Gelato o piatto gourmet?

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Tartufo bianco dʼalba, parmigiano reggiano, latte e incenso: no, non è un secondo piatto gourmet ma il gelato più caro al mondo. Una porzione costa 6mila euro, come una macchina usata. Un prezzo record entrato nel Guinness dei primati. Si chiama byakuya – notte bianca in Giappone – ed è stato realizzato da uno chef di Tokyo che ha messo insieme sapori della sua terra e sapori italiani.

In questo gusto il pregiato tartufo bianco piemontese viene abbinato a estratti di sake – liquore tradizionale nipponico – e arricchito con parmigiano e una nota di incenso. Può essere consumato al piatto o in coppetta e viene venduto con un prezioso cucchiaio realizzato dagli artigiani di Kyoto con le stesse tecniche usate per la costruzione di templi e santuari.
dal web
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Tutti i gusti son gusti, sia per come spendere i propri soldi sia per il palato.
Per il mio gusto questo che vogliono proporre e vendere come gelato è più un piatto da gourmet.
Pur pregiati che siano, cosa c’entrano questi ingredienti con il gelato?
Se volevano fare un gelato di un gusto particolare c’era da sbizzarrirsi con i diversi frutti esotici e particolari, anche con il sake o altri liquori.
Ecco magari un gelato così l’avrei assaggiato volentieri, ma non pagandolo 6 mila euro.

Tecnologia

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Sono stata una delle impiegate dell’epoca in cui i computer hanno iniziato a fare la loro comparsa negli uffici.
All’inizio con qualche difficoltà ad imparare e poi mi sono adattata.
Eppure la mentalità era rimasta alla macchina da scrivere e alla penna. Blocchi e quaderni, registri sui cui prendere appunti, affiancavano il computer.
Non si perdeva nessuna nota, appunto o registrazione.
Di anni ne sono trascorsi parecchi e di nuovi modelli sempre più evoluti altrettanti.
La tecnologia avanza ma io no.
Ormai tutto si fa on line o tramite totem (ad esempio nella sanità), richieste via mail ecc.
Persino alla McDonald’s dovrei ordinare il caffè e pagare tramite un grande display o tablet, anche in un ristorante tempo fa mi consegnarono un tablet per ordinare.
Non mi piace ho proprio il rifiuto.
Se capita che per qualche tipo di informazione o prenotazione ho la facoltà di scegliere se farlo telefonicamente, nonostante l’attesa infinita, preferisco ancora il contatto verbale.
Non mi abituerò mai a comunicare tramite un programma, un computer e presto tramite robot.