Corriere della Sera: ” Efficacia degli antinfiammatori impiegati precocemente nel COVID “

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Il dogma TACHIPIRINA & VIGILE ATTESA potrebbe essere stato responsabile di migliaia di morti

Riguardo al COVID, le terapie precoci e le cure domiciliari sono state trascurate e il messaggio imperante era ” TACHIPIRINA & VIGILE ATTESA “. In realtà al manifestarsi dei primi sintomi del COVID i pazienti averebbero dovuto far uso di farmaci antinfiammatori, prima ancora di attendere l’esito del tampone.

Uno studio pubblicato su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha portato evidenze scientifiche sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori ( in particolare, gli antinfiammatori non-steroidei, i comuni FANS ), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%.

I ricercatori hanno analizzato tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche, condotti tra il 2020 e il 2021 ( tra cui, due lavori dello stesso Istituto Mario Negri ), su un totale di 5000 pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.

Terapia precoce con antinfiammatori: accessi al Pronto soccorso e ospedalizzazioni sono scese dell’80% ( dato accorpato ), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si è accorciato dell’80% e la necessità di supplementazione di Ossigeno del 100%.

 

Gli antinfiammatori somministrati precocemente hanno salvato e avrebbero potuto salvare migliaia di vite.

Fonte: Corriere, 2022

Infettivologia.net

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Corriere della Sera: ” Efficacia degli antinfiammatori impiegati precocemente nel COVID “ultima modifica: 2022-08-27T17:38:34+02:00da tiberis1