Altromondo17

Certo che ritorno.
Basta che metti via la pistola...

Hai ragione Alfredo: in realtà non sono riuscita a trovare l'immagine che avevo in mente per il post al quale ti riferisci ed ho, molto maldestramente, optato per quella con la pistola puntata senza considerare l'impatto emotivo che avrei suscitato, pubblicandola.
Comunque, e al di là della scelta infelice, ci tengo a ribadire di essere una persona assolutamente inoffensiva...Grazie.

...

...grazie.

Ciao Gabri e bentornata. Forse si tornerà un giorno, sotto spoglie diverse...chissà. Grazie e serena notte. M/N Ant..

Ciao M/N Antonietta...
Io credo di sì, anche se non posso contare sulla stessa certezza riguardo a cosa troveremo, una volta tornati...
Grazie a te, come sempre...

Alterazioni di percezione del tempo e dello spazionn impediscono il ritrovar sé stessi nello scenario del grande inganno del tempo che trascorre ,che tutto cambia e muta .E così' si rischia di perdersi non comprendendo più in quale realtà si è riemersi.Pier

E' proprio quella la sensazione: nata da un'aspettativa temporale che non ha riscontro nell'immediatezza nella quale ci troviamo ad osservarla.
Grazie Pier...

È inutile fuggire dall'amore perché quando decide di bussare alla tua porta anche se non apri troverà sempre il modo di entrare e di far battere il tuo cuore ruberà i tuoi pensieri e le tue emozioni, non avrai più via di scampo, sentirai il tuo cuore battere a mille, ti farai mille domande ma la risposta sarà sempre la stessa non c'è un perché non c'è nessuna spiegazione logica t'innamori e basta.( Dino di Girolamo)..una felice e dolce serata Cara Gabriella .. e un splendido weekend,che sia pieno di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto..Nunzio....Clicca

L'amore...quante cose sono state dette riguardo a questo sentimento capace di farci innamorare:)
Ti ringrazio per avermi regalato questa bella riflessione di Dino di Girolamo, ma ancor di più, per aver scelto ancora una volta proprio questo sentimento...
Un caro ed affettuoso saluto, Gabriella...

...o mai esistito!

O davvero conosciuto. Un saluto, M@.

Sì, certo: esistono diverse opzioni riguardo agli effetti di un ritorno.
Molto dipende da quanto i luoghi o le circostanze fossero reali, oppure da quanto noi stessi siamo stati in grado di comprendere.
La scomparsa, però, presume comunque una precedente esistenza, e l'esistenza, la sua comprensione in quanto tale.
Un caro saluto a te, G@.

Certo Gabry, il "...o mai esistito!" era espresso con riguardo alle nostre attese (nel senso di come intendo io <<l'oltre>>) e capacità di percezione di un mondo fatto " a nostra misura". Spero di essermi spiegato un po' in più. Un caro saluto, M@.

Il mai esistito è qualcosa che stimola estremamente la mia immaginazione perché passibile di essere pensato e messo in atto.
Il nuovo, il mai veduto: il possibile in quanto desiderato, il futuro.
Grazie M@...

Suggestiva l'immagine.Quasi un riemergere dal regno delle ombre un rinascere dal ventre di madre terra. Senza l'amore si è come morti viventi nell'automatico trascorrere dei giorni.L'Amore tra esseri umani quel sogno (dream)che quando lo si vive dona all'esistenza una leggerezza inimmaginabile proprio per come siamo fatti non dura in eterno.Tuttavia quando lo si vive ha il potere di rendere il tempo inesistente ,dilatato, infinito.E quanto tutto finisce è come riemergere da un sogno.E quel sogno svanito si celebra nel proprio pensiero nella propria mente come una messa per un caro estinto si dedicano ad esso preghiee(poesie), lo si idealizza a tal punto da farlo continuare a vivere nella nostra memoria.Poi, giunge inevitabile, il disincanto il superamnto dell'illusione d'Amore.Occorre a quel punto riappropriarsi della grande forza della vita che ci spinge a continuare nonostante tutto.Ogni cosa che ci circonda parla di vita.E' purtroppo l'uomo nel suo labirinto di luce ed ombra a creare il dolore.Pier

Hai fatto un'analisi perfetta delle dinamiche che portano alla disillusione, mio caro Pier.
L'uomo di sabbia dell'immagine è in movimento, ed attraverso quel movimento lascia dietro di sé la propria traccia alimentando, con i suoi sogni e le sue disillusioni, il terreno fertile dell'immaginazione.
Che non è altro che amore proiettato al di fuori come uno specchio nel quale ci si vorrebbe specchiare, e riconoscere; solo che a volte ciò che osserviamo è distorto, rispetto a ciò che avremmo voluto vedere...
Quanto ciò dipenda da ognuno di noi, io non lo so dire, però sento che spesso il vuoto è una condizione essenziale per immaginare ed amare ancora o, almeno, per provare a noi stessi di saperlo ancora fare.

Svuoto la mente dai condizionamenti, cerco di alllontanare ogni pensiero ,di ondeggiare in un punto dove c'è solo l'as<colto del silenzio.
Inzio a percepire unicamente il mio corpo, il mio respiro, il nero che con gli occhi chiusi ,cerco di far calare sul sipario della mente.
E' difficile ...perchè ogni tanto...., lampi di immagini appaiono a distrarre la mia concentrazione .
Pecepisco lo scorrere del sangue alle tempie, nelle vene, cerco di non pensare, faccio profondi respiri .
Un grande calore mi pervade;nOn esiste più destra e sinistra, sopra e sotto, alto e basso .
Ho quasi la sensazione di stare sopra un invisibile cuscino d'aria - un vortice mi assale , quasi una vertigine senza fine ......-ma è solo un attimo e ritorno di nuovo alla realtà.
Ecco c'è stato proprio un momento di vuoto e di amore per me e per quell'armonia nella quale per poco tempo sono riuscito ad entrare.
Pier

Sembrerebbe un esercizio di meditazione...Indispensabile, sembra, per percepire null'altro che il proprio spazio interiore quando si espande nel resto, così indistinto ed altrimenti difficile da "sentire".
Essere parte del tutto rinunciando alla propria, e minuscola, proporzione: che lentamente cresce senza che la mente contribuisca a quantificarne l'estensione.
Un caro saluto, Gabriella...

Per andare da qualche altra parte,è certo che bisogna tornare al punto di partenza.Da quì si può andare ovunque,anche perchè,il punto di partenza non sarà mai lo stesso...Bellissimo e tragico film:proiezioni di sogni che muoiono miseramente,come tutto ciò di cui non si ha consapevolezza, della fortuna che si ha per le mani,vivendo...Grazie infinite,mia dolce sig.ra Gabri,per averlo condiviso e recuperato alla memoria......Un bacio scintillante di stelle.........W.........

Un punto fermo che, pur non muovendosi, cambia posto rispetto alla nostra percezione: è senz'altro questo ciò che produce l'allontanamento ed il successivo ritorno...Il film però non l'ho visto: conoscevo solo la colonna sonora apprezzandola particolarmente per la potenza evocativa che ho voluto associare a questo testo.
Grazie a te, mio caro Signor W....

Ciò che sembra non tornare , rimane.

Trovo davvero molto bello ed intenso ciò che hai scritto...Grazie Andrew...

Due parole , un concetto. L' importante è anche che non sia il solito arido copia-incolla rubato ad altri ;-)

Io, il tuo, l'ho apprezzato.
E se non fossi in grado di formulare, con due parole, un concetto, magari ricorrerei al tuo pensiero per esprimere ciò che, altrimenti, non sarei in grado di comunicare.

Eppure passiamo spesso sulle stesse tracce. Punto di partenza rivisitato non saprei. In fondo la dimensione tempo incide in quella spaziale modificandola. Anche i luoghi del pensiero e del cuore variano, li riconosciamo nell'impronta, dejà vu ti sarà capitato, ma i contenuti in costante incontrollabile variazione.
C'è un dualismo essere-luogo nel ritornare a cui non trovo risposta: il finale "solo scomparso" chissà se il soggetto è lo stesso dell'incipit, l'essere (ritrovato), o il luogo (ritrovato).

Qui si parla di realtà che mutano nel tempo: di quelle certezze che si spostano con l'essere attraverso il luogo raggiunto e poi ritrovato, ma senza tornare mai realmente.

Scrivo a te ti scrivo e non so il perché ti scrivo per parlare di me ti scrivo per parlare con me Scrivo a te rubando le parole del mio cuore per donarle al tuo cuore,,Buon Sabato Cara Gabriella .. e uno meraviglioso weekend che sia pieno di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto ..Nunzio.. ..Clicca

scrivi le stesse cose un po' a tutte. Un po' di fantasia no ? ;-)

Io parto dal presupposto che, ognuno di noi, sia in grado di offrire solo ciò che può: perciò in questo specifico contesto apprezzo maggiormente l'intenzione piuttosto che l'originalità del contenuto che, qualora fosse unitamente offerto con la medesima e buona intenzione, sarebbe doppiamente gradito, ma mai preteso laddove non possa essere contemplato.
Grazie a Nunzio e ad Andrew per il prezioso contributo a questa riflessione:)

postmetto - per evitare malintesi - che il mio era un commento bonario.

Anche il mio, assolutamente.