Creato da woodenship il 23/08/2010

delirio

una spirale

 

Frattali iterativi

Post n°744 pubblicato il 21 Giugno 2024 da woodenship
 

 

. eppur d'esserci già scambiati versi

mi parve, indossando abiti di rime

e petali, al ballo in fondo alla notte.

 

Nel deserto festa bianca di sale

fu rito delle dune vagabonde

vorticanti d'intorno in gorghi fondi.

 

Testimoni entrambi fummo in tali vesti

dello sgranarsi di scorpioni in grani

di festa pagana scandendo tempi

 

tra ombre degli attendati negli anfratti

nomadi danzanti al suon di sonaglli

bonghi e faville sparate alle stelle.

 

Respirò frustando la sabbia il Ghibli:

emise strusciando insonne un richiamo

sibilo per frattali iterativi.

 

Un dir poetico l'andar diverso

nel seguire forme a sé stesse uguali

ingrandenti su differenti scale: 

 

poesia astrale il nostro percepirlo

per linee caotiche armonia,

geometrie d'universo in reti.

Una rappresentazione dell'insieme di Mandelbrot.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Insieme_di_Mandelbrot

 
 
 

L'ergersi sfrigolio grasso

Post n°743 pubblicato il 10 Giugno 2024 da woodenship
 
Tag: Ironia

Non facile stabilirne l'eresia

dell' ironia: si è in epoca in cui regna

conformità al potere del volgare.

Si che stesa è sulla pietra d'ardesia

l'ironia, meglio che grigliata mista,

perciò succulenta al gusto corrente

come da sinestesia che alla musica

l'aggiunga fumo, carbonella e puzzo.

Come da intonar di flauto è l'ergersi

sfrigolio grasso aperto e osceno, a orecchio

nota è incauta all'opposizione: stona

la verità declamata, simile

sarà al digerir pigro. Che si sappia:

è furbizia servile piatta e bassa

di un servo ironia in commedia di Plauto.

Al proferire ironico fesso fesso

che verga ne accarezzi dorso pronta!

Solo che l'ironia ha la schiena forte.

Pure che dannata le gambe ha lunghe

diversa da bugia che arranca tozza:

hai voglia a percuoterla con intento

sano, a raddrizzarne devianze e vizi!

 
 
 

T

Post n°742 pubblicato il 31 Maggio 2024 da woodenship
 

amore è turbinio d’elementi

in sbuffo di tempesta perfetta:

sensualità d’un lampo d’orgogliosa nudità.

Profumando di salsedine e di sesso,

procella è a prua che inebria

come una risacca di umori tra denti:

da bocca a bocca,

da pelle a pelle,

sbocciando di blandizie insinuanti

simil marea monta ch’è delirio di spume

tra scogli con schiocchi d'abbagli!

.

 
 
 

Irrimediabili

Post n°741 pubblicato il 23 Maggio 2024 da woodenship
 

I colori perdono lucentezza,

i colori! E l'annunciarsi in letizia

di stagioni in fieri, non pare altro

che impennarsi fatuo d'attese vampe

già che subito s'acquattano stanche

infingarde e vigliacche. Cosa ancora

può riservare questo clima nero

spungente da ogni punto cardinale?

I profili antartici delle coste 

follemente sbiadiscono tra tonfi

degli iceberg in mare e picchi assassini

d'un calore che stempera tramonti

sempre più invasivi e dilatantisi,

come l'invecchiare irrimediabili:

stendono ombre curvandone le schiene.

 

 

 

 

 
 
 

Al di qua del getto

Post n°740 pubblicato il 13 Maggio 2024 da woodenship
 

Ci son cose che mai muoiono: stanno

lì all'angolo, immote nello stanzone,

che non ti fanno più caldo né freddo

come il termosifone grigio e in ghisa

pesante come solo l'aspettare,

in fila e zitti, all'ufficio denunce

del commissariato. Ben altre sono

quelle che s'involano all'aria aperta

tra scrosci e zampilli dette e ridette

dalla fontana: con quel getto intenso

luccichio di brusii discreti

che, ricadendo, sbertuccia la pioggia

allargandosi in cerchi vanescenti.

È l'insondabilità del restare,

del doverci stare al di qua del getto, 

a fare si che il dolore s'insinui atro

nella mente, dal buio e dal silenzio

ribadendo assassino, come archetto

sulle corde di violino scordato:

"zavorra è ostinazione di quel lume

che brilla senza tempo e senza scampo."

 
 
 

... che mi dice: urla!

Post n°739 pubblicato il 05 Maggio 2024 da woodenship
 

Ho qualcosa dentro che mi dice urla

e in petto un pianto trattenuto a stento

in groppo tra il mediastino e lo sterno

a ogni intervento esterno resistente.

 

Sia pur planar d'ali forse d'angelo:

colui che s'aggira con cero ardente

e con entusiasmo ispirato arringa 

rivolgendo più volte gli occhi al cielo,

 

richiedendone la saggezza aperta

di un velo di nubi a coprir vergogna

chè tutto ciò che è umano non è orrore.

Ma ho qualcosa dentro che mi dice: urla!

 
 
 

Canto che s'involi alto

Post n°736 pubblicato il 23 Aprile 2024 da woodenship
 

Ah come d'amore mi riempi gli occhi 

e la mente m'inebri tosta, quando 

t'allunghi onda languida sul mio corpo!

Si che s'accende passionale il gioco

al rilancio. Ed il mio cuore ribatte

alle tue mani, perverse sulla pelle 

di carezze, col pulsare d'organo

che vibrante d'armonie si spande

a seguire canto che s'involi alto.

 
 
 

Ineffabile

Post n°735 pubblicato il 14 Aprile 2024 da woodenship
 

"Ineffabile" è il sentir delle pietre,

intanto che la pioggia le arrotonda

ed alliscia al tatto che le accarezza,

prima di lanciarle a pelo d'acqua:

 

ecco il vorticare di giorno e notte,

ch'è vibrar d'aria turbata da massa

d'un sasso che più e più volte rimbalza 

su specchio, infine andando per abissi.

 
 
 

Carne da macello

Post n°734 pubblicato il 04 Aprile 2024 da woodenship
 

A occhi chiusi e labbra dischiuse al sole

ridevo in faccia al cielo oggi: è arroganza

di chi pensa di saperne di più, 

lo so. Ma che dir della teoria

più stupida che ci sia? Paranoica

teorizza la sostituzione etnica,

(cioè che faccian venire da altrove

disgraziati senza alcun dove e illusi

per sostituir noi disgraziati e frusti)

ignorando il fatto che la macchina

già ci ha sostituiti noi genti tutte:

dopo averci risucchiato ogni cosa,

nozione o ricordo dall'intelletto.

Sol carne da macello ci han concesso

d'essere: prede in trincea dei droni. 

 
 
 

Masticando petali di miele***

Post n°733 pubblicato il 27 Marzo 2024 da woodenship
 

Vendi fiori con sorriso di vento,

tristezza recisa rivendi appesa.

Con labbra umbratili dispensi baci:

carnalità d'un soffio intenso vibra

d'animale stretto in spelonca d'ossa.

 

A masticarne lo stelo d'asprigno

a mordicchiarne i petali di miele

la tua bocca d'ombra è un bacio che sfiora

la fronte con febbre diffusa fiamma.

Carne disciolta forse sei l'inferno.

 

Forse il paradiso: fa che le stelle

rimangano lì, c'erano già prima

e volevo già comprarti fulgore

fiore che tra dita scintilli azzurro

con tremori e gemiti dilagando  

 

dolore maledetto che giunge urlo

fino a smorzare d'ogni altro domani

i versi goduti. E sai già anima mia

l'evocare che non verrà mai meno

felicità per il tuo essermi esperia.

 

Nubi appena levigate saremo

nello spazio l'aggrovigliarsi strenuo

d'instabile gassosità che ottunde

nebulosa dalla bellezza algida

necessitante anche e solo favilla

 woodenship  28/05/2012 (riletta)

 
 
 

Non solo l_otto di marzo

Post n°732 pubblicato il 20 Marzo 2024 da woodenship
 
Tag: Donna

Quel che m'intriga tosto
è una pietra non scritta
apposta tra virgole:
inciso, inciampo inviso
che non si ha che dirne altro.
Donna, bersaglio in preci
fiondate contro i lumi.

Un tempo mai avrei detto
che potesse far pioggia,
in giornate  dal cielo

terso, astratta mestizia.

Seppure l'ingiustizia
in lacrime ti sciogle
che te ne viene ruga,
tu donna, che dell'acqua

hai la forza di goccia,

dal dolore trai  forza.

A un uomo, è negazione

di beltà, a dargli forza
ch'è morte all'altro da sè.

Non è natura, donna

guarda: non è natura

che ti si neghi vita.

 

 
 
 

Ghiaccia pure la voglia

Post n°731 pubblicato il 11 Marzo 2024 da woodenship
 

Oggi aria gelida ancora sui poggi:

in giro solo miraggi d'un qualche

raggio fugace tra nidi deserti

ove ancor di nidiata non vi è traccia

si che ghiaccia pure voglia d'andare

in cerca di primavera precoce.

 
 
 

in eredità rancorosa messe

Post n°730 pubblicato il 03 Marzo 2024 da woodenship
 

Sono attimi di sgomento e sconforto ,

quelli che in versi ci consegnan stanchi

all'orrore inscritto al muro del pianto:

 

prosciugato d' umanità è da un pezzo

sebbene ancora in molti, un tanto al chilo,

ci facciano lamentazioni accese.

 

In fondo coloni sono del nulla:

son chi assilla e s'arrovella ch'è sacra

l'eredità  d'un fazzoletto in terra

 

steso tra mare e Giordano, con odio

arati i campi e col sangue irrigati

si da sopravviverci male bestie.

 

Ma quale dio, anche esistesse maligno,

potrebbe mai concedere patrigno

in eredità rancorosa messe?

 
 
 

Casa è parola

Post n°729 pubblicato il 17 Febbraio 2024 da woodenship
 

Casa è parola di due sillabe e piana,

lettere accusate d'essersi accasate

le sillabe: fonemi che fanno linguaggio

domestico, tanto in cucina ai fornelli

che sul divano in tinello dinanzi alla tv.

Dicasi muri portanti, tramezzi, pavimenti...

e travi: vene in cui ci scorre armato il cemento,

perchè dovrebbe cementarci individui sotto il tetto,

come pure in camera da letto tra i guanciali;

vita dalle geometrie imaginate nel disegno del progetto.

L'architetto ha solidificato il sangue in calce,

pensandolo forma stabile dai balconi sul mondo:

condivisibile di sentimenti e apprezzabile,

nelle ragionate finestre aperte e negli angoli in squadra

per muratori consci della necessaria compattezza

di mattoni linguistici, come per i pilastri la logica...

La poesia è amore per quella parola 

che si fa casa di un sentimento

intanto che il cuore la distilla.

 
 
 

Par mare l'inverno

Post n°728 pubblicato il 13 Febbraio 2024 da woodenship
 

Par mare l'inverno! Lo sento

così algido nella sua danza

che s'avanza fosca movenza

volteggiando bassa di nubi. 

È brezza che s'avvita e sprizza

onde d'aria che esonda e frange 

distratta, risucchiando foglie, 

sterpaglie e orme stinte da zolle.

Anche quando t'abbaglia freddo

ch' è viscido il sole tra nebbie

e i merli sgusciano via lesti,

ha un senso l'inverno a esser mare:

chiedi ai rapaci che, di becco, 

si tuffano dai rami nudi

alti, sognandosi gabbiani.

 
 
 
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