Kremuzio

Egregi lettori, vi scrivo questa mia per avere, se possibile, la vostra opinione su una discussione piuttosto animata sorta tra me ed alcuni miei amici. Si parlava del “Nulla”.

Ora io affermo, in contraddizione con i miei amici, che il nulla non esiste. Per nulla intendiamo qualcosa equivalente a zero. Essendo niente o “nulla” è già qualcosa. Infatti il nulla per essere nulla deve essere già qualcosa altrimenti non potrebbe esserlo, è evidente. Da una parte poniamo “l’Essere”, dall’altra poniamo il “Nulla”. Ecco il paradosso! Come può il Nulla essere “nulla” se è delimitato o comincia da un punto, e come lo può se addirittura essendo nulla già “è”.

Il Nulla non esiste in quanto è il Tutto che esiste. E’ errato secondo la logica più umana usare il vocabolo “Nulla” per indicare qualcosa cui non riusciamo ad arrivare col nostro occhio o con la mente tanto limitata (e ben lo sappiamo). Il nulla è opposto di vita, di esistenza, di realtà. Se c’è vita, se c’è realtà non può esserci “il nulla”. La realtà esclude il nulla categoricamente. Ammettere il nulla equivale ad ammettere una religione al di là dei sensi che la mente umana non può definire. Esso potrebbe esserci al di là della nostra esperienza, in un mondo soprasensibile, di cui non abbiamo esperienza positiva. Il Foscolo, partendo da una filosofia sensistica e meccanicistica che esclude la vita ultrasensibile, sostiene che alla morte dell’uomo nulla sopravvive. L’uomo morendo cade nel “nulla eterno”. Che cosa poi sia questo nulla eterno egli non lo dice. “Il Cristianesimo invece esclude una tale concezione e prevede la sopravvivenza dello spirito dopo la morte corporale, in un’altra vita soprasensibile che esclude automaticamente la possibilità del nulla”.

Ebbene, egregi lettori, ho così scritto quello che io sostengo e che i miei amici contrastano; nella speranza che facciate conoscere non soltanto a noi, ma a tutti quelli che si pongono questo problema, il vostro parere. Grazie!