J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans. ( C. Baudelaire)
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William Xerra
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Il costo di essere una leggendaIo sono leggenda (I am legend), romanzo di Richard Mathenson, ribalta i classici presupposti di un romanzo dell’orrore sui vampiri (il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1954) ovvero non ci si trova più in un mondo in cui i vampiri sono l’anomalia e gli uomini la normalità, ma in un mondo in cui essere un uomo è l’anomalia ed essere un vampiro la normalità. L’idea di un mondo popolato da vampiri viene a Mathenson all’età di 17 anni durante la proiezione di un film di Dracula. Devono passare una decina di anni, prima che quell’idea si trasformi a pieno titolo in un romanzo. Si tratterà di un romanzo che narra come la Terra a causa di un morbo sconosciuto si sia popolata solamente di vampiri a discapito dell’umanità. In questo mondo Robert Neville è apparentemente l’unico sopravvissuto a questo morbo, ed è lui che tutti considerano un’anomalia: la leggenda. Neville si trova a cercare di sopravvivere circondato da vampiri, ma soprattutto a essere sempre a continuo contatto con se stesso, coi propri ricordi, le proprie frustrazioni, e a mettere alla prova la propria voglia di sopravvivere anche senza speranze per il futuro. È proprio questo forte risvolto psicologico, questa forza vena paranoica interna ed esterna al protagonista che coinvolge a pieno il lettore. Paranoia che aveva le radici stesse in Mathenson, il quale diceva di essere, in quel periodo, fortemente stressato dal non riuscire coi suoi romanzi a fornire un reddito decente alla propria famiglia. Questa paranoia personale, infatti, è alquanto presente nei suoi primi romanzi, dove si trovano forti riferimenti alla sua vita di quel periodo: per esempio, in Io sono leggenda la città in cui Neville “vive” è significativamente somigliante alla cittadina californiana in cui lo scrittore viveva. |
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