Kremuzio

Un enigma si fa strada tra le colonne dei giornali. Il fatto ha del clamoroso. Nella notte di S.Silvestro sono caduti, e di conseguenza sono morti, secondo i giornali, da un migliaio fino a 5000 merli, o passeriformi dalle ali rosse, scientificamente Agelaius phoeniceus. Le cause non sono chiare, anche in considerazione del fatto accaduto qualche giorno dopo. Ma trattiamo le cose con ordine. Nella città di Beebe vedono cadere come frutti maturi, con grida stridule, questi poveri animaletti. Non ci sono cause visibili, e non sembrano abbiano ferite che non siano quelle dovute alla caduta. Uno di questi, vivo, sembra essere tramortito, cammina in cerchio e non riesce a volare. Dalle autopsie non risultano tracce di avvelenamento o altre anomalie, ma è ancora presto per dirlo. Come primo tentativo, sono state date spiegazioni relative ad un tornado, una grandinata in alta quota o un abbassamento repentino della temperatura. Ma non ci sono prove. Neanche del fatto, come dicono alcuni, che la colpa sia stata dei fuochi d’artificio di fine anno.

In Inghilterra, a marzo, era accaduta una cosa simile, con 75 storni caduti e morti allo stesso modo, nel Somerset.

Dopo qualche ora, ovvero dopo la prima notizia di ieri, eccone un’altra, proveniente quasi dagli stessi luoghi, sempre nell’Arkansas, ma 200 chilometri più distante da Beebe. Stavolta sono stati trovati, dicono, circa 100mila pesci tamburo morti, che ora ricoprono 32 chilometri di sponda dell’Arkansas River vicino la cittadina di Ozark. Il tutto in un lasso di tempo da giovedì ad oggi. Niente inquinamento dell’acqua, in quanto questa avrebbe colpito anche le altre specie. Però facendo una ricerca, pare che i pesci tamburo siano una specie marina. Cosa facevano nel fiume? E perché dalle foto arrivate questi non somigliano per niente ai pesci in questione? Saranno specie diverse? Quanti interrogativi a seguire le notizie strane, smentite al minimo straccio di prova fotografica. Possibile anche che le foto si riferiscano ad altro.

Ma c’è una correlazione tra pesci ed uccelli? Due casi strani possono avere una giustificazione comune. A prima vista mi sembrerebbe di sì, se consideriamo la dimensione di questi animali. Mi sembra che ambedue siano lunghi intorno alla ventina di centimetri. Troppo per fungere come fossero antenne riceventi di radiazioni elettromagnetiche. In radiotecnica, le antenne risuonano a determinate lunghezze d’onda che sono inversamente proporzionali alla frequenza. Ad esempio un’antenna di 20 centimetri può risuonare ad una lunghezza d’onda di 40 o 80 centimetri, per lo più. Ovvero una frequenza dai 375 ai 750 MegaHertz. E quindi non credo sia questa la colpevole. Allora pensiamo ai loro cervellini. Saranno grandi intorno al centimetro? Allora la cosa si fa interessante perché risuonerebbero tra i 7,5 ed i 15 GigaHertz. Come in un forno a microonde. Radar militari?

E’ risaputo che stormi di uccellini che hanno la sventura di volare di fronte alle installazioni militari a microonde si cuociono letteralmente, oppure subiscono dei danni che fa loro perdere i sensi o chissà cos’altro. Un po’ come i cetacei che vengono spiaggiati per i sonar delle navi o per le emissioni di infrasuoni o onde radio a bassissima frequenza.

Troppo spesso l’inquinamento elettromagnetico falcia le vite degli animali più piccoli, e questa potrebbe essere una di quelle volte.

Naturalmente alcuni cominceranno a pensare ai segni della fine del mondo, alle piaghe, e magari anche agli ufo. Vi do giusto giusto un appiglio o un suggerimento. Se dicono che i crop circles, o meglio cerchi nel grano vengono causati proprio da emissioni di energia a microonde, figuriamoci se sbagliano la mira ed invece di sparare cerchi sul grano li sparano su di un fiume… Scaglio il sasso e ritiro la mano…

Per finire, questi strani fatti sembrano di diritto appartenere a quelli che si definiscono “fenomeni fortiani”, ovvero strani accadimenti che prendono il nome da Charles Fort, ricercatore Usa del paranormale, o meglio di quei fatti inspiegabili che venivano pubblicati sui giornali di inizio ‘900, e di cui era un alacre ritagliatore e classificatore. In Italia è uscito il suo primo libro “il libro dei dannati” uscito nel 1973 da Armenia, che non ha niente a che vedere con i peccatori all’inferno, ma è un catalogo sulle cadute di animali dal cielo, ritrovamenti misteriosi e quanto di stranissimo ed inspiegabile sia stato descritto sulla carta stampata. Da noi è attiva la “Società Fortiana Italiana” con due ricercatori, miei vecchi amici, che sono Gianni Settimo ed Umberto Cordier (www.clypeus.it e www.cordier.it)   

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