Altromondo17

Vuoto?

Un punto.

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E poi a delimitarlo un cerchio.

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E ci sto dentro.

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Dal punto proietto due rette a toccare il

perimetro del mio universo.

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E mi fermo.

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Proseguo oltre lo spazio delimitato,

e il bianco del piano

adesso,

attraverso.

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A guardarlo sembravo in piedi

con le braccia aperte

ad accoglierti.

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Ma di fronte a me c’è il vuoto.

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Allora esco.

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E minuscoli punti adesso si susseguono

ognuno con le sue due rette,

ma stavolta invisibili.

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Perché a correre incontro al niente

non serve avere braccia tese.

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Servono gambe a percorrerlo tutto,

girando intorno al perimetro

che diventa raggiera.

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E riempire lo spazio infinito di un

punto che avanza di un punto,

che diventa un disegno dove prima

un disegno non c’era.

.

.

.

.

.

.