Difendere gli alberi sì, ma cum grano salis 

Pianoro (Bologna)

Martedì 15 novembre nell’auditorium della scuola media “Hack” di Rastignano, nell’ambito dell’assemblea sul secondo lotto del Nodo, il botanico dottor Fausto Bonafede, consulente scientifico e socio del Wwf di Bologna ha criticato l’abbattimento di alberi per realizzare la nuova viabilità. Ricordando che soprattutto in ambito urbano gli alberi sono un presidio per la salute della cittadinanza. Altrettanta condanna di questo “scempio ambientale” era stata espressa sul web e sulla stampa dal gruppo ambientalista Santa Bellezza, che sta realizzando un bosco urbano alla Carteria. Personalmente ambientalista plaudo a questa difesa degli alberi, infatti il mio giardino privato pur piccolo in proporzione è il più alberato del quartiere dove vivo, ma … cum grano salis.

Come non si può mangiare carne o pesce senza uccidere l’animale, non è possibile costruire una nuova strada senza consumare suolo o tagliare piante se ci sono. O continuare a ingolfare di traffico e smog Rastignano o completare una strada attesa da oltre quarant’anni. Il primo progetto, sulla carta come altri, prevedeva il proseguimento della Fondovalle in sinistra orografica Savena, verso nord, passando sul parco del Paleotto fino alla briglia di San Ruffillo per poi passare sotto i ponti stradale e ferroviario fino ad arrivare a via Corelli. Un’altra versione prevedeva, dai pressi della briglia, un tunnel sotto via Toscana e la Ferrovia per sbucare nei pressi di via del Pozzo.

Ci fu l’opposizione dei Verdi bolognesi Anna Donati assessore, e Filippo Boriani consigliere, contrari «al deturpamento del Paleotto e del colle di Jola». Contrario anche l’assessore Ugo Mazza «il Comune di Bologna è, e sarà, contro altro traffico in città. Si devono fare parcheggi scambiatori nell’hinterland ed entrare in città con mezzi pubblici o con la metro Sfm». Metropolitana di superficie mai entrata del tutto in funzione col cadenzamento di mezz’ora dei convogli.

Come potete leggere nel mio libro “Pianoro tra storia e memoria”, nel capitolo sul Nodo di Rastignano che ne riassume cinquant’anni di storia, su questo tema ci furono opposizioni di bolognesi al governo e di politici di minoranza, errori in espropri, compartimenti stagni tra uffici dello stesso ente e tra enti pubblici. Promesse ministeriali mai mantenute sui finanziamento. Ad oggi siamo in ritardo di decenni e il ponte di San Ruffillo ha dei problemi, c’è stato un morto di recente ma non fu un suicidio, Continuiamo a farci passare sopra tutto il traffico?

Che si dica poi che non si sapeva che sarebbero stati abbattuti alberi e fatte una rotatoria nel parco del Paleotto forse cade dalle nuvole nonostante assemblee, discussioni, votazioni in consigli e giunte di Regione, Provincia e comuni. Senza contare le manifestazioni in strada per avere la nuova strada. Chi protesta in questi quarant’anni dov’era? A Rastignano ci abito dal 1945, a parte il bosco sottostante Castel d’Arienti i colli attorno a Rastignano erano coltivati; oggi sono rimboschiti con migliaia di alberi. Giusto e meritevole essere a difesa dell’ambiente dove viviamo ma … cum grano salis.

Giancarlo Fabbri

Difendere gli alberi sì, ma cum grano salis ultima modifica: 2022-11-17T08:22:13+01:00da fabbri.giancarlo