Kremuzio

O nessuna delle due opzioni, probabilmente, in quanto penso che i sex pistols abbiano combinato un’altra delle loro sorprese mediatiche completamente inutili se non per aver fatto parlare di loro. Che poi sono praticamente finiti di esistere culturalmente nel 1979 con la morte del loro capo Sid Vicious. Ma lasciamo perdere il fatto che si sia ucciso con una overdose. Dicono, ma ovviamente non ci sono conferme inappuntabili, ed il “mistero” inizia dopo l’effettiva conferma dell’overdose. Ma per chi ha vissuto quegli anni, il fenomeno “punk” non era certo una fine romantica come potrebbe essere considerata quella di Jim Morrison, di tutt’altra pasta come essere umano, seppur accomunato nella fine anticipata al capo dei Sex Pistols. Era invece un mondo in parole povere, brutto e puzzolente. Ricordo il consiglio letto su di una rivista, su come vestirsi punk. Il consiglio per le scarpe era di usare delle scarpacce da ginnastica vecchie, sporche di loro, urinarci sopra e lasciar macerare per qualche giorno. Indossarle e camminarci in una giornata calda ed assolata per mantenere quell’afrore tipico del punk originale. Ricordo benissimo a Londra simili personaggi sapientemente trasandati, magrissimi, che se li guardavi bene, oltre le scarpe putride, indossavano dei jeans o pantaloni di pelle nera logori e tagliati, stretti, una specie di gilet ed un giubbotto di pelle, il tutto ricoperto di chiodi, spille, strappi, macchie organiche che non sapevi se erano urina vomito sangue o qualcosa di altro e più orrendo. I capelli dovevano essere di colori assurdi anche per Gheddafi, appiccicati con non so quale collante naturale, per comporre creste alte ed appuntite al centro di pelate fatte a mano. L’altro particolare vincente di quella moda era l’uso di spilloni da balia, lamette puntine e piercing vari, ma non come vanno oggi, tutti pulitini e scintillanti. Praticamente era un continuo autoimpianto di materiali metallici vari, ossidati ed arrugginiti, inflitti come pratica che ha poco di sacro, se non quella di marchiarsi in nome di una strana moda. Di conseguenza subivano le malattie dovute alla scarsa igiene, le infezioni, i parassiti quando non vere e proprie simbiosi di animaletti nocivi. Prendete un punkabbestia di oggi, mettetegli un po’ di spille da balia in faccia, specie tra guancia e bocca, impuzzolitelo ed ubriacatelo di più, ed ecco il punk di una volta. Quello vero, non le copie rappresentate dai ragazzi annoiati che vestivano di marca, con spille finte e capelli fatti dal parrucchiere a caro prezzo. Questi non puzzavano mica, altrimenti il paparino non avrebbe dato loro i soldi per il trucco. La buonanima di Ian Dury forse interpretava la figura buona del punk, seppur a base di sex drug and rock&roll. Suo distintivo la busta di plastica con bottiglia di alcool. La musica non era male, devo dirlo, anzi ti dava una finta carica anarchica, ma trasudava finta violenza e finta vita borderline. Tutto finto, a parte i soliti che ci credevano. E così quando ieri arriva la notizia del profumo messo in vendita a 40 euro con il marchio della banda, o quel che ne resta, ricostituiti nel 92 e vegetati fino ad oggi, ha lasciato nel dubbio più di una persona. Ma come, anarchici contro tutto, tirano fuori un profumo da signorine? Altro che profumo dell’anarchia, una bassa manovra commerciale per una boccetta a base di limone e pepe nero (ma è un profumo o una salsa per il barbecue?) che d’un colpo disinfetta e spazza via il ricordo del fetido mondo punk. Esce fuori che gli ex ribelli Rotten e company, non sono nuovi a trovate del genere. Tirati fuori e in vendita sveglie, borsette per pc e una futura saponetta. Una specie di marchio Hello Kitty per bambini che vorrebbero essere cattivoni? Li avrei perdonati solo se invece di una fragranza per femminucce avessero messo nel flacone, magari riciclato da una birretta, tutti gli avanzi liquidi della loro vita, quella che profumava di vera essenza punk, a base di liquidi fisiologici, sangue sudore lacrime ed un pizzico di vomito. Ma che dobbiamo aspettarci dalle rivolte di oggi? Anche le bottiglie Molotov le fanno con la benzina verde per rispetto dell’ecologia!