Creato da fernandez1983 il 03/02/2006
..del vecchio pazzo..
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Politica
In un'era dove la politica somiglia più allo sport, coi partiti sempre più squadre e i cittadini sempre più tifosi, non possiamo restare con gli occhi chiusi continuando a disinteressarci dei problemi che affliggono il nostro Paese, affidandoci solo al pensiero dell'amico/a di turno. Dobbiamo prendere noi le retini di un'Italia che non è più nostra, ma che è di una Casta. Per il nostro bene, e per il bene collettivo, c'è bisogno che ognuno di noi tiri fuori la propria maturità, e non quella degli altri, c'è bisogno che si crei tra di noi cittadini e comuni mortali il dialogo che manca dentro quel bar quale è il Parlamento, dove a frequentarlo ci sono Dei immortali venerati dai classici lecchini nelle ultime legislature neanche eletti da noi cittadini, ma scelti da apparati di partito. C'è bisogno di distinguere la differenza tra sportivo e politico: la squadra o l'atleta restano o resta sempre dentro di noi, è un qualcosa di unico. Ma con la politica non deve essere così: bisogna distaccarci dai colori o dalle bandiere politiche e riprenderci la nostra obiettività, dobbiamo riprenderci quel sapere giudicare che non ci appartiene più, perché se una cosa buona non viene fatta dal politico da noi votato ma dal politico dell'altro schieramento noi la facciamo passare per brutta. Un classico esempio è l'Alitalia con Air France, ma se vogliamo non essere di parte bilanciamo le sorti con l'indulto (occhio a chi l'ha votato, anche l'allora FI lo votò compatta). Scelte sbagliate, ma che quando vengono associate alle bandiere di cui noi ci sentiamo rappresentati diventan giuste. Se volete un esempio dal quale capire che i nostri rappresentanti se ne fregan di me e di Voi, chiedetevi perché ancora né di qua né di là si son abbassati gli stipendi, e ragionate. Certamente se volevano difendere i Vostri interessi l'avrebbero fatto, ma Loro non sono come noi, sono immortali, e si dimentican subito che devon tener fede ad un mandato datogli da Noi. Chiedetevi perché al Sud non c'è lotta all'evasione, e allo stesso tempo vengono fornite tabelle ministeriali col tasso di evasione calabrese che supera il 90%. Bene, questi soldi, grazie a chi ci governa (sia di là che di qua), non rientrano più in circolo, e chi ci rimette siamo noi. Invece di dire che il Sud evade, perché non iniziamo a dire che nessuno manda controlli? Ecco, ho fatto qualche piccolo esempio, non l'ho fatto per una questione politica, ma per una questione morale. Tutti noi dobbiamo prender coscienza che la politica non è uno sport, e non dobbiamo vergognarci a protestare o a criticare scelte fatte dal rappresentante da noi votato, ma dobbiamo tirare fuori gli attributi, perché altrimenti il peggio è sempre nostro. E ammettere gli errori è sintomo di maturità, ricordandoci che le critiche, se fatte nel modo giusto, non possono esser altro che costruttive.
Alessandro Marcianò, autore del blog Osteria..del vecchio pazzo, ex Prodi vs SilvioB 3-0
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L'AUTORE DEL BLOG
Alessandro Marcianò
Membro Coordinamento Cittadino Italia dei Valori Reggio Calabria, Delegato Italia dei Valori Congresso Nazionale, Membro della Presidenza del Forum del Quartiere di Gallico, inviato giornalistico e radiofonico, addetto stampa APD Gallicese, studente in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, candidato all'Assemblea Costituente Nazionale alle Primarie 2007 del Partito Democratico con I Democratici per LETTA.
Questa è la Madonna delle Grazie,venerata da sempre dal popolo gallicese..
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Italia, terra di scosse, finti professori e pezzi di carta chiamati lauree
Post n°2135 pubblicato il 11 Marzo 2011 da fernandez1983
Cos'è che viene da pensare in un giorno come questo? Quali sensazioni prova un ragazzo, un uomo, dopo aver saputo del terremoto in Giappone? Cos'è che passa nella nostra testa guardando quelle immagini? Non so, ma io ripenso a qualche giorno fa: qui nello Stretto qualche scossetta ha spolverato il libro dei ricordi, in un modo più stupido che preoccupante, anche se effettivamente quando succede un evento del genere una certa allerta deve scattare. Scossette di neanche 3 gradi sulla scala Richter (tanto per capirci: a volte quelli di 3.3, 3.4 Richter non vengono neanche avvertiti, passando inosservati), una sola arrivata al 3.7 e comunque avvertita da pochi. IL FINIMONDO!! Su facebook la paura dilagava per quella che era normale amministrazione (anzi, dico io, benvenute ste scossette che liberano l'energia in modo graduale), ogni iscritto s'improvvisava professore in geofisica e vulcanologia, "fortissimo!", diceva qualcuno. Io non sapevo se ridere o piangere, dato che seguo questi fenomeni da anni e mi rendo conto di quali stupidi effetti o danni possa provocare un terremoto di magnitudo 2.3. Parliamoci chiaro: Italia, terra di terremoti ma terra di disinformati, di disabituati e di allarmismi. Si, perché noi, sullo Stretto, sentiamo un terremoto na volta ogni morte di papa (permettetemela, ma in 20 anni che mi ricordo non ho mai sentito vibrare il terreno sotto i miei piedi in modo eclatante, max un 3.5 Richter). E' vero che puntualmente qui succede una catastrofe e i nostri tempi coincidono quasi con quello che è diventato un appuntamento statistico, ma non capisco l'esigenza di crearne una psicosi. Se già mi spavento in modo eccessivo per aver sentito un terremoto in altri tempi segnalato solo dai sismogrammi addio, sono fritto. Non siamo effettivamente abituati a questi sussulti, mal di pancia terrestri, e così il panico diventa il nostro amico più intimo, tant'è che lo creiamo con una facilità assurda, forti della nostra disinformazione. Permettetemi queste presuntuose affermazioni, o al limite provate a smentire la mia tesi. Ognuno che arriva vuole dire la sua, alimentando un problema che non è neanche nato. E i giornali, i miei colleghi giornalisti, ci mettono il dito nella piaga (grazie a Dio mi occupo solo di sport). Impariamo a distinguere questi fenomeni, ad informarci, a fare i calcoli. Tutti insieme. A non straparlare, e sentiamo chi propone nuovi metodi di studio come il Giuliani dell'Aquila tanto criticato da chi di queste cose non ne capisce proprio na cippa. Poco fa leggevo lo status di un mio amico di Fb, "L'offesa è nulla se la persona da cui proviene e zero", e quasi la totalità dei critici è (con l'accento, spero sia una svista visto la laurea della persona in causa) pari a zero davanti uno studioso. Al solito non partecipo alla guerra tra blogger per riportare numeri di vittime o di foto, video o roba del genere per accaparrarmi più visite degli altri, ma vi prego solamente di accettare un mio semplice invito: informatevi, informiamoci tutti insieme di quel che è un evento del genere, un mal di pancia chiamato terremoto. Sul web se ne trovano tante di pagine dedicate alle varie scale Mercalli e Richter (occhio alla differenza, non credete a quelli che vi dicono che un terremoto Richter di tot° corrisponde sistematicamente ad un Mercalli tot2°, ogni scossa ha storia a se e soprattutto le due scale indicano cose diverse), cerchiamo di capire perché a terremoti diversi corrispondono numeri di vittime diversi o antiproporzionali, e non preoccupiamoci di tirare un ceffone a chi si permette il lusso, come successo questo pomeriggio in facoltà, di ridere sul terremoto: ogni tanto, qualche bel ceffone, riattiva qualche neurone votato, fino al momento, alla bella e facile arte del menefreghismo, dell’immaturità e dell’ignoranza, ben mascherata da qualche 30, 30 e lode firmato su un pezzo di carta. Alessandro Marcianò, autore del blog “Osteria… del vecchio pazzo” |
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