Canzone,io credo che saranno radi
color che tua ragione intendan bene,
tanto la parli faticosa e forte.
Onde,se per ventura elli addivene
che tu dinanzi da persone vade
che non ti paian d'essa bene accorte,
allor ti priego che ti riconforte,
dicendo lor,diletta mia novella:
"Ponete mente almen com'io son bella!"
Dante,Convivio.
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Ritorno a Barge
Post n°162 pubblicato il 18 Giugno 2013 da woodenship
Scese dalla corriera che diluviava.Una parete invalicabile si frapponeva tra lui e il mondo.La porta della vettura si richiuse.E l'autobus ripartì.Lasciandolo relitto nel precipitarsi d'acqua che,scorrendo lungo il vicino marciapiedi,finiva per formare un torrente impetuoso.Spiccò un salto,ponendosi al riparo del parapetto della stazioncina.Girò attorno all'edificio ormai in disuso,portandosi sotto la pensilina del primo binario. Non si sbagliava:c'era qualcosa di vivo lì,oltre lui,Le nubi si facevano sempre più basse sulle robinie d'intorno.Cespugli prorompevano dalle traversine dei binari e dal cemento delle banchine:il buio avanzava a grandi passi,rendendo difficile distinguere tra le ombre.Ma lui,nonostante l'età avanzata,aveva un senso vigile,desto ed allenato.Rimase al suo posto come nulla fosse.Quando gli parve il momento opportuno,con un balzo felino,si lanciò nella macchia oscura che si stendeva fino alla cabina del capostazione.Come un gatto ne riemerse con in bocca il topo:un ragazzino tremante e terrorizzato.Lo liberò subito,scusandosi.Poi,meravigliato:-Che ci fai quì,da solo a quest'ora?-Chiese.Non poteva avere più di undici o dodici anni.Quello insisteva a restarsene zitto,con lo sguardo fisso a terra.Insistette:-Scusa se sono stato aggressivo.Non volevo spaventarti.Come ti chiami?-Il fanciullo indugiò ancora un po',lasciandosi andare a qualche smorfia,sintomo di insofferenza.Alla fine,come rassicurato,rispose:-Marcello.-Come me,pensò,indagando quel viso smunto;i capelli che erano un cespuglio di ricci ribelli e neri,gli occhi sfuggenti,le gote arrossate dal sole della montagna;e magro,dannatamente magro,era.Intanto il ragazzino aveva preso coraggio:.E tu come ti chiami?- desiderio impellente si era fatto strada nella mente,propagandosi alle membra:doveva riposare.Si sentiva improvvisamente troppo stanco.Una stanchezza invincibile.Accese un'altra sigarettta.In quel mentre la vide venire verso di lui,fendendo le ombre,più bella che mai. |
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