La Serie A da uno a dieci-Ventottesima giornata

Ecco i nostri voti al campionato.

10

BENEVENTO CALCIO Certo una Juve non entusiasmante gli ha aiutati parecchio, ma loro hanno avuto il merito di crederci, compiendo quella che per loro è un’impresa. Bravi tutti, da Inzaghi, che ha schierato una squadra ben messa in campo, certamente meglio messa degli avversari (ma ci vuole poco diremmo…) ai giocatori.

9

JERDY SCHOUTEN Gran goal.

AC MILAN Fatica, ma alla fine vince, dimostrando di poter continuare a stare nella zona in cui è.

GRAZIANO PELLE’ Gran goal, anche se purtroppo per lui e per la sua squadra inutile.

GIANLUCA SCAMACCA Per i suoi goal, che regalano tre preziosi punti al Genoa.

“CIRO” MERTENS E’ di nuovo lui.

US SAMPDORIA Per l’azione del goal, con cui va in porta con tre passaggi di prima.

ATALANTA BERGAMASCA Ottima prova, con la quale dimostra che per la zona Champions può tranquillamente lottare fino alla fine.

8

AC BOLOGNA Ha il merito di non mollare e di riuscire, con la tenacia, a drizzare una partita che era sviata.

GENNARO GATTUSO Gli stavano già suonando il “De Profundis”, ma lui con due ottime prove (Milano e Roma) della sua squadra, ha fatto capire che non è ancora il momento. Ora che sta recuperando calciatori, il quarto posto non è un’utopia.

7

SPEZIA CALCIO Tre punti pesanti come macigni.

SS LAZIO Esattamente come per lo Spezia: tre punti pesanti come macigni.

6

ACF FIORENTINA Perde, ma dà buona prova di sé, giocando così la classifica può diventare migliore.

AS ROMA Perde, ma non rinuncia a giocare. E’ pure sfortunata sul palo di Pellegrini.

5

PARMA CALCIO Altri tre punti persi, che potevano essere fondamentali per il proseguimento del campionato.

4

CROTONE CALCIO D’accordo la tenacia del Bologna, ma se vuoi salvarti questo tipo di partite devi chiuderle. E basta.

ANDREA PIRLO Non è tutta colpa sua quanto successo ieri, ma quanti goal deve ancora prendere la Juve con questa mania della “costruzione dal basso”?

1

FC JUVENTUS Lenta, con poche idee ma ben confuse, con giocatori che pascolano per il campo “Ad Minchiam”. Colpa di Pirlo? Può darsi, siamo a fine marzo e la squadra non ha un’identità, ma col Benevento, la squadra schierata dal mister aveva tutte le carte in regola per vincere. Invece ha perso. Non dare ascolto ad Allegri quando parlava di rinnovare la rosa e dare la colpa esclusivamente a Sarri per la stagione scorsa, è stato un errore imperdonabile.

ANDREA AGNELLI, PAVEL NEDVED e FABIO PARATICI Hanno mandato via Allegri perché volevano lo spettacolo. Bello spettacolo ieri, complimenti per l’arguzia.

Pep: continua pure a farci del male!

Ieri  abbiamo appreso che dalle pagine del Corriere dello Sport viene data la colpa degli insuccessi delle squadre italiane a Guardiola e al fatto che lo si è cercato di copiare. Fin lì, è un’opinione (che noi non condividiamo) lecita, se non fosse che il mister spagnolo viene definito un “male”. Allora a questo punto, noi pensiamo che non solo si esageri, ma di più.

Vogliamo anche noi dire la nostra dunque, senza presunzione alcuna.

Un po’ di tempo fa Fabio Capello rilasciò le seguenti parole (proprio al Corriere dello Sport, nemmeno a farlo apposta): “Noi in Italia siamo arrivati in ritardo finanche nel copiare Guardiola. Ci siamo messi a scimmiottarlo quando lui era più avanti e stava cambiando. Abbiamo copiato non Guardiola ma l’ex Guardiola”.

Noi, quando si parla di calcio, Fabio Capello lo ascoltiamo sempre volentieri, con quello che ha dato al nostro amato sport prima come calciatore e poi come mister.

Quindi siamo d’accordo con lui quando afferma che mentre qualcuno copiava Guardiola, non si è accorto che il mister spagnolo aveva già cambiato sistema. Sono i fatti che lo dicono.

Ben non avesse modificato nulla, definire Guardiola e il suo calcio “Male” è semplicemente vergognoso.

Definire il suo Barcellona un male, semplicemente perché c’è chi cerca di proporre un calcio simile (cercando di produrne anche i risultati) non riuscendoci, vuoi perché a centrocampo non dispone di Xavi e Iniesta, vuoi perché non gli si dà il tempo necessario, oppure ancora perché  magari la società non lo supporta in tutto e per tutto, è un’ingiustizia clamorosa.

Per questo noi, amanti del calcio,  invece ringraziamo “Don Pep” e consideriamo il suo Barcellona, il suo Bayern e pure il suo City, un bene, non un male. Se però qualcuno lo considera un male allora sapete cosa diciamo?

Grazie a Guardiola e alle sue squadre, per averci fatto del male.

Grazie a Jurgen Klopp e alle sue squadre, per averci fatto del male.

Grazie a Zinedine Zidane e al suo Real, per averci fatto del male.

Grazie a Josè Mourinho e alle sue squadre, per averci fatto del male.

Grazie a Carlo Ancelotti  per averci fatto del male.

Grazie a Louis van Gaal e al suo Ajax, per averci fatto del male.

Grazie a Marcello Lippi per averci fatto del male.

Grazie a Fabio Capello e alle sue squadre  e grazie  perché la sera del 18 maggio 1994 ad  Atene, il suo Milan contro il Barcellona ci fece del male.

Grazie a Johan Cruijff per averci fatto del male.

Grazie ad Arrigo Sacchi per averci fatto del male.

Grazie a Nils Liedholm e al suo possesso palla, per averci fatto del male.

Grazie a Giovanni Trapattoni (poco spettacolare un fico secco! Guardatevi come giocava la sua Juve dei 51 punti, guardatevi Juventus-Bordeaux o Juventus-Aston Villa, guardatevi come la sua Inter dei record tritava gli avversari..) per averci fatto del male.

Grazie a Jupp Heynckes,  Ernst Happel, Brian Clough, Joe Fagan, per averci fatto del male.

Soprattutto (non ce ne vogliano gli altri, ma merita una menzione particolare): grazie a Rinus Michels per averci fatto del male.

Inoltre, grazie a Gian Piero Gasperini per il male che ci sta facendo con la sua Atalanta.

Grazie a Maurizio Sarri per averci fatto del male.

Anche se in pochi lo ricordano e purtroppo in tanti lo sbeffeggiano (ingiustamente): grazie a Gigi Delneri per averci fatto del male col suo Chievo.

Grazie a Zdenek Zeman e al suo Foggia per averci fatto del male.

Grazie a Giovan Battista Fabbri per il male che ci fece col suo “Real Vicenza”.

Potremmo andare ancora avanti, ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno, concludiamo ringraziando ancora il Corriere dello Sport perché,  se non era per loro, non avremmo probabilmente scritto questo post e ci saremmo dimenticati di ringraziare tutte queste persone per i “danni” che ci hanno arrecato.

Ciao Marvelous!

hagler86

Siamo un blog che parla di calcio, ma abbiamo rispetto per tutti gli sport (come scrivemmo in uno dei nostri primi post, concernenti Nadia Comaneci, la ginnasta rumena che nel 1976 stupì il mondo).

Per questo motivo oggi vogliamo ricordare uno dei più grandi pugili di tutti i tempi: Marvin Hagler, detto “The Marvelous”, re incontrastato dei Pesi Medi dal 1980 al 1987, anno in cui si ritirò dopo la sconfitta contro Ray Sugar Leonard, un match dal verdetto controverso, che “The Marvelous” non accettò mai.

Difese il titolo diverse volte dal 1980 (anno in cui lo conquistò sconfiggendo Alan Minter), ma indubbiamente la vittoria che tutti ricordano maggiormente  e che più delle altre è passata alla storia è senza dubbio quella contro John  “The Beast” Mugabi, nell’incontro disputatosi il 10 marzo 1986 a Las Vegas. Vinse Hagler all’undicesima ripresa, ma il round che ancora oggi è rimasto nella mente di tutti gli appassionati di boxe è indubbiamente il sesto.

Quello fu uno dei più bei round della storia del pugilato, anche Rino Tommasi in telecronaca le definì una delle più belle riprese a cui abbia assistito nella sua carriera.

Quello era il periodo in cui gli appassionati di boxe potevano assistere agli incontri più emozionanti grazie al programma “La Grande Boxe”, proposto su Canale 5 e Italia 1 con l’autorevole commento di Rino Tommasi. Come dicono quelli come  noi, che quell’epoca l’abbiamo vissuta: “Ma che ne sanno i 2000…”.

Tornando a “The Marvelous”, fu senza dubbio uno dei più grandi Pesi Medi che il pugilato abbia espresso.

A fine carriera visse anche qualche anno in Italia, seguendo il calcio (si dichiarò tifoso della Sampdoria).

La sua scomparsa ci ha rattristati, rappresenta un’altra figura degli anni ’80 che ci lascia, lasciando il ricordo di un Numero Uno nel suo sport.

Noi intanto, non neghiamo che ci siamo rigustati (e ci riguasteremo ancora in futuro) per l’ennesima volta quel sesto, epico round su youtube , che evidenzia la grandezza di Marvin.

Ciao Marvelous, R.I.P.

La Serie A da uno a dieci-Ventisettesima giornata

Puntuali come sempre i nostri voti al campionato. Rispetto al solito, sono voti abbastanza alti.

10

DUSAN VLAHOVIC Per il suo show a Benevento, che rigenera di fatto la Fiorentina. Pregevole il secondo goal.

GIAN MARCO FERRARI La rovesciata con cui salva un goal fatto è un gran gesto tecnico. L’avessero fatta de Ligt o Bonucci, Tuttosport per un anno ci campava.

CR7 Martedì al fischio finale di Juve-Porto veniva dato per finito. Infatti….

9

LUIS MURIEL Gran goal.

MARCO SILVESTRI e ANDREA CONSIGLI Nel bel match di Reggio Emilia, una menzione anche per loro, autori di due parate che, se le avesse fatte Donnarumma, per sei mesi ne parlavano.

MATTEO POLITANO Premiamo lui, in quanto finalizzatore, ma il merito del goa lo deve dividere coi compagni che hanno preso parte ad una pregevole azione.

8

SIMY Lui due goal li fa, se la squadra ne prende tre ne può poco…

SASSUOLO CALCIO e HELLAS VERONA Danno vita ad un incontro entusiasmante. Due ottime squadre guidate da due ottimi tecnici.

GORAN PANDEV Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Passano gli anni, ma lui il vizio del goal non lo perde e si dimostra ancora utile per i suoi.

FC BOLOGNA Prova convincente che porta in dote tre meritati punti.

ROBERTO SORIANO Nove goal in campionato non sono poca roba per un centrocampista. Complimenti.  Mancini avrà preso nota.

GENNARO GATTUSO Assapora la sua rivincita in faccia a chi lo cacciò (a nostro dire ingiustamente).

ACF FIORENTINA Finalmente una prova come si deve.

7

GENOA e UDINESE Per la serie: “Un punto per uno non fa male a nessuno”. Conquistato però con merito da entrambe, al termine di una gradevole  partita.

FC INTER Non convince, ma vince e rimane prima in classifica. Scusate se è poco.

PARMA CALCIO Giocando così la salvezza è difficile, ma non impossibile.

DANILO Da zimbello che era la scorsa stagione ad elemento molto importante al punto di giocare in più ruoli e di farlo comunque bene.

6

SS LAZIO Vittoria conseguita (e questo è tanto) ma non senza rischi.

CROTONE CALCIO Sfiora il risultato utile a Roma. Perde, ma  giocando così può ancora dire la sua per la salvezza.

SPEZIA CALCIO Perde, ma tiene testa all’Atalanta non sfigurando, sebbene il risultato sembri dimostrare l’opposto.

AC MILAN Perde, ma ha dalla sua le assenze. Resta il fatto che ci ha provato fino alla fine.

4

AS ROMA D’accordo che giovedì ha giocato in coppa, ma questo non giustifica la prestazione deludente in terra emiliana.

2

ANTE REBIC Era il caso? Noi diciamo di no.

1

LEGA CALCIO Juve-Napoli è già stata spostata quante volte? Basta.

La Serie A da zero a dieci-Ventiseiesima giornata

Ecco i nostri voti alla ventiseiesima giornata.

Partiamo con Spezia-Benevento, che meritano entrambe un 7 in quanto hanno dimostrato ancora una volta, senza avere fenomeni, ma lavorando sodo, di non stare in Serie A tanto per starci.

8 all’Udinese e 8 a de Paul, trascinatore della squadra. Male il Sassuolo, stavolta è 5, ma ci può stare una volta tanto, non drammatizziamo.

Sabato sera la Juve (9) ha dimostrato che, avendo vinto 7 scudetti senza Ronaldo, può vincere anche con la Lazio. Dopo un avvio non certo esaltante e il goal preso per un errore di  Kulusevski (3, non per il passaggio sbagliato, i passaggi li sbagliano tutti, ci mancherebbe, ma perché dalle immagini si nota che dopo aver perso il pallone invece di correre per cercare di recuperalo, cammina), sforna un’ottima prestazione, tra l’altro ottenuta con alcuni giocatori fuori ruolo. Da segnalare un Chiesa devastante (9) e un Morata (9) che, se sta bene, è necessario per questa squadra perché riesce a dargli profondità. 9 anche al missile che Rabiot scaglia nella porta laziale. Segno che il francese può dare di più a questa squadra. Dopo un buon avvio la Lazio si perde e perde (5) meritatamente.

La Roma (7) col Genoa dimostra che con le squadre della parte destra della classifica è affidabile.

Alle 15,00 bella vittoria del Crotone (9) contro il Toro (3). Da segnalare tre goal uno più bello dell’altro. Quelli di Reca e Sanabria (9), ma soprattutto quello di Ounas (10), frutto di un’irresistibile azione personale.

Emozioni a non finire in Fiorentina-Parma. I viola (5), non convincono e il pareggio lo ottengono semplicemente per una botta del suddetto culo. Il Parma (7) viceversa è solo sfortunato, ma se avesse giocato così dall’inizio, forse la classifica non sarebbe la stessa. Solidarietà a Jacoponi per lo sfortunatissimo autogoal.

9 al Milan vincitore a Verona e autore di un ottima prova di squadra, impreziosita da due bei goal di Krunic e Dalot (9 pure a loro), il secondo a seguito di una bella azione. Questa squadra sta veramente facendo stravedere.

Il Cagliari (6) pareggia a Genova con la Sampdoria(6 anche a lei) più per demerito di Audero (4) che per merito di Nainggolan, sulla cui conclusione l’estremo difensore doriano dorme. Da segnalare il bel goal di Gabbiadini (8).

Il Napoli (6), nuovamente trascinato da Insigne (9) vince, ma continua ad essere un po’ troppo allegro, per fortuna sua il Bologna (6) non ne approfitta. Bella la progressione di Osimhen (8) sul goal.

Terminiamo con Inter-Atalanta. L’Atalanta (7) gioca bene, ma l’Inter (7) vince, dimostrandosi concreta e difficilmente penetrabile. Abbiamo avuto l’impressione che si fosse ancora giocato tre giorni l’Atalanta non avrebbe segnato lo stesso.

Una considerazione. Vidal nel primo tempo ha fatto cagare i polli (4), che Eriksen (7) avesse più qualità lo si supponeva, ma che garantisse anche più quantità (in più di un’occasione l’abbiamo visto rientrare in difesa e rendersi utile alla causa) non lo immaginavamo. Più merito del danese o demerito di Vidal?

La Serie A da zero a dieci-Venticinquesima giornata

Ecco i nostri voti al campionato, stavolta in un formato un po’ diverso, ma che speriamo apprezzerete comunque.

Partiamo da martedì. Si doveva giocare Lazio-Torino e non si è giocata. Ci asteniamo dal dare giudizi, ma se la legge è uguale per tutti, il Toro merita di giocarsi la partita e di non perderla a tavolino, proprio come il Napoli. Staremo a vedere.

La Juventus (6) vince contro lo Spezia senza infamia e senza lode. Ronaldo (7 per la prestazione, 10 per aver superato Pelè) timbra di nuovo il cartellino con un goal. Ci fa piacere registrare l’ottimo impatto di Bernardeschi (8), entrato in campo e resosi determinante, essendo autore di due assist sui goal di Morata e Chiesa (9 per il goal). Non può essere diventato una scamorza tutto assieme, provare a lasciarlo un po’ tranquillo, invece che tanti juventini scaricano addosso a lui tutto ciò che non va?

Proseguiamo con mercoledì. Girandola di emozioni per Sassuolo-Napoli. Gli emiliani (8) non meritavano di perdere per quanto costruito e per il fatto che sul 2-1, due pali clamorosi (uno ha impedito a Berardi un goal da cineteca, 9 comunque per il gesto tecnico). Il Napoli ha sofferto, ma ha reagito trascinato da un ottimo Insigne (9) e con un Di Lorenzo (9) che col goal e il rigore procurato si è dimostrato un efficace attaccante aggiunto (Mancini avrà preso nota). Complimenti a Manolas (0), autore di un fallo senza senso che ha vanificato gli sforzi della sua squadra. E’ sempre stato sopravvalutato e lo ha dimostrato con un fallo in cui è riuscito ad unire l’istinto del cacciatore all’intelligenza del fagiano (cit. Scheda di presentazione su Carcarlo Pravettoni a Mai dire gol).

Bene l’Atalanta (8) e bene Ilicic (8), ogni tanto sedersi in panchina è istruttivo e costruttivo.

Bene il Verona (8) a Benevento, dove un Foulon (2) catastrofico regala due goal che gli spianano la squadra.

Il Cagliari (7) vince, bentornato a Daniele Rugani (8), autore di un goal decisivo. Alla Juve non c’era più spazio per lui, gli auguriamo di cuore che la Sardegna lo aiuti a ritrovarsi.

La Roma (7) guadagna tre punti d’oro contro la Fiorentina (5), che perde e ancora una volta non convince (anzi..), da segnalare Diawara che imposta e finalizza l’azione del goal del 2-1, per lui 9!

Bel derby di Genoa, 7 a tutte e due le squadre con Zappacosta (8) autore di un goal pregevole.

In Milan-Udinese tutt’altro che pregevole invece la minchiata di Donnarumma (1) sul goal preso, mentre ciò che ha fatto Stryger Larsen (forti come lui in Italia non ce ne sono?) è inconcepibile, neanche fosse stato colto da un raptus. Come per Manolas, non ci sono scuse: 0. Il Milan (5) ci è comunque parso stanco dopo la bella prova di Roma.

Nella serata di Mercoledì segnaliamo un Danilo Sarugia da 10 su 7Gold per avere citato Manlio Scopigno e la sua frase (pronunciata durante i Mondiali in Messico del 1970): “Nella vita tutto mi sarei aspettato, tranne di vedere Niccolai via satellite”. Quando fa queste citazioni è irresistibile.

Per finire il match di ieri sera ha confermato che l’Inter (7 alla prova di squadra) è la candidata numero uno allo scudetto. Sanchez (8) segna due goal, il secondo grazie ad un’altra travolgente azione di Lukaku (8). Come se non bastasse, quando è in difficoltà, super-Handanovic (9) fa gli straordinari, come sullo 0-0.

 

La Serie A da zero a dieci-Ventiquattresima giornata

Ecco i voti alla ventiquattresima giornata di campionato.

10

ROMELU LUKAKU Devastante, immarcabile.

9

GIAN PIERO GASPERINI Dimostra che su Ilicic ha ragione lui. In fondo, ha i giocatori tutto il giorno sotto gli occhi, perché metterne in dubbio la competenza (specie dopo quello che ha costruito all’Atalanta)? Ancora una volta vince e convince.

ANTE REBIC Gran goal e gran prestazione.

STEFANO PIOLI Mettere in panchina il capitano è stato coraggioso. Il coraggio è stato premiato. Tomori non ha certo fatto rimpiangere Romagnoli.

8

FC BOLOGNA Immobile sbaglia il rigore ed è un bel colpo di fortuna, ma la fortuna aiuta gli audaci e loro lo sono stati, portando a casa tre punti preziosi e tutto sommato meritati. Belle le azioni dei goal.

HELLAS VERONA D’accordo che questa non è una Juve trascendentale, ma loro ribattono colpo su colpo, giocando a calcio e portando a casa un pareggio meritato. Bella l’azione del pareggio, frutto di una buona manovra.

FC INTER Sarà forse che ha una partita alla settimana a cui pensare, ma oggi come oggi è la favorita d’obbligo per lo scudetto, basandosi su ciò che esprime il campo.

EMMANUEL GYASI Non c’è NZola? No problem, ci pensa lui.

“CIRO” MERTENS Bentornato.

7

SPEZIA CALCIO Bravissimi a non perdere la calma sullo 0-2 e a continuare a giocare a calcio, ottenendo un meritato pareggio.

FEDERICO CHIESA E’ arrivato da pochi mesi eppure sembra abbia capito cosa vuol dire giocare nelle Juve meglio di gente che ci sta da anni. Forse perché, a differenza di alcuni suoi compagni, ha voglia di mettersi in mostra e ha “fame” di vittoria.

CR7 Unica garanzia in una squadra che, per il momento, di garanzie ne dà poche.

6

CAGLIARI CALCIO Vittoria che sa di brodino, ma più dettata dalla buona sorte (Crotone che colpisce palo e traversa) che non dal cambio di allenatore. Almeno così ci è parso.

CROTONE CALCIO Paga ingenuità, ma anche un po’ di sfortuna. Il risultato è severo per ciò che ha espresso.

5

AS ROMA Gioca bene, ma il primo quarto d’ora è agghiacciante per il numero di occasioni concesse. Un minimo di criterio in fase difensiva ci va.

PARMA CALCIO Continua a farsi rimontare e continua a perdere punti per strada.

4

ANDREA AGNELLI, PAVEL NEDVED, FABIO PARATICI E’ ancora colpa di Sarri?

3

ALEX SANDRO Sul goal del pareggio del Verona stacca con la medesima grinta che ci metterebbe Cassano nel leggere I Promessi sposi.

NIKOLA MILENKOVIC Errore gravissimo che spiana la strada al goal dell’Udinese.

2

KALIDOU KOULIBALY e CHARALAMPOS LYKOGIANNIS Tutti e due si fanno espellere sul 2-0, con la partita che ormai ha preso una piega. E’ un’ingenuità troppo grande.

1

ZLATAN IBRAHIMOVIC Ha Calhanoglu dietro libero, ma non gli passa la palla. No, lui deve fare il colpo di tacco, che diventa una vaccata tremenda. A parti invertite avrebbe strozzato il compagno, lui però può fare ciò che vuole (tanto nessuno osa criticarlo). Esce e nessuno se ne accorge, segno che per il Milan è importante, ma non fondamentale. Specie quando fa il merdone come nell’azione citata.

0

SIMONE INZAGHI Piange perché il Toro non ha giocato e martedì secondo lui i calciatori granata saranno riposati contro i suoi. Peccato che il motivo per il quale il Toro non ha giocato sia una malattia di nome Covid-19, che ha colpito 9 giocatori della squadra e dubitiamo dunque che questo abbia migliorato la condizione atletica dei granata. Vergogna Inzaghi! Prima di parlare conta fino a dieci!