Kremuzio

Dopo il post di ieri mi ci sono messo a pensare sopra, e forse mi sa che sono stato troppo cattivo con l’altra metà del cielo quando questa si trova al volante. Ammetto quindi il mio maschilismo e voglio tornare un po’ indietro con le male considerazioni fatte nella giornata passata. Il pensiero mi è venuto stamattina, una volta affacciato alla finestra del bagno per respirare aria fresca. Ma non è stata solo l’aria a stimolarmi i pensieri, ma la visione della badante della vecchietta dirimpettaia che sta quasi sempre seduta su una sdraio, almeno una ventina di ore al giorno, sul terrazzino ombroso. Beh, la stupenda fanciulla, probabilmente dell’est, mora procace con i capelli alla Valentina di Crepax, indossava solamente una sottoveste di seta o di raso color perla, attillata, tipo 9settimane e mezza, e come potete immaginare ha scatenato in me pensieri riparatori riguardo tutte le cattiverie espresse ieri.

E quindi oggi ci ho fatto caso, non proprio ai parcheggi, ma al modo in cui le donne guidano. Ed in questa attività mettono in ballo tutte le loro capacità di multitasking, cosa di cui vanno giustamente fiere. Tanto per cominciare, io invidio il modo in cui usano i pedali con i tacchi alti, che io non ci riesco nemmeno con le infradito, ed a volte per sentire meglio il motore guido a piedi scalzi. Poi con la scusa del seno prosperoso, non si mettono la cintura di sicurezza, e fanno bene, che le asimmetrizza il decolleté e poi non le fa spostare, durante i sorpassi nervosi, a rovistare nelle borsette o nel cassettino alla ricerca dei trucchi. Perché se non corrono troppo, mentre col seno, quelle che possono, reggono il volante, con la sinistra maneggiano il telefonino per un urgentissimo sms di lavoro e col destro si ripassano rossetto e rimmel, ovviamente guardandosi nello specchietto retrovisore. Ma si sa che il traffico in città è quello che è, che se sei incolonnato la macchina va quasi da sola. Fanno bene. Fino al momento in cui devono svoltare a destra. Non si può accedere alla freccia per avvertire, con il cellulare in mano, che si rischia di accendere il tergicristallo che riga il vetro. Se c’è un motorino a destra, peggio per lui che lo sanno tutti che non si può sorpassare da quella parte. Ed anche se ogni tanto si frena a sorpresa per gustare meglio quel completino in vetrina, addirittura in saldo, la colpa è sempre di quelli dietro, che non mantengono la distanza di sicurezza… I soliti maschi distratti…

Questa società obbliga le donne a fare mille cose, purtroppo tutte insieme, ma la tecnologia aiuta, seppure è bello tornare a vivere momenti classicamente femminili. Come quando si porta a scuola o in altri posti, i figli piccoli o grandi che siano, che se non vogliono mangiare la merendina o fanno capricci sul sedile posteriore, sei costretta a guidare con la testa voltata, finché non ti viene il torcicollo. Ma i figli sono figli! Praticamente i momenti migliori li passi con la tua amica del cuore sul sedile del passeggero, e sono chiacchiere fitte da far appannare il vetro anche durante l’anticiclone delle Azzorre. Allora sì che mentalmente metti il pilota automatico, anche se prima-seconda lo devi fare con i piedi che carezzano la frizione consumata ed il cambio sul quale tintinnano i braccialetti, ed a volte ci si incastrano anche per colpa del pomello inventato da qualche maschio misogino. Specie dei momenti in cui stai meglio, per motivi che non so e non voglio sapere, e ti metti a cantare a squarciagola con l’autoradio a palla ed ondeggi nella corsia più a destra muovendo a zigzag il volante a ritmo… Fino al momento che ti ricordi che devi svoltare a sinistra al semaforo, e tagli di colpo la strada a tutti quegli altri che non si sa perché non vogliono proprio vedere la freccia che hai messo da un secondo. Imparassero a rispettare le precedenze, che chi viene da destra ha sempre ragione!

Purtroppo, l'unica cosa che mi da' fastidio è che con tutti gli anelli che hanno, consumano la copertura in gomma del volante, ma si sa che nonostante tutto, anche loro non sono perfette...

Vabbè, con ancora la sottoveste della badante in memoria, spero di aver reso giustizia alle cattiverie che ho scritto ieri, delle quali mi scuso ancora verso il mio inclito pubblico di amiche virtuali!