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Un blog creato da KA_again_PUT il 29/05/2008

Mr.K torna...forse..

questo blog è aperto in molti giorni feriali: spesso dalle 9.25 alle 13.43, qualche volta dalle 14.12 alle 15.30, raramente dalle 17.19 alle 19.17. mai oltre e festivi.

 
 

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Luglio 12 - il dodicesimo apostolo - the end?

Post n°163 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da KA_again_PUT

 

puntate precedenti:

Puntata n°1  - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2  - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3  - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html
Puntata n°5  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 
puntata n°6  - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html
Puntata n°7  - http://blog.libero.it/kaagainput/8281034.html
Puntata n°8  - http://blog.libero.it/kaagainput/8312896.html 
Puntata n°9  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8361422.html 
Puntata n°10 -
http://blog.libero.it/kaagainput/8373609.html
Puntata n°11 - http://blog.libero.it/kaagainput/8401964.html 

Anna mi guarda, sorride, non è bella ma di certo non le manca fascino, sa giocare benissimo le carte che ha in mano e quando non ne ha di buone bluffa con esperienza e sapienza. Ha dei grandi occhiali da diva che le oscurano gli occhi azzurri, sa sempre prendere il tempo giusto per muoversi, si avvicina e mi chiede "ma perchè quello là sotto, ti ha chiesto che auto hai a Fiumicino?" la guardo, penso, poi perplesso le rispondo "non saprei. vorrà un passaggio?" ridacchio. però effettivamente ora che lei me lo ha fatto notare, è un pò strano.
Stiamo procedendo lentamente e da destra sopraggiunge Astra, un magnifico veliero, la tiro per una mano eccitato come un bambino"Guarda! Astra!!" sta andando a vela, e il candore della tela che espone al vento è una meraviglia, lei mi guarda e fa "un J Class!" e si rimette seduta come niente fosse...sta donna è affascinante. non c'è niente da fare. io ovviamente rallento, lascio sfilare la vecchia signora dandole precedenza, il gommone di Fabio Volo poco più giù, sottovento al grande veliero dà tutto gas, e gli passa di prua per un soffio.
Anna mi poggia un piede sulla coscia, e muove le dita massaggiandomi con effetto immediato a poca distanza da là. Ha un piede magnifico, curato, senza stravaganze, assurdi french o bandiere degli stati uniti dipinti... molto chic. Mi alzo, spostandoglielo con delicatezza "Anna, vieni. mettiti al timone. Le mani qui..." poggio le sue mani sul timone, lei poggia il suo corpo sul mio, ma con un fare che rasenta la perfezione del flirt. non è un attacco frontale, non è una mossa sfrontata, ma un invito, una richiesta velata...un messaggio di tipo ora tocca a te, io mi scanso con garbo e le dico "le manette non le toccare. Guarda lontano, se hai problemi fammi un fischio..." volo giù. l'uomo brutto non è più riemerso, mi aspetto di trovarlo riverso in qualche angolo a vomitare per il mal di mare. 
invece me lo trovo in piedi, che si volta di scatto, è pelato, e ha l'occhio grigio. è di fronte uno stipetto aperto, mi guarda e imbarazzato dice "bicchiere!"
lo fisso con aria interrogativa, mi da fastidio anche solo la vista della sua persona, do uno sguardo in giro. è evidente che ha toccato tutto, siccome è un maldestro non capisco se sia un caso "i bicchieri sono là sotto" gli dico, con aria fredda. richiudo lo stipo, e vado a chiudere la porta della cabina di prua dove ci sono le mie cose. questa barca era di un contrabbandiere, la cabina di prua ha una paratia blindata, e un portoncino in vetroresina molto resistente. torno sui miei passi, non voglio sembrare intimorito, ma questo tipo comunque ha degli atteggiamenti inquietanti, con la coda dell'occhio intravedo nella zip del marsupio un VHF. decisamente anomalo. risalgo, Anna si sta aggiustando il pezzo di sopra, e mi lascia scorgere per un attimo un capezzolo. poi si accorge della mia presenza, ma mi rendo conto che ha aspettato il mio arrivo. si ricompone e mi lascia il timone. "siediti, che ora partiamo" ho il sangue che ribolle. Anna ha una malizia che rapisce. mi sporgo in cabina "ohilà, uomo della cabina...seduti che si parte..." aspetto che Anna sia seduta, ma non una risposta dal basso se sta frugando voglio farlo rotolare e sbattere, così mando giù le manette in lucido acciaio dei tre motori. il motoscafo ruggisce, esce dall'acqua, la prua si alza. controllo il trim, aspetto che la lama dello scafo rientri nelle onde, per aprire ancora il gas. ora il motoscafo fila via veloce, mi metto a velocità di crociera, una velocità difficile da raggiungere per qualsiasi motoscafo, intravedo il gommone di Fabio Volo sta andando alle isole, lo prendo alla larga, isole nibani alla mia destra, le spiagge bianche lungo la costa, e il monte moro che ci osserva, a poppa si alzano una serie di onde al nostro passaggio e in mezzo una tempesta di candida schiuma ribollente.

seguo la rotta sullo schermo a colori, Anna si avvicina e comincia a raccontarmi della sua vita, certe volte ride, certe volte mi sussurra all'orecchio. lavora tanto, è una manager di un colosso della finanza, si occupa di ristrutturazioni aziendali. cento milioni di euro a te, trenta a lui, che li da all'altro...robe di questo tipo. E' in ufficio dalle nove del mattino alle dieci di sera. non ha vita sociale, si è separata giovane, un fidanzato che abita all'estero, e l'amante che abita in un'altra citta. vive di sesso rubato negli hotel delle capitali del mondo, inseguendo le riunioni e gli impegni dei suoi due uomini. mi confida che ne ha due, ma è tremendamente sola. io la lascio parlare, mi fa tenerezza, me la immagino al lavoro in tailleur e tacchi dura come l'acciaio, e poi a casa la sera in lacrime da sola, nel suo loft lussuoso, nel suo letto di design che non sembrava così grande e vuoto al momento dell'ordine, mentre ora nel buio dei suoi pensieri è un arido deserto perchè uno dei due stronzi non la chiama, non la va a trovare...poi sorride, e riprende a raccontare. certe volte mi stringe il polso, sfiora la mano, altre si aggiusta i capelli. vuole il contatto, ma io non mollo la mia postazione di comando. mi racconta che l'amante è sposato, con due figli, non ama la moglie ma non la lascerà mai per lei, il fidanzato è separato con un figlio grande e non ha alcuna intenzione di risposarsi, o di fare altri figli. quindi vista anche l'età. lei non si risposerà e non avrà figli. detto questo. passa una nuvola nel cielo, e veloce ne attraversiamo l'ombra che offusca i suoi occhi velandoli. la vorrei stringere, e baciarla...con affetto. ma scatenerei una reazione a catena...la faccio sedere. accendo il radar, e il vhf con lo scrambler illegale installato dal contrabbandiere. vedo un punto sul radar, una barca stessa nostra rotta. 

il viaggio procede. l'uomo insignificante è sempre di sotto. chiedo ad Anna se si rimette al timone, e lei accetta di buon grado. certo prima andavamo al trotto...ora stiamo galoppando in modo forsennato...ma so che se la caverà. E' il mio tipo di donna ideale, di quelle che se la cavano sempre qualsiasi cosa accada, e non per il rotto della cuffia...ma egregiamente...con nonchalance

l'uomo è addormentato. sul divanetto, è tutto in ordine. il suo marsupio è lì sempre con la zip aperta. mi avvicino. devo trovare qualcosa da fare. devo vedere. voglio scoprire.

sbircio e vedo una patacca metallica attaccata ad un pezzo di cuoio. con un occhio tengo d'occhio l'uomo stolto, con l'altro il marsupio. mi bilancio sulle gambe per ammortizzare le onde. poi do un colpetto con il dito per vedere meglio, ma la zip si apre e poi si richiude. potrei prendergli in prestito il marsupio, ma ha la cintura legata alla sua cintura. quasi mi viene in mente, di slacciare il tutto...ma poi un'onda un pò più grande mi consente di infilare la mano nel marsupio. mentre l'uomo russa. da addormentato è ancora più brutto. afferro l'oggetto cuoio e metallo, e lo estraggo.

è il distintivo della polizia di stato.

un poliziotto.

ributto dentro e torno su, tra mille pensieri.

Anna non perde occasione per fissarmi negli occhi mentre riprendo il timone, un paio di onde, fanno accoppiare i nostri corpi...al contempo i cavi delle onde...ci fanno separare.

mi guarda e con aria corrucciata mi chiede "cos'hai? sei strano..."
taglio corto, non sapendo neanche bene cosa dire..."nulla...nulla...tutto a posto..."
lei si riavvicina e mi bacia una guancia, poi mi afferra il braccio...poggia la sua testa sulla mia spalla e all'orecchio mi sussurra "che dici...ti lascio il mio numero? magari un giorno...passi..." non ha scuse per farmi passare da lei, sa che non mi interesserei ai suoi prodotti finanziari, che non condividiamo nient'altro. non si inventa un motivo plausibile. semplicemente mi chiede di passare da lei.

nella semplicità si nasconde spesso ciò che è più interessante e complicato...

le sorrido...

incrociamo una nave, che ci saluta con la tromba...rispondiamo al saluto...il punto che ci seguiva sul radar è uscito dal raggio di copertura...ma se era una motovedetta...di certo ne troveremo un'altra nei pressi di Fiumicino...

stiamo correndo a cento chilometri orari in bocca all'ignoto...ovvio che il poliziotto russi, dove altro potremmo andare se non ad incastrarci nella rete tesa dai suoi colleghi?

poi comincio a pensare che forse...stanno cercando Anna.

 

 

o forse no. mille dubbi mi scorrono nei pensieri, e già si vede la costa. piatta. monotona. tutta uguale.

un orizzonte che si eleva di poco, e per poco.

Il cellulare riprende la linea, e subito mi arriva un SMS da Franco "mi serve un piacere, poi ti spiego. quando puoi passare a casa mia?"
Ecco. pensavo di aver lasciato tutti i problemi alle mie spalle, cmq...Franco è sicuramente vivo. solo lui sa che ho le chiavi di casa sua, e la sua segretaria. che ora che ci penso...è russa. di Mosca. Cazzo. come è possibile che non mi è venuto in mente prima???

 

 

in lontananza aerei che decollano. aerei che atterrano. si distinguono chiaramente i loro fari sulle ali.
chissà se riuscirò a prendere il volo che mi porterà dalla mia famiglia?

 dai miei bambini?

pensando a loro vengo assalito dalla nostalgia, e vorrei che la barca avesse altri tre motori per farmi arrivare prima. 
sono pronto a tutto, chi si metterà tra me e il molo, finirà speronato dalla mia prua affilata come una baionetta.
 

 

 
 
 

Buon San Valentino !!

Post n°162 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da KA_again_PUT
Foto di KA_again_PUT

si ok...alcune donne odiano il san valentino, e osannano san faustino, altre aspettano il brillocco dal fidanzato...altre rifiutano con ostinazione che si dedichi un giorno ad una festività tanto banale...

ma io vi auguro lo stesso amore, passione, e felicità ... a tutte.

a quelle che hanno un fidanzato, e magari un'amante, a quelle che sono amanti, e magari non si fidanzeranno mai, alle sposate, maritate, vedove...alle selvagge come la mia elena, che fa quello che vuole...

l'amore si spanda senza freni, colpendo le belle, le brutte, quelle simpatiche e antipatiche, le donne che hanno fascino da vendere, le insignificanti.

la passione arrivi a lambire le forme delle belle fighe giovani, fatalone, tettone, alte e gnocche, tanto quanto alle bassotte, cicciottelle, occhialute...

e arrivi anche alle mie ex, per le quali provo amore e affetto...beh...finchè l'amore le raggiunga tutte...ci vorrà un pò...ebbene si...magari ci facciamo pure pasqua nel frattempo...

donne...non giudicate la vostra bellezza con lo specchio che avete in casa, potreste piacere soprattutto per quello che appare ai vostri occhi come difetto!

 

Buon San Valentino...

 
 
 

LUGLIO - Capitolo 11 - Partenza!

Post n°161 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da KA_again_PUT

puntate precedenti:

Puntata n°1  - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2  - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3  - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html
Puntata n°5  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 
puntata n°6  - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html
Puntata n°7  - http://blog.libero.it/kaagainput/8281034.html
Puntata n°8  - http://blog.libero.it/kaagainput/8312896.html 
Puntata n°9  - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8361422.html 
Puntata n°10 -
http://blog.libero.it/kaagainput/8373609.html 

Suona la sveglia, salto su, quasi mi rompo la testa. La cuccetta è microscopica, e io non sono microscopico. Vado a fare la doccia, anche qui l’ambiente è mignon e mentre l’acqua mi picchietta il cranio massaggiandomi i pensieri ripenso al fatto che ho dormito di sasso, nonostante tutto.

Esco in pozzetto con un paio di pantaloncini grigi, da battaglia. Il sole è abbagliante come al mattino e colpisce di giallo squillante tutto quello che raggiunge. Mi stiro allungando le braccia, il porto è fermo nel mattino dove tutti dormono, il fresco accarezza la mia pelle.

“Buongiorno … comandante” mi giro, ripenso alle pose da ubriaco in fase yoga e guardo su.
“buongiorno, marchesa! Già sveglia?” la marchesa è affacciata al ponte superiore del suo yacht, le hanno appena servito la colazione ed evidentemente avrà sentito che qualcuno era in barca.

 

“Beh sai…ad una certa età…” la marchesa è una bella donna, anche se ormai è abbondantemente piazzata nella seconda cinquantina…”si dorme poco…” aleggia con eleganza la sua mano, ornata con un solo anello con pietra. Poi mi fissa e con tono minaccioso “mica partirà adesso. Con quel … mostro…”

“Già, mia cara marchesa…dovrà fare a meno di me. Questa mattina almeno!” mi ricompongo, sto eretto e non mostro i muscoli, ma almeno non sembro una scimmia.

“vuole un croissant? Una spremuta?” mi fa cenno di salire “comandante non faccia complimenti…”. Effettivamente ho abbastanza tempo per fare colazione, anche se devo fare i controlli di routine sulla barca.

Salto su “Marchesa, ma sta una meraviglia!” lei mi guarda, le brillano gli occhi di intenso azzurro
“Comandante, lei sa vero…che le donne bisogna sempre prenderle prima con la lingua…vero?” annuisce maliziosa, mentre sorseggia il caffè, poi aggiunge “mi farebbe un favore? Il Giangi è out per business, potrebbe spostare l’auto, che mi sa che ieri l’ho posteggiata dove non si potrebbe…” so che il Giangi non fa guidare le sue auto a nessuno, tranne il suo chauffeur. E me. “non c’è problema, marchesa. Se mi da le chiavi, che fra poco decollo”

“Beata gioventù!” mi dice lei…”sempre di fretta...” fa un cenno, e appare un maggiordomo con le chiavi. Salto giù salutando, e sul molo vedo passeggiare uno dei russi di Olga. Ha la maglia a righe. Incrocia il mio sguardo, io ho appena messo un piede giù dalla passerella, mi sento un po’ come se non ci fosse il molo e stessi precipitando in mare. Lui mi guarda, mi fa un cenno con la testa, e mi sorride continuando a passeggiare.

Devo stare più attento. Ripenso alla corsa notturna. Comincio a guardarmi attorno, senza dare troppo nell’occhio. Arrivo nel parcheggio, e vedo un auto seminascosta da una bouganville. Un’alfa. Grigio chiara però. Cerco di guardare meglio senza fissare, al posto di guida c’è qualcuno…la jaguar del Giangi, è con due ruote sull’aiuola. Salgo e innesto la retromarcia con attenzione. È un modello vecchio, romba scoppiettando, il motore ruggisce in modo irregolare. Lascio andare un po’ di gas per vedere se parte e va nella direzione giusta, e effettivamente arretro. Piano. Vedo un bel parcheggio all’ombra, nel posteggio vuoto. Lentamente mi avvicino. Metto la prima e appena lascio il freno, vedo il muso di una golf che si incunea. Mi volto. Penso al peggio. Quelli di ieri che saltano giù e mi costringono a scendere armi in pugno, e facce feroci. A quest’ora non c’è neanche la vigilanza piena. Sono fottuto.

Una donna, bionda. Con cappello e foulard mi indica con il dito il parcheggio nel quale mi stavo inserendo. Rimango perplesso.

Il posteggio conta circa 300 posti auto. È vuoto. E questa si vuole infilare là?

Sorrido, rimetto la retro. Scivolo indietro. La tipa da gas, e la golf parte sparata. Oddio se non frena si stampa sul muro. Frena, è così avanti col sedile che si intravede il naso dal parabrezza. Mette la retro, fa due manovre per allineare la golf alle righe a terra. Io intanto posteggio, e chiudo la portiera. Lei riparte. Inchioda. E arriva a toccare il muro. Scende. Ha una gamba lunghissima, con una scarpa raffinatissima e una caviglia fina. Il vestitino è leggero, uno chiffon. Prende dal bagagliaio una sacca da vela, e parte di gran carriera nella mia direzione. Si ferma di fronte a me, io sto ancora ammirando lo spacco “sono assicurate!” poi fa un passo e si ferma, si gira di scatto “molo B?” io la guardo. Quarantacinque anni circa, ricca. Non bella, ma molto fascino. Il fisico palestrato, l’altezza. Tette piccole ben portate nella camicetta chic. Le gambe divine…il viso un po’ squadrato, la caratterizza molto, naso affilato. E poi quell’aria da io non tocco mai terra. Sfodero il sorriso gentile e le indico la strada più lunga. Chi ha tempo non perda tempo! Poi un attimo prima di vederla ripartire via di fretta aggiungo “scusa” uso il tu, un po’ per dispetto e poi lei sembra vestita per un aperitivo bordo piscina, io sembro un selvaggio ho solo i pantaloncini e mi comporto da selvaggio “ma cos’è…che sarebbero assicurate?”
lei sprizza un’po di astio “le gambe! Due milioni…” e mentre mi volta le spalle indispettita aggiunge “ovviamente…due milioni…l’una!”

Io ridacchio. Ma in che senso…avrà assicurato le gambe? Chi sa che lavoro fa. Indossatrice di minigonne? Di scarpe? Ahahhaha. Rido come un pazzo, e ovviamente ripercorro la strada brevissima per il molo B.

Da un taxi scende Bianca, quella Bianca fidanzata con quel roscio sgradevole. Quella che sta su tutti i giornali. Ho condiviso con lei un paio di cene, senza quasi rivolgerle la parola. Ha sempre un bisogno spietato di piacere, e sa di piacere. Del resto è bella, ricca e famosa. Difficile resisterle. È vestita da sera, ha dormito fuori e sta rientrando. Non ha trucco, e quindi potrebbe essere pronta per uscire. I capelli sarebbero arruffati se lei non li avesse legato ad arte. Le nostre strade si incrociano. Io noto un uomo seduto che mi sta guardando basso e brutto. Mi colpisce perché non ha niente a che fare con l’aria del porto. E poi, tra me e lei sta guardando me. Quindi mi si allertano i sensi in modo automatico.

Bianca sta per incrociare il mio percorso. Dovrei provarci, dirle qualcosa, magari non mi ha riconosciuto ma comunque avrei mille modi di trovare qualcosa di interessante in comune da condividere. La vedo con la coda dell’occhio che si prepara allo scontro. Potrebbe, anzi quasi sicuramente, mi skipperà con un perdonami un’altra volta, o qualcosa del genere. Opponendomi con un’eleganza senza pari un ferreo rifiuto. Mi fermo per lasciarle il passo, ma in modo che lei mi debba strusciare molto vicino per forza. Lei si volta, dall’espressione che fa emerge che in modo intelligente ha capito il mio gioco, la guardo “Buongiorno!” uso un sorriso da vincitore del superenalotto. Lei mi risponde “buongiorno” in tono educato. Faccio un salto indietro passando sull’aiuola, e lasciandole libero il vialetto. Lei rimane ferma un momento, e poi riparte perplessa. Vorrei girarmi per vedere se mi sta guardando o cosa. Ma filo via tenendo d’occhio l’uomo brutto. Rendo le chiavi alla marchesa, lei mi ringrazia “ma l’era la Bianca quella?” è perplessa anche lei “si” le rispondo. “non ti piace? Eppure sembra una…come quelle russe…che girano da queste parti…o no?” mi sta indagando. Non capisco se sappia o meno di olga, ma mi guarda in modo strano. “marchesa. Lei sa troppe cose. Vado di fretta, un saluto al Giangi” salto giù. Mi metto al timone. Carburante, pieno. Acqua, a posto. Accendo il navigatore, e imposto la rotta. Alzo il prendisole di poppa, e mentre i pistoni ronzano si intravedono i tre mostri di acciaio e cromature. Annuso. Non c’è odore di benzina. Giro la chiave nel quadro, la marchesa è affacciata di nuovo le faccio segno di turarsi le orecchie. Giro. I motori sono a benzina, dopo un breve sferragliamento iniziale il rombo è possente. Anche al minimo. L’odore acre della benzina già si spande pizzicando l’olfatto. I motori sono tutti regolari, abbasso il prendisole spingo sulle manette mantenendo in folle e i motori salgono di giri senza tentennamenti. Rimetto giù le manette, ed è tutto regolare. Spengo. La marchesa è ancora affacciata “certo…che ti piace proprio questo coso lungo e stretto. Fa molto macho eh?” sorrido. È quasi l’ora di partire. E picchiettando sui tacchi, rivedo la quarantacinquenne. Che si affaccia. Mi guarda ed è indispettita. “fast transf?” indica col dito. Forse si aspettava una barca diversa, magari senza tutti questi colori fosforescenti lungo le murate. “si accomodi madame…” le dico, facendole una riverenza. Lei rimane là. Non si muove. Allora salto sul molo, con una mossa repentina la prendo in braccio. Quasi temo che le sue decolté volino via da piedi volando verso l’alto. Spicco un salto e atterro sempre con lei in baccio sulla plancia poppiera, poi la adagio con delicatezza sul divanetto. Lei non si aspettava la mia forza bruta, e il sorprendente slancio. Mi sorride e ringrazia mostrando un lato gentile e terribilmente sexy. Le tolgo le chanel con delicatezza e le metto in un sacchetto di tela. “giù in cabina c’è spazio per la sacca, le scarpe e il resto. Se vuole può cambiarsi. Abbiamo un altro ospite. Fra dieci minuti si parte” guardo su, e la marchesa scuote la testa, mi fa segno con la mano che sono pazzo.

Si avvicina l’uomo brutto, che con uno zainetto che tiene stretto tra le mani sale a bordo  rischiando di finire a mare. Un pregio ce l’ha quest’uomo infido, si è alzato da dov’era seduto in tempo per partire in anticipo.

Mollo gli ormeggi.

Avvio i motori, parto.

Il motoscafo romba al minimo, la marchesa saluta. Un gommone, con al timone un uomo girato dall’altra parte sta finendo sotto la mia prua.

Metto indietro, e il motoscafo perde tutto l’abbrivio e si ferma tra la spuma. Quello si gira, mi vede, capisce. E’ Fabio Volo, fa cenno con la mano. È con tre galline di una certa età, in topless. L’insieme è tremendo, un’insalta di varia umanità male assortita. Li lascio sfilare. Potrei aprire il gas e rovesciarli con l’onda causata, ma riparto in modo prudente. So usare la potenza, ma lo faccio quando ne vale la pena.

La donna si avvicina “siamo partiti in un modo un po’ strano…piacere…Anna…” l’uomo brutto è andato giù, speriamo non usi il bagno. Anna approfitta, mi poggia la mano sulla mia. Spinge le manette…la barca accelera. Sorride. Sta facendo la gatta. e non mi dispiace per niente.

 

 
 
 

LUGLIO 10 - thrilling in corso

Post n°160 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da KA_again_PUT

Rientro in casa, e subito mi viene incontro mio zio “camminato molto eh? Sei tutto rujo!” rispondo come se non avessi la coscienza sporca “faceva fresco, sono arrivato fino alla roccia di funtana noa…” annuisce soddisfatto, e poi riprende “mi ha contattato un’altra persona per domani…ne porti duj…” gli ridono gli occhi, già con un passeggero c’è il guadagno, quelli in più sono preziosissimi, è ora di andare. Lo guardo “va bene, ora vado che devo ancora fare la borsa...” sapendo, che per il giro dei saluti ci può volere anche un’ora.

Ridiscendo il viale, la jeep ronza in un silenzio di buio e brezza di vento. Arrivo sulla strada poco trafficata, passo il famoso pub che fa rimbombare la baia con la sua musica proveniente dai caraibi. E guidando col finestrino aperto senza nessuna fretta, scorcio per evitare il casino del porticciolo in cui so che oggi c’è mercatino. Appena cambio strada, ho la netta sensazione che qualcuno mi stia seguendo. Comincio a guardare lo specchietto, e la sensazione diventa pressante. Stessa forma dei fari, stessa auto già da dieci chilometri. Si, va bene, mi rendo conto che non ci sono innumerevoli strade, ma voglio essere sicuro. Svolto nel parcheggio dell’hotel, poi esco su una straduzza, e finalmente vedo che sono solo. Aggiusto la radio, alzo il volume, l’andatura sempre tranquilla. Mi fermo a fare il pieno di carburante. Riparto, e prima di uscire dalla stazione di servizio lascio attraversare due belle ragazze in tenuta da discoteca che gentilmente mi sorridono. Il clima estivo è uno scivolo fenomenale, per le sensazioni che turbinano irrefrenabili. Riparto col sorriso, guardo ancora una volta il retrovisore per vedere le due minigonne allontanarsi, e mi accorgo immediatamente che ho gli stessi fari là. A poca distanza. E’ un’alfa 147, ha il naso basso. Di certo non gli sfuggo con il gas, quella mi supera già in seconda. Proseguo fino a costeggiare il mare, e l’auto nera si mantiene sempre a circa cento metri. Il mio cervello pensa e ripensa, devo trovare una strada bianca parecchio tosta, dove magari io riesco a passare e chi mi segue ci lascia fascione anteriore e semiassi. Comincio ad essere nervoso, anche se il cervello ragiona in modo gelido e razionale. Passo ora davanti ad una spiaggia inaccessibile, e mi ricordo che la lunga strada bianca termina in una sassaia, ma sbuca due chilometri più avanti. Giro improvvisamente senza freccia, lascio l’asfalto con un sobbalzo, e faccio scatenare i miei pochi addomesticati cavalli. La strada è bella, troppo bella per i miei gusti, devono averla battuta per l’estate. La 147, inizialmente si è allontanata un po’, ma ora sulla sabbia fila senza problemi e con un’accelerata quasi mi raggiunge con spaventosa rapidità. E siamo in mezzo al niente, spiaggia da un lato, arbusti dall’altro e nessuna anima viva. Vorrei spegnere le luci, ormai si saranno accorti che l’ho visti, ma devo farmi venire un’idea.

Bzzzzzzzbbbbzzz…vibra il cellulare, un sms. Lo afferro e leggo il testo, mentre continuo a guardare lo specchietto, pensare ad una via di uscita o se mi sono cacciato in trappola da solo. “Sono a mosca, ok, meravigliosa! Franco” 
Ora non ho tempo per Franco, e i suoi mini sms, risparmia anche sugli articoli…e spesso mi risponde ad una domanda complessa con no, o si. La cosa mi fa sorridere. Non mi devo far scappare l’imbocco del parcheggio. È dopo questa curva. Spengo tutte le luci, faccio la curva al buio i fari spariscono. Affondo il gas, mi infilo nel parcheggio centrando le due pietre ai lati, sfruttando la luminosità della luna. Inserisco il blocco al differenziale, derapo sulla sabbia che ora è fina sotto le mie ruote, qui l’alfa si pianta. Arrivo in fondo, e vedo i fari che entrano nel parcheggio, prende il lato di sotto. Errore. In fondo è chiuso, e dovrà tornare indietro. Spero che non abbiano armi da fuoco. L’alfa romba, e viene giù quasi affiancandomi. Ma tra di noi ci sono dieci metri, e grosse pietre a dividerci. Frenano. Sono in tre. Si accorgono ora che devono tornare indietro. Li vedo agitarsi nell’abitacolo. Qui alla fine del parcheggio, c’è un passaggio. D’estate mettono un tronco. Eccolo. Rallento, accendo tutte le mie luci, comprese quelle sul tetto. Si illumina tutto a giorno di luce bianchissima, uno scende dall’alfa. Si copre gli occhi con la mano, abbagliato. È a trenta metri. Le mie ruotone anteriori aggrediscono il tronco, passano sopra con uno scossone morbido come fosse una salsiccia di gomma, tocco con la pancia con un tonfo sordo. La jeep si ferma, magari quello pensa che rimango così, e comincia a correre. Ma le ruote dietro cominciano a spingere, la piastra indistruttibile di duralluminio che ho sotto la pancia lascia la firma sul legno del tronco, e mi immagino i parcheggiatori domani mattina ad ammirare il loro bell’albero piallato. Le ruote posteriori arrivano all’ostacolo, allo specchietto quello capisce che non mi fermerò e accelera il passo, le ruote anteriori tirano. Con forza e un altro sobbalzo, sono oltre il tronco, vedo l’alfa che viene giù sparata. Do gas, e oltrepasso un dosso, sotto e pieno di acqua e fango, mi infilo dentro non sapendo quanto sia profondo. Sono ancora a pochi passi, se quello ha continuato a correre potrebbe raggiungermi da un momento all’altro. Le ruote si immergono, il fango sale, imprigiona la jeep, arriva il momento che aspettavo, quando il mezzo si ferma, e le ruote iniziano a scavare. Dopo qualche secondo, riprendo a procedere, sento il fango che molla la presa l’acqua che scorre via, vedo le stelle brillare nel cielo. E dopo duecento metri sono di nuovo sull’asfalto. Ho il cuore a mille. Quelli non mi raggiungono più.

Devo correre a casa, prendere la sacca e sparire.

Dove andare a dormire?

Potrei cercare la barca di Olga.

E se fossero loro?

Non mi fido.

Arrivo nel parcheggio del residence, lungo il vialetto non c’è nessuno. Nemmeno il guardiano. Mi preoccupo. L’avranno ammazzato? Poi vedo la luce di una torcia, e sopra i baffi del guardiano. Lo guardo faccio un cenno, di solito mi fermo a chiacchierare. Sempre. Ma quando ho fretta no. Penserà che ho fretta.

Entro in casa, prendo i vestiti, li getto in una busta, esco guardandomi intorno e filo via rapidamente senza dare troppo nell’occhio.

Sono al porto.

Forse al sicuro.

 
 
 

Luglio 9 - chi non more riscrive - chiudo a 12 (se ci arrivo)

Post n°159 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da KA_again_PUT
 

vorrei ragguagliarvi con culetto riccio, fikoffice, la poverella, l'asiatica, la cubana, varie ed eventuali...

ma preferisco andare avanti con il mio racconto, prima che naufraghi definitivamente...

Puntata n°1 - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2 - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3 - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html
Puntata n°5 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 
puntata n°6 - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html
Puntata n°7 - http://blog.libero.it/kaagainput/8281034.html
Puntata n°8 - http://blog.libero.it/kaagainput/8312896.html 

Il pomeriggio è ormai inoltrato, ricevo la email di mio zio sul telefono dopo aver lasciato Elena con un bacio sul collo. Tutto sommato è bello ritornare connesso con il mondo. Devo riportare il pandino al giardiniere, recuperare la mia vecchia signora e preparare la valigia. O meglio, la busta come i carcerati. Sono di nuovo in partenza.

Arrivo a casa, parcheggio la panda vicino alla mia auto. Filo veloce ad impilare i miei pochi vestiti lasciando quelli che di sicuro non mi serviranno in città, e li infilo in un bustone di nylon. Orrido pacco di panni in cellophane, e a guardar bene non perdo neanche troppo tempo ad ordinarli e metterli in linea, pur sapendo che mi incazzerò se mi ritroverò qualche colletto piegato al contrario.

Gli zii mi aspettano, e mi devo preparare.

DRIIIINNNNNNN

vado ad aprire ed è lei. la ricciolina della reception

"Comunque mi chiamo Antonella!" si fissa davanti a me, è altalenante nel suo porsi, oggi per esempio è piuttosto aggressiva "questo pacco è per te" mentre me lo consegna fa due passi, e mi spinge dentro casa con la sua presenza.
"grazie! visto che sei dentro, vuoi una coca?" prendo il pacco, lo poggio sul tavolo...ma perchè non le ho offerto il vino? anzi...tanto vino? ha questi tratti scuri che mi piacciono così tanto...mi devo ricordare che si chiama Antonella...
Sento la porta chiudersi, e penso che sia sparita di nuovo. mi giro di scatto per inseguirla e quasi non le vado addosso...lei barcolla e si attacca ad una mia mano, io la tiro su, la rimetto in equilibrio e poi continuo a tirarla finchè non mi viene addosso...lei mi si avvinghia, mi stringe con le braccia e mi mette la testa sul petto...a questo punto sono infuocato, e sto per esplodere...
lei alza gli occhi, mi bacia in bocca mentre io vorrei saltarle addosso e mi dice "ma sai che sei un pò stronzo?" la frase mi colpisce un pò, e lei veloce e sinuosa esce prima che io abbia modo di rapirla.

tutte a me capitano, chiudo tutta casa...sto partendo. devo andare a cena dagli zii e rischio di fare tardi. non posso andare a cercare Antonella, bah.

Salgo in auto, e parto. il tramonto è già al colore amaranto, devio e prendo per cervo marina, poi giro per capo ferro, e di nuovo per la stradina che porta al vecchio faro. la jeep sobbalza, incassa, spancia sui sassi...e procede imperterrita inghiottendo le asperità come una porsche l'asfalto...arrivo...rallento. guardo il mare, le barche che rientrano, il sole che si perde nel cielo e i colori che arricchiscono di ogni tonalità il tramonto che scende.

Telefono a Clara

"ciao!" lei non mi riconosce al volo. non ci siamo mai sentiti, poi risponde
"sei diverso al telefono!" pausa, sospiro, non si mette bene...non ha la solita voce argentina e squillante "ce ne hai messo di tempo a chiamare..."
"ho appena preso il telefono..." quasi sono pentito di averla chiamata "allora? che fai di bello??"
a quel punto, penso quasi che mi risponda qualcosa del tipo ma brutto stronzo rompicazzo infame, che vuoi da me??? e mi risponde "beh...sai com'è...sono in vacanza. le solite cose..."è un pò triste "domani parto, torno a casa. anticipo..." io spero, e prego che non sia per causa mia, ma lei aggiunge "sono stata bene con te, ma ora ci sto male...forse è meglio che non ci sentiamo più..."
Mi si ferma il cuore...e ripenso alla mia amica Marica che mi dice sempre che io ho un effetto nefasto sulle donne...quando me l'ha detto mi ha fatto un pò incazzare, però...devo anche ammettere che aveva ragione..."come vuoi. mi mancherai..."
"anche tu..." clic. attacca. fine della conversazione, nel mentre il sole sparisce dall'orizzonte...

arrivo a casa degli zii, la jeep di nuovo si inerpica sulla strada sterrata, buche, finchè arrivo a destinazione. mia zia mi aspetta fuori nel vialetto con due cugine...e subito arrivano tutti gli altri. scendo mentre mi salutano e fanno un baccano infernale, fanno sempre così, a me piacciono tanto anche per questo...bacio tutti...mi presentano altre cugine, amici d'infanzia, e figli...ed è tutto un miscuglio di parentele finchè in veranda non mi ripresentano, la figlia di una cugina di mia zia. Antonella!
bacio anche lei "Antonella!" lei sposta la bocca, e mi centra. io sono di spalle al resto del gruppo e ho il terrore dipinto in faccia...lei mi fa con sorriso diabolico sottovoce "tranquillo...sono tutti girati!"

la cena va benone, Antonella mi è capitata di fronte ma due posti più giù...mi sorride, ammicca...gioca col salame...mi da il tormento. io prego tutti i santi che nessuno se ne accorga.

mangio in ordine (come mio solito) tutti i piatti tipici due, tre volte, tre piatti di pasta, e cinque bistecche. Mia zia gongola, io sto per esplodere ma devo mantenere alto il mio onore di macina sassi. Le cugine ridono quando alla terza bistecca sono un pò in difficoltà, e mio zio che mi versa vino a fiumi...finisce la cena dopo che io per masochistica golosità mi rimpinzo di dolci.

dopo le chiacchiere di rito con tutti gli zii, esordisco "vado a fare due passi, per smaltire un pò la cena. chi viene??" ovviamente spero proprio che Antonella mi dica di si, e nessun altro...

Si alzano le due cugine più piccole "vengo io, ma arrivo solo fino al cancello che esco con il mio ragazzo" e l'altra "io ti accompagno fino su, andiamo a vedere le stelle?"
"si certo...forza...e coraggio...al limite al ritorno mi fai rotolare in discesa!" tutti ridono, Antonella insieme a noi salutando tutti che ha un impegno al residence. Porca miseria. se non me la ritrovo fuori casa, mi è sfuggita...definitivamente!

cominciamo a camminare, è buio pesto, parliamo del più e del meno e delle novità, finchè dopo una decina di minuti arriviamo al cancello e la cugina ci saluta e se ne va.

Rimaniamo soli io e la mia cugina più piccola. che a dirla tutta non è per niente mia cugina. Mi racconta del ragazzo, mi chiede consigli...poi della troia della sua ex, che fa di tutto per intromettersi...finchè le squilla il telefono. "pronto??"  io guardo le stelle, siamo nel buio. magnifico! "si certo. scendo subito .ma mi ci vuole almeno mezz'ora!" scende? e dove va? poi mi guarda "Ka. scendo in casa, che Antonella non si trova il portafogli!" accidenti, non siamo arrivati al punto dove si vede il mare..."ti accompagno?" "ma noooo" fa lei "che non mi perdo mica!" un pò mi spiace abbandonare la passeggiata, un pò mi spiace che lei torni sola. però è anche vero che da qui vedo tutto il sentiero fino a casa "facciamo così. io rimango fermo qui. quando arrivi sotto i lampioni del giardino, continuo la passeggiata!"

lei fila via veloce, certe volte non la vedo più il buio la inghiotte in mezzo agli alberi, poi riappare un'ombra finchè non distinguo la sagomina sulla porta di casa che fa cenno con una mano. mi volto e proseguo sul sentiero. parlo pure da solo, mi piace pensare a voce alta quando sono solo.

dopo il curvone che porta al sentiero del boschetto che da sul mare, mi rendo conto che la torcia che serve in mezzo agli alberi ce l'ha mia cugina, e mi dovrò arrangiare da solo col display del cellulare.

il vento fresco accarezza di suoni le orecchie, i profumi di terra e fioriture mi avvolgono, e dalle rocce sbuca un'ombra che viene dritta verso di me. un brivido di freddo mi assale. se sono malintenzionati, sono pure armati, e io no. serro i pugni. sono pronto. che succederà?
l'ombra esce dall'ombra del bosco, la luna ora ci fa un pò di luce. è bassetto, ti stendo...capellone.
ormai vedo il viso è a due passi, sto per partire con una testata da campionato del mondo, quando la riconosco "Antonella!!" lei mi viene addosso. non mi dice nulla, mi trascina su una roccia, che fortunatamente si rivela essere liscia. mi slaccia i pantaloni, poi la camicia, è una furia impetuosa. io ho sempre il sopravvento sulle donne, ma lei è irrefrenabile...mi bacia, mi morde. mi cala le braghe, e prende iniziativa. io mi accascio sulla roccia. mi sento un pò il colosso dai piedi di argilla, e penso anche che quando una donna vuole qualcosa, facilmente trova il modo di ottenerla.

dalla borsetta tira fuori un preservativo e me lo passa, ha i jeans, se li sfila e li butta sulla roccia, succede tutto come se fosse una pura follia, lei accecata dal desiderio, e io in preda alla volontà di assecondarne il desiderio.

io sono seduto, lei mi sale sopra a cavalcioni, è una posizione che non mi è mai piaciuta, lei mi bacia. alza il bacino, e prende il mio bazooka e se lo assesta in posizione. adesso mi sembra che non sia tanto pratica, ma che comunque sa quello che vuole e come lo vuole.

scende piano su di me, è bagnatissima, e io nonostante la cena che avrebbe abbattuto un montone sono ancora abbastanza agile da prenderla per i fianchi. quando arriva fino in fondo succede un'altra stranezza. normalmente mi piace ilo movimento, la giostra...stavolta invece mi piace che lei sia ferma. immobile, e io con dei piccoli movimenti la penetri a fondo, facendola gemere.
per lo più siamo immobili, come il tempo, e la luna. io dentro di lei, e lei che mi stringe con le braccia fino a quasi farmi male. ogni volta che la bacio mi muovo un pò, e lei trasale.
dopo questo periodo che sembra infinito, lei comincia a muoversi più velocemente. io la guido e la spingo con la forza delle braccia su e giù, finchè da che eravamo fermi, ci muoviamo insieme.

e insieme. incredibilmente veniamo.

lei si riveste, io difficilmente riesco a camminare. sono sfinito. riscendiamo mano nella mano, guardandoci attentamente intorno per non essere visti. arrivati al cancello, lei mi bacia ancora a lungo. mi infila una mano nei pantaloni, sorride e sparisce nel buio...

prima di rientrare a casa dagli zii, dovrò proprio guardarmi nello specchietto della jeep...

fine della puntata...

ma Franco??

 

 
 
 

LUGLIO 8 di - forse meno di 12

Post n°158 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da KA_again_PUT

Se vado avanti così la dodicesima puntata ve la posto in occasione del mio quarantesimo compleanno!!

Puntata n°1 - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2 - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3 - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html
Puntata n°5 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 
puntata n°6 - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html
Puntata n°7 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8281034.html 

DRRRRRRIIIN - BUUUM BUUUUUM

mi alzo di soprassalto, qualcuno butta giù la porta?
Olga apre gli occhi e mi sorride come se nulla fosse...io la guardo e mi precipito alla porta.
Apro e mi ritrovo il mandingo di Elena con gli occhi iniettati di sangue che mi dice "Dov'è Elena?" 
sento due passi e vedo il gigante biondo di leningrado con il poderoso braccio tatuato che finisce in una metallica beretta 9mm, penso per un momento che gli sta per sparare in testa, amen e così sia... gli faccio segno di fermarsi. Il mandingo sordo ai movimenti esterni, vorrebbe entrare, ma cmq non si muove evidentemente il fatto che io non mi sia spaventato a morte alla sua vista lo frena. e anche perchè tra la porta e lo stipite ci sono io, che ad occhio e croce sono più robusto della port!
Lo guardo negli occhi "Primo comportati bene. siamo ospiti su questa isola, ma se fai lo stronzo qualcuno finirà per ricacciarti in mare. Non so dove sia elena, e non te lo direi se lo sapessi. punto." avrei voluto fare qualche battuta tipo se non te ne vai ti faccio il culo nero...ma non mi andava di scazzottare appena sveglio.
Olga fa capolino con la testa, ha una mia tshirt addosso e i capelli molto lunghi, è bella come venere che emerge da acque di sogno. Guarda il negrone, poi guarda Ivan che è immobile con la pistola in mano, rientra senza un cenno, nè una parola. Ivan fa un passo, e stende l'uomo nero con un unico pugno. come se niente fosse lo solleva e lo porta via, mentre si mette la pistola in tasca. Ha evidentemente capito il messaggio non detto di Olga.

Io richiudo la porta, penso alla faccia di una delle mie vecchie zie, se avesse visto questa scena folle.

poi vado a cercare Olga, è sotto la doccia. entro in bagno, sento il rumore energizzante dell'acqua che scroscia, apro il cristallo e lei mi sorride, con la mano aperta mi copre la vista "non mi guardare che non sono truccata!" io la guardo, e devo proprio essere convincente quando le dico "sei ancora più bella di ieri, così.... sotto la doccia..." visto che mi sorride e mi bacia in bocca. poi aggiunge con una faccia perplessa "devo partire questa sera con Anita. Andiamo a Maiorca a fare il pieno alla barca. Venite là, o non ci vedremo mai più?" lo dice in modo abbastanza secco, come se sapesse che il mondo può essere molto vasto. e che molto probabilmente non ci vedremo mai più. almeno non in questa vita. io entro nella doccia, e si sa...al mattino si è sempre pieni di ottime intenzioni, la trascino a letto dove ci amiamo come se dovessimo morire a breve, e breve ed intensa è la sensazione senza tempo che viviamo in quella camera dove il sole in silenzio saluta il nuovo giorno.
Vado a a fare il caffè in cucina....ho bisogno di un pò di bevanda nera....grooottt grooottttttttt la caffettiera emana un ottimo profumo, ma fuma...e non esce nulla. Olga, arriva con dei miei vestiti addosso...non le stanno neanche troppo grandi...si è scelta un pantalone grezzo che le sta largo, ma non è male. e sopra una camicia. una delle mie preferite. è vestita da uomo mantenendo intatto il fascino e tutta la sua sensualità. non ha un filo di trucco, ed appare in tutta la sua fresca magnificenza.
Mi manda un bacio con un dito, ha l'occhio triste, ma si volta ed esce. sento aprire una porta, il gigante russo sarà la fuori con una mercedes...e l'oscuro figuro nel bagagliaio...

mi vesto mollemente.

esco senza che nessuno venga a bussare, suonare...e me ne vado al bar del residence per il caffè. ho gli occhiali scuri, e occhi da sonno. gitanti scendono al mare con materassini e palle gonfiabili, i dipendenti del residence corrono affaccendati a destra e sinistra, puliscono, ramazzano, lavorano.
esco dal bar e mi ritrovo la ricciolina con una scatola in mano, "il telefono! è arrivato!" la guardo. stavolta sembra sicura di se..."che ne sai che è un telefono?" lei mi guarda e con faccia impertinente "ho sbirciato! il pacco è aperto...da un lato" mi sta fissando con i suoi occhioni neri, e mi rendo conto di avere gli occhiali, li tiro subito su. non mi piace nascondere i miei occhi. lei mi fissa per un momento. si avvicina..."hai gli occhi verdi!" io mi avvicino a lei "e non ti piacciono?" la sto fissando con insistenza come se la volessi smontare, pezzo per pezzo...e finalmente ci riesco. si imbarazza "no. cioè si. beh...ma tanto non..." si gira e vola via. certe volte essere bastardi dà qualche soddisfazione.

apro la scatola, monto batteria, e senza togliere le pellicole chiamo mia moglie "hey!" "beh..no. ancora non ho guardato...sai...senza telefono..." "si si ho capito..." "no problem..." "si si...prendo la sacca e vengo..." "no. ovvio non la sacca tutta lisa da vela...non quella..." poi penso che io di sacca ho solo quella, e mi viene in mente un'idea geniali. metto tutto dentro una busta della spazzatura e mi compro una sacca nuova in aereoporto..."passami Luca..." "Lù...non fare il pirla, fai i compiti e non giocare sempre alla play..." "ah. davvero? passami bamboletta...no...quella grande..." "bellissima...hai i capelli ancora più lunghi?" "ti arrivano al sedere senza che guardi in sù? ahhhh....passami piccolina..." "sono papà! si! domani. capito...domani!!!" e attacco.

do un'occhiata al parcheggio e mi rendo conto che sto a piedi, vado dal giardiniere un vecchio olivastro con i capelli grigi, e un abbronzatura scuta che avrà novant'anni..."antò!" lui mi guarda "buonggggiorno...movimento manno stamattina, ajò..." fa gesti con i forbicioni in mano, e io non raccolgo l'illazione "antò, macchina ni hai?" lui indica una panda con la ruggine rossa la carrozzeria e mi fa cenno di prenderla. avvio il motore e filo rapidamente per quanto la vecchia panda che non va neanche dritta possa  andare...col finestrino abbassato mi guardo intorno. ho l'ego che mi addrizza i capelli, e mi muovo in scioltezza in mezzo ai turisti con le porsche, e le suv...mi sento un re. il re della sostanza, in mezzo a tanti principi dell'apparenza. parcheggio di fronte all'agenzia ed esco con il biglietto fatto. ci ho messo due ore, la zia mi ha detto di andare a cena da lei, che sembro secco come un palo...per lei starei bene con almeno dieci chili in più del peso forma...

riprendo il pandino, faccio benzina notando che manca il tappo. e filo sparato a poltu quatu, mi fermo alla barriera e ci sono i ragazzi della security che mi guardano..."piano eh! il limite è a passo d'uomo" ridacchiano...rispondo "quando esco, prendi la tua cabrio e vediamo chi arriva per primo in piazza..." e filo via rombando con la marmitta bucata.

Franco non è in ufficio, la segretaria dice che non risponde al cellulare, io penso che sia stato rapito dalle russe. e ridacchio di gusto! bella gabbia dorata!

vado in pasticceria, non posso passare di quà senza prendermi un gelato, e vedo una bella bionda al banco che sta scegliendo, fragola e banana. capelli meravigliosi e culo superbo. culo a dire il vero...noto..."Elena?" lei si gira, ha dei costosissimi occhiali agli occhi, e una parure di brillanti al collo. costume e pareo..."ciao bello!" mi bacia amichevolmente sul collo. mi avvicino al suo orecchio "hai fatto sei al superenalotto??" lei ride "scemo come sempre. come sempre...dico io. per me rimarrai così anche a cent'anni! poi ti faccio conoscere il mio fidanzato. ti piacerà..." usciamo con il gelato in mano, e mi racconta che il negrone col machete è sparito dalla circolazione. in hotel le hanno detto che è venuto il suo socio russo che ha pagato il conto, e li ha avvertiti che era tornato al lavoro, di impacchettare tutti gli oggetti della stanza e donarli alla caritas che tanto lui non ne avrebbe più avuto bisogno. lei sorride spensierata, io sgrano gli occhi un pò preoccupato per Franco...poi mi sento chiamare da lontano...

"KA??? ciao!!!" mi giro, mio zio Giovanni..."Nanni!" abbracci soliti "KA! ho una cliente in partenza domani mattina. 8.00, il servizio che hai messo su te..." "AH! ottimo no? duemila??" "si si! ricca, vera signora...ma il problema è che il pilota...sta all'ospedale! il disonesto!!" io guardo lo zio...è in ansia...e gli dico..."parto io? guarda che domani ho un aereo a Fiumicino" lui salta per la gioia. "santa madonna!! vedi che pregare stella maris è servito! la cliente va all'aereoporto...domani!" "Zio, fammi mandare l'email...con che parto con Bazooka?" lui non sta nella pelle per la gioia "si solito posto, ti faccio portare le chiavi questa sera a casa! o vieni a cena, ha detto zia che devi venire no?"

NB non ho tempo di rileggere, perdonare gli errori ma ho una chiamata di lavoro e devo scappare...che farà Elena, dov'è Clara, e Franco??? chi lo sa...ma ci penserò!

 
 
 

LUGLIO puntata 7 di massimo di 12

Post n°157 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da KA_again_PUT
 

puntate prec:

Puntata n°1 - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2 - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3 - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4 - 
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Puntata n°5 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 
puntata n°6 - http://blog.libero.it/kaagainput/8271715.html

Elena è parecchio agitata, ancora più frizzante del solito. anzi pure troppo. sembra che ha pippato. si muove convulsamente, mi guarda con gli occhi strabuzzati "quello è pazzo!" poi si guarda le spalle.
"entra!" le dico. comincio ad essere preoccupato...e lei subito aggiunge "ha detto che mi porta in Africa, mi presenta i suoi...e poi..." abbassa gli occhi "ha preso una spada. un machete! e mi ha detto che se lo tradisco o mi comporto male, o gli faccio girare le palle... mi taglia le mani!" si guarda le mani, me le mette davanti. ha delle mani stupende. poi si rianima, ha le guance tutte rosse "e quello stronzo...ha detto pure che taglia ... taglia la testa al mio amante!"
io rido, faccio il gesto del dito sul collo...lei se la prende "era serio! il machete era vero! non fare il coglione!"si guarda alle spalle, sbircia alla finestra...poi corre verso di me che sono ancora davanti alla porta. si ferma come fulminata. si gira verso di me. con occhi assenti, mi da un bacio in bocca. poi esce e riparte "vado a parlare con Clara. non dire a nessuno che mi hai vista!" sparisce nel colore oro del tramonto. provo a ripensare alle sue parole, ma la brezzolina ha spazzato via tutto.

il tramonto è già è arrivato. quando sono qui lo aspetto sempre come un vecchio amico. apsetto che dal monte spuntino i colori. a volte mi porta il viola. altre volte il rosso. altre il giallo. vado a fare la doccia. con l'acqua che mi scorre addosso ripenso a tutti i fatti di questi giorni concitati che mi scivolano via...

drinnnn...suonano alla porta...

esco dalla doccia, mi metto un asciugamano intorno alle grazie. mmmh...com'è che nei film a 007 sta da Dio, e invece a me si annoda a malapena, e mi lascia di lato uno spacco sulla coscia alla jessica rabbit??? devo tenere una mano sul nodo, se no mi viene giù tutto... 

é di nuovo la moretta "sera! scusi...se la disturbo..." è di carnagione scura, eppure arrossisce e abbassa gli occhi ma così facendo va a mirare l'asciugamano e il mio pacco. poi riprende non incrociando il mio sguardo...e guardando davanti a se, e buffamente spostando in giro il suo sguardo"il suo amico, mi ha lasciato detto che passa alle otto. cenate da lui. con quei suoi due amici..."alza gli occhi. stavolta non tergiverso...la prendo e la tiro dentro casa. chiudo la porta dietro di lei. penso che ho una bella fortuna che questa porta dia sul retro, e sulle rocce. quasi tutti gli altri ingressi sono in bella vista, danno sulla piazza principale con il ristorante, mentre questa è proprio nascosta.
lei mi guarda "ma non ti ricordi di me?" stavolta è rassegnata...io mi avvicino a lei quasi naso a naso, come il dottore quando scruta il paziente..."mi spiace. ma mi ricorderei di te. sei molto" lascio la parola molto vagare nell'aria come se non dovesse più atterrare,e  poi con cura aggiungo "molto carina!"
in quel momento magico, con lei che ha gli occhi sfavillanti mi si scioglie il nodo. lei abbassa lo sguardo, mentre io mi piego in una posa a sedia rovesciata per recuperare la grazia e la dignità. lei mi guarda, mezzo nudo, il pollo si è ringalluzzito abbastanza da farsi notare, la ricciola si fa prendere dalla voglia di fuga. e scappa via!

che giornata tremenda...mi guardo allo specchio con la mia vecchia camicia da battaglia. se le russe sono belle, che io faccia almeno la mia porca figura! sta camicia però...non so...e ripenso che mia moglie avrebbe voluto buttarla nel secchio...e scelgo quella che lei mi consiglia quando vuole fare bella figura. lino bianco. pantaloni larghi...mi sono sempre fidato ciecamente del suo buon gusto. certo. questa volta la sua inclinazione fashion darà vantaggio a me e non a lei...ma che ci vuoi fare. c'est la vie!

peeeeep. il mio clacson.

salto fuori e ti vedo Franco vestito come un malavitoso panamense. mi guardo. sembriamo due trafficanti internazionali di droga. lui si guarda...scoppiamo a ridere...i gemelli della mala sudamericana! mentre guida mi fa "te devo dì na cosa!" io lo guardo "pure io!" anche se non saprei da dove cominciare!
lui fa"la mia è peggio!" e per non portare avanti il discorso "so stato co n'travesta" e io senza scompormi "io con Elena!" lui mi guarda...e urla "ma dico! e che non ce lo sapevo che te la sei pompata? e manco na vorta...io invece...hai capito...tranz! c'haveva er cazzo!"
io di rimando "parlavo di ieri!!"
mi guarda "ieri no! stavo già qui...ma che ieri..." poi capisce..."ieri? ahhhh...ma n'sera fidanzata cò quer negro che pare fiftisente?"
"veramente è n'incrocio tra 50cent, e tyson! e lei dice che è pure fuori di testa!" poi ripenso al trans..."ma te! racconta!! er mandrillo con un trans?"
"stavo ar nait de ciccetto er biondo" come se io conoscessi tal ciccetto! ...ma poi che cazzo di soprannome sarebbe? "s'avvicina questa. grossa. du tette così...me mette a mano sur pacco, che io già ero tutto gonfio" e fischia mimando il treno "me fa...hey caro...hai un bel cazzo duro" Franco...ridacchia "ahò, c'havevo un bastone de legno, je potevo da na mazzata tra capo e collo..." con le mani mi mostra graficamente lunghezza e massa del pene in pieno flashback "poi s'arza la minigonna e me se mette a pecora...capirai...io stavo a schioppà. ho preso a rincorsa e je l'ho buttato..."comincia a fischiare, e fare con la mano il gesto del chiava chiava..."poi, tocca, tocca che la tenevo pe' i fianchi...non ho nteso...che sotto c'aveva er cazzo?" a me si è gelato il sangue. a quel punto sarei morto...il bastone come dice Franco si sarebbe ammosciato come una carotina bollita...invece lui riprende con maggior fervore "stavo ngrifato come n'cinghiale...ho ripreso...a buttajelo...e spingi spingi me ne so fregato e jo dato na cifra de tranvate!"

arriviamo. le due bionde sono mozzafiato, a me Franco molla Olga la più bassa che sarà un metro e ottanta. bionde capelli lunghi, bellissime. Olga al polso ha un cartier, e orecchini bulgari. inconfondibili. collezione attuale. al collo una parure di brillanti semplicissima che le fa risaltare il collo. e i tratti del viso incredibilmente morbidi. le scarpe e il vestito non li riconosco, ma ne percepisco al volo il valore...ed ha un piede che rasenta la perfezione. i dettagli sono tutto. ma qui l'insieme dei dettagli è così pieno e ricco, che è una vera orgia dei sensi!!
sono carine, gentili, ridono. mangiamo. Franco fa affari con quella alta che sin chiama Anita ed è una vera e propria statua...affari nel vero senso della parola, ha deciso di distribuire il caviale che produce lo zio. siamo già alla seconda magnum di taittinger, io non ho bevuto molto ma mi gira la testa. e non è l'alcool, gli altri tre si sono attaccati allo champagne come fosse acqua..

sento il mio corpo che si muove ed è là presente e vive quel momento, ma come se non fossi veramente io...come se io fossi da un'altra parte...

Olga è deliziosa, prima mi bacia sul collo, poi bacia Anita, poi torna da me e mi dice all'orecchio in un inglese un pò ubriaco che non vede l'ora di andare a letto ... a giocare con me!
il nostro privè comincia a diventare tutto un eccesso, già avevamo le tende che ci coprivano, ora le loro guardie del corpo due mafiosi con i tipici tatuaggi di Leningrado si mettono davanti a coprire ogni sguardo. le tende svolazzano di leggero moto, la musica assordante scompare in un sottovuoto compresso, le luci colorate non riescono a celare il grigiore di un divertimento posticcio

mi sento sempre peggio. ad essere sinceri se esiste un paradiso, quello non deve essere diverso da una serata come questa, eppure io mi sento come se avessi il fiato corto e fossi finito dritto dritto all'inferno. comincio a pensare di aver bevuto troppo, o forse le ostriche...troppe...ne avrò trangugiate un secchio...
Olga continua a strusciarsi,  mi carezza la coscia, poi il collo, sempre in modo molto dolce, non sfrontato o aggressivo sono in evidente stato di eccitazione. mi sento scoppiare i pantaloni di lino, eppure mi scoppia anche la testa e il cuore. Sono fuori di me. Anita mi fa l'occhietto ammiccando. le sorrido, ma dentro sono in eruzione...lei mi fa capire che ho scelto bene, che Olga a letto è un treno...una bomba...

entra il cameriere che ci serve, porta via l'ultimo magnum e sistema la distesa di bicchieri. mi gira la testa...lui è così carino delicato, non so...mi sento così male, mi sembra che tutto vada al contrario, Clara, Elena, il trans...lui mi sembra così tenero...mi sorride e così finisco per cedere all'ultima follia...

tutto è buio. 

dormo profondamente. sono nudo. mezzo brillo, la nottata è finita in baracca...

sento le onde del mare lontane.

bum bum bum...
mi alzo seduto sul letto.
che rumore è?
bum bum...
cazzo...la porta!

volo piano sulla pietra del pavimento, senza far rumore. sono nudo. completamente...
apro senza pensarci troppo. sono nudo, e anche mezzo addormentato. dopo una notte di eccessi di tutti i tipi il cervello fa fichetto. dopo aver tirato la maniglia e sbloccato la porta comincia a prefigurarsi in me il senso del pericolo...

e se fosse il negro cor machete?

e se fosse mia moglie??

"Elena?" la guardo...è terrorizzata..."mi presti la macchina? scappo da mia cugina su a nord!"
"la mia ce l'ha Franco..."poi il cervello comincia finalmente a funzionare, "ma entra...aspetta..."

le mie parole si perdono nella notte, lei è già scappata...

torno a letto, vedo Olga nuda nella penombra. un raggio di luna le illumina la pelle di perla...è così bella, raffigura l'inesauribile la forza del mare agli occhi del mio desiderio, la magnificenza dell'estate che sa essere calda, fresca, forte di sapori e ricca di odori. a proposito di odore, lei ha un odore magnifico, niente profumo la sua pelle sa così di buono.
è così bella che mi viene da piangere, invece rido e mi rimetto a letto... 

 
 
 

LUGLIO 6 - prima o poi freno...

Post n°156 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da KA_again_PUT

puntate prec:

Puntata n°1 - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html
Puntata n°2 - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html
Puntata n°3 - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html
Puntata n°4 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8241491.html
Puntata n°5 - 
http://blog.libero.it/kaagainput/8259872.html 

 

"certo che l'ho ricevuto...ma ..." lui entra, si mette seduto, e si gratta la barba...
"allora? ci stai??" mi dice, accavalla la gamba in modo sgraziato ma piace alle donne, come sia possibile non lo so...si guarda intorno "ahò...ma apri na finestra, pare de sta dentro na grotta!"
"ma ci sto a fare cosa?" rispondo...pensando al biglietto criptico"eppoi sono appena entrato!"  lo guardo con aria interrogativa "comunque...ti faccio un caffè?"
"ahò...fallo bono. se no te'o tiro!" ...si allunga sulla sedia, che un altro movimento e la schianta..."che ne sapevo che stavi quaddasolo? metti che lo pijava tu moje...sai e botte che me dava? che non lo sa che te porto a figa??"
gli passo il foglietto accartocciato...lui lo prende..."famme vede....ehhh..." io vado in cucina, e lui mi dice..."ovvio no! cazzo ce vole a capì??" io chiudo la caffettiera, e la metto sul fuoco 
"A Frà! allora??? che è quel messaggio??" ci manca pure lo stile cia penso...
con voce perplessa risponde "ah si come no! stasera...al sopravvento. c'ho il tavolo! e du russe che ho conosciuto ieri in agggggenzia!" ridacchia "du pezzi de sorca...tette...culi...bone!" bonour finesse...penso...e poi aggiunge "ahò...so ricche sfonnate...pensa che una è a nipote...de quello là...hai capito chi...l'artra n'amica...che pensa...pensa te er caso...c'hai presente quer vecchio...quello mafioso...russo...che veniva da quer posto là...demmerda...no...beh...questa è a fija!" riflette...lo sento dalla cucina che sta pensando..."er monno è piccolo come un buco de culo..." alzo gli occhi al cielo, poi mi guardo i piedi, il caffè comincia a fare crooooooffff, non ci credo che riesce ad espletare i concetti più complessi utilizzando una sola decina di parole e venti parolacce...
"guarda che sono in partenza...appena arrivato e riparto...forse torno settimana prossima..." il caffè smette di fare krrrrrooooovvvv, spengo e verso...
"e te pare che non fai r'frocio come ar solito...guarda...che queste ce stanno pure a fa l'ammucchiata!" ridacchia...e già me lo immagino tutto gonfio e tronfio "te le ricordi e du cubbane alla festa de ricoletto?" guardo la tazzina...il caffè è finito...ma ne è venuto su, mezza tazzina...ora chi lo sente quel rompicazzo?
"tjè...ciuccia questa bontà...altro che chiacchiere sono il re del caffè!"
lui lo beve...mi guarda...posa la tazzina "booono...come la merda de topo!" si alza..."vado al bar. mortacci tua sei'n'impedito in cucina..." è già alla porta...
"mi presti la maghina...che la mia sta da tureddu?" mi guarda...
"mica t'ho detto che non vengo! comunque...mi devi mandare un messaggio in reception che mi è caduto il cellulare in mare..."
lui mi guarda..."ahò...me so scordato de ditte...c'è mi cuggina qui ar residence...magari'hai pure vista, bona...castana..." io ridacchio..."nun ride...e nun fa ostronzo!! se chiama Clara..."
lo fisso..."tu hai una cugina bona, e io non ne ho mai saputo niente?"
"viveva fori. amburgo...vabbeh te mollo."

com'era il mondo? piccolo??? non sarà mica ... quella Clara!

suonano alla porta, penso ora prendo il cacciavite e stacco un polo del campanello! apro...

un messaggio per lei..." di nuovo la ragazzetta mora della reception, con la divisa verde e stavolta la camicetta è parecchio sbottonata. normalmente non mi cade l'occhio sulle tette, ma quando queste sono riposte e non mezze fuori! ciondola di nuovo su un piede...

"grazie...stella del mare..." indico la camicetta "non so...ma non dovrebbe essere mimo con la mano, una sorta di chiusura...

lei sorride maliziosa"geloso?" e fa un passo, così lei ha varcato la soglia e io devo indietreggiare se non voglio che mi si stampi contro...
"sei carina!" le metto una mano sul petto per frenarle l'avanzata "pure troppo ad essere sincero..." lei prende la mia mano e me la sposta, infilandola nella camicia. i miei polpastrelli sentono la pelle fresca. d'istinto la ritraggo. non mi aspettavo un gesto come quello. esplicito. veloce. forte. sensuale!

lei anche fa un passo indietro, imbarazzata "scusi. devo andare!" rimango come un salame sull'uscio le vorrei dire di aspettare, ma lei s'è già girata e anzichè sculettare è filata via correndo. 

sono dispiaciuto, ma anche un pò fuori allineamento...sono successe troppe cose, troppo in fretta, tutto insieme, e poi...penso ancora a Clara!

suonano alla porta...

apro...

"Sono nei guai!" mi dice elena entrando...
"che guai??"
"hai presente il fidanzato?"
"Si! l'ho visto al mare..."
"beh....sai..."

STOP

a parte che devo uscire per lavoro, che devo andare a riscuotere 4200 euro...ma che dite...continuo...o no???

baciiii a domani!! 

 
 
 

LUGLIO 5 di non so quante...

Post n°155 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da KA_again_PUT
 

ok...
ci provo! continuo...con LUGLIO

mentre guido, nelle curve immerse tra il granito rosa e gli arbusti con i fiorellini gialli, e viola una gioia per gli occhi con un contorno di verde scuro, la mia mente vaga nel silenzio.
Clara anche è silenziosa, guarda fuori dal finestrino semi aperto, i capelli spettinati si scopigliano agitandosi come fruste schioccanti. Il sole è accecante, il caldo secco dell'estate al mattino spazzola tutti i colori di luce.

Non è un silenzio imbarazzato, non è un ascensore in cui nessuno parla guardandosi le punte dei piedi, o il soffitto come se ci fossero le stelle anzichè una circolina al neon. è un momento in cui i nostri pensieri danzano insieme con grande calma.

arriviamo al residence, ci dobbiamo salutare. un bacio veloce ci separa, i nostri sguardi si incrociano un attimo e lei mi rivolge il suo solito sorriso disarmante, micidiale che entra dagli occhi e arriva dritto a spaccare a metà anche il più granitico dei cuori, ma lo sguardo è glaciale come una fredda finestra d'inverno.

mi vengono i brividi mentre la vedo di spalle che si allontana. penso di aver preso molto sole, e che siano brividi di caldo estivo, ma ho comunque la coscienza sporca...e forse sarà il caldo, ma forse no.

entro in casa, getto la sacca a terra, vorrei urlare, gridare, arrampicarmi su un dirupo. ho bisogno di sfogarmi. quasi quasi, scendo in mare, e nuoto fino alla mia roccia solitaria dove vado a pensare. mi butto sulla liscia pietra e rimango là.

mentre mi faccio la barba, stando ben attento a non incrociare il mio stesso sguardo allo specchio, sento suonare alla porta...

dio fa che non sia elena, sono uno straccio...ora proprio no.

apro...

"formaggio ne vuoi?" mi dice un sedicente pastore sardo, che si guarda intorno...
"ti dice male, amico. ho le mucche!! anzi...ho li vacchi manni!!" gli dico mentre chiudo, sulla sua faccia perplessa ed interrogativa. vorrebbe aggiungere che ha il salame, il formaggio di pecora, il miele... adducendo che di sicuro non possiedo uno zoo...ma io ho già messo del legno in mezzo alla nostra conversazione.

torno allo specchio, ho mezzo viso bianco e mezzo no. sembro un mezzo babbonatale estivo. suonano alla porta...

Dio esisti vero, non mi mandare Elena...poi ci rifletto, e penso che forse dovrei rivolgere il mio appello a Satana...visto che solo lui potrebbe essere così fetente da mandarmi una irresistibile bomba bionda del sesso come Elena ora!

apro...

"un messaggio per lei..." mi dice la ragazzetta mora della reception, con la divisa verde e nera. sta là davanti a me, la mano protesa e una gamba flessa con un piede con il tacco alzato, è una posizione di equilibrio precario e di partenza...

"grazie..." afferro il foglietto ripiegato in due, ma lei non lo mollla, inarco un sopracciglio e in modo tra lo spazientito, e il burbero le dico "è per me...o no?"

"ha bisogno di qualcosa?" mi dice lei con un sorriso fresco durbans 49 pollici!

Belzebù...m'hai rotto le palle! che è natale che mi mandi tutti sti regali? che vuoi da me? mi pento immediatamente della mia risposta brusca, lei continua a sorridermi e dondolare sulla sua gamba flessa che per la verità non essendo lunga come un'autostrada può contare su una certa grazia di forme

"ti ringrazio, stella del mare...ma oggi sono ko..." faccio la faccia da uomo triste e lei molla il foglietto. io lo prendo e la fisso con lo sguardo, ti prego capiscimi! se la telepatia esiste sto tentando di comunicare con lei. e incredibilmente mi fa l'occhiolino "reception dalle 10 alle 16 tutti i giorni. interno 9. ma questo lo sai vero?" si gira senza aspettare la risposta, i riccioli mori si scompongono poco e se ne va. sculetta leggermente per via dei tacchi, lo fa con eleganza...

rifletto sulla mia vita, ora come ora dovrei stare calmo, fermo, come una lucertola al sole. eppure mi pento di non aver fatto entrare la ricciolina. non è che io mi faccia illusioni, magari che ne so è solo molto gentile per lavoro!
e non è il caso che io faccia mosse, anzi, non è il caso che ne faccia altre! già mi sono andato a cacciare in un bel pasticcio...l'ego è cresciuto, questo si. ma capisco che sto pontificando nella direzione sbagliata, ho raggiunto una vetta che non è mia, e normalmente da là si cade, e ci si rompe la testa. io ho la testa dura, ma non così tanto dura. me ne rendo conto...devo ripercorrere a ritroso i miei passi fino a valle, devo rientrare nei miei panni. e velocemente!

apro il foglietto, c'è scritto "QSSV20FT Franco"

guardo il foglietto, e ripenso alla mia vita negli ultimi tempi. sono stato nei servizi segreti? no. massone? no. mafia? no. malavita? no. mmmh...messaggio in codice di Franco, che a mala pena sa l'itagliano??? che forse non si ricorda neanche come scrivere un messaggio?? bah! 

ricevo una email, vado a leggere 

Ka, fai biglietto per Budapest. Noi partiamo Giovedì, ci vediamo là. solito posto. ho già prenotato hotel e auto, vieni in taxi.

ecco. ho appena finito la barba, che sono in partenza per budapest. chissà se riesco a regatare prima di andare in aereoporto...

suonano alla porta

dio fa che non sia Elena, Lucifero non mi mandare altre donne, mandami Franco! Dio se ci sei batti un colpo, fai bussare e non più suonare!

apro...

"hey!" Elena entra e mi schiocca un bacio sulla guancia, poi si guarda furtiva intorno "dove cazzo sei stato ieri sera?"

"non mi hai visto in giro?" mi piace da morire darle risposte senza senso, e magari vaghe. poi lei mi passa un dito sul viso.."hai fatto la barba?" fa una faccia trasognata "ieri mi hai grattato la pancia con questo mento, che hai una spazzola d'acciaio? hai fatto bene, se no...povere pance..."
lei è pimpante, come al solito, fresca elettrica, io ero scarico fino a questo momento, ma non sono uno che ha mai riflettuto più di tanto, e poi lei...
mi piace il fatto che sia una selvaggia, sciolta da ogni regola, mi manda al manicomio il fatto che se la incontro nel parcheggio di notte, potrebbe alzarsi la gonna e chiamarmi con un occhiolino furtivo!
insomma...ho di nuovo le pile cariche, ed energia in sovrappiù...

vorrei tirarla per i capelli verso la camera da letto, ma lei mi guarda con una faccia strana "sei strano oggi!" mi punta il suo indice sul petto, e comincia a perforarmi "prima sembravi di ritorno da un funerale. ora sembri un pazzo!"
oddio...non è che starò sbavando come un maniaco?
"mica penserai che io passi qui tutti i giorni eh?" mi dice e stavolta il dito fa da tergicristallo mimando un no. indica in giù, e poi...no...
"hai un dito lungo un km..." le prendo la mano, lei me la cede...prima tenta di ritrarla, ma io faccio resistenza. le sorrido da carogna e lei subito mi dice "eh...no...dai! mi sono fidanzata!!" ma sta dicendo esattamente il contrario, anzichè tirare io lei, è lei che con quel dito che ho catturato mi sta spingendo.

facendo due conti, con la voglia che ho di sfogarmi, la repressione dovuta alle circostanze, gli eccessi vissuti di recente, beh stavolta rischia brutto!!! entriamo in camera e...

suonano alla porta...

lei salta su come un ladro, beccato dai carabinieri in divisa. si guarda intorno, vede l'armadio, poi guarda sotto il letto...è agitata come un elettrone...vorrebbe schizzare nell'iperspazio perforando una parete...
"frena! calma! esci di là sul terrazzo, ti ricordi come si scende no?" le dico indicandole la finestra. lei mi guarda, sorride di nuovo. mi bacia e mi lecca un lobo dell'orecchio strofinandosi su di me come un panno sull'argento...e poi mi dice "veramente da là...non sono mai scesa, ma qualche volta...salita!" e sparisce dietro la tenda. 

apro...
"Franco??"
lui mi guarda...e...
"hai ricevuto er pizzino??" 

 
 
 

Luglio 4 di 4 - THE End

Post n°154 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da KA_again_PUT

Puntata n°1 - http://blog.libero.it/kaagainput/8159880.html

Puntata n°2 - http://blog.libero.it/kaagainput/8169681.html

Puntata n°3 - http://blog.libero.it/kaagainput/8199140.html

La mattina fila via liscia, devo fare un sacco di giri, vado in città, banca, bancomat, agenzia poi a pranzo dai parenti, e al mare con le cugine.
Qualche rimorso di coscienza a pensare se mi vedessero a fare il cascamorto con Clara la magnifica castana, o peggio con Elena...scaccio via ogni brutto pensiero al ferramenta, con la moretta occhi verdissimi che è tutta un sorriso, facciamo due chiacchiere e subito mi invita al peyote al compleanno della sorella...fa vent'anni. a me viene da sorridere...le piaccio molto, e non riesco a capirne proprio il motivo...lei ha ventidue anni, sorridente e fantasticamente fuori di testa. in modo così adorabile!

poi è già pomeriggio, aspetto che il gommista apra, visto che mi deve restituire la ruota di scorta riparata, e ancora 4 chiacchiere pure con lui sullo spada che ha pescato, le secche migliori, la politica, i turisti invadenti, la barca che ultimamente gli dà un sacco di noie. guardo l'orologio, e mi accorgo che è veramente tardi. non ho neanche dato a Clara un vero e proprio appuntamento, e non ho il suo numero. mi sono perso nei giri e mi sa tanto che dovrò fare a meno di lei stasera. peccato. ma per un certo verso sono sollevato, mi prende parecchio e non voglio fare danni nè a lei nè a me! è così bella, e l'estate agita tutti gli ingranaggi nelle budella che poi è difficile pensare e fare il punto della situazione.
guido sulle strade poco trafficate, girando ad ogni incrocio veloce e sicuro, svolto per porto cervo marina, parcheggio. butto un occhio per vedere se la barca è al molo e in ordine. saluto un portuale sul gommone che sta spingendo una barca all'ormeggio, salgo a 4 a 4 gli scalini in modo poco elegante, come se alle mie spalle ci fosse BRENDA tutta nuda pronta a infilzarmi da tergo, e appena salto sulla piazzetta azzurra vedo Clara di spalle. anzi no. vedo una donna di spalle, pantaloncini musto sopra a due belle gambe col polpaccio scolpito come piace a me (NDR ossia nè una coscia di pollo, nè una coscia di manzo...), e una polo bianca e blu. sta guardando una vetrina, ha il cappellino dal quale esce una coda castana. è lei. impossibile confonderla con qualunque altra. mi avvicino di soppiatto calcolando la specchiatura della vetrina per non farmi vedere.

con vocione perentorio ordino "marinaia! si salpa!"
lei fa un salto, si gira di scatto. mi riconosce "te sei suonato come una campana!" ma sorride. picchietta l'indice sul cappellino, e i denti allineati mostrano che è divertita, ha anche una bella bocca con il lucidalabbra.
la prendo per un braccio, tasto il bicipite "niente botte eh? se no con questo argano mi potresti fare male!" è un mezzo complimento e una mezza offesa...ma sorrido...lei potrebbe incazzarsi, invece mi risponde "visto che te a rimorchiare sei una schiappa, almeno io c'ho l'argano per entrambi..." poi aggiunge "...niente club house?" con un occhio in su, uno in giù con una buffa aria interrogativa
"seguimi!"le faccio cenno, e filo giù per le scale...salto a bordo e lei mi segue, con la coda dell'occhio la ammiro mentre salto a bordo come una gatta con zampa marina. perfetto! una gioia per l'occhio... "vai in pozzetto, che filiamo via. o preferisci quei quattro vecchi lupi di mare, col cocktail in mano? il vento cala, se non usciamo subito neanche ci arriviamo a mortorio..."
"andiamo!" lei è subito pronta.
è l'ora che tutti rientrano, e io mollo gli ormeggi, accendo il motore, metto indietro, esco facendo roteare la poppa e sfilo via in mezzo ad un vecchio babbeo con un diciassette metri che sta speronando un molo e i gommoni che filano in tutte le direzioni tentando di evitare troppi danni...

lei si mette comoda, con due deliziosi piedini perfetti in bella mostra con una sottile cavigliera d'oro al piede...
"ti metti al timone, che mi cambio?" le dico.
lei viene subito verso di me, io mollo una mano e le lascio lo spazio tra me e il timone. Clara si infila in mezzo, per un momento riprendo il timone e la ingabbio stringendo i gomiti, lei si gira e non fa in tempo a pensare che ci è caduta come un pesce alla lenza, che mollo e mi precipito giù.

riesco in tenuta da battaglia, una vecchia maglia scolorita dal sole, ma a cui sono affezionato e che favorisce la buona sorte e miei pantaloncini preferiti. l'aria è fresca, Clara al timone è bellissima. mi metto al winch e isso la randa, che si spiega prima pigramente e poi velocemente, cazzo la scotta e metto a segno, Clara accompagna i miei movimenti al timone. è veramente brava.
"dove si spegne?" mi fa indicando la console, e i pulsanti. poi prima di aspettare la risposta spegne il motore sicura, e mi fa segno che è tutto ok. 

Isso il fiocco, e metto a segno. vado al timone "quello è il pevero" indico la spiaggia bianca incuneata tra le rocce, lei si gira tenendo il timone. metto la mia mano sulla sua, i nostri guanti si sovrappongono ma le dita sono libere intreccio le mie alle sue intorno all'acciaio della ruota del timone. stavolta la bacio mentre si gira lentamente verso di me guardandomi negli occhi. ci scontriamo con il naso. lei scoppia a ridere, ma continua a fissarmi e si avvicina in modo minaccioso. 
Il bacio esplode come un fulmine, rimaniamo avvinghiati e stretti in una morsa di corpi stridenti, tenendo un pò per uno il timone, con la barca che ogni tanto rallenta e certe volte accellera imbizzarrita sotto le raffiche, le vele che sbattono e io che tento di non finire a scogli mentre continuo a baciarla...sfiorarla...guardarla...annusarla...
"sembri una sirena..." le dico, mentre i nostri nasi quasi si toccano. e i nostri corpi sono piatti uno contro l'altro, incollati da un'energia invisibile ma potente. lei socchiude gli occhi, mi da un bacino in fronte e si mette ai winch.

il vento cala. i nodi calano. l'isola è di fronte a noi, manca circa un miglio, il sole sta arrossando il cielo. Clara si avvicina, io blocco il timone. in mare non c'è più nessuno. le salto letteralmente addosso, ci spogliamo lì in pozzetto. l'aria è fresca e sento il poco vento sulla pelle con qualche brivido.
mi siedo sulla falchetta, e lei si siede sopra di me. la barca beccheggia, le onde scorrono sotto di noi, il tempo si smagnettizza. le mie dita scorrono sul suo corpo, scegliendo sempre linee diverse, rotte da solcare in esplorazione

ci continuiamo a baciare con passione furente, le mordo il labbro con impeto, il mento invece pianissimo e con dolcezza. Clara si toglie il cappellino, e si scioglie i capelli, sono lunghi. adoro i capelli lunghi e la sua pelle nuda con il colore del tramonto prende dei riflessi che sono una meraviglia della natura. butto un occhio intorno... la barca è quasi ferma e ormai procediamo a passo d'uomo in modo molle, con il mare tirato e piatto.
tutto sembra essere fermo. il mondo immoto. la terra spenta. andiamo giù in cabina, lei si sdraia sul letto in penombra. la passione e l'ardore li abbiamo vissuti sopra, ora c'è dolcezza, e tanta complicità. dagli oblò entra il fuoco violaceo del sole che rende tutto di un colore assurdo. lei mi guarda mentre mi avvicino.

poi chiude gli occhi...

la catena scende nel silenzio, l'isola è appena visibile ora è tutto piatto nel fresco vento della sera e le prime stelle brillano di desiderio esaudito nel cielo

 
 
 

LUGLIO - paused

Post n°153 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da KA_again_PUT

il racconto già l'ho pensato e ripensato, in mezz'ora potrei scrivere la quarta parte di LUGLIO e il flashback VM18 di Elena...richiestomi...

ma...

stamattina...mi è successa una cosa, e mi prudono troppo i polpastrelli per non sparare!

allora...stavo andando da un mio cliente, che abita poco fuori città a Fregene, ha una villa su una collina con vista meravigliosa ma...

ma...sulla strada amena che porta alla villa ci sono i TRANS!

tutte le volte che passo di là, mi adescano, mi chiamano mi sbattono le tette scampananti in faccia...e io tutte le volte sorridacchio, e proseguo come ulisse in mezzo alle sirene...
quando vado di fretta, smadonno e sgaso...ma comunque sbircio. mi incuriosisce troppo questo mondo marginale... 

stavolta però...ero un pò arrapato dell'ardore del primo mattino, e un pò in voglia di stranezze,più una sana fetta di curiosità...e...

rallento... mi fermo...

la prima è molto femminile, due bocce quarta misura, una scollatura...una voce naturale e suadente...solo che però...come dire...sembrava troppo una donna, non era neanche alta come me...tanto per stravagare, allora che sia un bel tranzone! e poi era così femminile, bellissima, un abitino rosso veramente delizioso, non troppo scollato e poi quei lineamenti così delicati...

riparto e vado più avanti...ohhh...ora si che ci siamo...due metri di figliola, con un enorme culo tondo...e due tette 5°...la guardo bene...mmmh...no...non ci siamo...avrà si e no trent'anni...se devo stravagare, meglio scegliere una che ha più esperienza...
quanti anni avrà la fidanzata di marrazzo???
e poi pure questa è bella, mi sa che ha pure i capelli naturali! 

cmq...alla fine arrivo al coronamento del mio sogno, un trans superlativo alta un metro e ottantacinque ma con i tacchi parecchio di più, belle tette 4° non eccessive, una quarantina di anni abbondanti...perfetta!!!

mi fermo...
Lei "ciao caro...che fasciamo..."
io un pò imbarazzato, è la prima volta che vado a mignotte, e pure a trans!
le chiedo " quanto fai???"
Lei "Sciento...ma per te, sono cinquanta..." là per là non ero molto convinto, ma la tipa ha esperienza...ne deve aver viste di facce perplesse... "un bell'uomo come te, un piccolo sconto..." mi arraffa il malloppo...e comincia a toccarmi il pacco...buttandomi le tette in faccia...la guardo bene ha anche un filo di barba sotto il trucco, con una mano si tocca il capezzolo prende la mia e me la mette sulla sua tetta che è dura e soda come un sanpietrino "vedrai che poi dopo...torni sempre da me!"

a quel punto, anche il più santo dei santi, anche il più pio dei casti...cede.
l'uomo è una macchina parecchio difettosa, e il maschio poi...un uomo arrappato, ha il cervello in defaillance, è proprio vero che tira più un pelo di sorca che un carro...beh...va beh...in questo caso il proverbio è troppo tradizionale, andrebbe aggiornato con le nuove tendenze...

insomma...lei insisite, io ho la baionetta innestata e dura come il fero...

scendo dalla macchina. sono come in trans...(si scriverebbe trance...ma è una licenza poetica!!)

ammetto di essere un pò impacciato, e di non sapere bene cosa fare e soprattutto come farlo...voglio dire, siamo in un boschetto la mia auto è rimasta là in mezzo alla strada, forse non l'ho neanche chiusa...siamo in mezzo agli alberi, con cartacce ai piedi...ma a quel punto il mio cervello pensa ad una sola cosa...strumpe...strumpe...strumpe...
se uscisse uno e mi puntasse una pistola in testa...io prima farei strumpe...strumpe...strumpe... e poi gli darei retta!! 

lei si inginocchia, e mi slaccia la patta...quando vede lo shuttle pronto per il paradiso, mi fa "caro...ma questo è bello grosso...chissà quante ne hai fatte divertire eh..." le mani fanno tutto così velocemente e facilmente, senza freni e impedimenti di sorta...

a quel punto mi viene in mente quello che si dice sui trans e i pompini, che come li fanno loro ... non li fa nessuno. il paradiso in terra, e tutto ciò che si dice...

passo a mente in rassegna tutti quelli ricevuti, e penso a pregi e difetti...mentre lei inginocchiata ai miei piedi comincia...

e finalmente il mio cervello soddisfa la voglia di strumpete, strumpete...

volete sapere se è vero quello che dicono sui pompini dei trans???

beh, se siete arrivate fino a questo punto pensando veramente che io abbia fatto questa esperienza...vi rimando ad una conoscenza più approfondita del sottoscritto!

tornerò presto con il racconto di LUGLIO.

baci! 

 
 
 

LUGLIO - Parte 3 di 4

Post n°152 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da KA_again_PUT

certo che volevo concludere la mia storia, con ultima puntata prima di Natale...e ora spero di farlo prima di Capodanno!!

Esco dal mare e mi getto sul telo di Elena. lei è a chiacchierare con un Mustafà, un enorme black man, tutto pelato e muscoloso come una quercia scolpita.

si gira verso di me, mi strizza l'occhietto azzurro...e io scuoto la testa sorridendole.
è da quando eravamo ragazzini, che accalappiava moretti. pure vecchi e brutti, basta che erano scuri. più scuri erano e più le piacevano...certe volte neri come la notte senza stelle. e si divertiva molto a punzecchiare quelli che la mattina dopo, avevano da ridire sulle sue bravate notturne...

la super castana sudokava a gambe incrociate, la guardavo con l'angolino dell'occhio, mentre pensava, picchiettava con la matita e faceva facce strane. era veramente di straordinaria bellezza
Elena si alza, e viene verso di me "Ka, almeno fammi uno spazietto!"
"sali su...che ti faccio fare io un giretto sulla moto d'acqua..." le dico senza aprire gli occhi...e non muovendomi di un millimetro
Lei mi posa un piede sul pacco "Ka...schiaccio o mi fai spazio?"
L'effetto era tutt'altro che brutto, solo che non era proprio il caso si alzare la bandiera proprio in mezzo ai bambini giocosi. più pensavo a cose schifose, alle vecchie decrepite nude, e gli omosessuali mentre fanno sesso...più lei mi faceva un massaggino con i polpastrelli del piede...sortendo effetti  devastanti...

"vadooooo" mi alzo di scatto e le dico "vado a casa a farmi la doccia...magari fredda! vieni a darmi una...mano??"

l'obamone si gira stizzito, guardando la sua barbie sotto le mie grinfie...io vorrei baciarla sul collo, mentre lo guardo con aria vagamente di sfida...ma così il bananone prenderebbe il sopravvento uscendo di forza dal laccetto del costume...quindi...froceggio, salutando la comunità...e me ne vado...

incontro una decina di amici e conoscenti, vecchiacce ingioiellate che scendendo in spiaggia mi chiedono l'upgrade su famiglia, e mi rendicontano chi c'è e chi no...finchè arrivo al bar. adoro entrare a piedi nudi sul cotto, e chiedere un bel caffè con vista mare...le ragazze sono tutte carine, credono ancora che io sia imparentato con il proprietario...mi trattano con tanto ocheggiante rispetto.

finalmente arrivo a casa, e non mi ricordo sotto quale pianta ho appeso la chiave...

mentre sono accapponato in posa oscena, a testa in giù vedo la super castana che sale le scale, io scorcio passando tra i cactus e fichi d'india, prendendo solo due spine...e arrivo con nonchalance davanti alla mia porta mentre passa lei.

"hey! è casa tua questa?" mi guarda, ginocchia strette, talloni alti e piedi a punta...la guardo...
"si ti offro un bicchiere di..."
Lei mi spinge via con una mano, e passando dice "dov'è il bagno??"
"prima porta verde a sinistra..." la mia voce fa eco nella stanza vuota...

me ne rimango fuori, a cavalcioni sul davanzale...eh no...di sentire la super bona che scureggia allegramente sul mio cesso ...proprio non mi va!

tira fuori la testa, con i capelli sciolti che le accarezzano le spalle, colpiti da un raggio di sole arancione del tramonti che le fa risaltare il colore meraviglioso "che fai là fuori? ma sei sicuro che è casa tua??"
"lo vuoi un bicchiere di bianco per aperitivo?" mi chiudo la porta alle spalle, e già sono con i calici in mano...
lei mi guarda con occhi aguzzi come pugnali "non penserai di fare colpo con il vinello!" prende in mano il bicchiere e mi fissa in attesa di una mia risposta, con il bicchiere a mezz'aria come se avesse in mano il timone della situazione
"per una donna come te...non basterebbe la selezione dei migliori vini del mondo..." le rispondo con aria rassicurante "cin cin" lei cede il suo calice, e comincia a sorseggiare. il sole colpisce i bicchieri, facendoli risplendere di un meraviglioso oro lucido...e io aggiungo "comunque questo vino è uno di quelli...potrebbe essere un inizio..."
due adulti soli in casa, con ottimo vino nello stomaco, un stucchevole tramonto sul mare alla finestra, e mezzi nudi...
cominciamo a parlare fitto, fitto, è divertente, simpatica, spiritosa, affascinante, intelligente, spontanea...certe volte ride facendo esplodere la gioia sui suoi denti, e sulle guance che diventano rotonde...
"domani pomeriggio vado allo yacht club, fanno la presentazione ufficiale degli equipaggi...se vuoi farmi da dama..." mi prendo un piccolo rischio, là mi conoscono tutti...
"velista anche te?" non c'è niente da fare ogni mia parola si completa in una sua, e ogni sua frase finisce in una mia..." io ho fatto due volte caprera, e un glenans"mi dice mentre io penso...sticazzi!
"beh...stasera non si fa in tempo, ma domani potremmo uscire al tramonto in barca dopo la presentazione, se hai fatto caprera saprai dov'è mortorio...no? là il tramonto è paradisiaco..."

diciamo che la situazione si è messa decisamente bene, non ho più le vele a collo, ma il vento al traverso...e filo via come una nave da guerra...pronta a tirare bordate in volata

"domani? forse. non ti fare strane idee però, te fai tutto troppo facile...e vai troppo di fretta. sei simpatico, ma...ci penso su. ok?"

esce, ci diamo un bacetto. lei mi da la guancia, e io tiro la guancia il più possibile di lato fino a sfiorare la sua bocca...lei mi guarda, sorride e fila via...

vado in camera...e vedo il bordello che ho lasciato...merda...se me la portavo qui ci facevo la figura dello zingaro!
DLIIIINNNN suona il campanello...
OH santa madonna...acchiappo tutto e butto nell'armadio, poi scalcio sotto il letto ciò che mi cade e mi precipito alla porta...apro di scatto, e...

"Ka!! brutto porco!!!" elena, ha gli occhi azzurri piantati nei miei e sta lì a rimirare la mia faccia da tonto..."entro...o vuoi far vedere a tutti quelli che passano che sto qui davanti??"
la prendo per una mano, e la tiro dentro chiudendo la porta...lei si guarda intorno..."tutto uguale...e te sempre peggio...ho visto Clara! scendeva la scala con un sorrisetto!!" scuote i capelli biondi, sa di avere dei capelli meravigliosi dall'effetto scuoti ormoni..."vi siete...incrociati??"
"in un certo senso..." non so bene cosa dire..."vino?"
lei mi guarda "e poi, magari mi butti sul letto..."indicando con l'indice la camera...
io la guardo, ha una faccia strana. quell'occhio che riconosco al primo colpo, che significa più che luce verde, significa sesso. significa sesso ora e subito! 
per un momento temo di sbagliare, una figuraccia con Elena...sarebbe tristissimo...ma il momento passa...ho sempre avuto il fisico più veloce del cervello, le riprendo la mano, ma stavolta senza strattoni, è una guida come se con la mia forza di spirito le trasmettessi tramite il contatto delle nostre mani, la direzione e la mia volontà...
"hai una bella mano..." le dico, ammirando le dita lunghe e flessuose...
"sei un bastardo..." mi risponde lei, seguendomi..."irresistibile...e sai che ho un debole per te..."

ci buttiamo sul letto sgombro, lei è già tutta nuda...


 
 
 

LUGLIO - Parte 2 di 4

Post n°151 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da KA_again_PUT

Finito il lauto pasto, mi precipito fuori e comincio a ravanare in giadino per nascondere la chiave, poi vedo tre belle paia di chiappe andare verso la spiaggia e mi precipito all'inseguimento.
Le chiappe numero 1 sono sormontate da una cascata di capelli castani sciolti, bikini fucsia shocking, e passo felpato.
Le chiappe numero 2 sono adornate a nord da una coda di cavallo bionda, pareo e bikini rosa (così mini che ad ogni passo schiappa di fuori), passo intrigante.
Le chiappe numero 3, neanche a chiederlo sono di una mora corvina capelli ricci, selvaggi, costume intero ma molto mini...passi elegante e molto misurato.

le sto per sorpassare con il mio sciaf sciaffete di ciabatte (mi sono ricordato che la sabbia è rovente...) e il mio cervello elabora un qualche metodo per sparar due chiacchiere intelligenti...già mi viene l'acquolina in bocca di apparire all'apertura del sipario...come mister ciapagnocca accompagnato da tre belle fiche come loro ... et volià applauso!!

" HEY! ma la spiaggia è giù di quà?" premetto che il blu già si staglia nitido a cinquanta metri... c'è anche una freccia con scritto spiaggia nella stessa direzione del mio dito, e poco più giù una famigliola con il canotto è già quasi sulla sabbia...

La mora riccia sbuffa senza neanche girarsi, la castana mi guarda per un secondo pensando che sono mezzo scemo, la bionda ridacchia. mi guarda. mi fissa. e...

dardadan...violini...lo sfondo diventa rosso, lei sciuma la sua bionda chioma al rallenty, con le frezze oro che riflettono il bagliore del sole, getta la testa all'indietro e i suoi occhi azzurri come il cielo si specchiano sensuali nel colore del mare, con sguardo lascivo come un tramonto caldo, e con labbra umide, morbide, soffici...mi dice...

"KA!!! kazzarone!! sempre il solito eh?"
Io la guardo bene, e mi rendo conto che il più bel culo della costa nord occidentale della sardegna mi avrebbe dovuto rammentare qualcosa..." Elena! brutta zozzona!! da quanto sei qui??"

le salto addosso, le palpo la natica "ohè....qui passano gli anni...ma la stagionatura porta benefici eh???" lei sorridacchia...sta per rendermi il paio con una una smanacciata al timone, ma guarda le sue due ali e ci ripensa. "non cambi mai! il lupo perde il pelo... ma piuttosto...non sarai mica solo??" mi guarda con faccia divertita...un pò ammiccante, e un pò con aria di rimprovero...
LA mora continua a sbuffare imperterrita e scocciata, quando mi fanno così scatta in me un automatico istinto irresistibile di fare il provola...la guardo, la fisso, e rido. lei di sicuro mi ha visto con la coda dell'occhio che la sto guardando senza sosta, e alla fine dopo qualche passo è costretta a girarsi e mi lancia uno sguardo di interrogativo stupore. finalmente la mollo con un enigmatico cenno della bocca...dopo averla ben fotografata negli occhi.

mi rendo anche conto che la castana è di una bellezza ammaliante...non la solita bambola, ma ha un sorriso e degli occhi da lasciarci il senno...
(NDR di lei leggete anche a: 
http://blog.libero.it/kaagainput/trackback.php?msg=7562275

siamo in cima alla spiaggia, con Elena ci scambiamo gli ultimi aggiornamenti, loro si mettono al solito posto tra due PR di note discoteche, e io infilo le ciabatte nella spiaggia, mi avvicino alla ricciolona e all'orecchio mentre lei stende il telo da mare le dico "bella mora, ho trovato la spiaggia anche senza il tuo aiuto, se ti va di nuotare mi trovi in mare..." lei sta per replicare, è piccata e mi sta per mandare a cagare davanti a tutti...ma io sono già con l'acqua alla caviglia, mi tuffo...e riemergo più lontano possibile. do il massimo. arrivo a tirare fuori l'aria dall'ultimo buco dello stomaco, dopo averla cacciata dentro a pompetta per diverse volte.

e parto...con una maestosa rana. adoro la rana, potrei pompare per ore...non mi stanco mai, e anche con l'acqua mossa del mare posso avanzare rapido...
di sicuro la ricciolona non mi sta seguendo, forse mi ha mandato a quel paese mentre me ne andavo...ma ora sono in mare...libero...e continuo a fare rana...non mi interessa di niente e di nessuno, spero solo di mantenere il ritmo almeno fino a metà lunghezza per poi rallentare nella restante metà.

ebbene si. io nuoto a panza piena...no problem, anzi...quando sono digiuno mi mancano le forze e mi viene mal di testa...

ebbene si. la mora si è sdraiata e probabilmente non mi ha neanche degnato di uno sguardo...speravate che cadesse ai miei piedi fulminata dal mio fascino? maddechè! succede raramente anche se nei film, è sempre così!

ebbene si. la castana ha chiesto di me ad Elena, e lei le avrà sicuramente raccontato di quando eravamo piccoli ed io ero un gran fijo de mignotta...

ebbene si. la bella bionda in vacanza con i genitori era sul materassino a prendere il sole attaccata alle boette...l'ho riconosciuta subito, mentre menavo l'acqua a rana e mi sono immerso passandole sotto, e uscendo parecchio più giù...se avete pensato che mi mettessi a fare il morto a galla accanto a lei, o fingessi un crampo per andare a fare due chiacchiere...naaaa...

ebbene si, per sapere il resto dovrete aspettare almeno la puntata numero tre!

 
 
 

LUGLIO - Puntata 1 di 4

Post n°150 pubblicato il 19 Dicembre 2009 da KA_again_PUT

Luglio, mi ritrovo come al solito in vacanza stessa spiaggia stesso mare.

Io sono arrivato ieri sera, scaricando tutti i bagagli solo soletto, canotti, pinne e cianfrusaglie dei pargoli e mi preparo a godere di qualche giorno da zingaro, solo e malandato. Dopodomani ho una regata con gli amici e stiamo fuori tutto il weekend, poi settimana prossima arriva moglie, suocera e numerosi figli in aereo.

Ho una mezza idea di rimorchiare, fare un po’ il gradasso, dormire in spiaggia, uscire barbuto e arrostito dal sole la sera in una delle tante discoteche di amici in cui entro gratis, gettare ami e reti in questo mare d’estate dove è tutto facile e io sono già abbastanza abbronzato da non sembrare un pivello appena sbarcato.

Mi faccio il caffè, è quasi mezzogiorno, voglio scendere in spiaggia in costume e chiave di casa per una nuotata. Senza cellulare, senza asciugamano, senza render conto a nessuno, libero, senza ciabatte così da non avere nemmeno il problema di cercarle quando esco dal mare. Anzi, quasi quasi nascondo la chiave in giardino sotto un sasso. Voglio raggiungere l’isolotto, passargli sottovento, girare contro le onde dentro la baia, poi circumnavigarlo dall’esterno, e rientrare. Non sono in perfetta forma, ma come prima nuotata non ci dovrebbero essere problemi. E se mi stanco so come galleggiare per ore…

Finito il caffè mi guardo allo specchio, e ho un filo di barba così rasposa, che mi ha incendiato l’asciugamano che ci ho passato sopra dopo aver lavato la faccia…

Ora tocca alla scelta del costume, non ho pantaloni lunghi, poche polo, una camicia e una marea di costumi.  Rovescio tutta la borsa sul letto, con le polo piegate che si ammucchiano, calze sopra i pantaloni, magliette che rotolano rovinando l'ordine alla ricerca della massima entropia, mutande e costumi tutti frammischiati sul letto che se mi vedesse una donna urlerebbe per il dispiacere, invece a me piace il disordine voluto. adoro quando le cose si discostano dalla perfezione.

mmhhhh… questo rosso con la banda gialla? Naaa…da vecchio cumenda, a proposito…il cumenda…quello del grande fratello sta 4 appartamenti più giù, scartato lo lancio nell’armadio (costume, e cumenda...è un vero cojone!)

Behhh…questo leopardato…regalo delle colleghe di mia moglie, che mi hanno pure strappato la promessa di mettere le foto su face book, di me in spiaggia con quel costume. Me lo infilo,vado davanti allo specchio…bahhh….piego la testa da un lato, poi dall’altro…ho il pacco sulla rampa di lancio, pare che mi sia caduta una noce di cocco nelle mutande…naaaaaa…nse po’ fa…oggi no. Lo lancio colpisco l’anta dell’armadio e rimane appeso alla maniglia.

Poi passo ad uno a righe verticali multicolor, mmmh…mi piaceva tanto al negozio…ora invece mi sembra che faccia risaltare la panza…lo tiro col piede, e volando si schianta sulla poltrona. rimane impiccato con le righe impazzite.

Davanti allo specchio inizio a fare le mosse, panza in dentro, panza in fuori…bicipiti a squadra…dorsali…gonfia…gonfia…giro la spalla facendola diventate una palla da bowling. mambo col bacino zippete zippete…faccia da libidinoso…yeah…yeah baby…oh yeah…pugni da gorilla allo zoo, suono il tamburo che fa booom booom con il petto che risuona come una grancassa.
Sono molto soddisfatto di me, ma se mi vedesse una donna in queste gesta mimiche mi cancellerebbe dall’albo dei trombabili a vita.

Poi tiro fuori un bel costumino neutro. Blu. Semplice. Ahhh…si che ci siamo, perfetto. Me lo infilo, e ha gli elastici arrugginiti, sono diventati duri come plastica, quasi mi recido le palle nel tirarmelo su…e poi la stoffa è così consumata che è diventato trasparente come una medusa! Eh no. Qui ci sta mettendo lo zampino il diavolo!! Non mi vuoi far scendere oggi??? Urlo…e nel silenzio, sento il vociare di due tre fanciulle, sbircio dalla finestra…e vedo passare una bella bionda con un costumino intero nero, e un pareo nero svolazzante in mezzo a due vecchi….mizzeca…in vacanza con i genitori??

Torno in camera, do un calcio al materasso, il letto balla, e salta fuori il mio amato olimpionico nero arena (quello con il laccetto lungo un km al quale legare la chiave della macchina nelle mie uscite da sub). Lo infilo…ed è come mettere la fede al dito ad un matrimonio.

Perfetto.

Potrei esserci nato con questo costume.

Mi avvio verso la porta, ma roaaar…il mio stomaco brontola. Guardo l’orologio…è la mezza! Se vado a nuotare con questa fame, affondo a trecento metri dalla riva!!

Il mio ingresso in pubblico dovrà aspettare…

 
 
 

brutte facce ... in giro...mi

Post n°149 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da KA_again_PUT
Foto di KA_again_PUT

mi sveglio stonato, non dormo mai il pomeriggio e quando lo faccio mi alzo che sono più rimbambito che se avessi saltato una notte di sonno.

sono troppo indolente e fetente per fare la barba, anche se è così rasposa che quando ho infilato il maglione si è incendiato...

infilo le scarpe, e metto la sinistra al piede destro e il piede sinistro nella scarpa destra. poi le sento strette. grugnisco. quasi accetto il fatto che siano invertite, ma siccome io di invertito non ho niente, sciolgo tutto e le rimetto bene.

infilo la giacca, scendo mollemente le scale e comincio a camminare. la serata è grigia ed umida, con quel freddo che ti penetra le ossa in maniera sottile, sbuffo freddo  vapore dalle narici come un toro madrileno a cui girano le bolas in vista di un torero gay pronto a giochetti sadomaso...cammino pesante, i miei piedi tuonano sul marciapiede una marcia campale che risuona come musica alle mie orecchie.

un uomo, sta nei pressi di un auto, con le mani a binocolo guarda nel finestrino. io già penso se fare il giustiziere della notte e rompergli la testa, o l'ingiusto civile...e passare fregandomene...basta zingaracci infami...se rompe il vetro gli rompo le ossa...già comincio a vagliare dove e come colpirlo.

quello sente il mio dolce passo, s'alza di scatto...scruta...ahhh...penso. ci siamo. ora si fa sotto, e io lo metto sotto. mi gonfio...e preparo, occhio sanguigno, mani chiuse in pugni d'acciaio...faccio ciondolare sotto le braccia due magli spigolosi...

quello non mi fissa, anzi...gira intorno alla macchina...e se la fila. bah. avrà pensato che sono una guardia...ladri infami. sottobosco generato dalla melliflua magistratura...

continuo a pestare il mio percorso, passo sotto un cortile...boom...boom...boom...il mio passo regolare. vedo una donna. ha l'aria circospetta...minigonna e calze a rete...sarà mica una mignotta? è pure bella alta...sarà mica un trans? ora vedrai, che mi salta al collo e mi rapina...sto frocio colle zinne. ri trasformo il mio aspetto, di nuovo gonfio...e cattivo...la mascella serrata, i denti stretti, la bava alla bocca da animale feroce...questa/o appena sente la mia presenza...scappa via con i tacchetti...facendo un infernale trambusto fino e lancinante.

mi verrebbe da dire...se ero marazzo non te la filavi a razzo eh?

certo che la città di notte è piena di pericoli!

altro check point.
un gruppetto di giovanetti coattelli, una decina. anzi più. li adocchio e li scansiono...sono di sinistra...barbe lunghe, cappellini in cima alla cappoccia, aria antagonista e pure qualche anacronistica chefia al collo di due ragazze co qui pantaloni bracaloni, mezza gonna da arabo...ora le cose sono due...occupano il mio spazio di economia di passaggio, per evitarli devo fare il giro del palazzo...e proprio non mi gira il boccino...però per non evitarli devo passargli in mezzo...e se si stanno facendo uno spino, sarei costretto a dire che mi da fastidio la puzza di merda...e così...loro mi salterebbero addosso al grido di "dagli al fascio".

ma si. un pò di ginnastica farà bene alle giunture di questo vecchietto arzillo. con le mani in tasca, tiro dritto in linea retta...il passo sempre cadenzato. se qualcuno dovesse rimanere sul mio percorso lo abbatterei come una sagoma di polistirolo, infilzandolo con la mia traiettoria a filo di spada.

quelli mi guardano. mi fissano. io continuo a marciare bilanciato, testa alta, spalle a squadra. vorrei pure fischiettare qualche motivetto odioso e urticante per le loro orecchie...ma incredibilmente, questi brutti ceffi, avanzi di galera, delinquenti in itinere, mi lasciano un bel buco abbondante al centro. Anzi uno bello massiccio allunga una mano, e tira via una pischelletta che era di spalle. giusto in tempo.

certo...che sta città...è proprio na fogna, ci vorrebbe la milizia in giro...a rompere un pò di teste...magari quelle de sti tossici...

giro l'angolo sono quasi arrivato, giro così in fretta che mi sgommano le suole. un altro uomo è piegato su uno zaino...ah eccolo! il bastardo!!! è uno scippatore eh, sarà un clandestino che sta vagliando la refurtiva!!

stavolta la pugna è inevitabile, snocciolo il mazzo di chiavi nella mano facendo uscire una chiave ad ogni incavo. ora ho una mano de fero...quello sente i passi, si affretta a cercare qualcosa con lo zaino, ma nella foga lo rovescia, il contenuto rovina lungo la strada. mi guarda con la coda dell'occhio, la mia mano artigliata alla wolverine brilla nel buio, lui si alza, inciampa nello zaino e cade. per me...non costituisce alcun pericolo cappottato com'è, e proseguo. sempre più pesante e tronfio, altro pericolo scampato....boom...boom...

poi sento come una presenza.

di fianco a me.

massimo pericolo, come ho fatto a non accorgermi di essere seguito?
sto perdendo colpi, e mi preparo ad un colpo da dietro. se non mi prendi bene e non svengo ti sbudello le viscere con le mie mani.
mi giro di scatto, e dietro un vetro, vedo una faccia terrificante. un uomo grosso e brutto, con la barba lunga, al buio della notte una presenza inquietante e vagamente terrificante. alzo il mio braccio destro. posso solo mollargli un pugno il quel suo brutto muso da galeotto...lo voglio centrare e fargli sprizzare sangue. lui nello stesso istante alza il suo braccio sinistro con il pugno. ah! E' pure comunista. poi guardo bene. lo fisso. ha uno sguardo sinistro.

ed è pure il riflesso di uno specchio. 

abbasso il braccio mentre lo abbassa lui...e penso...

che città di merda...che facce!

 
 
 

spiaggia - part II

Post n°148 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da KA_again_PUT
 

i pesci sono meravigliosi, il fondale immoto. il mare gelido rimane fuori, faccio entrare un rivolo d'acqua che subito diventa bollente sulla mia pelle, e faccio sfiatare l'aria dai polsi e dalle caviglie...

prendo aria e filo giù, fluido nei rumori assopiti, uno scenario onirico...le pinne mi spingono frusciando nell'acqua, arrivo sul fondo, e comincio a far sfilare la mia pancia lungo il fondale, rocce, sabbia, alghe...colori che mutano, i raggi di sole che sfavillano come spade di luce d'oro perforando il blu del mare...

sdrampete...mi si rompe la zip...entra l'acqua gelida lungo la pancia, si infila come un pugnale quà e là....e sono pure in riserva d'aria...

smadonno...

e comincio subito ad avere freddo. sono a metà uscita, ma devo tornare indietro...già vedo la pelle d'oca...
mi concedo l'ultima discesa, ma con i brividi in corso urto con la caviglia una roccia, uno dei pochi lembi di pelle liberi, che subito comincia a pizzicare e sanguinare.
e arriva subito un feroce squalo bianco...che mi attacca strappandomi via le gambe...
naaa...ma che...

esco e....dovè la borsa? mi guardo intorno, la spiaggia è deserta, la strada è deserta, il cielo è deserto, la roccia dove ho poggiato la borsa deserta...

senza scarpe, salgo il vialetto incazzato come un toro di mare, con la muta gocciolante di acqua gelida e il vento fresco che è arrivato subitaneo quanto inatteso, e spinfete mi sbuccio il mignolino del piedino, su una deliziosa piantina con delle spinine lunghine come arpioni! comincio a saltellare come il gatto silvestro.

smadonno...

voi direte e ora come sale in macchina? le chiavi le avrà lasciate nella borsa no???

corcappero! sub professionista, mi sono legato la chiave (non elettronica) al laccetto del costume! tiè!!

mi sfilo la muta con gesti degni della migliore lezione yoga, e la butto sul tetto dell'auto, metto le pinne sopra la muta e la maschera in cima a tutto...

apro il costume, e comincio a ravanare (il laccetto del mio slip è lungo un chilometro...) mentre ero in posa plastica  facendo ampie rotazioni di bacino, con il pollicione della mano sinistra che allargava il costume, e la mano destra infilata nel mio bosco felice...ho come la sensazione di...mi giro...

due bionde, alte un metro e ottanta fascinose, e di sicuro nordiche mi guardano divertite...

io che ero certo di essere solo come un cactus nel deserto, faccio uno zompo, mi schizza via l'elastico e mi esce una palla...un'immagine triste e difficile da smacchiare...altro che macho latino, sembravo mucho scemo...

le guardo, tento di sorridere gonfiando il petto come un tacchino di mare, e alzando un braccio. ho la panza, ma ancora un ottimo complesso spalla, bicipite...senza neanche gonfiare in modo naturale mi si rigonfia tutto l'angolo di orgoglio. poi guardo la serratura rotta e la radio in plancia che non c'è più...

smadonno

tiro un calcio alla portiera, facendo un bozzo come un pallone da calcio...il piede ora mi fa tanto male che non lo posso poggiare a terra...ma faccio finta di niente...quelle scappano via...impressionate dal gesto folle...

e io tiè...mentre i loro culi si allontanano ...beccatevi sto terzo dito...

in quel momento una delle due si gira e mi becca col dito fanculo alzato...

spero per il mio bene, di non incontrarle per il resto della vacanza!!

 
 
 

spiaggia

Post n°147 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da KA_again_PUT

la spiaggia era deserta, la superficie della sabbia asciutta ma si intravedeva l'umido subito sotto. avanzavo con passo certo, verso l'angolo della baia come al solito, ma nel silenzio più assoluto. in aria volteggiava qualche gabbiano, ne sentivo le urla stridule, un gatto bianco avanzava con passo felpato sugli scogli guardandomi incuriosito, me e il vento.

gettai la borsa, su un alto sasso al riparo da eventuali onde, anche se il mare era liscio come una lastra di vetro. il vento leggerissimo, ne aveva stirato la superficie lustrandola a specchio, potevo vedere riflesse le rocce delle isole di fronte.

iniziai ad infilarmi la muta, e subito mi venne in mente che a luglio questi stessi movimenti li avevo fatti in mezzo ad una gran confusione, con una bella bionda in vacanza con i genitori che si metteva sempre qui vicino. costumi quasi sempre neri e un bel fisico asciutto...

ho sempre temuto il freddo, ma stavolta non mi avrebbe fermato niente e nessuno.

chiusi la zip, aggiustandomi lo strip intorno al collo. con il sottomuta ero ben insalamato. indossai la cintura dei piombi, stringendola un pò, e poi girando la parte in eccesso intorno alla fibbia. niente cinture moderne e rivestite da finocchio, ma sano piombo e nylon per me. infilai i guanti e i calzari, disposi in ordine maschera boccaglio, e le pinne lunghe. lunghissime.

in una mano, le pinne, nell'altra maschera e boccaglio e cominciai ad avanzare acqua al ginocchio...creando delle increspature in quel lago immoto...

 
 
 

non mi funziona più il piccione!

Post n°146 pubblicato il 30 Novembre 2009 da KA_again_PUT
 
Foto di KA_again_PUT

dopo anni e anni di fida carriera...ha smesso di volare.

mi aveva sempre servito bene e con onore, a comando usciva dal suo nido ed era subito pronto al combattimento. sapete il detto di prendere due piccioni con una fava, beh lui era dedito alla pugna!!

molto più veloce degli altri a prendere giri, stabile e duraturo quando in funzione!

era già da qualche tempo che mi dava noie, ma sapete com'è...un pò la stanchezza, un pò la mancanza di tempo non ci ho riflettuto su molto...il sesso poi. ne vogliamo parlare? tra bone che mi sgusciano via dal letto come anguille nel greto di un fiume, e occasioni gettate nel caldo vento di scirocco...

aveva un bel colore, una bel tono...e che dire del suo buon aspetto?

eppure...non c'è niente da fare, non va.

chi mi vuole dare una mano, o comunque se non proprio una mano...un aiutino per risollevare le sorti del mio mitico piccione???

che dite...forse, potrei provare su internet?

http://www.pidgin.im/download/

oggi fa molto caldo per essere quasi natale, infatti la befana in calze a rete, e minigonna...mentre maneggiava con dovizia il manico mi faceva presente che se non ci fosse stato sto vento che lancia per aria le foglie ingiallite trasformandole in vorticosi coriandoli se ne sarebbe andata al mare a prendere il sole in topless.

"a voi umani non va mai bene niente! quando ad agosto non si schiatta dal caldo, vi lamentate per l'assenza di sofferenza e ora che invece non fa così freddo, neniate per l'assenza della neve nataliza! ma beccatevi il carbone!!"

parto domani, torno fra due settimane.

baci.

 
 
 

weeekend

Post n°145 pubblicato il 25 Novembre 2009 da KA_again_PUT
Foto di KA_again_PUT

Marcel mi fa, "cavo...ho una vegata domenica, sono stato svidato...da due teste di fava..." nel mentre io passavo in rassegna, nella mia RAM difettosa se stavo tralasciando qualche matrimonio...fighesco...battesimi? amanti?? "quei due bavtardi...vincono vempre..."...il responso del processamento dati fu di esito positivo, anche se con una serie di schermate error on process hang!

sveglia all'alba, ho riesumato stivali, giacca da battaglia, guanti...pantaloni...mmmh...questi sono sdruciti...fanno molto me, ma poco Marcel...lui è super frocio per queste cose...il fido coltello...

arriviamo al molo, e tutto promette per il meglio, il resto dell'equipaggio sembra mutuato da un circolo bocciofilo...anzianotti, fuori forma, e vestiti in perfetto stile nautico rosso, bianco e blu...tutta roba nuova ergo mai inzuppata nel sale marino...

noto con dispiacere che hanno tutti ai polsi i braccialetti anti vomito (annamo bene...)

marcel mi lascia il timone, e io faccio scivolare la barca sotto la torre di controllo in un cielo color cemento, e un mare color piombo...appena usciti dalla baia la barca inizia ad imbizzarrirsi, metto le onde brutte al mascone, ma tra vento che ci intraversa e onde incrociate non ci si capisce una mazza....in più la ciurma, sembra un mucchio di birilli. sbattono tra loro, scivolano, inciampano, si legano le mani nei winch...(annamo bene...e non abbiamo neanche issato una mutanda di vela...)

marcel resuscita nel pozzetto vestito da traversata atlantica..."vai...ve dovevve piovvere..." mi cominciano a fumare le palle...già vedo il benetau dei nostri avversari.

cazzo! hanno tutti la stessa giacca e pantalone, hanno su il giubbotto di salvataggio e secondo me regatano benino visto che si muovono con scioltezza a bordo. hanno già su tutte le vele, e tutti i pesi fuori...la barca tiene una bella linea...mortacci loro!

tento di svegliare quel branco di capre al governo dell'opera viva..."ohè....da ora io urlo i comandi, e voi schizzate...se no vi butto a mare!"

detto questo, uno si piega in ginocchio e vomita fuori bordo...e metà sulla falchetta...mi mostra le terga...e io sono molto tentato di mollargli un super calcio nel culo tanto da farlo volare sopra i candelieri dritto in mare...
è bianco come uno zombie morto. lo rianimerei a schiaffi! corre verso la cabina, lo acchiappo per il bavero...e gli dico di andare a poppa che se scende, si vomita pure le budella. quello scende lo stesso.
io spero di aver messo la mia roba in uno stipo, per esempio non ricordo se lo zaino sta per terra! 

un altro fa volare una manovella a mare, e un altro ancora inciampa su una manica a vento, rotola...e io prego dio che finisca in mare mettendo fine alla sua triste carriera nautica...e invece rimane appeso per un piede...quello che corre in suo aiuto non si accorge del boma sventato beccandosi una randellata sulla groppa...taglia la cima, e così rischiamo di perdere il fiocco che schiocca frustate sulla tuga...e io spero e prego, che colpisca almeno un paio di volte quei due improvvidi...poi urlo "carlo, vai ad acchiappare la vela!" quello mi guarda come fossi il demonio..."io a prua non ci vado...c'è mare mosso..."
salto su, volo sul passavanti, preso dalla fenomenale incazzatura corro proprio come il diavolo del mare, e mi becco una bugnata in petto...se mi beccava in faccia, prima recuperavo la vela, poi tornavo a poppa spanzavo col coltello carlo, e lo buttavo in pasto ai pesci..."

nel frattempo il benetau era bello lontano, che in mancanza di un binocolo a bordo non avrebbero potuto ridere del bordello sul nostro battello... 


 
 
 

sto andando al fikoffice

Post n°144 pubblicato il 18 Novembre 2009 da KA_again_PUT
 
Foto di KA_again_PUT

visto che molte gentili, nonchè bellissime lettrici non capiscono il mio linguaggio relativo ai miei numerosi trascorsi relazionali, si rimanda per le delucidazioni a:

http://blog.libero.it/kaagainput/view.php?id=kaagainput&mm=0&gg=091110

detto questo. sto andando al fikoffice, ieri ho sentito diverse volte la bambola. le ho fatto una piccolissima battuta...ebbene...si... non ho resistito...lei ha riso...

mi trova simpatico?

non saprei...ma ho una grandissima voglia di chiederle, com'è che non ci provano tutti...o è una noce tosta da rompere, o incredibilmente non piace...e siccome i miei gusti sono sopraffini...penso sia una tosta che non lascia spazio a fraintendimenti. non mi spiacerebbe un flirt con lei...è meravigliosa...

mi andrebbe pure di andare a tirare qualche fulmine alla strega, così...tanto per...

poi devo lavorare con una manager, una gatta selvatica un pò maschia ma molto femminile, sempre in gonna con una bella accoppiata belle gambe-belle tette...che già arricchisce di molto il suo CV. è una mia ex collega, abbiamo lavorato dieci anni fa insieme...e infatti quando ci siamo messi a chiacchierare micioni micioni...sono rimasti tutti strabiliati (lei è la capa di un open office di quindici persone...tra cui la strega...). pensate che io e un mio collega in una notte piovosa le avevamo proposto un trippacchiotto!!

poi ci sono anche altre fanciulle che andrebbero categorizzate...ma rimandiamo le descrizioni agli esiti delle mie diaboliche macchinazioni.

anche se metto le mani avanti, dovrò lavorare duro e non avrò molto tempo per fare il paraculo a destra e manca...

PS PRECISAZIONE per il post precedente. sto cercando SUL PC, trascorrendo notti insonni a danno della mia AMPIEZZA di vedute seriamente...lavoro...

voglio tornare i grande azienda, non prendo in considerazione aziende non multinazionali a meno che non abbiano in italia ca200 dipendenti o più.
Non prendo in considerazione aziende che non siano in espansione (non ho nessuna voglia di andare a coltivare un orto vecchio ed avvizzito...)
Non prendo in considerazione tutti gli annunci dubbi, il prossimo che mi adesca per fare l'agente di commercio lo sdraio con una capocciata! 
Estero? perchè no, ma con casa e scuola per tutti i miei bambini, paesi del terzo mondo ok, ma non paesi canaglia e realtà che non siano in via di sviluppo.

che dite...me li danno sti 60K anno? 

 
 
 
 

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