OSTERIA..

Paolo e Luca cantano i comici. I miei primi e ultimi minuti del Festival 2011

Dieci minuti, stavolta anche un quarto d’ora, tempo di un caffè e di qualche biscotto quindi, tanto per parlare un po’ della canzone dei due pazzi presenti quest’anno a Sanremo, ovvero Luca e Paolo. Già, ancora non mi sono proprio espresso sulla classica edizione canora nostrana, e mi sa che tratterò l’argomento solo oggi, dato che proprio il Festival passato, osceno al cento per cento per quanto riguarda il giudizio dato alle canzoni e ai cantanti, mi ha fatto passare proprio la voglia e la fantasia di sedermi e guardarlo. La prima puntata non l’ho vista, ho apprezzato meglio “Mistero”, programma su Italia 1. L’unica cosa che ho visto (grazie semplicemente a Facebook, Rai Uno è oscurata volontariamente in questo periodo nel mio televisore) è il video in questione. Partiamo dall’introduzione, e finiamo anche qui, perché c’è una parola chiave, una frase, che è sintesi di tutto ciò che verrà dopo. Si parla di “omaggiare una coppia di comici”: nessuno, in seguito, si è pronunciato dinanzi a quest’affermazione. Fermiamoci un secondo: due dei cinque politici più in voga sono stati paragonati a comici. Fanno ridere, e nessuno ha affermato il contrario, neanche lo stesso Berlusconi, un motivo ci sarà. Qual è? Bene, sono in tanti a disinteressarsi di politica, chi per un motivo chi per un altro, ma ognuno ha la propria vita, e a volte si preferisce passare il tempo a fare cose più utili, invece che seguire le “vicende sessuali” di Tizio, Caio e Sempronio. Vi siete chiesti quant’è durato l’ultimo Consiglio dei Ministri? Quello sull'emergenza degli sbarchi a Lampedusa? Soltanto cinque minuti, perché poi il comico non alto doveva vedersi con gli avvocati per i casi descritti nel testo della song. Vi siete chiesti quante leggi i due comici han saputo emanare dall’inizio dell’anno? Una sola. Quante quelle emanate nel 2010? Soltanto una decina.

Cos’è la politica? Politica è un termine di derivazione greca, proviene da polis, città, e indica l’arte del governare. Secondo voi, questi sono numeri da veri politici o da comici da cabaret? La canzone è realistica, perché i Franco e Ciccio di turno, invece di svolgere il compito per il quale sono stati incaricati, altro non fanno che farsi la guerra. Il testo, purtroppo, è di quelli che non permette molti commenti, però fa capire sostanzialmente una cosa: l’attuale Premier, soprattutto in questo periodo, non ha tempo per la politica, passa più tempo avvocati avvocati e si disinteressa di fatto a ciò che è la cosa pubblica. Un vero politico dovrebbe mostrare passione, dialogare con le parti, perché nel momento in cui ci si candida ci si assume un impegno con gli elettori, e non solo coi suoi, ma con tutti. Non è capace, non ha tempo? Si manda a casa. Ma che beeello, sto immaginando le vostre facce, perplesse e che pensano “sto ragazzo è proprio scemo, non ha capito come funziona la politica in Italia”.

Bene, va bene, ma almeno ditemi se ho ragione oppure se ho torto in quel che dico. Dobbiamo essere realisti, e su questo non transigo. Se non ci riprendiamo ciò che abbiamo (mi ci metto pure io, anche se non ho votato il loro schieramento) dato a tizi che si stan solo facendo la guerra sui giornali e sui numeri al parlamento, vedi comico più alto svegliatosi troppo tardi da un letargo che sembrava non finisse mai, la situazione ditemi voi com’è che può cambiare.

Le ultime battute le dedico all’opposizione, che attualmente vede i soli Di Pietro e Vendola. E il Pd? Booooh, se vedete com’è combinato qui a Reggio Calabria ve ne accorgete che ogni iscritto fa parte di un gruppo diverso rispetto quello del vicino di banco. Come possiamo fare per cambiare le cose? Intanto, sempre in ottica realistica, non possiamo pretendere cambi tutto e subito. Il passo successivo è quello di interessarci noi, in prima persona, a ciò che ci riguarda, magari entrando anche all’interno di un partito. A volte, il male si combatte dall’interno, e se siamo dotati di pazienza, di coraggio, di cattiveria pulita non possiamo altro che far bene.

Alessandro Marcianò, autore del blog “Osteria… del vecchio pazzo”

Ps: volevo fare un ringraziamento a tutti quanti. Davvero, di cuore. Come dicevo ieri alla ragazza dagli occhi da cerbiattina, questo blog è come un mio figlioccio, una valvola di sfogo, un modo per poter apprendere, per potermi confrontare con chi la pensa in modo diverso dal mio. Una preghiera: come anche voi quando sbagliate preferite essere richiamati in modo consono, anch’io desidererei un comportamento simile. La cattiveria gratuita non la digerisco, come neanche voi. Quando vedete in me qualcosa che non va, non partite in quarta o come ha detto una tizia in quinta: chiedete, che io cercherò di rispondere alle vostre domande. Dopo, se volete criticarmi, fatelo, ma almeno abbiate la pazienza di ascoltare due campane, le mie ragioni.

Ps2: Cerbiattina, sono uscito anche fuori tema, ma l’ho fatto per cercare di rispondere al meglio a ciò che mi hai chiesto.. Spero non averti delusa =)