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« La mia crudeltà.La partenza del treno »

La richiesta.

Post n°104 pubblicato il 27 Aprile 2007 da il_presidente77
 

immagineSiediti pure. Sei stato fortunato a incontrarmi in questa notte senza luna. Non dovresti viaggiare tra i boschi nell'oscurità. Si incontra gente strana. Briganti e assassini. Potresti anche incontrare creature peggiori. Io, devo ammetterlo, appartengo a questa ultima categoria. Normalmente uccido tutti gli uomini che incontro. Non incontro mai un uomo per caso, lo scelgo. Stanotte ho scelto te.
Scelgo sempre con molta cura. Non è facile accompagnare qualcuno nell'ultimo viaggio. Io li preparo alla morte e loro ne sono anche contenti. La morte non è niente di strano. Un dono come tanti altri. Non è niente di spaventoso. È un passo che decidono di fare spontaneamente. Devi sapere. Offro sempre una possibilità di fuga, di uccidermi, ma tutti rifiutano. Guarda questa pallottola d'argento. Questa è la possibilità che offro. La mia vita in cambio della loro, ma non accettano questo scambio. Mi guardano, mi osservano e poi mi restituiscono questo proiettile. Decidono di morire.
Non aver paura. Non voglio ucciderti. Non ti propongo questo scambio. Non voglio illuderti. Ti lascio in vita, perché mi servi vivo. Non ti uccido, ma dovrai dedicarmi tutta la tua vita. Devi a cercare un uomo per me. Non è facile. Non aver fretta. È una decisione molto importante. Mentre decidi, ti racconterò la sua storia. Così capirai.
Non so dove si trova. Nessuno lo sa. Ogni notte osserva il cielo cercando la luna. Silenzioso e immobile la fissa per tutta la notte. È un comportamento strano, devo ammetterlo, ma è sempre stato un uomo strano. Esiste solo un modo per riconoscerlo: i suoi occhi. Solo così puoi riconoscerlo. Devi stare attento. Nel momento in cui li guarderai, sarai in diretto contatto con la sua tristezza, con la sua infinita tristezza. Un attimo in più e la tua anima sarà distrutta, persa per l'eternità. È l'unico modo per riconoscerlo, ma è molto pericoloso. Non porta più alcun nome e la sua uniforme è sbiadita dal tempo, dalle lacrime. Quegli occhi però sono unici, non puoi sbagliare.
Tutto quello che so di lui appartiene al passato. É stato un eroe, è ancora un eroe. Eroe però per lui non significa niente. È un qualcosa che prima o poi tutti dimenticheranno, come il suo nome. Solo in pochi lo ricordiamo. Io sono uno di questi pochi. Un giorno o l'altro chi l'ha conosciuto morirà e lui sarà dimenticato .
Devo averlo conosciuto in una guerra. Non ricordo quale. Era giovane, ma dannatamente abile con la spada. Una strana spada con la lama istoriata in argento. Era molto giovane e malinconico, di quella malinconia di chi non accetta la morte che lo circonda. Se non fosse stato così abile, l'avrei ucciso la prima volta che ci incontrammo. È difficile convivere con una tristezza simile. Forse avrei dovuto farlo quel giorno.
Quella malinconia, quella tristezza mi facevano paura. Una malinconia che non scomparve nonostante gli anni, le guerre. Avevo paura. Non la sua spada, ma i suoi occhi, il non poterlo fissarlo negli occhi mi terrorizzava. In quel momento mi accorsi che non sarei mai riuscito ad ucciderlo. Potevo essere più abile di lui, ma non sarei mai riuscito ad ucciderlo. Forse tutti i suoi nemici provavano lo stesso terrore. Rimanevano bloccati, uccisi dai suoi occhi.
Strano e dannatamente abile una combinazione pericolosa. L'unico che non brindava. L'unico a non lodarsi dei morti in battaglia. L'ultimo a ritornare all'accampamento dopo una battaglia. Anche senza quegli occhi, non sarebbe mai riuscito a passare inosservato. Avrei dovuto ucciderlo, quando ancora ne ero capace.
Nessuno aveva mai capito quanto era diverso. Non erano solo i suoi occhi. Tornava all'accampamento a notte inoltrata stanchissimo. Le sue ferite sanguinavano ancora, ma si fermava a seppellire i cadaveri. Seppelliva ogni cadavere e pregava. Non esistevano più le divise. Non esistevano più amici o nemici. Li seppelliva e poi pregava per loro. Quando era stremato, tornava all'accampamento. Non parlava con nessuno, ma osservava il cielo cercando la luna.
Quando sei così abile e così strano, l'eco delle tue gesta si diffonde velocemente. È in quel momento che ti è conferiscono l'ultimo onore degli uomini: un nome di battaglia. Quando hai un nome di battaglia, sei diventato un eroe, una leggenda. Anche lui come me si guadagnò un nome di battaglia: il santo.
Poi scomparve. Nessuna guerra, nessuna battaglia. Sembra impossibile. Uno come lui non passa inosservato. Evitava con attenzione i villaggi, gli uomini. Non voleva che essere ricordato. Tutti lo hanno dimenticati, non io. Non posso dimenticare l'unico uomo che non potrò mai a uccidere.
Tu devi trovarlo. È un'impresa disperata, ma quanto vale la tua vita? Io devo uccidere i miei compagni di viaggio, non posso cercarlo. Ho una missione e ancora molti uomini da incontrare. Non posso cercarlo. Per questo motivo ti ho scelto. Quando lo troverai, devi solo dirgli il mio nome. Lui capirà il suo destino e lo accetterà. È facile. No, non devi ucciderlo. Devi chiedergli di uccidermi. Solo lui può uccidermi, spezzare la mia maledizione.
Ora sai tutto. Decidi. Morire o dedicare la vita ad un'impresa disperata? A te la scelta.

--
"Continuazione" di La mia crudeltà

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Commenti al Post:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 27/04/07 alle 17:44 via WEB
egregio cavaliere, ma questa vena horror, come la spiega? mi inquieta. non posso leggerla per intero, popola di incubi le mie notti, già brevi ....:)
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 28/04/07 alle 15:31 via WEB
mylady lei mi onora con titoli non miei, forse è un riflesso dark della mia personalità, in verità questo essendo una continuazione del precedente era forzatamente sulal strada dell'horror, se invece dovessi spiegare perchè il precdeente avesse quei colori sarei molto più in difficoltà nonostante in prima battuta ci fosse dietro una sorta di metafora
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/04/07 alle 15:59 via WEB
mi scusi, mi ero confusa con un "certo" presidente (che era anche un "incerto" cavaliere:)
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 30/04/07 alle 09:28 via WEB
non per deluderti, ma di mio il santo ha solo un certo soprannome e nulla altro troppo triste, troppo perfetto per essere costruito su di me.
 
bluewillow
bluewillow il 30/04/07 alle 10:32 via WEB
ciao, decisamente inquietante anche questo pezzo del racconto :)! Io spero sempre nei finali positivi, magari chissà che alla fine il licantropo non si salvi :)))!
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 30/04/07 alle 10:57 via WEB
diciamo che è un racconto che non da risposte, ma solo domande: chi era il licantropo, perchè è un licantropo, perchè si comporta così, è poi il santo, perchè si comporta cosi, accetterò la richiesta, riuscirà ad ucciderlo e non ultimo c'è i lterzo personaggio di lui nulla si sa se no la proposta che gli viene fatta. Troppe domande e nessuna risposta, vedremo un po' cosa succederà, sapendo io solo poco più di voi.
 
lauretta85LI
lauretta85LI il 30/04/07 alle 21:36 via WEB
Ciao. Io domani non ci sarò. Quindi, ti auguro adesso UNA "BELLISSIMA" festa del lavoro. In questo giorno, bisogna riposarsi, divertirsi, ecc... Non dimentichiamoci però, che tante ma tante cose vannno ancora fatte e cambiate nel mondo del lavoro. Ci sono ancora nel mondo lavoratori senza diritti, ma anche nel nostro paese ci sono ancora troppe morti sul lavoro. Un saluto. Laura
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 02/05/07 alle 08:45 via WEB
Concordo pienamente
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 02/05/07 alle 16:40 via WEB
A me piace e tanto... Posso essere sfacciata e chiedere se ci sarà il seguito della continuazione?
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 02/05/07 alle 17:24 via WEB
Credo che scriverò ancora qualcosa sulla questione; il licantropo vuol sapere quale sarà il suo futuro, ma non so quanto, comunque non a brevissimo.
 
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