Altromondo17Visioni di ciò che sarà |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- lera dellacquario
- Kremuzio
- Giorni e nuvole- occhinerineri
- Il Cosmo, il Se
- La logica del dono
- PREPARIAMOCI
- P o e t i c a
- N u a g e s
- Giorni Strani
- sensazioni
- salsedine del sogno
- La riva dei pensieri
- AYCELIN
- Pensieri cangianti
- ROSSO DI SERA
- Nuvole di scrittura
- ombrablu
- delirio
- Arte_mia
- donnaetempo
- Dono damore
- il mio viaggio...
- aropp to dico...
- Setoseallegorie
- RoseRosse&PepeNero
- Ombre di Luce
- UNIVERSI PARALLELI
- il regno di arcadia
- Lamine sovrapposte
- Raccontando...
- Mente & Anima
- Incursioni
- Il Fornaio
- e se domani..
- Incursione
- cavalieri e fiabe
- MINICAOS IN LIBERTA
- la memoria dispersa
- SPixel
- vivere
- Empire Of slack
- Stupore
- titolo
- BAGblog
- Amore e Psiche
- Polimnia
- TheNesT
- Opera Viva
- LOSTOUT INTHE DESERT
- antropoetico
- Angolo nascosto
- Sycomore
- DARKNESS HOUSE
- Donna, lavoro e casa
- ItaloMediorientale
- Oltre
- MNEMOSYNE
- Monochrome Life
- libroblog
- Ero felice
- in punta di piedi
- FUORI SERIE
- Come vorrei..
- Oscar Turati
- Alberi_Nuovi
- Così in terra
- De_la_lune
- Foto
- Tempo Imperfetto
- IO FUORI DI ME
- navigaria
- La Mente e lAnima
- tirillio
- RITORNI SENZA ANDATE
- Il progetto.
- La scaletta
- black.whale
- Di Tutto e di Niente
- B_log
- TERMOLI MOLISE 2014
- salita
- BLOGGO NOTES
- Discarica
- dal baule del nulla
- Anima on line
- alogico
- EFFETTI PERSONALI
- Rolling word
- INFINITY
- ÐEINAUTI
I MIEI LINK PREFERITI
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: gaza64
|
|
Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
Ci si accorge di vivere solo E' una giostra che se la Una vita strana, La voce è la stessa e il Anche se taglia.
|
Siamo stati così bravi, noi, a riesumare cadaveri di santi per far soldi e spenderli in favore di chi plasmasse con la cera un volto, gli cucisse l'abito, costruisse la teca di cristallo ed un sarcofago d'oro intarsiato affinché splendesse e mostrasse il suo bagliore nei secoli dei secoli. Spesi per seppellire coloro i quali, con le loro mani hanno creduto, scavando nella terra, spostando i detriti del tempo e toccando ciò che quel tempo aveva contaminato, di poter essere considerati innocenti dopo aver peccato tanto. Perché è difficile distinguere un peccatore da un santo. A meno che, lasciata la vanga, l'uno non stringa tra le mani il denaro offertogli da un altro che, negli occhi, abbia il bagliore dell'oro. |
Ormai ci vivo: Alla quale tolgo qualche foglia che il Un piccolo ramo spezzato e finito a Scruto con gli occhi cercando di scorgere il Non so perché sopravvivo: Vorrei almeno essere il suo fiore, penso,
|
Post n°453 pubblicato il 22 Agosto 2017 da gaza64
|
Gaza
Dicono il tempo e il tempo dice arrendetevi ai
Pochi granelli di sabbia a cosa servirebbero,
Non è nella trasparenza il senso,
Dicono il tempo e il tempo dice guardatevi
Nessuno sopravvive a nessuno perché nessuno ha
Quanto dura la morte e quanto la vita solo il
Dicono il tempo e il tempo dice c’è tempo per
E non c’è differenza tra l’essere fuori o dentro.
|
Ti ha visto la luna stasera? Ha osservato i tuoi occhi nell’abbaglio della Ti ha riconosciuto come l’essere più Ha sognato Ti attenderà la prossima notte e Ti parlerà o resterà per sempre muta, Fatti guardare sempre e sempre immagina che Perché la luna è lo specchio di ogni mondo Riesci a vederlo?
|
Hai qualcosa dentro che non ha un verbo. E non sai come fare a dirlo. E non sai come fare a tacerlo. E' qualcosa che ti sale in bocca e del quale conosci il sapore, ma non puoi dire di averlo mangiato, né mai digerito. Ce l'hai dentro, soltanto, ed è l'unica cosa della quale avverti contemporaneamente la presenza e l'assenza, e che a suo modo ti trasforma. A volte cresci, altre ancora regredisci, perché ti nutre e ti consuma allo stesso tempo. Non puoi spiegarlo ad un altro e nemmeno a te stesso essendo uguale a te ma anche diverso. Ti è sembrato una volta di riconoscerlo in un tratto che è partito dalla tua mano di getto, ma poi si è fermato senza concludere quello che aveva iniziato. E tu non l'hai pronunciato. Lo senti accarezzarti quando hai bisogno, e liberarti quando ti senti costretto. E' come un muto che gesticolando la sua lingua, comunque tace. E quando chiudi gli occhi e non lo vedi, continua a parlarti, nonostante il silenzio e il buio di qualunque morte che non conosce luce. Di quel verbo di cui oltre la conoscenza avverti l'esistenza. E non puoi dire di averlo mai saputo, e nemmeno mai ignorato. Solo esistito.
|
Chissà chi ami quando non mi ami.
E se riesci ad amare te e il grigio dell'ombra che
ti compone prolungando il tuo tratto,
il tuo mondo e di quel mondo che io amo tanto,
il riflesso.
Chissà chi ami quando non ami me.
Che divento il colore e le parole a descriverlo,
le mani a spalmarlo come faccio con la tua anima,
quando sotto le dita si scioglie
e per me si compone.
Chissà se ami,
quando l'ombra si adagia perpendicolarmente al tuo corpo
nascondendosi in esso,
e lo sguardo non riesce ad andare oltre il visibile
senza riuscire a contemplare il resto,
nascosto.
Il doppio di te che si esprime solo quando è
accecato dalla luce che per prima vede.
Di una stella,
di un sole,
di una lampada accesa che scaldando consuma.
Di mille domande e nessuna.
Certezza sola che soffoca senza provocare paura.
Un po' come il buio:
grigio come l'ombra quando è la luce a proiettarla.
Amando gli occhi che anche in esso saprebbero scorgerla.
O solo immaginandola,
amarla.
|
Esistono circostanze capaci di escludere ogni
circostanza.
Semplicemente spariscono e si dimenticano:
lentamente scivolano e si allontanano per
sopravvivere altrove non esista l'ostinazione capace di
far credere che,
i propri bisogni,
siano le necessità degli altri e non limiti attraverso i quali si limita,
seppur auto-limitandosi.
Circostanze create da reiterazioni costanti e
senza vincoli di applicazione.
Strumenti di tortura invisibili ma altamente dolorose in
chi ne sperimenta gli effetti dovuti alla loro sopportazione.
Punti di vista immutabili che costringono
alla stessa visione chi reagisce e s'impone di non
guardare mai più nella direzione dalla quale si
vorrebbe fuggire.
Ed è chiara la sensazione di fallire adottando il medesimo schema che si vuole evitare.
Perché praticando la stessa ostinazione subita,
pur nel tentativo di preservarsi da un dolore,
si fa del male.
|
- Ho deciso così.
- Per me va bene.
- Da oggi facciamo in questo modo.
- Ok, anche se è complicato.
- Proviamo quello.
- Proviamo.
- Meglio a quell'ora.
- Certo.
- Non più qui.
- Dimmi dove.
- Spostiamoci lì.
- Sì.
- Non è sicuro.
- No.
- Preferisco cambiare.
- Cambiato.
- Devi capire.
- Capisco.
- Torniamo a quello di prima.
-Prima dove?
-Dov'eravamo.
-Io non ci sono, e noi non ci siamo.
|
Quando perdi qualcosa,
qualcosa, poi, ti cresce dentro.
Solido o liquido che occupa uno spazio
rimasto vuoto.
Un ospite che si accomoda discretamente,
una macchia,
un punto,
un gigante che
come un figlio cresce e ti cresce,
dopo essere diminuito tanto.
Qualcosa che resta e ti sposta da
un luogo all'altro di una stessa
esistenza,
che come vita si presta e si accetta.
Anche quando è persa.
|
Gaza - Olio su tavola
In fondo al mare è Anche quello degli occhi E mi coloro tutto e mi Stringo ai miei fianchi i e nei tuoi occhi gli Liquidi trucchi.
Si può essere disillusi e felici di esserlo, così Privati, ma anche restituiti. Il basso di Charlie Puth è restato, |
Mi seduce l'intenzione quella che passa tra una valvola e La stessa destinazione nelle sue parole. Ed io ti conosco e riconoscendoti penso Valvola tu, valvola io.
|
Inviato da: woodenship
il 06/07/2024 alle 01:21
Inviato da: gaza64
il 04/07/2024 alle 18:05
Inviato da: gaza64
il 04/07/2024 alle 17:52
Inviato da: azaryel
il 01/07/2024 alle 23:51
Inviato da: azaryel
il 01/07/2024 alle 21:56