Kremuzio

Ci sono dei momenti in cui l’orgoglio che uno potrebbe anche avere per essere nato in quello che una volta era il belpaese, viene a scemare. Sapere che la tua nazione viene trattata alla stregua di quelle che hanno un regime totalitario, ti fa male, molto male, specie quando credi di vivere in un paese democratico. Uno dirà che non ci deve interessare quello che dicono gli altri. Ed è lo stesso principio che ci aveva buttato fuori dalla Società della Nazioni tanti tanti anni fa, che portò all’embargo delle materie prime ed all’autarchia. Altri tempi si dirà. Ma a me fa male sapere che la Francia prima ed il Brasile poi, non hanno concesso l’estradizione per un paio di persone che il nostro stato ha dichiarato assassini e che sono fuggiti proprio in queste altre nazioni. Rifacendosi alle leggi e convenzioni internazionali, queste persone vengono ritenute profughi politici.

Il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro ha fatto sapere che la decisione di non rimandare a casa Cesare Battisti, si basa “sul fondato timore di una persecuzione (in Italia) in base all’opinione politica”, considerato che l’Italia riconosce questa fattispecie criminale, “con la finalita’ di sovvertire il sistema economico o sociale del Paese”. E sì che qualche anno fa mi sembra si decise che le brigate rosse non fossero imputate di sovversione, visto che sarebbe stato grave ritenere che qualcuno in Italia avesse voluto fare una rivoluzione contro l’ordinamento democratico.

Se dalla Francia non si vuole estradare Marina Petrella, invece, a me sembra ancora più emblematico. Per ragioni umanitarie, dicono. Siamo trattati come un paese in cui il diritto non viene rispettato, neanche fossimo il Cile di Pinochet. E si che noi nei centri di raccolta mettiamo solo gli immigrati africani, mica studenti contrari al governo… per ora… Il nostro premier probabilmente non viene visto come quell’uomo di stato che vorrebbe essere, forse per i suoi scherzetti, per il suo modus operandi da piazzista, per fare le campagne elettorali che lui adora, per essere osannato da piccole masse oceaniche nei convegni organizzati dai candidati pdl in paesi e cittadine. Non telefona arrabbiato a Lula o Sarkozy, ovviamente suoi cari amici, e neanche fa telefonare la Carfagna o Kakà, o uno scherzo telefonico con la voce camuffata da Putin. Si vede che non si sente in vena di scherzi. E chi ci rimette siamo noi, il nostro status di persone senza spina dorsale, noialtri che non andiamo più per il mondo a testa alta come una volta. E questo modo di essere considerati nel mondo democratico e civile, mi riempie di tristezza e rabbia.