Kremuzio

Sarei anche incline ad acquistare pacchi di Tide, Persil 3 e Cremifrutta  pur di riavere quel minimo momento di pubblicità, e poi potrei andare a letto con soddisfazione.

In Francia, dove sono notoriamente più intelligenti di noi, avranno meno interruzioni in TV, specialmente durante lo spettacolo serale. Ma non so se gli spettacoli sono simili ai nostri, contenitori di illustri sconosciuti che mostrano la loro personalità cantando o mostrando qualcosa che non mi interessa. Se volessi vedere cosce o culi, non dovrei pagare il canone, basterebbe andare su quei canali che pubblicizzano hot lines, così che di particolari anatomici potrei fare indigestione.

Dicono che è per lo share, perché il popolino chiede questo, oltre ai gossip. Mi chiedo se si tratta di un andazzo globale o solo un servizio riservato a noi poveri infelici italiani, visto che quei canali che si possono vedere sul satellite o sul digitale terrestre, mi sembrano di un altro pianeta per quanto sono più belli dei nostri. Posso vedere inchieste, documentari, reportages, servizi speciali e pacati interventi senza urla. Cose che ce le sogniamo. Alla fine uno è contento di pagare il canone, liberamente, non come accade da noi che per dar seguito ad una legge fascista come quella delle tasse audiovisiva, la Rai impieghi metodi squadristi per farsi pagare. E’ accaduto ad una mia parente che uno di questi controllori/esattori/scherani si fingesse vittima di un collasso per entrare in casa, con la scusa di sedersi e bere un bicchier d’acqua, per poi smascherarsi e chiedere se la mia parente avesse pagato il canone del piccolo tv tenuto in cucina. In casa mia ci hanno provato diverse volte, intimandomi e minacciandomi, ma non ho mai permesso loro di entrare. E’ un mio diritto. La scusa è che non essendo possibile non avere un televisore, anche senza avere un’antenna o guardarlo, magari rotto, si deve pagare quello che oggi è una tassa di 104 euro. Gli spot dicono si tratti di 30 centesimi al giorno. Che poi almeno 20 vadano a personaggi ignobili, questo non lo dicono. Che poi un’altra delle cose schifose che fanno, durante quelle poche volte che trasmettono film di un certo spessore, è interromperli a cacchio di cane. Avete presente quelle pause nei discorsi, nelle scene, nei momenti importanti che un film contiene proprio per le interruzioni pubblicitarie? Non sono messe a casaccio, ma ben sistemate proprio per permettere una fruizione della trama in modo decente. Invece quei cani della Rai cosa fanno? Interrompono, credo automaticamente (non posso pensare sia una persona a farlo) in mezzo ad inseguimenti, in mezzo ad una frase, ad un momento topico, ad una scena di sesso, ad una sparatoria (si, sono comunque filmacci quelli che trasmettono alle 9, mentre quelli belli li fanno ad ore assurde).

Non è che poi Mediaset e le private o Sky vadano meglio. Per i tagli di sicuro, ma per la quantità eccessiva mi fanno incazzare, specie per i canali satellitari, pagati lautamente. Un’interruzione ogni 15 minuti di media sono ritmi da coitus interruptus, da singhiozzo, da epilessia. Ma il rimedio c’è. Non quei videoregistratori di una volta che in teoria, sfruttando un segnale che le emittenti dovevano inviare prima degli spot (mai inviati) mettevano in pausa la registrazione. Io ne ho uno, e non ha mai funzionato… Per loro il rimedio è la pay per view. Paghi per non vedere interruzioni. Che poi durante le partite gli spottini ci sono lo stesso. Dobbiamo subire, o finalmente spegnere la tv, e accenderla solo per infilare un bel dvd o una pennetta con un divx, che qualcuno (orrore!*) addirittura scarica dalla rete!      

 * per “orrore” intendasi tutt’altro…