Kremuzio

Non è tanto facile fotografare un angelo, per cui quando accade, si rimane tutti un po’ scioccati, a partire dal fotografo che non si è accorto di niente, e stava semplicemente fotografando la famiglia in montagna, ma c’era qualcun altro nella foto. E non si trattava di un’annunciazione. Cliccate sulla foto per aprirla e studiatela per bene: guardate cosa c’è in alto a destra, e NON è un fotomontaggio. Le facce sono state tolte per la privacy, ovviamente.

Sfido chiunque a non sobbalzare la prima volta che si rivolga lo sguardo ad una tale manifestazione. Immagino la famiglia intera quando vede l’essere svolazzante ripreso dall’obiettivo, cosa di cui non si erano accorti durante lo scatto. “Un angelo”, “no, è la nonna” “ma no vedete è tale e quale alla buonanima dello zio Gustavo!”. Viavia ricordando tutti i defunti delle ultime 3 generazioni e le schiere angeliche, non tralasciando lucifero. Le ali, posizionate per l’atterraggio, le gambe allungate per poggiarsi dolcemente a terra, le braccia non si vedono, e quella luce intensa che solo una manifestazione divina può regalare. E poi per combinazione, proprio sulla testa di uno dei soggetti. Chissà se avrà pensato al suo angelo custode… Ma non doveva anche esserci il diavoletto custode? E se fosse stato proprio il secondo? Che dubbi angoscianti

Mi viene in mente quel fantastico raccontino di Frederic Brown “l’angelico lombrico” in cui un vermetto si vede spuntare le ali e svolazzare come un puttino, improvvisamente, all’inizio della storia. Sorpresa ed un misticismo che avrà fatto sentire i protagonisti della foto quasi unti dal Signore.

E sì, stava decollando o atterrando? Così piccolo poi o uno scherzo della prospettiva per cui è alto dieci metri e lontanissimo?

Guardate l’ingrandimento: http://www.flickr.com/photos/7453186@N02/3986157205/

Non è un bijoux?

Ahia, non è proprio un angioletto, almeno come la tradizione iconografica ci ha tramandato. Le ali sono molto belle e si vede che sono in movimento, essendo un po’ sfocate per lo scatto. Ma il vestitino sembra a fuoco. Una tunica bianca dalla quale escono due gambe senza piedi. Gli angeli non hanno bisogno dei piedi, stando tutto il giorno sulle nuvolette. Che poi, a proposito di nuvole, guardate come è ben stagliato sul fondo più scuro, quasi come per obbligarci ad osservarlo.

La testa però ci da’ una brutta visione: ha le corna! O due antenne per ricevere il digitale terrestre?. Mancano le braccia benedicenti o che impugnino una spada di fuoco o la tromba del giudizio. Ma la tromba è per caso quella che sporge minacciosamente a sinistra? Uhm non mi convince più. Quel cordone ombelicale non me la conta giusta. Gli angeli non hanno sesso per cui… mi sa che non è neanche un diavolo. Ma qualcosa che ci somiglia.

Avete mai visto il film di fantascienza di molti anni fa, in bianco e nero “Quatermass e l’astronave degli essere perduti”? E’ del 1967 e ve lo consiglio. Dal suo punto di vista è un capolavoro. Parla di un disco volante trovato durante gli scavi della metropolitana di Londra e contiene degli esseri che sembrano malefici e di forma uguale a quella della foto in questione. Non vi spiego il film che è meglio vedere: cercatelo da scaricare.

Vabbè sono buono: andate a vedere di cosa si trattasse dal blog “Photobuster” del mio amico Paolo Bertotti, fotografo professionista e collega del CISU: http://photobuster.blogspot.com/2009/09/intervallo-in-montagna.html e poi leggete anche della perizia e delle conclusioni. Era una specie di cavalletta. Purtroppo (o per fortuna, nel caso della diabolica visione). Si tratta di uno degli scherzi che commettono le fotocamere digitali, come per gli uccellini e gli insetti trasformati in dischi volanti o le particelle di polvere o le gocce di pioggia trasformate in sfere eteriche ultradimensionali (gli orbs, per intenderci). E questa è una delle metamorfosi antropomorfiche meglio riuscita. Non ci voleva una grande fantasia per vedere qualcosa di alieno nell’impressione fotografica.

Ma dovete ammettere che si tratta proprio di una foto fortunata e fantastica!!!