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Un blog creato da KA_again_PUT il 29/05/2008

Mr.K torna...forse..

questo blog è aperto in molti giorni feriali: spesso dalle 9.25 alle 13.43, qualche volta dalle 14.12 alle 15.30, raramente dalle 17.19 alle 19.17. mai oltre e festivi.

 
 

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Cap 40 - una nuova pericolosa situazione

Post n°204 pubblicato il 28 Gennaio 2012 da KA_again_PUT

chiedo perdono per tutti i lettori che vorrebbero più puntate in meno tempo, ma sapete com'è...la crisi...ha colpito anche i "finanziamenti" di questo progetto.
insomma...sto lavorando di brutto e ho meno tempo per scrivere.
spero di recuperare presto con tante nuove puntate!!

un bacio speciale a chi mi stima per quello che scrivo... 

Torno al molo, e la barca non c'è. mando un sms a mio cugino, chiedendogli dove sono. mi risponde laconico e telegrafico"cala corsara". 

irraggiungibili. mi prendo la giornata libera.

Filo a casa con la maserati rombante, parcheggio all'ombra della tettoia di canne, è quell'ora del mattino in cui scendono al mare giovani coppie e single, ossia quelli che la sera prima hanno cenato fuori e poi discoteca a fare nottata, e la mattina si attardano un pò. non escono presto come i vecchi e le famigliole, e non tardissimo come i ragazzi che dopo la discoteca, vanno a vedere l'alba, fanno colazione e poi si mettono a letto.

non ho molta testa per guardare un paio di bionde. forse tedesche che camminano sorridenti e con i capelli lunghi e biondi, ancheggiando rumorosamente sui loro zoccoli di legno, e le ampie borse di paglia

Sono ancora seduto sulla pelle preziosa e profumata della Maserati e penso a Clara, e al terribile soliloquio del suo ragazzo. Mi ha raccontato di essere architetto, e che sta svolgendo uno studio per la razionalizzazione dello smaltimento rifiuti, con schede sui punti di sosta, foto dei cassonetti, e la compilazione doviziosa di una scheda con la quale sta raccogliendo una enorme quantità di dati e percentuali da far venire il mal di testa ad una statua, e per lo più neniando con voce melliflua da padre confessore. odioso. avessi la pistola d'ordinanza probabilmente gli avrei sparato un paio di colpi in testa.

entro a casa, arieggio, apro le finestre il riverbero del sole rimbalza squillante con il suo sano color oro. in fondo sempre lo stesso paesaggio, stampato a fuoco nella mia mente. quando piove e sono lontano, chiudo gli occhi e rivedo questo colore blu del mare, con pennelate di bianco spumeggiante delle onde, e in lontananza i profili susseguenti di caprera, maddalena e la corsica.

nelle ultime tre settimane qui dentro sono entrare di nascosto, Elena, Olga, e Mantide. sembrano passati mesi, anni. invece è successo tutto in così poco tempo, è stata un'estate che brucia di passione, è tutto andato così velocemente che i ricordi si mischiano tra loro cambiando di continuo i colori di cui sono tessuti.

forse dovrei cominciare a fare il serio, e non pensare sempre alle donne. vado a fare una doccia gelata, speriamo di rilassarmi e liberare un pò la testa.

in un primo momento decido di prendere la sacca per le immersioni. vado giù al diving, mi faccio dare un passaggio alla prossima escursione, e mi vado a fare un giretto sott'acqua. poi l'esperienza mi frena. sono fuori forma, stanco e spallato. rinuncio.

tiro fuori dallo zainetto la macchina fotografica, me ne vado in giro per le tombe dei giganti a fare qualche scatto speciale. ma devo essere sincero. anche se me ne pentirò, non mi va.

sto gocciolando sul pavimento, con l'asciugamanto intorno al bacino. i pensieri mi affollano la testa, dovrei andarmi a rifugiare in un posto tranquillo, senza rotture di palle. potrei andare a trovare un mio amico di cui è meglio non scrivere il nome, nella sua tenuta nelle aspre campagne dell'ogliastra, dove il mare quasi si vede ma è così distante. il tempo fermo. una bolla nella realtà che è impenetrabile, con banditi intorno e un codice d'onore inviolabile anche se non scritto

Driiiiinnnn...

il campanello emette un suono sgraziato e gracidante. devo sostituirlo.

Penso alla ricciolina della reception, Antonella. Lei non è entrata in casa, ma adesso mi piacerebbe, potrebbe essere lei. Gli effetti del pensiero del cervello si riflettono automaticamente sul basso ventre con un vigore che fa vanto della mia prestanza. non l'ho più vista da quella sera, a casa dei miei zii.

buuuuum.

un forte colpo contro la porta.

cazzo. qualcuno vuole entrare a forza. mi guardo intorno, il telo mi sfugge e rimango nudo. nudo come un verme. senza pistola che è rimasta in cuccetta in barca.

buuummmmm un altro colpo contro la porta, accompagnato dallo scricchiolio del legno sulle cerniere, dalle quali fuoriescono schegge impazzite, posso vedere il colore lucido delle viti divelte.

appesa al muro c'è la spada arrugginita che mi ha lasciato mio suocero. non ha più il filo da una cinquantina di anni, ma ha una punta ancora efficiente. 

era una spada donata al duce. o almeno così dicono.

la porta si apre, entra uno spiraglio di luce e un uomo avanza nel varco che ha creato, affondo con tutta la forza la spada in avanti centrandolo.

mai usata una spada.

ma immaginato cosa sarebbe accaduto.

intanto a quello cade la pistola che ha in mano. la faccia si contorce. il fendente è stato così forte, che ho colpito anche un secondo uomo alle sue spalle, continuo ad avanzare respingendo i due oltre la soglia.

metto un piede sul petto dell'uomo che ho colpito mortalmente, lo spingo via estraendo la spada. quello dietro si rialza. carico la spada in alto, non avrà il filo, ma gli voglio mollare un fendente come un colpo d'ascia.

mai usata prima una spada, ma un'ascia si.

quello si rialza e scappa via barcollando e lasciando sul porfido gocce si sangue come lacca scarlatta, lo insueguo sempre brandendo la spada centenaria come un oscuro diavolo saltato fuori da un fumetto. Scesi i cinque scalini del cortile l'uomo premendosi sempre una mano al fianco, salta su una berlina che lo stava aspettando con il motore acceso e che sparisce in una nube grigia di monossido di carbonio.

torno in casa scavalcando il corpo dell'uomo riverso in una pozza rossa. prendo il cellulare e chiamo mantide.

"mantide? sei ancora qui?" parlo in modo concitato
"ma che sei scemo? ci siamo visti ieri..." lei è come al solito algida e stizzita
"mi serve il tuo aiuto, e quello dei...colleghi" apprensione, e sensazione di impotenza
"situazione?" umana, e comprensiva attende una mia risposta
"grave" urlo di orrore
"tempo previsto dieci minuti" attacca il telefono.

la mia porta d'ingresso non è proprio in bella vista, è fuori dai percorsi principali del residence ma qualcuno potrebbe comunque passare qui davanti.

devo resistere dieci interminabili minuti. il cervello continua a pensare, pensare...

poggio la spada ad un angolo, la punta rivolta verso il basso. non mi intendo di spade mi ricordo che in un museo polacco mi ero appassionato alla spiegazione di un szabla confrontata con una briquet napoleonica. quelle erano belle e lucenti, con un faretto alogeno ad illuminarle, e la scheda dettagliata a margine della bacheca di vetro. questa invece è arruginita e inzuppata di sangue per tutta la lama, lunga circa ottanta centimetri. credo sia italiana.

in questo posto c'è sempre silenzio. poi fuori stagione il silenzio diventa così forte che diventa impossibile non sentire le voci che ognuno di noi a dentro.

mi vesto. finchè sento dei passi, sono leggeri. leggerissimi, ma nel totale silenzio si riescirebbe anche a sentire la camminata di una formica. forse dovrei riprendere la sciabola, magari quelli che sono appena scappati via hanno chiamato rinforzi, ma stavolta sanno che sono armato. mi tireranno una granata.
mi siedo sul pavimento, davanti alla porta d'ingresso sfondata e con una sciabola insanguinata ed un uomo morto di fronte a me.

sbuca la testa enorme di Gulliver, ha la divisa tutta nera, giubbotto antiproiettile, occhiali neri, foulard nero sulla faccia, anfibi e ginocchiere. imbraccia un G36 un mitragliatore piuttosto pesante. a seguire barbetta, con un fucile da tiratore sulla schiena e la pistola in mano, e anche mantide in tenuta da combattimento e la pistola che tiene a due mani. si riconosce dalle movenze e dal culo spettacolare. entrano in casa superandomi, "libero!" in una stanza, "libero!" nel bagno..."libero!" nell'ultima stanza.

gulliver mette la sicura "che cazzo è successo?"

gli indico la spada, barbetta sbotta a ridere "ma non t'hanno dato la beretta in armeria?"

ridacchiano tutti, sono abituati a scene come questa? ci convivono? mantide china sul corpo esanime "è vivo. chiamate un'ambulanza delle nostre, e squadra pulizie" si rialza, prende la pistola dell'aggressore e la mette in uno zainetto. poi prende la sciabola "quella è mia..." le dico. lei mi guarda, guarda il ferro, la lama. "ok. la lavo io e te la riporto."

mi si avvicina barbetta "sai che tu ancora non hai un soprannome?"
vorrei specificare che mi chiamano tutti Ka. E quindi un soprannome ce l'ho già.
"squalo!" mi guarda sorride, "da oggi sei squalo. almeno...per noi." Gulliver, annuisce soddisfatto prende la sua pistola dalla fondina e me la da. "tienila finchè non recuperi la tua. stiamo svolgendo delle indagini. ci serve una mano, devi essere attivo..." e ridono.

mi stanno prendendo per il culo, sono seduto per terra e mi sono difeso con un'arma bianca. perchè Squalo? non mi ci sento...

arriva mantide "allora...Squalo..." fa sibilare la esse e anche lei sorride, mi tira per la camica e mi morde un orecchio davanti a tutti. "la missione è che ti devi rimorchiare una...poi ti chiamo io"

si è fatto pomeriggio. non ho pranzato. non ho fame. mio cugino per sms mi dice che sarà al molo al tramonto, e che ci sono novità.

... mi stanno montando la porta. è una di quelle nuove. fortunatamente l'installatore è uno specializzato della casa costruttrice, ha attrezzi nuovi, ed è professionale, svolge le sue attività in modo schematico e non fa domande.
sono sparite tutte le tracce, ma fuori c'è una gazzella dei carabinieri a farmi compagnia.

sono così stanco. voglio uscirne. a settembre do le dimissioni, e prendo quel lavoro che mi hanno offerto.

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Commenti al Post:
m.a.r.y.s.e
m.a.r.y.s.e il 03/02/12 alle 18:33 via WEB
Bonjour, mi mancava la scherma...certo quelli mascherati da samurai parlando di squalo e di mantide, fanno pensare alla cucina giapponese, "la testa enorme" di Gulliver indica che siamo in un ambiente di lillipuziani?
 
 
KA_again_PUT
KA_again_PUT il 03/02/12 alle 20:26 via WEB
o di giganti, con lui unico nano con la testa sproporzionata!!! ;-) sushi 4 ever! baciiiiiiiiiii
 
Kastania
Kastania il 12/03/12 alle 15:43 via WEB
Sono mancata a lungo, e ho pensato di passare a salutare... :*
 
 
KA_again_PUT
KA_again_PUT il 17/04/12 alle 12:48 via WEB
pure io manco...a lungo!!! ahahahha ;-)
 
m.a.r.y.s.e
m.a.r.y.s.e il 05/07/12 alle 14:53 via WEB
AUGURI! Dove sei?
 
missxenya
missxenya il 21/12/12 alle 11:42 via WEB
weee ma dove sei finito???
intanto ti faccio gli auguri di buone feste e spero di sentirti presto!!
 
simona_77rm
simona_77rm il 28/02/14 alle 11:37 via WEB
Dopo oltre due anni di tuoi silenzi abbiamo perso un pò il filo del tuo racconto... Che dici, ti aspettiamo...? ^ ^
 
cassetta2
cassetta2 il 25/02/21 alle 20:21 via WEB
Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico a tenere in piedi la baracca.
 
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pure io manco...a lungo!!! ahahahha ;-)
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