Altromondo17

Qui leggo: cacciatori hanno ferito e riempito di piombo le ali di tanti uccelli, ma non tutti sono morti e c'è qualcuno che, nonostante i tagli profondi, non è morto e può fuggire via, lontano, lasciando tracce di un sangue che è sia dell'animale ferito che di chi l'ha ferito. Dalle ferite escono sempre due sangue, e il fatto che chi ha provocato le ferite non lo sappia, non cambia nulla. I proiettili possono essere anche parole, comportamenti, e non cambia nulla lo stesso. Chi fa male, perde litri del sangue della sua umanità, e chi è ferito può sempre correre veloce, decollare, volare lontano.

"Chi fa male, perde litri del sangue della sua umanità, e chi è ferito può sempre correre veloce, decollare, volare lontano".
Avevo proprio in mente l'immagine di proiettili umani, quando l'ho scritto: feriti e ferenti in un'alternanza di sofferenza difficile da localizzare e giustificare se non nella dispersione di una potenzialità che, piuttosto che ferire, potrebbe guarire.

Capita di essere prede in questa vita,capita pur non essendo di questa terra:figli del cielo alati con null'altro che l'azzurro del cielo nel sangue.E quando da terra si aggiunge piombo al sangue,appesantendo al punto da rendere difficoltoso,se non impossibile il volo,allora il vivere si fa tragedia:conoscenza di un dolore che non è consapevolezza,bensì effetto dell'insudiciare che si fa dei sentimenti con odio e la banalità del male stesso che sa farsi piombo........Un bacio scintillante di stelle mia adorabile sig.ra Gabri.............W........

Una splendida riflessione, la tua, sull'essere prede e su ciò che, esserlo, produce...Ti ringrazio infinitamente, mio caro Signor W., per essere giunto a descrivere tanto.
Un abbraccio affettuoso, Gabriella...

Ci ho capito poco, forse servirebbe una parafrasi da pare tua. Parli di proiettili (come da titolo) o di volatili (come da testo ) ? Forse di volatili ....se i proiettili facessero tutte quelle evoluzioni e sbattessero le ali (?) sarebbe meglio, perché non ne beccherebbero uno, di bersaglio.

... o di volatili colpiti alle ali da proiettili, forse.

... però se fossero volatili colpiti alle ali da proiettili, avrebbero poco da scendere , salire, ri-decollare. Ci si fermerebbe al primo dei tre verbi.

.. per semplici leggi della fisica aerodinamica

Una parafrasi...
Questo testo è un po' il riassunto del mio interesse verso le dinamiche che portano, un essere umano, a diventare un predatore nel senso più generico e crudele del termine.
La capacità di volare è, per me, metafora della potenzialità grandissima che, nel caso specifico, è utilizzata per distruggere, piuttosto che per proteggere: proiettili umani i quali, ferendo, mostrano al contempo le proprie ferite.
Costruzioni anch'essi di inumani intenti che si perpetuano in un tragitto non ancora interrotto, e doloroso sempre e in entrambe le prospettive nelle quali si riesca ad osservarlo.

Mi piaci quando taci perché sei come assente, e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca. Sembra che gli occhi ti sian volati via e che un bacio ti abbia chiuso la bocca..(Neruda). una splendida e dolce domenica.. Cara Gabriella ..che sia piena di tenerezze e d'amore Nel cuore un caro saluto con affetto.. Nunzio....Clicca

Davvero splendido questo Neruda!
E bellissima anche l'immagine scintillante che hai abbinato al testo:)
Grazie Nunzio...

Mi torna alle mente un'altra canzone di De Andre'
E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore
sparagli Piero sparagli ora
Che orrore la guerra , la violenza questo secolo dove unici dei sono il denaro la brama di potere a cui si sacrifica senza esitazione il meraviglioso dono della vita.Pier

Hai proprio ragione Pier...
E' davvero terribile dover riflettere ancora su certe dinamiche sapendo, intimamente sapendo, che certe azioni non sono altro che il riflesso di una volontà diversa e impartita come se fosse l'unica: così diversa dalla nostra.

E' bellissima, e vera e cruda come dev'essere se, a riflettere su certi voli, se ne comprende il limite.
Io spero, fortissimamente spero, che piuttosto che nuove lotte possano fiorire nuove rese: e che le ali di piombo con le quali l'umanità ha raggiunto mete impensabili, possano essere utili a scandagliare meglio il presente.
Grazie di cuore Pier...

I tuoi versi mi fanno pensare ad un inconscio bisogno di mendarci di tutte le impurità di un’umanità sporca di sangue. Le ali di piombo rappresentano proprio il desiderio dell’uomo di elevarsi in volo senza riuscirci schiacciato dal peso delle sue colpe. Triste e senza speranza questa parabola dell'uomo. Grazie Gabry per le tue riflessioni sempre profonde. Un abbaraccio :-)

Ricordo solo di aver provato una gran pena, scrivendo ciò che ho scritto, senza null'altra consapevolezza che farlo, così come capita spesso.
Ed immagino sia sempre l'inconscio a dettarmi le parole che servono a rappresentare i concetti che, come ospiti di un'identità parallela, si manifestano.
Di fondo, non riesco a scindere nettamente colpe e meriti pur avendone ben chiari gli effetti...
Grazie a te, mia cara Loretta, per la sintonia che permette tali profondità. Un abbraccio:)

Abbiamo imparato a volare. Il conto da pagare per tanta presunzione è stato alto: estirpata la magia del volo, abortito il romanticismo del galleggiamento nell'aria, cancellata l'adrenalina di simile eccezionalità.
E così piovono proietti ovunque, pure da falsi droni di sorveglianza che è già un obrobrio del volo: volano gli uccelli e gli uomini nelle loro scatole di ferro... che le scatole volassero da sole non era previsto. Potrebbero ribellarsi un giorno, e chissà tornare uccelli, proprio quando ci saremo irrimediabilmente dimenticati di come si fa a volare. ciao

L'involuzione alla quale pensi, mi sembra inevitabile per ricominciare in maniera diversa rispetto a ciò a cui siamo arrivati.
Che definirlo, poi, sarebbe impresa ardua quanto imprecisa se, basandoci su quella minoranza che vola, perdessimo di vista chi continua a scrutare l'orizzonte dal basso in attesa che giungano cose nuove.
C'è chi vola con gli occhi ed il cuore, e chi invece crede di farlo scendendo in picchiata da una postazione precaria che, per natura, non gli appartiene.
Ciao:)