Altromondo17Visioni di ciò che sarà |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- lera dellacquario
- Kremuzio
- Giorni e nuvole- occhinerineri
- Il Cosmo, il Se
- La logica del dono
- PREPARIAMOCI
- P o e t i c a
- N u a g e s
- Giorni Strani
- sensazioni
- salsedine del sogno
- La riva dei pensieri
- AYCELIN
- Pensieri cangianti
- ROSSO DI SERA
- Nuvole di scrittura
- ombrablu
- delirio
- Arte_mia
- donnaetempo
- Dono damore
- il mio viaggio...
- aropp to dico...
- Setoseallegorie
- RoseRosse&PepeNero
- Ombre di Luce
- UNIVERSI PARALLELI
- il regno di arcadia
- Lamine sovrapposte
- Raccontando...
- Mente & Anima
- Incursioni
- Il Fornaio
- e se domani..
- Incursione
- cavalieri e fiabe
- MINICAOS IN LIBERTA
- la memoria dispersa
- SPixel
- vivere
- Empire Of slack
- Stupore
- titolo
- BAGblog
- Amore e Psiche
- Polimnia
- TheNesT
- Opera Viva
- LOSTOUT INTHE DESERT
- antropoetico
- Angolo nascosto
- Sycomore
- DARKNESS HOUSE
- Donna, lavoro e casa
- ItaloMediorientale
- Oltre
- MNEMOSYNE
- Monochrome Life
- libroblog
- Ero felice
- in punta di piedi
- FUORI SERIE
- Come vorrei..
- Oscar Turati
- Alberi_Nuovi
- Così in terra
- De_la_lune
- Foto
- Tempo Imperfetto
- IO FUORI DI ME
- navigaria
- La Mente e lAnima
- tirillio
- RITORNI SENZA ANDATE
- Il progetto.
- La scaletta
- black.whale
- Di Tutto e di Niente
- B_log
- TERMOLI MOLISE 2014
- salita
- BLOGGO NOTES
- Discarica
- dal baule del nulla
- Anima on line
- alogico
- EFFETTI PERSONALI
- Rolling word
- INFINITY
- ÐEINAUTI
I MIEI LINK PREFERITI
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: gaza64
|
|
Sesso: F Età: 59 Prov: PG |
Opera di Elio Vigna
Mi innamoro ogni volta,
ed ogni volta innamoro Ogni Volta.
Sono una girandola che dal vento si lascia muovere
e sono io che mi muovo.
Causa ed effetto dello stesso fenomeno e il fenomeno stesso.
Non riesco a sciogliermi dal vincolo di un prima e di un dopo che
non conosce altro tempo che questo.
E mi sembra strano poterlo, e naturale saperlo come se
fosse questo e quello il mio aspetto e ciò che è
fuori è dentro e sono insieme e soli allo stesso tempo.
Ti trovo e ti perdo e non ho mai avuto altro
ed altro non avrei mai voluto,
perché ce l’ho già e sempre l’ho avuto.
Un gioco serio che diverte e commuove,
qualcosa che sta fermo e si muove.
Perciò mi innamoro e innamoro,
perché amandomi amo e
non vincendo mai ho perduto sempre e
mi diverto seriamente.
Lo penso davvero e spiegarlo e spiegarmelo è
quasi superfluo quanto indispensabile come
lo sarebbe se fosse definitivo e non precario.
Per vivere vivo e per amare amo.
E se per vivermi e amarmi non hai bisogno d’altro che
ciò di cui necessiti,
allora ci sono,
e ci siamo.
Amiamoci,
amiamo.
|
Esistono croci pesanti e croci leggere.
Più grandi,
più piccole,
di foggia e colore diverso.
Croci che puoi accarezzare e cullare ed
altre che hai seppellito ma che
continui a sentirti addosso e a vedere.
Esistono croci rimaste impresse sulla pelle e
croci appese dietro un altare.
Non esiste una differenza sostanziale tra le
une e le altre se non per il tempo che è trascorso o che
trascorrerà fino al momento in cui le potrai abbandonare.
Ed è questo, forse, il peso maggiore da sopportare.
Di una croce il dolore che ti sopravvive,
e che non puoi più sostenere.
|
Oggi mi va di ricordarti, perché alla perfezione si E nonostante i tuoi tentativi di renderla meno evidente, Non come l’imperfezione, che come un tarlo produce polvere Quella non ti abbandona mai finché non l’hai risolta Tu non mi manchi mai, perché tu sei l’incarnazione del Perciò ti ricordo, non perché io abbia dimenticato, Perché tu sei a prescindere da me e da qualunque corpo Un corpo perfetto.
|
Opera di Alex Pinna
-Sai cosa mi porta da te? -E perché, quello che di me non c'è, lo cerco in te? -E allora perché non me lo dai? -Ed io non te lo do? -Perché, secondo te? -E se non lo è? -Verso chi? -Primo di che? -Quindi avrà vinto lui? -Perché? -E l'altro? -Allora sono pari! -E se dovesse perdere? -Allora è importante determinarlo! -E il tuo qual è? -Perché?
|
Ci si arriva lentamente oscillando ripetutamente da una parte all'altra. E non è come essere mossi dagli effetti di una tempesta: assomiglia piuttosto a una danza. Solo che in un dato momento realizzi di aver appoggiato più spesso una gamba rispetto all'altra, e che il movimento era scoordinato e il tuo corpo si è piegato assecondandolo. Lo capisci quando avverti un dolore o quando, guardandoti allo specchio, ti accorgi che il tuo corpo non rappresenta l'equilibrio che credevi d'aver raggiunto danzando. Lo stesso avviene nella mente, e solo allora cominci a chiederti come mai, chi ti è stato di fronte, piegava la testa per osservarti meglio in quel contrasto di intenti e movimenti. E così ricominci a danzare controllando ogni minimo dettaglio senza poter dire quanto l'osservazione dell'uno abbia modificato l'assetto dell'altro. Durante il tempo di un ballo.
|
Mi limito a me.
Mi copro di fango a modellarmi.
Scolorisco i contorni, limo gli spigoli, ridisegno espressioni con nuovi colori.
Smalto illumina il volto, pietre di opale lo sguardo, rami di ginestra intrecciata i capelli.
E dentro è pieno della stessa materia, solo più solida.
Avvolgo di seta i pensieri affinché scivolino meglio andandosi incontro l'un l'altro.
E suono di vento, e seguo il silenzio, e mi cullo, mi sveglio, mi alzo.
Potrei anche volare se aggiungessi due piume.
Ma il cuore l'ho già spostato altrove.
|
Vorrei essere la tua ipotenusa.
L'asse perpendicolare tenuto fermo ai suoi estremi e non alla vita.
Poter osservare l'apice dei tuoi inchinati cateti da sotto in su, come quando mi baci.
E credere che il loro ipotetico prolungarsi verso l'alto non mi modifichi nell'estensione, ma nella ragione che li muove.
Potremmo ruotare, di tanto in tanto e cambiare posizione.
Anche se questo sarebbe possibile solo applicando un teorema estraneo alla geometria. Ma non alla mia teoria.
|
La consistenza della conoscenza è liquida.
Si accumula, si muove, si raffredda, si scalda, evapora.
E poi ancora si aggiunge una goccia e il resto si dilata per accoglierla.
E si mischia pur restando la stessa.
Conoscenza insegna a muoversi e ad accumularsi, ma se non provasse il patimento di rabbrividire, talvolta, e di sciogliersi, suo malgrado, non salirebbe in alto.
Precipitare, poi, è l'inevitabile conseguenza della sua ascesa.
Perché come ogni cosa per cui valga la pena di alzare lo sguardo, il suo peso ti costringerà sempre ad abbassarlo cercandola ancora in ciò che scorrendo si muove, e ti bagna.
|
Sono trapianti gli amanti, quando ferendosi l'un l'altro s'innestano ed attraverso il vivere dell'altro, sopravvivono.
Porzioni di ricordi suturati, esperienze di organi mancanti sostituiti, fluidi scambiati attraverso vene mai penetrate, eppure in esse fluiti.
Hanno bisogno di cure, gli amanti, per crescere attraverso gli innesti. Temono la separazione del proprio corpo dal corpo dell'altro e lo cercano come se fosse esso stesso la cura.
E non il motivo della malattia.
|
Inviato da: woodenship
il 06/07/2024 alle 01:21
Inviato da: gaza64
il 04/07/2024 alle 18:05
Inviato da: gaza64
il 04/07/2024 alle 17:52
Inviato da: azaryel
il 01/07/2024 alle 23:51
Inviato da: azaryel
il 01/07/2024 alle 21:56