.P.

C’era una volta Rai Sport…

Noi siamo cresciuti con Paolo Valenti. Era tifoso della Fiorentina, ma l’abbiamo scoperto solo il giorno in cui purtroppo ci lasciò.

Gianfranco De Laurentiis era juventino, ma nessuno se n’è mai accorto.

Non abbiamo neppure mai saputo che Bruno Pizzul tifasse Toro, l’abbiamo scoperto quando è andato in pensione.

Purtroppo durante questi Europei  è stato impietosamente confermato  quanto si sia abbassato il livello dell’informazione sportiva nella Tv di Stato.

Oggi abbiamo Enrico Varriale vice-direttore di Rai Sport, che praticamente fa il tifoso da curva.

Meglio di niente l’altro ieri si è dimostrato compiaciuto della sconfitta del Portogallo contro il Belgio ed è arrivato a definire quello di Ronaldo “Annus Horribilis”. Quaranta goal segnati in stagione, superati diversi record, due trofei vinti: “Annus Horriblis”? Perché è saltato in barriera contro il Porto e non ha rivinto l’Europeo (che nessuno pronosticava avrebbe rivinto)? Solo perché gioca nella Juve, squadra che a Varriale è risaputo non essere simpatica? Ma si può?

Oggi inoltre abbiamo Paola Ferrari che non azzecca un nome di un calciatore straniero neanche per sbaglio e in più (volendo emulare Sharon Stone in Basic Instinct) mostra la bignola in prima serata, scambiando una trasmissione sportiva per un programma erotico.

Ecco perché, tanto per dirne una, nell’intervallo delle partite e al loro termine,  giriamo subito canale giacché preferiamo guardare i simpatici commentatori di 7Gold piuttosto che restare sintonizzati sulla RAI (e non pensiamo di essere gli unici a farlo).

Preferiamo di gran lunga Tiziano Crudeli, che è milanista, ma obiettivo e non sparerebbe mai una vaccata come quella sparata da Varriale solo per il gusto di dar contro ad una rivale.

Noi, ribadiamo: siamo cresciuti con Paolo Valenti, Gianfranco De Laurentiis, Nando Martellini, Alfredo Pigna, Sandro Ciotti. Almeno in questo, ci riteniamo fortunati.

Ricordando Holly e Benji

hutton

Il calcio, piaccia o no, per noi cresciuti negli anni ’80 è stato anche questo.

E’ stato uscire da scuola, merenda, Bim Bum Bam e Holly e Benji.

E’ stato un campo che, contrariamente a quelli regolamentari, sembrava lungo un chilometro e a volte, chissà perché, assumeva la pendenza del Mortirolo.

E’ stata un’azione che durava una puntata intera.

Non è stato solo Juve, Milan, Inter, Napoli, ma pure la NewTeam, la Muppet, la Hotdog.

Non è stato solo Maradona, Platini, Van Basten, Falcao, Zico,  ma anche Holiver Hutton, Benji Price, Mark Lenders,  Julian Ross, Schneider l’Imperatore.

Non è stato solo Nando Martellini, Bruno Pizzul, Giuseppe Albertini, signori della telecronaca, ma anche Sergio Matteucci, il doppiatore (recentemente scomparso)  telecronista delle partite di questo cartone animato.

E’ stato anche la “Catapulta Infernale” dei gemelli Derrick, il “Tiro da Tigre” di Mark Lenders.

E’ stato, dunque, non solo realtà ma anche immaginazione.

Ovviamente andava preso per ciò che era, ovvero un cartone animato, ma era spensieratezza e divertimento.

Quanto vorremmo ce ne fossero un po’ di più nel calcio di oggi…

Ciao Mike

mike

A dieci anni dalla sua scomparsa, anche il blog calciopanesalame, nel suo piccolo,  vuole rendere  omaggio a colui che è stato anche un grande appassionato di sport e un grande tifoso di calcio (“La mia Juve…”, ripeteva spesso). Quando il proprietario dell’azienda per cui lavorava acquistò il Milan, non fece come altri che diventarono milanisti o si improvvisarono intenditori di calcio, quando fino al giorno prima pensavano che Rivera fosse il nome di un liquore messicano. Da tifoso vero, continuò a sostenere la sua squadra del cuore. Perché lui non era uno qualunque. Lui era Mike Bongiorno.

Ciao Mike! Grazie di tutto! Che anche il calcio italiano possa avere più “Allegriaaaaaa”!