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« Consigli per gli acquist...Falcone parte seconda »

Falcone parte prima

Post n°1944 pubblicato il 22 Maggio 2017 da jigendaisuke

La mescolanza tra società sana e società mafiosa a Palermo è
sotto gli occhi di tutti e l'infiltrazione di Cosa Nostra costituisce
la realtà di ogni giorno.

Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra

La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro
proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta
simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori,
debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente
intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della
società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con
tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette,
consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono
del consenso della popolazione.

Per vent'anni l'Italia è stata governata da un regime fascista
in cui ogni dialettica democratica era stata abolita. E suc-
cessivamente un unico partito, la Democrazia cristiana, ha
monopolizzato, soprattutto in Sicilia, il potere, sia pure
affiancato da alleati occasionali, fin dal giorno della
Liberazione. Dal canto suo, l'opposizione, anche nella lotta
alla mafia, non si è sempre dimostrata all'altezza del suo
compito, confondendo la lotta politica contro la Democrazia
cristiana con le vicende giudiziarie nei confronti degli affiliati
a Cosa Nostra, o nutrendosi di pregiudizi:
"Contro la mafia non si può far niente fino a quando al potere
ci sarà questo governo con questi uomini".

Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi
che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno
più o meno bene il loro dall'altro, e alla resa dei conti,
palpabile, l'inefficienza dello Stato.

Orlando ormai ha bisogno della "temperatura" sempre più alta.
Sarà costretto a spararla ogni giorno più grossa. Per ottenere
questo risultato, lui e i suoi amici, sono pronti a tutto, anche
a passare sui cadaveri dei loro genitori.[5]

Confondi indipendenza con arbitrio, è questo il problema: chi
è indipendente deve sempre rispondere.
[l'avvocato Alfredo Galasso: «I magistrati no.»]

Ah no? Come no? C'è una bellissima legge sulla responsabilità
civile e dici no? [6]

[Alla domanda di un giornalista «Ma chi glielo fa fare?»]

Soltanto lo spirito di servizio.[7]

[Durante la commemorazione di Falcone nell'aula magna
del Palazzo di Giustizia a Milano, riferendosi ai magistrati
presenti]

Voi avete fatto morire Giovanni Falcone. Con la vostra indif-
ferenza. Con le vostre critiche... Voi lo avete infangato.
Voi diffidavate di lui. E adesso qualcuno ha pure il coraggio
di andare ai suoi funerali. (Ilda Boccassini)

Non cercare i mandanti fra i politici di Roma, piuttosto
fra la classe dirigente siciliana, la buona borghesia
palermitana e i corleonesi.
Come ha detto bene il professor Salvatore Lupo, Palermo
fra gli anni 60 e il 92 aveva 2 cupole: quella politica che
faceva capo a Vito Ciancimino, Salvo Lima e un altro
politico palermitano di cui ora mi sfugge il nome, poi
c'era quella mafiosa che con la seconda guerra di mafia
degli anni 70-80, diventò "Cosa Corleonese".

 
 
 
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Data di creazione: 05/11/2006
 
 

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