OSTERIA..

Tra la fisica e la macchina, non togliere la vita..

Dieci minuti, tempo di un caffè, tanto per parlare un po’ di un argomento al quale è parecchio tempo che ci penso, ovvero il legame tra la fisica e le macchine. Cos’è che hanno in comune di più importante della velocità?

La formuletta la s’impara presto, non c’è bisogno di arrivare neanche alle superiori. E’ un semplice rapporto tra lo spazio percorso da un qualsiasi corpo e l’intervallo di tempo nel quale questo spostamento è avvenuto. Ovvero, se io percorro 20 km nel giro di un’ora vado a 20 km/h, se impiego mezz’ora il rapporto mi darà la velocità di 40 km/h, ovvero il doppio, proprio perché ho impiegato la metà. E allora, se tutto questo è così semplice, perché dedicarci un post? Perché ho intenzione di farvi riflettere sul legameche lega la fisica e la vita, attraverso la velocità, quindi una macchina, un’automobile. Quando io devo spostarmi dalla frazione dove vivo, Gallico, percorro credo quei 10 km per arrivare in facoltà, in genere impiego quel quarto d’ora scarso, quindi arrotondiamo per eccesso la velocità ai 45 km/h. Quando sono in autostrada, per quei 7 km, spingo la mia macchina fino ai 100 km/h, più o meno. Bene. Una cosa è andare a 100 km/h, un’altra cosa è andare a 120 o ancora di più.

Prendiamo ad esempio un tratto da 10 km. Lo percorro a 100 km/h, impiego 6’. Lo percorro a 120 km/h, lo percorro in 5’. Se poi vado a 130 km/h, lo copro in 4’ 30”, roba più roba meno. Cos’è che abbiamo risolto? Passando da 100 km/h a 130 km/h, lo stesso tratto di 10 km l’abbiamo percorso in tempi diversi, guadagnando o perdendo solamente un minuto e mezzo. Il vero problema è proprio questo: non si riesce a capire che il guadagno è misero a confronto dell’importanza del gesto che facciamo, dell’importanza della nostra vita. Tanto poi il minuto e mezzo lo perdiamo al semaforo, lo perdiamo per il traffico, o cercando una carta appena arrivati a casa. Andando a 

130 km/h o ancor più veloci, il controllo del mezzo è diverso dal controllo se si va ad una velocità ridotta, col rischio di mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri.Quante volte abbiamo maledetto chi ci sfrecciava di lato perché non ci consentiva un sorpasso, perché ci limitava nella guida o altro? Pensiamo che anche noi possiamo essere maledetti per un comportamento analogo, a volte l’incidente non è solo di chi lo fa, ma anche di chi mette nelle condizioni l’altro autista a commettere il passo falso. Quindi, soprattutto quando avete i vostri figli accanto, non dategli esempio di quanto siete bravi o brave nello spingere l’acceleratore, o non conquistatevi il soprannome di piè pesante, ma siate prudenti, siate d’esempio che un domani, chi lo sa, il vostro esempio maledetto potrà essere fatale a qualcuno di vostra conoscenza, il che non è bello. Come dice il vecchio proverbio americano del Wyoming, prevenire è meglio che curare.

E visto che ci troviamo, toglietevi quel maledettissimo vizio di usare il telefonino in macchina. Uno per uno ve lo dico, e non m’interessa se voi siete miei visitatori abituali, se voi siete miei amici stretti o no, parenti o serpenti, toglietevelo, perché non sapete quanto rompete li maroni quando siete al volante con una mano.. Io non seguo la vostra moda, io preferisco andare per la mia strada, ovvero quella della prudenza. Sono troppo perfettino? Pensatela come volete..

Alessandro Marcianò, autore del blog “Osteria… del vecchio pazzo”

ps: ah, e se vi fischiano le orecchie quando fate qualcosa del genere, quello sono io, che vi sto apostrofando "Stronzo/a" o "Cornuto/a", sappiatelo..