Kremuzio

Che sembrasse una bufala pareva una cosa scontata, ma non completamente, in quanto si faceva riferimento ad una lista di profezie o previsioni che doveva essere stata scritta tanto tempo fa e riposta in un luogo sicuro. Me ne occupai qualche giorno fa qui: http://blog.libero.it/Kremuzio/10140848.html . Ma i fogli nono uscivano fuori da soli, ci doveva essere qualcuno che l’andasse a cercare. Cosa che di solito non accade. Come quando si rompe l’ascensore nel mio palazzo. Si lamentano tutti ma nessuno che telefoni all’assistenza. Se non lo facessi io andrebbero tutti a piedi. E così c’è voluto Cristiano Fidani dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Perugia ad andare a controllare  di persona se nel mitologico archivio di Bendandi, conservato nei locali dell’associazione Bendandiana, ci fossero questi presunti riferimenti al cruento terremoto che dovrebbe colpire Roma dopodomani. E come potevamo immaginare, non c’era nessun riferimento. Ovviamente i paranoici professionisti diranno che non è vero, e che la notizia viene messa a tacere per non causare panico nella popolazione. Però esce fuori anche la comunicazione di Paola Lagorio, presidentessa della associazione intitolata allo studioso di terremoti: ”Posso affermare con certezza assoluta che nelle carte di Raffaele Bendandi non c’è la previsione di un sisma a Roma l’11 maggio 2011, non c’è né la data né il luogo“.

L’amico Paolo Toselli, fondatore del Ceravolc, Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee, interpellato dall’Adnkronos ci racconta quale è stata l’origine della voce che ha fatto tanto preoccupare: «È una diceria senza alcun fondamento scientifico, ma come sempre avviene in questi casi – dice Toselli – le smentite hanno come unico effetto quello di diffondere e quindi ingigantire certe vicende. Non c’è via d’uscita, non resta che aspettare che arrivi il 12 maggio!».

La prima volta che sul web si fa cenno alla possibilità di un terribile sisma nella Città Eterna, spiega Toselli, risale al 30 settembre 2009, quando un utente del newsgroup ‘it.discussioni.misteri’, nome in codice ’2012′, «pubblica un messaggio in cui dichiara che secondo una sua personale interpretazione delle Quartine di Nostradamus ‘l’11 maggio 2011 ci sarà un terremoto devastante a Roma e altri terribili terremoti ‘il 5, 6 e 7 aprile 2012 in varie parti della Terrà». «In risposta a tale ‘profezia’ -aggiunge lo studioso- un frequentatore del newsgroup faceva notare che lo stesso utente nel 1998, interpretando sempre la Quartina 82 Centuria IX aveva previsto un terremoto nel Sud Italia l’11 maggio 1999, senza azzeccarci». Toselli aggiunge «Abbiamo a che fare con situazioni che ritornano anche nelle leggende metropolitane: situazione di incertezza sociale, paura di quanto sfugge al nostro controllo, atteggiamento dell’autorità costituita non condiviso, non compreso o contradditorio, bisogno di certezze». L’adesione alla ‘profezia’ è quindi «una sorta di esorcismo nei confronti delle nostre paure. Situare il potenziale pericolo nel tempo e nello spazio è come governarlo e ci fa sentire più sicuri. Sembra un paradosso, ma è un meccanismo comunemente adottato da tutti i gruppi sociali». Il continuo rimbalzo tra i vari giornali cartacei ed online non fanno altro che aumentare il grado di psicosi nelle persone che assistono impauriti a questo battage. Il risultato che salta all’occhio è che per questi giorni incriminati si assiste alla richiesta di permessi dal lavoro e giorni di ferie del 20% circa in più del solito, ed è facile capire che sia frutto di queste paranoie. Della serie “non è vero ma ci credo” o “ci credo e basta”?

Si è infatti ingigantita la vicenda al punto che questo continuo parlarne è passato dall’essere una semplice battuta scritta per gioco su di un newsgroup è diventata la mobilitazione generale di quella mandria di pecoroni abituati a bere dai gossip come se fosse una fonte di verità.

Speriamo almeno che la paura serva a tutti coloro che ci hanno creduto, a scuoterli nel loro intimo scatenando loro quella curiosità costruttiva che dovrebbe spingerli ad approfondire almeno le notizie che li terrorizzano.

Però fa nascere anche la questione del giornalismo di oggi. Le notizie vengono copiaincollate senza verificarle. Perché nessun giornalista ha fatto una ricerca nella banca dati di Bendandi? Fossi stato un reporter pagato, ci sarei andato con piacere, ed invece il compito è toccato ad un ricercatore dell’INFN che ha dimostrato come l’aspetto scientifico del controllo delle fonti sia la procedura vincente per la comprensione, non solo del mondo fisico, ma anche di quello sociale paranoico!

Qui la spiegazione esaustiva di Paolo Toselli:

 http://www.focus.it/Scienza/speciali/terremoti-leggende-metropolitane-roma-11-maggio-2011-metropolitani-541224-1554-.aspx

Sisma in diretta: http://blog.libero.it/Kremuzio/10203759.html