Casse lente nei supermercati

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In alcuni supermercati olandesi hanno destinato una cassa denominata bla bla o cassa lenta, in modo che i clienti in coda per pagare la spesa possano fare due chiacchiere con calma con i cassieri.
Questo per intrattenere le persone sole e/o anziane.
Non so se ci sono già anche in Italia, per il momento nei supermercati dove mi capita di fare la spesa non mi risulta.
Purtroppo per me, che mi pesa molto fare le code, sta capitando frequentemente sia di cassieri che chiacchierano tanto, sia persone in coda che quando è il loro turno se la prendono molto comoda e continuano a chiacchierare con i cassieri impedendo alla persona dietro di iniziare a sistemare la propria spesa, e allungando così i tempi di attesa.
Personalmente non sono mai stata chiacchierona dove si fanno le code in modo da non far perdere troppo tempo agli altri.
Anch’io sono un po’ anziana e non sono più veloce come da giovane, anch’io sono sola, ma questo non deve diventare un fastidio per le altre persone.

Testardo come un mulo

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Confused cartoon donkey. Vector clip art illustration with simple gradients. All in a single layer.

 

In questi giorni ho avuto a che fare con una persona testarda come un mulo.
È positiva la testardaggine quando si tratta di raggiungere degli obiettivi, un progetto, degli studi, qualcosa pur faticoso ma fattibile.
Ma quando si tratta di sbattere la testa contro il muro e insistere perché non c’è verso di ragionare allora diventa stupidità.
Inoltre non sopporto l’insistenza quando si dice No.
Questa persona prende per esasperazione.
Pur dandomi fastidio, purtroppo dovrò aspettare di vederla con la testa rotta!

Quando si rompe qualcosa

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Quando si rompe qualcosa sento un dispiacere profondo. Così è sempre stato fin da quando ero bambina.
Non mi riferisco in particolare a relazioni tra persone, ma anche di oggetti cari.
Oggetti cari perché sono un ricordo di una persona, oppure che ci sono stati regalati, o qualcosa per noi importante.
Quando si rompe qualcosa capisco che non sarà più come prima anche se è stato riparato.
A Natale ho ricevuto in regalo un agrifoglio d’argento che mi è piaciuto molto.
Purtroppo mi è caduto e si è spezzato.
È stato come si se rompesse qualcosa dentro me.
Ci sono rimasta molto male.
Cercherò di ripararlo ma non sarà lo stesso.
Eppure leggendo, ho scoperto una filosofia giapponese detta kintsugi che significa riparare con l’oro.
Si tratta di riparare gli oggetti riferendosi in particolare alla ceramica, unendoli appunto con dell’oro.
Rendendoli così belli e unici.
La metafora nella vita non è altrettanto semplice per quanto riguarda i rapporti umani.
Io sono sempre stata dell’idea che quando qualcosa si è rotto non può più essere come quando era intatto.
Qui ci sarebbero da valutare le varie sfaccettature della psiche e caratteriali delle persone.
Comunque tornando al mio caso mi resta sempre quella sgradevole sensazione di aver spezzato qualcosa di bello e che non sarà più come prima.
Forse dovrei cambiare il modo di vedere le cose, accettando che ciò che si è rotto non è perso ma trasformato.

Outfit dress code

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In questi giorni è stato il compleanno di mio nipote.
I tanto attesi e desiderati 18 anni.
Come i suoi amici sta organizzando la grande festa.
Da quello che mi ha raccontato per queste feste, era richiesto il dress code.
Mi ha fatto vedere alcune foto, e con mio piacere indossavano tutti il completo classico elegante, ma senza cravatta. Stavano davvero molto bene.
Mio nipote ovviamente era il più bello, completo azzurro e occhi azzurri proprio come un principino.
Bello di zia!
Quello che mi ha stupito è stata questa scelta da parte di giovani che solitamente vediamo indossare tuta o abbigliamento sportivo, compresi i miei nipoti.
Cravatta si o cravatta no:
secondo il mio gusto sta bene, fa la differenza.
Ci sono cravatte per tutti i gusti, da quelle più simpatiche con piccoli dettagli anche carini, a quelle eleganti.
Comunque, sempre secondo il mio gusto, il completo anche senza cravatta sta bene, purché il colletto della camicia sia chiuso.

A domani

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Pensare o salutare dicendo a domani, crea un’aspettativa di qualcosa di piacevole che ci attende.
A domani, è un giorno di promesse, un occasione di qualcosa di nuovo, di ricominciare, di perdonare, di lavorare.
Ci si sveglia ed è un buongiorno.

La primavera è in arrivo

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La primavera è in arrivo, guardandomi intorno ogni volta mi stupisco dalla bellezza della natura, lo sbocciare dei germogli, le foglie nuove i primi fiori.
Il cambiamento però non è solo nella natura ma anche in noi.
Dall’esigenza di rinnovarsi, ma anche di alcuni disturbi.
Chi si sente più nervosi o chi soffre di insonnia, chi ha più appetito.
Personalmente mi sento stanca, spossata.
Come cantava Loretta Goggi, maledetta primavera, adatto le parole a me.
Il piacere di un bicchiere di vino, vecchie canzoni, fiori colorati.
Che resta dei miei sogni, risate, scherzi, e poesie d’amore?
È primavera ma il mio risveglio è a mani vuote.
Mi resta la primavera e i ricordi nel cuore.

Sensazioni a pelle

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Le sensazioni a pelle mi hanno accompagnato da sempre, come invisibili antennine.
Non so come, ma d’istinto sento quando una persona ha qualcosa di negativo, oppure una simpatia immediata.
Difficilmente mi sono sbagliata, cioè quando ho voluto conoscere meglio una persona, nonostante le mie antennine mi avessero avvertita.
In altre occasioni ho conosciuto persone con una forte sensazione di simpatia come se ci si conoscesse, senza esserci mai viste.
Dovrei prestare più attenzione a queste sensazioni che non hanno mai sbagliato.

Più invecchi…..

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Dal web

Più invecchi, più cerchi scarpe comode
Più invecchi, più vuoi solo presenze positive.
Più invecchi, e più mangi cibi sani, eviti l’alcol e cammini tanto.
Più invecchi, più fai selezione, della gente e di tutto.
Più invecchi, meno baratti la solitudine con presenze inutili.
Più invecchi, più sai selezionare e scegliere se stare in silenzio, se parlare, se ignorare.
Più invecchi, meno reagisci, e scegli spesso di ignorare.
Più invecchi, più importanza dai alle persone e meno alle cose.
Più invecchi, meno ti piacciono le discussioni, i conflitti, le provocazioni
Più invecchi, più vorresti essere leggera leggera, fregartene di tutto e vivere alla giornata.
Più invecchi, più ti vuoi più bene e ami la pace.

Fotografie

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Come una scatola piena di fotografie sono i miei ricordi.
A volte questa scatola si rovescia e ne escono foto alla rinfusa, e qualcuna in particolare prende vita e torna un ricordo.
Come ogni estate traacorrevo le vacanze da mia nonna.
Avevo circa 10 anni e quella volta la nonna per intrattenermi e fare qualcosa di utile, decise di mandarmi all’oratorio dalle Suore dove nel pomeriggio insegnavano alle ragazze a ricamare.
In questa sala erano disposte diverse sedie, c’erano alcune ragazze più grandi di me che stavano ricamando, chi era già brava e chi cercava di migliorare.
Diedero anche a me un fazzoletto, ago e filo, ma io mi sentivo completamente inadatta a quel tipo di lavoro manuale.
Ai tempi della nonna si usava insegnare alle bambine ad occuparsi dei lavori di casa e di cucito e per lei era importante che imparassi per quando mi sarei sposata.
Purtroppo si rivelò un disastro perché io continuavo a distrarmi e a distrarre le altre ragazze, fare la buffona per far ridere, disturbare finché le suore mi cacciavano fuori in cortile, dove io molto dispiaciuta mi dondolavo sull’altalena.
Un pomeriggio mi venne la bella idea di arrampicarmi su un albero di fico e di rubare i fichi delle Suore e quando mi scoprirono, mi fecero scendere, ma non resistettero e scoppiarono tutte a ridere.
Raccontarono alla nonna e le dissero che ero un caso disperato, decisamente non ero portata per il ricamo.